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idlontaiiarsi |iiù )iroslo dal pericolo. Iidàtti dal 18(i0 in (¡ua i lYUli clic dicci scheletri di
cavallo c due soli carri, oltre a poclii cciclii di ruote.
Ciiianiianio poi reclusione volontaria (¡uclia delle persone insensato o timide, le quali si cliiusero,
credendo che le ¡(ortc soiidaiiieiile cluiisc lósscro una jirole/.ioiio sunicicntc, cd aspettando che la pioggia
doi laiiilli cessasse, al modo stesso dolla neve, della grandine, dell' uragano, clic non Iniiino clic una
lircvc durata. Le lorturc degli sventurati che vulontariamentc si coiidanmirono ad una lalo cattività, c
che troppo lardi si accorsero del loro lato , dovettero cssiòre atroci. .Murali vivi dai Lapilli e dalle
ceneri, essi l’uromi a poco a poco sepolti. I più rorlunali l'uroiio alVogali dalla subitanea irruzione delle
acque torrenziali c delle ceneri cbc queste trasportavano; ma questa morte più rapida non toccò elio
ai l*om|iejani discesi nei sotterranei e nei luoghi bassi: c la sluiaa di coloi'o clic si oraii ricoverati
nella bella cantina della casa di Diomede. I più inlelici al contrario l'ui'oii ciucili cbc si craii Dovati
un rifugio cosi sicui'o c cosi impcncDabile, da avere il tempo di soffrirvi l.i fame ed una lenta agonia.
11 30 agosto del i"87 un corridojo C0))0ito di solida volla c chiuso alle sue due csli'cniilà fu riconosciuto
vuoto: nè le pomici nè le ccnci i liaspoi'fate daìLacqua vi eian pcncti'atc. In questo corridojo si raccolse
lo scliclcti'o di nn uomo; ma le ossa fiuon rinvenute sparpagliale c ròse nelle giunture, non dal tempo,
ma dai dente di un carnivoro. Ed infatti si scopri ben tosto lo scbolciro di un cane, rimasto prigioinci'o
insieme col suo padrone. Questi ci'a morto di fame pel iiriiim; il cane, mangiandone il cadavei'n, avca
prolungata la sua vita, cd ci'a morto alla sua volla. Fi dii imò dii'c clic cosa abbia mai solVciTo l'incauto
) jiccuiio di cinquantascllc monete di ai'gciito si rifuggi nella sua bottega fortemente
oi'lo furono le mefiticlic csiiluziciii , clic si sprigionarono dalle materie
mercante, cbc coi ,
sbai'rala ?
l.a terza causa
eruttate. Tali vapori murlifori sono di Ire specie, l'acido cloroidrico, l’acido solforico c l’acido carbonico;
lulli c li'O, essendo ¡liù pesanti dcU’aria, ricadono .sul suolo c solTogaiio quei clic li respirano. II 1."
