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6 FORME IN GESSO
« (lisliiigiioiio per la ruggine. Un anello ila dito eou inl.aglio di una tVonda sullo stesso mclallo
« inveec della pietra , ed 6 rotto , iiiaiieaute di una porzione. Allro anello per (inalclie mobile di
« diametro on. 4. Un candelabro allo pai. 4 /, , con piede Ibrmalo da tre zampe di leone o di
« alcune fremii; il fusto è liscio, c la coppa solo lavorala al tornio. Un vaso tutto frantumalo, fuori
8 del manico , clic è simile ad un caldaro. Una piastra di serratura con suo chiavistello. Dippiù li
« seguenti pezzi appartenenti ad ima cassetta. Una maniglia con due pezzi di legno che gli sono nnili.
« Una piastra di serratura unita con della ruggine ed il cliiavistollo corrispondente. Molti pezzetti a
« teste di bollette , guarnizione della stessa cassetta. Ferro. Due pczzcKi ai quali resto imito del
8 camiavaccio o porzione di legno. Un anello per dito con intaglio di una testa sopra lo stosso mctollo.
0 Un mazzo di chiavi ammassale fra loro per la ruggine. Legno. Tic pezzi di un pettino con denti
a ai due lali, Un pezzo della cassetta sopra notata. Veiro. Un bottone come un grano di corona. Un
« ¡lezzo di corallo. Nello stesso sotterraneo si spera di trovare ancora mollo , essendo assai grande,
8 ma lo scav.arsi in qucslo c soggetto a dillicollà, c spcciidiiiciitc per la mofcto, clic per lo più vi ò
a gagliardissima ».
Riassumendo adunque questa orribile prosa italiana , rileviamo le seguenti osservazioni di fatto:
clic la più parte dei morti avevano la testa coperta di grossi panni, clic discendevano iìn sulle spile;
cran senza dubbio cappucci clic quegl’ infelici s’ cran messi, per difendersi dalla caduto delle pomici.
Glic due gambe sembravano coperte di lunghi calzoni, la qual cosa vedi'omo conleriiiala dalle ricoi-clio
¡losleriori. Gbc ¡larecclii ¡licdi erano nudi allatto , altii non avevano cbc grosse scarpe ; c la (¡ualito
delle vesti rivelava clic si trattasse di schiavi o di gente povera. Clic tuttavia una donna ricca cd
elegante fu riconosciuta dalla (mezza del tessuto, che aveva parimente lasciato l’impronto nelto cenere:
accanto ad essa furono raccolti quegli oggetti preziosi notali nel giornale ufficialo degli scavi. La
iaiilasia dei romanzieri non mancò di cavarne partito c vi riconobbe la figlia di Diomede.
Se i detti c gli artisti, die furono presenti alla scoperto, avessero avuto la idea di profiltai-e di
una tal lurtuna, versando il gesso liquido nello cavito lasciate dai corpi decomposti, avrebbero quasi
risuscitalo questo gruppo di vittime , c noi saremmo rimasli attoniti alla vista di un dramma cosi
straziante. Ma una ispirazione così semplice essi non l’ebbero; l'cbbc invece molli anni dopo il Fiorelli,
cbc nel fcbbrajo del 18G3 fece eseguire le prime forme iu gesso di corpi umani col metodo stesso,
col quale alcuni anni prima eraiisi oUonulc le forme di talune porle e cliiusurc di botteghe. Naturalmente
dai iirinii saggi alle ultime forme ottenute il processo c andato sempre ¡liù perfezionandosi ; ed oggi
si può ailcriiiaro che nulla Ibi-se lascerebbero a desiderare questi gessi, se si avesse a lare con corpi
allatto nudi. Ma la nudità, cbe incontriamo nei monumenti dell’arte, non si ritrova nella vita stessa
degli anticid; epperò, se ne soffre l’arlislica bellezza delle figure, nc guadagna non poco la conoscenza del
costume, cui le nostre forme in gesso arrecano un prezioso contributo. II processo, al quale si devo tal
miiaciJo di risurrezione, è dunque il seguente; allorché, noU'cscgiiire il distcrro, i c.av.atori sono avvertili
