4 CAS4 DETTA DEL CENTENARIO
Riio,„andò sollo al portico occidenlale del gran perislilio. ò da nolaro olio il .ano di conriinicazione
col doscrillo ntriolo si apre all'cslrcnrilà di una lunga fance (14), cl» rioac. accanlo .1 lab ino (1 ^
doll'alrio mono nobilo o secondario , o nella guaio mollono gli allri dno .am, olio smconlrano
nuoslo slesso lalo del perislilie. Entrande adunque nella della fance, Irovasi innanzi u.llo hngrosso al
bamio privato. 11 frigidario (23) consiste in una sala piuttosto spaziosa, contenente un ampia cd a a
vasM rctlan-olare di fabbrica, riveslita cstcrnaraeiUc d'intonaco imitante i marmi colorali, c alla
nuale si saliva per tre scalini anche di fabbrica, e vi si discendeva mediante altri due. Questo frigidario
comunica coW'apodylerhm o spogliatoio, dove è una piccola rampa che mena al lepulanum c al caWnmm.
Il tepidario, nel quale si entra per un’ augusta porla ad arco con soglia d. marmo e decorato di
pavimento a musaico bianco e nero, che nel mezzo presenta un rcltangolo, noi cui centro vcdcs. un
polipo racchiuso in un cerchio, e intorno quattro pesci, fra cui due dellim, racchiusi m semicerchi
addossali ai quattro lati, e negli angoli una foglia di edera contornata del pari da uu semicerchio. Il
rivestimento di leynlae mammalac lo hanno due sole pareti, la occidentale cioè e la meridionale ; c
poiché al di sotlo di tal rivestimento il muro è coverto d’ intonaco rosso, simile a quello delle altro
due pareti lasciale libere, si può essere ceni clic questa stanza avesse iu origine tull’altra deslmazionc,
c che solo più tardi (probabilmente al tempo del rinnovamento della casa) fu ndolta a tepidario ,
conservandosi però 1’ aulica decorazione a fondo rosso. La vòlta rimano ancora in piedi, ma venne
forata per f.-ugare nella stanza. Dal tepidario si passa nel cahkriwn (22), alquanto più grande; il pavimento
era fatto di piccole losanghe di marmo, delle quali resta solo qualcuna, e le suspensurae che lo sostengono
non sono pilastrini di mattoni, ma c Tonnine vuole di terracotta con base rettangolare. Il rivestimento
delle pareli è fatto anche con tegiUue mammalae, e prcseiila la solila decorazione a riquadri gialli c
rossi con cornicetta di stucco dipinlo e con zoccolo di marmo colorato, conte si rileva da un piccolissimo
avanzo. La parete occidentale forma una nicchia semicircolare; uu’ahra, che però è rettangolare sino
alla impostatura della vòlta , è praticala nelle parete meridionale. La vòlta di questo caldano esiste
tuttora, ma è ancho traforata.
Sei^ue nella medesima fauce l’adito dì un passaggio ( IG ) . che prolungandosi verso occidente ha
nlTclrenrilà do nn lalo uoa «lama (17), ohe nel c.nlro di ciascuna parole (est, sud e ovest) offro una
socna di sacrifizio su fondo bianco, senza oornico; o dall'allro lalo un ampio Iriclinio (18). decoralo di
ire dipinli, rapprcs.nlanli Tono Teseo che ha neeiso il Mieolauro, Tallro Ifigenia in Tnundn e ,1 terzo
Ermafrodilo . Sileno i nel fregio, che decora la parte supcriore dello pareli, s, osservano scene Icalrali.
Alle spalle di questo triclinio sono due cubicoli, doi quali il primo (19) conlieno tre qnadreltr, eroe
Diana o Endimionc , Venere pescatrice, e una vaticinante , probabilmente Cassandra ; e nel secondo
cubicolo (20) si osservano allri tre quadri, di cui i due laterali sono osceni e il terzo sulla parole
di fondo rappresenla Ercole sdrajalo all' ombra di un albero fronzuto, e che scherza cogli Amorini.
Sotto al porlko settentrionale del gran perislilio, più volle menzionalo, s’incontra dapprima, accanto
alla fauce che cosleggia il tabiino dell'alrio principale, un oecus (50) con pavimento di musaico nero c
decorazione a fondo nero. Segue, dopo il detto lablino, col quale comunica, un altro occm (5G) che m
mezzo al pavimento ha un gran, rcltangolo di marmi colorali, il quale si estende sino alla soglia: non
é improbabile perciò che questo oecus sia stalo adoperalo anche per triclinio. La sua decorazione a
fondo bianco è abbastanza elegante ed in vari riquadri sono effigiate delle caricature grollcscbc vedi (Tav.
ì\ ) in cui nella prima ò ritratto un pigmeo dipinto di spallo, che sta su i trampoli, stendendo la dritta
al tralcio e tenendo uella sinistra un panierino ricolmo di uve, mentre a sinistra sta sopra una grossa
cesta capovolta un altro pigmeo, che dipinto di profilo stende la destra verso il compagno e nella sinislra
ha parimente un panierino.
Nella seconda pitlura la rappresentanza è quasi simile, so nonché il pigmeo, stante su i trampoli,
è muliebre ed è ritrailo di fronte; a drilta sul suolo poggia una grossa cesta anche ripiena di ura, c
il secondo pigmeo sta invece a terra, con le braccia aperte, guardando il compagno in allo di maraviglia.