febbraio del 1812, sulla strada aulica clic coiigiungeva Pompei ad Ercolano, furono raccolti tre sclielelri
nel sito medesimo, dove 1’ Ll gennajo se n'eraii scoperti allri due con ccntovcnlisetln monete di argento
e scssantanove monete di oro. Uno degli sdiclctri giaceva bocconi, con le braccia distese; il terzo era
volto verso ii Vesuvio. Evidentemente (jucsli infelici furon colti dalla morie in piena fuga, stringendo
nelle mani la loro piccola fortuna: fidii.inali, cbbei'o appena il (cmpo di levar le braccia c caddero di
qua e di là, Una corrente di esalazioni mcliticlic li aveva sorpresi, circonfusi, asiissiati. Di già nel
secolo precedente , il 29 ollubi'c del 1774, più presso la porla Ercolanese, ma sempre sulla sDada ,
(oniaroiio a luce gli scheletri di tic Pompejani uccisi parinienle da una improvvisa soffocazione ; le
nioiielc, ebe essi avcvan pollate seco, ci'ano avvolte in un pozzo di tela ancora riconoscibile. In generalo
si può all'crmai'c clic tulli gli scbeletri rinvenuti all’aperto, a tre o qiiatti-o metri dal suolo antico, tra
gli sli'ati di lapillo c di cenere, appartengono a fuggitivi in ritardo. Essi non fui’ono vitliine nè della
caduta di una costruzione abbatliila dal (circmolo, nè delia caduta di una scoria incandescente lanciala
dal vulcano , ma di un nemico invisibile , clic li col|à nella fuga , cioè della iiiofela. Tal genere di
morte appunlo incontrarono i Pompejani, i cui rcsli furon raccolti il 0 novcmbi'c 178IÌ, il 7 giugno 1787
(qualti-o anelli d’oro erano alle dita dello scliclclio c accanlo ad esso quello di un fanciullctto), il 13
maggio 179.5.Questi ultimi d'aim più ricchi; essi morirono, l’uomo stringendo contro il suo petto diciannove
monete di oro, c iiovanlnna moneta di argento, la donna lasciando cadere un gi'osso involto di tela,
nel quale ella aveva riposto in tutta fretta (luallordici bi'accialclli, anelli d’oro, orccciiini d’oro e giojclli
di iiiinoi'c importanza. La fantasia popolai'c si è sempre esercitata a ricostruire i drammi domestici,
ai quali diede luogo ia li'cincnda catastrofe Vesuviana; l’episodio delia madre clic si rifuggì coi suoi li'C
figliuoletti solto la volta del sedile semicircolare eoveiTo della via delio tombe, la picùi del pci'sonaggio
clic venuto ad offerire nn sacrifizio rimase ucciso nel triclinio funebre, la tencrcz/.a di due amanti clic
vollero moiiic insieme e i cui scbeletri erano ancora stretti ncH’ample.ss i, l’ eroismo delia sentinella clic
prcfci i (li farsi seppellir vivo, piuttosto che abbandonai'c il suo poslo, sono mere fiabe, che devono essere
rigettale. E tali fiabe diventano addirittura insopporlabiii, ridicole, (juando si pensa clic in Puiiipci la
nuda velila basla jicr sè sola a commuovci'c. Glie l i ba infatti di più commovente clic la sorte toccata
agli sventurati, i quali crederono di trovare un sicuro rifugio nel sollcrraneo della casa di Diomede?
(ilie vi ba eli più cioquciilc delle iinjii-ontc fatte cavai c dal Fiorelli ?
II 12 dcccmbi-c del 1772, nel dislcrrarsi l’cnliaala della grande cantina nella cclcbi’c casa di Diomede,
si rinvennci'o diciolto scheletri di adulti, uno scbelciro di giovinetto e quello di un fanciullo. Questi
venti disgraziati avcvan cercalo un rifugio nella nula cantina , la cui soliditi'i sfidava le pomici , il
Ici'i'cmnto e la caduta stessa della casa ; essi istinlivanientc si erano affollati presso la porta, sia per
sentire cbe cosa mai avvenisse al di fuori, sia per tenersi pronti a profittare delle ci.scostanzc favoi'cvoli.
Di certo, diiraidc la pioggia di lapillo e di ccnei'e, quegrinfclici furono in salvo; e forse si sai-obl>ero
[loluli aprire un varco alliavci'su i! lapillo c la cenere , die o.struiva le porle c tutti gli accessi , se
non fossero stati sopi'allijlli dalle esalazioni iiiDÌiticlio c smmi.cr.si dalle piogge loi-rciiziali, clic accompagnarono
p scguii’ono reruziunc. La cantina di Diomede non è costriiiùi clic per due lei'zi sotto terra; la parte
superiore riceveva luce dal giardino n cdiante una scric di saciticrc grandi e regolari.
Quando le piovane cominciarono ad infiltrarsi attraverso le pomici , cbe ricinpivano il giardino.