della presenza di un vuoto interno dalla risonanza, ¡irodolto in esso dai colpi dei piccone, proseguono lo
scavo con maggior diligenza e lentezza sino ad incontrare il vuoto senza colmarlo. Indi si pratica un foro
di tale grandezza, clic, mentre non distrugge la forma, renda possibile l'estrazione di quelle ossa minute,
che giacendo sconnesse in fondo al vuoto , più che contribuire alla integrità della impronta , nc
determinerebbero invece la discontinuità nella superficie. Cosi preparato la operazione, pel foro suddetto o
per allro foro fatto in punto più conveniente del vuoto sondato si fa scorrere un liquido impasto di gesso,
il quale, insinuandosi in tutte le cavito clic iuconlrd, e indurendosi, conserva la forma del vuoto, cui si é
sostituito. Naluralmenlc meglio riescono le forme compatte, quali il petto, le cosce, le gambe, le braccia;
meno bene sogliono mostrarsi le forme ¡liii delicate dei volto. In ogni modo è aperto uu nuovo campo
d’ indagini scicntilicbc , die senza la maravigliosa industria del Fiorelli non si sarebbero mai potute
istituire; c di esse non vogliamo oir.cUerc di ricordar quella relativa alle proporzioni dei corpi, le quali
militano decisamente contro la ¡irelcsa degenerazione della razza.
Sino ad ora si sono otlcmite quattordici forme di corpi umani, oltre a quella di un cane. Dello
quattordici forme umane nove sono di uomini e cinque di duimc; noi ne pubblicliiaino qui solo nove,
die sono le meglio riuscite, non escluso però la forma del cane. I.e descriveremo però tutte per ordine
cronologico, citando a suo luogo ciascuna delle quattri) tavole, clic accompagnano il lesto.
L È una giovine donna caduta supina. Bcndié i suoi tratti siano poco distinti, si riconosce
tuttavia clic essa soffri mollo c cbc mori soffocato. II suo volto cerca l'aria, e la lesto sembra sollevarsi
verso il ciclo: la mano destra con le dila allratlc si appoggia in terra, mentre il bi'accio sinistro vuol
respingere un nemico invisibile, lutto rivela la soffocazione. Una treccia di capelli forma una corona
intorno alla testa; il petto c lult’allio clic ricolmo, come é naturale del resto in ima donna giacente
sul dorso, c il cui seno è premuto da uno strale di cenere , cbe d’ ora in ora si rende più grave,
l’cr fuggire più spcdilaniciitc, In sventurata aveva riniboccntc le vesti, die formano un inviluppo sui
ventre e fanno parere la taglia e le anche più poderose: si direbbe alla prima clic essa sia incinto.
I.e cosce sono ricoperte di ima sottile stofl’a, die costituisce dei veri calzoni. Ciò clic si era credulo
di osservare sulle impronte delia cantina di Diomede , diventa ora un fatto cciTo. Pel costumo antico
cosi trasparente nelle donne, cosi corto negli uomini , così soggetto agli accidenti della vila in piena
.„•ia i calzoni o alciinclui di simile era affatto indispeiisabiic , pordiè il pudore non ibs'sc offeso ad
ncni’ istante, La gamba sinislra della nostra Pompejana, <pidia cioc meglio resa dal getto, è amiiin.ibde,
0 il iiiede c ancora calzalo. In soiiiina lulto l’ insieme rivela una giovine donna elegante , c questa
L i e d vicn confermato così dall’auclio di argento, clic porla al diio, come dagli oggetti raccolti accanto
■ lei cioè orccciiini, uno specdiio di argento o una piccola daluclta lalla di uu sol pezzo di ambia
è .■•m’nroscntoule un Amorino, ravvolto nel jnauleUo. Un bagaglio cosi singolarmente scelto m un pencoli,
cniùliiio c la vicinanza di una casa di prostituzione bai. fallo pensare die questo donna, elegante cd
abilaiito ’..u quartiere infame, fosse mu, di ip.ello volgalo eorpore. in verità lo provo bamio poco valore;
ei.ncrò dolla nostra pavera morta lasciamone in pace almeno la mcmona . .
