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nemico (li Nittco: questi inoveiulo lasciò la ooi'oini
a Lieo sno fratello, c gli l'accomandò di vendicarlo
di lOpopeo. Salito Lieo al trono di Toòo,
(lobcllò Epopco, c divenne sposo di Antiope: ingolosito
questo principe della corrispondenza che
ossa aveva n\’uto con Epopco, In ripudiò. La derelitta
fu visitata da Giove sotto lo sembianze di
Satiro cbe la reso incinta. Dirko seconda moglie
di Lieo nc accagionò suo marito, c fo' rincbiudcro
in orrendo carcero la infelice Antiope, ove la fe'
subire i più acerbi trattamenti; di clic impiato-
sito Giove la liberò dalla prigione e la nascose
•sul monte Citorone, ov’clla diede iu luco Amfio-
mc c Zcto, i quali furono allevati dal pasto:-e
Oidio cbc aveva dato ospitalità alla loro madre.
I.strnita Dirko del ritiro della sua rivale si porta
sul monte alia testa delle Baccaiili clic vi celebravano
lo orgic dol loro mime, vi trova Antiope,
c col favore dello orgic se nc impadronisco per
compiere su di lei l'ultima sua vcndottn. I tigli
allora scortati dal veccliio pastore, che riconoscevano
come padre, riescono a strappare la loro
madre dalle mani della furibonda Dirkc, c legarono
quest'ultima ad un iudomido toro per farla
dilaniare tra le rupi e i tionclii del Citorone.
Commosso Bacco dalla di iol sventura e riconoscente
pel culto cli'essa gli aveva costantemente
prestato, fece impazzire Antiope, c cambiò Dirke
in una fonte, clic da quel momento ne portò il
Dopo aver rammentate le dette parole, noi aggiungiamo
solamente cbe reso noto per tutta la
Grecia il supplizio di Dirkc, celebrato dai mitologi
ed abbellito dai poeti, sin dai tempi del re
Antigone, Apollonio c Taurisco 1' eternarono in
Rodi con un gruppo magnifico (li gran mole, volgarmente
conosciuto sotto il nome del Toro Farnese.
Questo prezioso inoDumcnto che ora si ammira
nel iinseo Nazionale fu trasportato ai diro
di Plinio dall'isola di Rodi a Roma, e si crede
clic Asinio Polliono uomo sommo, guerriero invitto,
e grande amatore dolio arti del tempio di
Augusto avrebbecompratoquesto colo.ssale gruppo
insiemo (»in le migliori statue che erano in Grecia
per mostrarle poi tutte riunite al pubblico.
A noi però non ò pervenuta notizia die taluno
de’divini pittori della Grecia avesse espresso nelle
suo opere la dolente storia di Dirke. Era risor-
bato agli scavi di Ercolano c di Pompoi, sorgente
perenne di antiquario ricciiezzo atte a porger lume
sopra tanti monumenti rimasti ancora dubbi di
prcscntaroi in preziosi affresdii due diversi esemplari
di epici sublimi lavori, elio il supplizio della
regina di Tebe ci esprimono, 0 con maggioii particolari
dello stesso faniosissimo gruppo di Apollonio
e Taurisco, del quale abbiamo tenuto parola.
Presenta l’ affresco pompeiano, che in questa
tavola abbiamo riprodotto, Dirko come assisa a
terra per essere trascinata dal furibondo toro, cui
è avvinta per una coreggia clic cingendola per
la metà del busto si avvolgo ni corpo del toro
stesso.
A dritta Zeta eccita alla corsa il toro tirandolo
pur una fune annodata per sotto alle corna nel
mezzo della fronte, mentre Antiope par che voglia
spingere con la sua destra la mano del figlio per
veder compiuta la sna vendetta. A sinistra Am-
fionc col veccliio suo educatore meravigliati guardano
l'esito (lell'invoiitato supplizio. La scena si
rappresenta sui Oitcrone indicato dalle alpestre
rupi, 0 da una folta boscaglia espressa nel fondo
del quadro. Dirkc vestita da baccante ò ancora
coronata di edera; al moto irregolare della pcr-
.sona di volersi slacciare dal toro, puntellandosi
col braccio destro sul suolo od elevando la sinistra
.sino nd immetterla nella coreggia, si apre
il sottile manto celeste, (li cui era ricoperta, c
lascia comparire il nudo del corpo (lalla metà iu
su. Antiope è vestita di lunga sisticlo verde ricoperta
da sinuoso manto rossiccio: l ' attitudine
di volere spingere In ranno del figlio n viomng-
gionneiitc incitare il toro le fa scoprire il destro
braccio ornato al polso di mia snuniiglin di oro.