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penetrarono agevolmente per tutte le dette fcritoje nei sotterraneo, l.asporlaiidovi le ceneri c la terra,
i.c infelici vittime furono invase da questa inondazione, cbc a grado a grado saliva , saliva sino al
segno cbc, riempilo del tutto il soUeia'anco, 1’ acipia ¡lii'i leggera fu alla sua v(dla respinta. Fd è. a
ci'cdci’e die ciò sia avvemilo in podiissind giorni, poiché, se le inlilliazioiii si foss(jro ¡irodolte IcnUimcntc,
i cadaveri si sarebbero decomposti; laddove i corpi delle vitliine lasciarono la loro iiupi'onta ndla cenere
a (¡ucl modo stesso die l'avi'cbbero lasciala ucl gesso liquido di un modellatore. Si l'ui-mò (juclla dio
gli artisti diiumano fuvma cava, wijalha o matrice , iu cui le forine de! corpo, suno riprodotte nel
momento stesso dell’ agonia o della morte, e cpiindi nella loro inlcgrilà c, saremmo per dire, nella
loro l'icsdiozza. Slimiamo pregio dell'opeia di riiioilar (pii la tcslimonianza di coloro, die furon liresciiti
alla scoperta, desumendola dal giormile olliciale degli scavi solto la data del 12 dcccmbre 1772 {Pomp.
ant. Iiisl. I, I , 2(i8 sgg.): s Essendosi incominciato sin dalla passala settimana a levare della tcira
« in un corridojo, die rcsù' ancora coperto con volta all’iiiloriio del giardino doli’abilazionc già detta
« [casa di Diomede], c clic è (¡uasi soUorraiK’o; ora essendosi scavalo per non molli ¡lalmi il corridojo
« puddello , vi si sono trovali 18 scheletri di poisonc adulto , oltre (¡udii (li uu ragazzo e di un
(( piccirillo LI:"iciullo|. Si conosce bene clic (¡uesli , c forse altri die si potranno ancora trovare
« continuandosi questo scavo, furono sorpicsi iu quel silo della casa, come il più lontano da sollrirc
s (¡ualuiiquc insulto, ma clic non potè riguardarli da una pioggia di cenere, clic cadde dopo quella
. » dd lapillo , e che si conosce hcnc fu accoinpagnaUi con doli’ aci[ua, la quale le apri la strada per
« làrla inlroduiTc in tutte le parli, ove non aveva potuto introdursi la [irima pioggia. Questa alluvione
« di materia Iluidissiina, resa dopo ipialdic tempo terra mollo tenace, lalmeiito ahhracciò c circondo d’ogni
c intorno lutti i corpi, die quelli hanno dovuto per la loro fragilità mancare. Questa materia nc ha
« conservala rimproiila od il cavo: cosi si è eonservalo quello di una cassa di legno r quello di una
« gran catasta di piccioli travicelli. Lo stesso è occorso degl’infelici clic si sono scopciTi, dello carni dei
» (¡indi noii ne sono restati die i vacui c le impronte nel terreno, e dentro questi le ossa niente smosse
8 dal loro ordino; i c.apdli pei in parto si sono conservati alfonio ad alcuni teschi, c si è traveduto alcune
« capigliature essere iiilrccciato. Degli abiti se iic suno trovaic le ceneri, ma queste conservavano la
8 qualità della materia, clic ha attorniata la loro forma, sicché si distingue hciiissimo c la rarità delle
« loro trame c la loro grossezza, l ’or dare una (jiialdic Icslimoiiianza di (¡nello che si asserisce averi)
« osservato, ho pensalo di far lagLarc sino a 10 pezzi di quelle impronte di cadaveji, ove m ....