‘) la foniui, clic si prcscnfa al nostro esame, c di uomo adulto, di taglia supcriore allordmaiia
c di bassa condizione, come lo dimostra l’anello di ferro al dito. Caduto supino, quest uomo robusto
!u levi rialzali ai.poggiandosi sul gomito, ma gli mancò l’animo c il vigore. I. espressione, spcc.aluie.ilc
delle'labbra cbc pare facciano uno sforzo per respirare, è ¡.roprio qiidla della soffocazionci cosi iluvctte
morire Plinio il vccdiio, vittima del suo zelo scicntiiico, 11 immlcìlo, di cu. un lembo egli avcv.i messo
in lesto per difendersi dalle pomici, dalla cenere cd audio dallo pestifere osa azioni, gli copre il petto
‘ il b L L destro, mentre ilu inviluppo di panni sul ventre prova die aneli egli aveva rimboccali gl.
abili per essere più lesto alla fuga. Si vedono dunque le sue gombc magre e vigorose, una spcue
Tcalzoni aderenti alle cosce e le scarpe ..limite digrossi chiodi. L’.niclicc lugg.va strmgoi.do m m.ino
•licmii nrecdiiiii, iioaldic moneta e la diiave della casa.
B A Uno spettacolo commovente offrono le forme di due donne, dio turonu gcttotc a poca
distanza da quella dell’uomo or descritto. Lu più adulta giace distesa sopra m. lato m allo di 3ormue .
v ; .teteteite. G' ' 'V
vyl’cte’ite't'li’,;, l'.:::: rr :ì ili.:”,,: h . » * » p . « « . ! , . ,» , .
cenere o dello mciilidic esalazioni; i suoi due piedini battono 1 aria, avviluppali nelle ^picg ic < .
tunica È un gruppo di una verità straziante, calcato sul vivo. Ira 1 agonia c la moie.
k (\ tav 11 lig 3) Insieme con allri sei scbeletri iiiuani fu rinvenuto qucslo, di cui si ollcnnc
la f o l t i ? In ima tem t della casa di M. Gavio Rufo (Reg. Yll, Is. 2% n. IG) Svcnturatanionte
giaceva nello strato di lapillo, le cui scabrosità cd inlerslrzj non Riveriscono pun o 1 n.ipionto L
temo caduto bocconi, ed oggi non mostra cl.c il nudo cranio provocante c terribile, dai dcut. sl.ct i.
Te uc mai 1 1 .to toccare ancora il suolo, c con un’ doqucnza crudele dimostrali^
ragonhi fu dolorosa. 1! corpo é in gran parte nudi., salvo la tunica , die duran o la 1 « ^ >®-'
d avviluppò sul dorso. La gamba dritta, la sola riprodotta dal getto, e nervosa, tosa ®
Il indie meno riuscita della precedente è questo forma d. un uomo, caduto sullo st.,ilo d
», ,ia <i»~ » b“ “ » ; t e « . Il " t™ '™ ” ;; '» “
, c „w 4 ,l«v„lo «a un. ■»11« ,11 »»"»re . »''» « ■)»>“ »" ®
“ “ " T t a i f r ? , ! " ! 1. seri» a»“ » I» " "» I« " ‘ a»sm, ai ummiras«.,» .|"»st« ,«
un uomo (V la» 1 li". H a»l ùp» »picc.alanieiile ..oa."!», eli» s»iubi'a ilomm». L j l i gueo «il lai» sima i»
. „ „ a . la teste poggia.» sul beaeciu a».... » 1. giu.bo rilieate. “
edilizio diruto cd aiilicamoiilc abbandonalo (Reg. 1, Is. ■) n. 3), o\c , .nPigiatosi
nella fuga, si seti soffocare dallo mditid.c esalazmm dello matoric cri late da! \csumo, c a .giato>.
1 '™ctteiafrrtezte'rteiteii—,x : g-,-»
nipprcscntotee dipinto di genere realistico; laldiè è da ritenere dic nel coslumc giornaliero de. lompo,;,.
m . . , r e . . » y - ; r e - » y f r ' . - t E f r , :“ i f E ' Ì su, ..te„ute.S»»„U„ab,
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