Nelle riquadrature laterali sono dipinte due scene di caccia, parimente senza cornice. Uu’allra rappresentanza
dei pigmei occupava il riquadro centrale di altra parete, ma è distrutta in modo clic poco o nulla vi
si riconosce: cd c fiancheggiata da due scene di caccia.
Vengono in seguito sul medesimo lato seUentrionalc del perislilio un ampio triclinio (57) o un
cubicolo (58) con decorazione a fondo rosso e con pavimento di musaico, che esibisce nel mezzo una
lesta di Medusa assai ben conservata (Tav. 1).
Passando óra dall’ androne a descrivere l’ atrio secondario, o meno nobile, nel quale si entra da!
terzo vano sulla via Nolana, e dove a destra è la cella de! servo atriense, si passa nel dotto atrio
abbastanza spazioso, con grande impluvio nel mozzo. Così l’ atrio, come l’androne, erano rivestiti di
semplice intonaco nero. Sul lalo orientale dcU'alrio trovansi un cubicolo (9) con decorazione a fondo
Wanco, una fauce chiusa nel fondo (IO) e l’ ala (H ) decorala di tre quadretti, dei quali il primo
rappresenta Fiiotlele ferito, soggetto apparso sinora una sola volta nella pittura murale campana; il
secondo esibisce un guerriero iu alto di sospendere lo scudo ad un trofeo, e nel terzo si osserva una
rappresentanza non spiegata. Di sotto a questi dipinti, clic trovansi lutti o Ire sulla parole meridionale
dell’ala sono graffile alcuno ligure di gladialori, fra le quali due gladiatori duellanti; sulla lesta doU’uno
è scritto il nome DIOMEOES, c accanto si leggo:
OFFIGIOSVS FVGIT Vili IDVS NOV
D im o CAESARE M IVNiO SILANO COS
È certamente un ricordo di un comballiincnto gladiatorio, avvenuto ai 0 novembre dell’anno 15
c, V., secondo dell’impero di Tiberio, solto il consolalo di Druso e di M. Giunio Silano, console sutfelto.
Sul lato occidenlale poi del medesimo atrio sono situate una stanza (5) a due aditi, c l’ ala (7)
corrisDondente decorata della rappresentanza di un Bacco. Quest’ala, al pari della stanza che la precede
comunica con una spaziosa località (IG) posta alle spalle, senza pavimento, la quale di certo doveasi
rinnovare: ora non vi si osserva altro cho l’indizio di una scalinata cd una nicchia praticala nell’ alto
della parete occidentale. Dalla suddetta ala per un adito fatto nella parole meridionale si entra in una
località d’incerta destinazione (8) che di fronte c.sisle il reslo di una scalinala con pittura rappresentante
una caricatura di Giove.
Di fronte all’ingresso si apre il tabiino (13) posto fra un cubicolo (12) già ornalo della rappresentanza
di Europa, ora non pii rioonoscibil», o la lunga [anco, olio si ptolnoga diolro al iato oodjontalo dol
gran perislilio.
Finalmente è da notarsi che nell’intero lalo dell’ Isola sporgente verso strada Nolana, oltre alle
due entrate della descritta casa vcggonsi allri 5 vani di calrate a diverse cinque apotechc.
O G G E T T I D IV E R S I
RINVENUTI NELLA C.ASA DETTA DEL CENTENARIO
OGGETTI DI BRONZO
N,' 12 moneto di modulo medio.
Dn’ altra pìccola.
Slaluelta di un Fauno cho col braccio sinislro stringo un
Olre, da cui dovoa uscir l’acqua della tonte iu mozzo al
Peristilio. Essa, olla M. 0,31, è citata a pag. 2.
Sislro ben conservato cilalo a pog. 1.
Borchia di Dianielro M. 0,1G con allo rilievo noi mozzo
rappresonlanlo un busto nsuliobrc.
Slaluella rappresenlante Arpocrale, ricordata a pag. 3.
Dn’ altra di Giovo in piedi.
Grande secchia a vontre gonfio con cerchio di ferro presso
r orlo.
N.- 3 lagene ad un manico.
Dn' altra a due manichi.
Duo formo elliltiche por paslioceria.
Dn braccialello.
Dn amo da pesca.
Dnn Pinzetta.
Duo piccole coppe.
Du’ altra a piaslrina di candelabro.
Una lazzalla con traccio d'inargonlatura.
Conca con manichi.
Caldaia nel cui fondo stanno aderonli alcune ossa.
Altra oaidnia col manico.
Casseruola col manico.
OGGETTI DI FERRO
Piccola scodella in cui per l’ossido di ferro è attaccala una
lucernina di bronzo.
Una serratura col suo corronto o colla chiavo di ferro adoronto.
Scudo di sorriilura.
Duo cardini.
Treppiede da cucina.
Od' accana a martello.
Vari ferri ammassati fra loro dal Vulcano con un chiodo puro
esso di ferro ben conservalo cd una monda di bronzo.
Anello di ferro con una corniola incastrala. Questa Pidra
dura ha la torma ollitiioa con l’ incisiono di Minerva.
OGGETTI DI TERRACOTTA
Un’ altra a due manichi.
Allro due piccole.
Due mortai.
R,’ 4 Oleari.
Anfora che sorviva per cardioe ad uoa porta.
Due laizette a retina.
Dna conoa.
Dn piatto a vernico ^ li!