« allri si distinguo il petto di una donna ricoperto da una veste, e in tutti poi vi sono degli
« vestimenti, Un di due o tre, iim? sopra dell’altro. Ho l'alto anche prendere
) dei capelli; c tulle (¡ucstc coso lo ho mandate al M
l’ra gli
vanzi di
diligenza un teschio,
I. Quel poco che ho potuto disliugucro
dei veslinieiili è stato, che moÌti avevano dei puiini in (osta, che gh scendevano liii sopra le spalle;
che d i abili sì tenevano lino a due o tic uno sopra 1' altro; cho lu calze erano di tela o panno
lagliak come hniglii calzoni; clic alcuni non avevano all'alto scarpe. Riguardo però alle scarpe, ¡.uo
credersi clic (¡uciii osservali fossero de’ bassi servi, distinguendosi bene c dagli iirnamciili c dalla
soltigliczzii delle vesti c dalle nionctc che gli si sono trovale vicino, cbc una donna era distinta dalle
altre. Vicino a questi corpi si som. trovale le seguenti cose. Oro. Due armille formalo da piastre
rivolto in ccrdiiu, di peso unite on. 1 c Irap. 3. L’n monile formato da catenella iissa^ ad
bolla
per uno dei lati, l'altro fermandosi alla stessa bulla per mezzo di un uncinello,
pendono con due c.'ilciicllc due pampini di vile; per la catenella scorre un a
mezza luna, cbe si conasce bene esser destinato a fare una ripresa; pesa on.
monile a guisa di vezzo, formato da un certo intreccio di circoli,
si credono crisoliti, di peso Irap. 7 fri,. L'n anello con pietra cbc s
con lesta; la pietra è ovata, cd ba il diamclru maggiore di
dalla stessa bidi.i
Hello con picciola
l e trap. 28. .\llro
ve ¡lictrc verdi clic
i crede anche crisidito intagliato
minuto 1. Altro anello con pietra
(lue anelli posano uniti
lalo, in imo dei (¡uali
scorpione; questi due
; il mondo descritto, il
dio della stessa; l’aiicllo
s molto picciola, clic si erede un niccolo , intagliala con un vaso ; cpicsli
I liap. G y.. Due allri anelli semplicemente di oro, spi.muti al(¡llalllo da nn
I vi è segnato solo un ramoscello , o nciraltro pare vi sia espresso uni
8 uniti pcsiiuo Irap, 3 frq. (Le due annillo si som. trovate con dentro ad css
« primo poco discoslo dallo scheletro della donna, c l'altro monile vicino al (
, eoi crisolito c l’ altro ove è segnalo il ramoscello si sono trovali alle dila ancora di essa.) Due
8 giaciuti imo di forma dcnlicohirc, ma ovaio cd affallo liscio, di duiinelro maggiore inniuli -i; 1 altro
8 con intaglio di una Venere, con la faccia suporioro convessa , c ovaio ed lia il diametro im.ggiorc
8 mimili 3. Argo,lo. Un anello ben grosso formalo da ima vorghctta , clic tonnina m duo lesD di
8 serpe. Un piteiol piede di .¡.lalcbc mobile formato di mia zanq.a .1. leone con ala cd ima tosta. Uno
8 •.-nilloiic ossia shr.iicn ore,■ehi, teniiiiuilo da un iato con un piccolo cuccimnnno; e rollo da mio dei
8 lati, cd è lunoo ou. 4 fri,. N. 28 monete di modulo piccolo. Bromo. N. 4 monde di modulo
8 “ rande una è'di Vespasiano eon Vittoria alala nel rovescio, clic a])poggiando ad ima ¡.alma uno
8 scudo sta in atto di scrivere sullo stesso, c salto la ¡.nhiia vi è una figura sedente , c si legge
. „nonio v„V,0«,„ • »VCVSTO. Alno .loo so,., .li Sorgi. lioUn, , o cioso.o» I» „0 rovoso.o
, s . , . 0 . « OH Civ ■ SI». Soli'olir» iiicil.iglio non vi i'intende rns„ ..tenna, ma nel rovescio
. si vedo una donna iiannoggiala cd il s ■ c. N. 31) monole di modulo meisano , che non s.
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