Zcto ila una corta tiinicn succinta cd un piccolo
mantello, essendo rivestite lo sue gambe di calzari
lormati dn polle (li fiora a testiuioninnza della
sua vita pastorale. .Amlione in scinbiniizc atleti-
clie non lia altre vcstimcnta clic un semplice
manto paonazzo avvolto alla cinta olio gli pas.sa
por disopra al sinistro braccio prosteso, la cui
mano stringo un pugnale nc! fodero, al quale è
pure raccomandato il baltco, reggendo nella diritta
una lunga asta, consueta iiiscgiia dbgli croi.
Il pastore, o pedagogo cho voglia dirsi, ò vestito
di lungo abito giallastro ricoperto da un manto
rosso affibbiato al davanti deU'oraero dritto. Egli
appressa l'indice della destra alla bocca volgendosi
ad Ainfione, 0 nella sinistra stringe il pedo,
attributo caratteristico de' pastori.
l'ariamcntc gli antichi scrittori narrano il modo
onde Dirke fu avvinta all'indomito toro. Jlolti
convengono clic fosse stata avvinta alle corna, cd
altri allo coda; ninno però con precisione ricorda
che fosse stata legata al corpo del fnvihoiido quadrupede,
nel modo col quale si vede iu questo
affresco. Afa gonenihiiento parlniido, dagli artisti
queste diftcreiizc non si reputano di gran mo-
nieuto; poiché stabilito il soggetto da lapproscn-
tarsi, lo rivestono di quelle circostanze che meglio
possono fin- rilevare la valentia clcH’arte clic professano,
scegliendo quella tradizione clic più si
accomoda al genere del loro lavoro. Doveasi prc-
sentaro Dirke straziata per mezzo di nn toro stizzito;
poco rilevava se la vittima fosse stata avvinta
o alle corna, 0 alln coda, o al corpo del
toro. fMfntti nel Aloiitfaucon é riportato un bel
gruppo, nel qimlc Dirke é attaccata alla coda di
nn maestoso toro; ed in una pietra incisa é espresso
Amfione e Zcto, l'uno tenendo formo il toro, l'altro
avvolgendogli ima fune alle corna, nel mentre
clic la sventurata Dirkc prostrata innniizi ad essa
invano implora pietà; od in (pie.stii stes.sa attitudine
a noi sembra espressa nel bel frammento
di cammeo sopra onice serbata fra le gemme del
Aluseo di Napoli nel (junie framiiicnto é solo rimasta
ia testa del toro con la sinistra di Amflonc
cho nc abbranca nii corno, 0 la figura di Dirke
dalla metà in su con le chiome scarmigliate; 0
cho in atto suppliclievolo leva in alto la sua sinistra
ninno, fu un piccolo gruppo di avorio ritrovato
tutto frammentato in una casa pompojnim
vedesi Dirke, della quale non rimane nitro che In
metà della figura priva delle braccia, tutta scav-
mlglinta e piangente, cinta da una fascia che doveva
avvincerla al toro. Dirke noll’aSrcsco crcola-
nese é legata al toro ch’é già iinponuato allo incitamento
di Amfione che lo aizza abbrancandolo
strettamente per la testa, mentre che la sventurata
é ancora iu ginocchio supplicando a inani
elevate l'inflcs.sibile Zelo, il quale iuveco paro ohe
contorco In coda del toro per maggiormente aizzarlo,
al che uu pastore a sinistra par dio voglia
accorrere. Nel monumonto di Apollonio 0 Tan-
risco Dirkc era legata pel crine per mezzo di una
fimo allo corna dol toro. Nelle monetò di Tiatira
vedesi Dirko legata al toro clic supplicliovolc colle
mani alzate implora pietà da Amfione e Zeto,
egualmente in un medaglione di Settimio Severo
é espressa nel i-oi’escio Dirko dì già avvinta al
toro die sta per subire il suo supplizio; cd in
nn altro di Trajano imperatore é rappresentata la
mìsera die vieu legata al toro da quegli implacabili
figliuoli di Giovo.
Devesi però osservare che la scultura, la (pialo
tratta le composizioni a rilievo, batte ben altre
vie della pittura ohe l’esegue sul piano; quindi
ò che Apollonio 0 Taurisco cd altri che gli han
seguiti, bnn troi'ato il loro effetto ud legare Dirkc
alle coriia -o alla coda del toro, perché nel tondo
della scultura poteiasi da tutti i lati osservare
la composizione; il pittore pompejano al contrario,
ovvero il pittore dio eseguì 1' originale del
medesimo affresco, ha legata Dirke al corpo dd
toro per presentare 1' una 0 1’ altro in modo da
farli interainonte sul piano osservare: il che nel
mentre sembrava una Ubertà molto avanzata del
pittore, é da considerarsi come un rafliuamciito
di arte, ove ancor si ponga mento alln poco conoscenza
di prospettiva lineare, che si scorge nei
monumenti dell’ antica pittura. Ed é forse per
questa mancanza stessa che lo spettatore resta
indeciso se debba credere iu questo importantissimo
affresco Antiope impegnata piuttosto a spingere,
o a trattenere la mano di Zeto, c se il pastore
pedagogo intimi silenzio ad Amfione più
per trattenere la impazienza di attendere 1’ esito
del supplizio, die per distornare uu riseiitiuicnto
verso di Antiope die sembra impedire a Zeto lo
aizzamento del toro; seppure non voglia dirsi clic
il pittore pompcjouo uon abbia raggiunto in questo
suo lavoro il tùvaoo effetto dell'originale, c nc
abbia illanguidite le mosso c raffreddata, por così
dire, la espressione; carattere non ordinario clic
han le copie a fronte dogli originali. Del resto
questo nostro affresco é da considerarsi fra i piìi
pregiati di quanti furono riuvonnti a Pompei c
nd j'ircolano, sia che si risguardi pel inerito dd-
l’artc, e per Ja importanza dd soggetto, sia che
si consideri per la relazione che ha con 1' altro
insigne inoiunnento di marmo di Apollonio c
Taurisco.
