a quel grado di calore che si richiedeva , da uno scudo di bronzo che chiudeva^ ed apriva secondo
l’occorrcnza, uno spiraglio rotondo nella volla della sUila medesima praticalo. Ne’ bagni Pompeiani i
pavimenli sospesi o vespai sono così Talli. Sopra un suolo di cemento battuto con calce c mattoni
pestati, sono ad eguale distanza cosliniiti dc’pilaslvoHi di maitonì quadrali (larghi M. 0,20 alH 0,02)
su’ liliali sono sospesi de’ quadroni pure di terra colla (/nri/iii M. 0,75 in ijnadro) sopra cui è
fabbricalo il pavimento sospeso, lutto incrostato di mosaico. Le pareti vacue, i cui vani comunicano
col vuoto de pavimenti sospesi o vespai, sono nel seguente modo costruiti. Sulle pareli solidamente
intonacale sono inchiodali con grappe di ferro de’grandi tegoli quadrali dì (M. ü,28) , i quali tegoli
dalla parte interna dell’alveo lianno verso gli angoli quattro umbiliclii, o coni bucati falli dell islessa
rrcla, i quali si sollevano sulle tegole ¡stesse (M. 0,00). Per mezzo di questi umbiliclii passano le grappe
di ferro die conficcano i tegoli al muro, lenendoli discosti dal muro ¡stesso (M. U,DC), quanta ò la
loro altezza per formare la cellula, o vuoto pel vapore. La supciTieie esterna poi di essi tegoli c
pulitamente intonacala, c dipinta come se la parete non fosse vuota. Questi vuoti , o alvei nc’ muri
delle stufe Pompeiano giungono lino alTimposla della cornice delle stanze, le cui volle non sono vacuo
come in quelle stufe che Vitruvio ci descrive, c che chiama coiicnmcrntas.
BxVGNO D E L L E DONNE
11 bagno delle donne è presso a poco conformalo, c delie islesse parli composto di quello degli
uomini, se non che meno ampio, e meno adornalo di quello. L’ islesso fuoco, e le islesse acque come
abbiam detto Io alimentano. Nel vestibolo sono i medesimi sedili clic abbiam descritti in quello degli
uomini, de.Àtìnali, supponiamo, alle schiave, o iiisorvienli dei bagni stessi. Lo spogliatoio (Tav. 1 n.° 46),
che ha da un lato il frigidario (ii.® 48), ha il pavimento di mosaico bianco, lo pareti giallo con pilastri
dipinti ora rossi, ecl ora neri, ed una cornice leggiermente intagliala di stucco bianco, che vi cammina
d’intorno. Sopra i sedili di fabbrica (ti.° 49), egualmente falli che quelli clic abbiam descrilli nello spogliatoio
dei bagno degli nomini potevano spogliarsi dieci persone. Il frigidario (n.® 48), è mollo danneggiato, nè vi
resta dell’alveo, o vasca ch’è quadrala die il solo muro, mancando lolalmenle rincroslatura di marmo, il
tepidario di questo bagno (n.® 49), a differenza di quello degli uomini che ò riscaldato come abbiam detto
da una braciera ha il pavimento sospeso, e le pareli vacue che per via del calore dei fornelli il riscaldano.
Le sue pitture alla grottesca su fondo giallo sono poco visibili, c moltissimo danneggiale. Il pavimento
è pure mosaico di marmo bianco. La stanza (ii.® 50), è come quella degli uomini sminrioiie, o stufa,
1.., ..r, i..i,i.„ f.i " ruD 11 lamnìro i i ì ° 5 h. 0 un bagno caldo (il.® 58), contiguo (come dalla pianta rilevasi
) vuoti dello pareli sono quasi lutti
trovato un pezzo del condotto di
lui un labro (ii.® 5‘i ) , il laconico (n.® 51), c u _
al fornello. Il pavimento sospeso di questa stanza, c gli alvei, (
dimti, e del labro non rimane che il piede nel mezzo al quale s
piombo che v’ introduceva le acquo.
Questo bagno delle donne (che come quello degli uomini, ha initi i pavimenti incrostati di
mosaico di marmo bianco) aveva ingresso totalmente separalo , c disgiunto da quello degli uomini
col quale non aveva in comune altra cosa clic i fornelli, e le acque, acciò la decenza, cd il pudore
non fossero nelTabbenchè minima parte macchiali.
ESPOSIZIONE DE’ BAGNI
Vitruvio consiglia di scegliere a’ bagni un luogo difeso dal settentrione, e dall’ aquilone, c che
abbiano le finestre'’aperte dirimpetto al ponente, o se noi comportasse la natura del luogo, almeno al
mezzogiorno, perché le ore del bagnarsi presso gli anlicbi essendo dal dopo il mezzogiorno, alla sera
potevano per quelle finestre vantaggiarsi qiie’ die si bagnavano de’ raggi . c del calore del Sole
iramunianlc. Perciò i bagni Pompeiani iìn qui descritti hanno la |)iù gran parlo delle finestre rivolte
a mezzodì, e sono costruiti in un luogo basso della Citlà, ove gli edifi/j circoslanli riparanvangli
dallo disagevolezze óe’venli settentrionali.
TIRAI
PRÍSSO L’ARCO ÜÍLLATORTUNA
TAV.I.
-I
ISBICE DELIE TAVOLE
Tatou. I. Piaata dello Terme.
B II. Spaccali in diverel punii dello t<
e ni. Particolari.