TAV. X X V I I l .
PITTURA MURALE. - La frode di Giove per sorprendere
Leda é altrettinito nota presso i mo-
(lemì per quanto fu celebro presso gli nntichi.
Noi abbiamo creduto far disegnavo 0 pubblicare
tre dipinti relativi a questo soggetto perché sono
pregevolissimi per l’arte e per l'erudizione.
Nel 1“ quadretto la donna die apro il suo
manto paonazzo per accogliere sul bianco seno
un cigno é la vaga moglie di TLndnro , ingannata
da Giove dio p^'eso la forma del canoro
uccello. Perciocché non potendo il re de’ numi
•soddisfare al desio di clic era stato preso per lei,
induceva la bella Venere a cangiar.si in aquila,
che lui tramutato in cigno iuseguisac , onde la
compassione dio quel caso destò uoiraniina gentile
della donna facesse via all’amore.
La scena é in un sito insigne per una colonna
sepolcrale sormontata da un vaso funebre,
ed ombreggiata da un albero. Alla base della colonna
ò appoggiato, per simboleggiare Giovo lo
scettro ed il fulmine.
Nella cosa così detta di Meleagvo , fu rinvenuto
11 4° dipiuto die abbiamo qui riprodotto.
Su fondo rosso é rappresentata Leda vestita di
scinta tunica celeste, cho la copre dalia metà in
giìi. Essa, levatasi da una magnifico sedia color
(l’oro, sulla quale lia lasciato il sno verde peplo,
abbraccia il fraudolento cigno , nel mentre che
Amore, sostenendo mi vaso con entro diversi attrezzi
muliebri (a quel die sembrano) accenna iu
aria furba verso del nume trasformato.
L'n altro dipinto relativo alla stessa metamorfosi
di Giove é quello che pvcsoutiarao per ultimo
iu questa tavola.
Qui vedesi il Tonante cangiato in candido
cigno, in atto di cs.sere accarezzato dalla vezzosa
madre di Elena. Bella é la movenza con clic
Leda blandisce il vago augello, c bello é il modo
con cui il pennuto cerca, aprendo le ali, di mantenersi
(pulsi a volo sul dritto lato di questa
donna senza obbligarla a sosteuerue oon pena
il peso. E gran giudizio mostrò l'artista nd condurre
in ijuesto dipinto una finestra, 0 nel rappresentare
a terra nn aureo calato rovesciato,
presso a cui vcggonsi due fusi, aodocclié por tal
guisa ognuno compreso avesse, come iinprovi i-
sainento quel cigno crasi introdotto nel segreto
del gineceo, dove Leda adagiata sopra una dorata
sedia fornita di morbido piuinaccetto , cd
appoggiati i piedi ad aureo sgabello, attendendo
a’ douuescliL lavori, ne fu sturbata dalla rapida
apparizione del nume, che vestito di penne era
corso fra le sue braccia.
■\ltra amorosa avventura di Giove ò rappresentata
pure nel 3“ dipinto di questa tavola.
,4.(1 Acrisio re d’Argo l’oracolo aveva annunziato
die dalla figlia per nome Danae sarebbe nato
dii gli dovesse togliere il regno. I l perché egli
riiidiiuso l’ iiifolico donzella in una torre di bronzo,
guardata da vigili soldati, c da feroci mastini.
Però Amore clic iiisidiosainciito penetrò a volo
nella robusta torre da nn anfora vcr.sa ¡11 seno
della vezzosa Daiiao le monete in cbe Giove cangiato
si era; e l ' iiinoceuto Vergine all’ improvviso
e stupendo spettacolo é presa da merainglia,
cd apro avida la sua veste di color paglino, per
accoglierlo. I l fulmine cho posa sopra un macigno
sta anche qui ad indizio che sia soggetto del
quadro l'altero Tonante.
I l 2° quadretto che per ultimo illustriamo
rappresenta Gniiiiiade.
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