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Ma una serie assai più numerosa di dipinti rappresentano scene , le (juali per la mancanza di
momcnli jiassionaii o di un sigiiidcante contrasto di allctti non jiosmno rannodarsi a! dramma; ma invece
predomina c nello s].iiifo della loro comjiosiziono c anche nell’ azione esterna un certo aj.pagamento
dell’ animo, ovvero un sentimento sereno, clic è Leu lungi dal patetico. Se mai si voglia considerar
questo indirizzo in rappurlo alla jioesia, l’idillio ha con esso la maggiore affinità. L’amore di Poliicmo
per Galatea il collorjuio di Ilermcs cd Argo sulla siringa, Ajioìlo presso Admeto, Marsia qual maestro
di Olimjjo Orfeo die col suono della cetra attira lo fiere (V. Voi. 2.'’ Descrr.wne Generale . LXX1\),
(atti cjucsii dipinti liaimo mi carattere bucolico, che si ravvisa anche esteriormente. Lo stesso vale jicr
quei dijnnti, die raiijircscnlano scene relative alla vila di Paride sidl'lda, sia clic egli pascoli il gregge,
sia d.e sveli ii suo amore ad E.ioiie (V. Vul. 2." Descrr.ioue Generale tav. Xlli), ovvero giudichi sulla
bellezza ddlc tre dee (V. Sapple,nonio tav. XXXlll ). Altre iiilturc non olirono, a dir vero, un deciso
caratlcrc bucolico, ma nella loro composizione regna imo spirito molto affine all’idillio: tali sono (jUcllc
die rajijircscntano Ganimede, Ciparisso, Adone, Eiidimioiie, Nai'cisso, Venere dio pesca o clic si adorna
in im' ombrosa vailo. Bacco limciullo rallegrato dal tiaso, Perseo cd Andromeda dio rimirano il rdlcsso
dolla (osta di -Medusa in nn insedio, Venere c Adone cbc guardano im nido di Amorini (V. \ol. 1.
G«sn della del Poelit Iraijieo tav. \1). Tutti i menzionali dijiiiili hanno dei tratti coi'rispoiidcnti affatto
alla jiocsia idillica; ora vi regna (judla calma coiilenijdaliva , clic si riscontra ancbe nell’ idillio ; ora
vediamo le ligure mitologiche in occiijiazioni, che i jioeti bucolici amano di descrivere : 5 ciierc pesca;
Ganimede, Endimionc c Narcisso .ijijiariscono corno cacciatori; il dipinto di Racco fanciullo in mezzo
al liaso si avvicina ass.ai ad una scena campestre. Ma soi>rallulto tale aQìnità si manifesta in un tr.atlo
comune a tutte queste pitture, vale a dire nel rajijiorto rccijii'oco fra l'azione c la natura circostante.
Come ndl’ idillio, il jiaesaggio forma in generale la scena dell'azione: moiitro la poesia drammatica e
l’analogo indirizzo della jiiltura preferiscono uno sfondo architettonico, l’azione nei dipinti, di cui parliamo,
si svolge, corno nell'idillio, nolla libera natura, c monti c selve furmaiio lo sfondo, mentre nel primo juano
si vede per lo jiiii un ruscello. Per l’aggiunzione di jiersonilicazioni, tolte dalla provincia della libera
natura, come le c le ix«..,;, le quali contemplano la scena che si svolge nel loro regno, il rapporto
dd jiaesaggio con la situazione rappresentato vicn iPcvato spesso con la pili grande energia. Ma lo sfondo
della libcrìi natura, come non è una condizione sinc ipia non per la descrizione idillica, così non è tale del
pari per questa classe di dipinti, fra i (piali alcuni, benché corrispondenti allatto nella situazione alla
Jioesia idillica, mancano tuttavia delio sfondo dolla libera matura.
Finalmente non è estraneo alla pitturo murale pompejana l’ cieniento epigrammatico, umoristico o
lascivo, come io qualche dipiuto relativo al mito di Danae , in (juelli di Ercole cd Onifale , nelle
nijiprcscntanzc di Pigmei e in quelle ass.ai frequenti di Satiri c Baccanti (\'. Voi. 2.® Dcscrbione
Generale tav. LX X IIl) . Fra le iap|iresentonzc di Pigmei merito particolar menzione la parodia dol
famoso giudizio del re Salomone , che è una beila conferma di quel dispregio , nel quale i Romani
avevano le tradizioni giudaiche (V. Sappicmenlo tav. 11).
Non è altrettanto agevole il classificare la gi'an massa di jiaesaggi, che ci son conservati in
Pompei. Nondimeno alcteni paesaggi mostrano un indirizzo molto affine a quello, clic per le composizioni
mitologiche abbiamo caratterizzato come drammatico: essi ritraggono una natura sublime, jiicna di
forme energiche, particolarmente di ardile conformazioni di rupi, ed animato da un soggetto drammaticamente
mosso. Le più splendide creazioni di (jueslo genere, cbe l’anlicliito ci abbia conservalo, sono
i Jiaesaggi scoperti in Roma sull’Esquilino con scene dcU’Odissea. Fra i dipinli pompcjani son da citare
un paesaggio, che rapjircscnfa la lotta di Perseo col mostro marino, c quello, la cui scena è desunta
dal mito di Dedalo, Un'altra classe di paesaggi corrisj.onde a (juclla che nella provincia mitologica
abbiamo caratterizzato come idillica. Da queste comjiosizioni spira una soave poesia della natura, (juale
dalle migliori jiroduzioni della poesia idillica, e ritraendo esse una vita affatto opjiosta alba conijdicala
vita cittadina , inducono nell'animo del riguardante un certo sollievo ed apjiagamcnto. I jiersoiiaggi
dell'azione, che anima tali jiaesaggi, sono d’ordinario gli stessi deU'idiilio, cioè jiastori c camjiagnuoli.
Talora ricoiTono anclic figure inilologiclic ; ma queste o sono trasportate in una corrisjwndente sfera
bucolica, come Paride in mezzo al suo gregge, ovvero sono concepite non già nei momenti culminanli
deH’azionc mitica, ma in situazioni jiiù generiche, come il jiaesaggio col mito di Rcllcrofonlc. Non
sempre jierù nei jiaesaggi , cbe rientrano nelle due classi aiizidctle, è rajijircscnlato un’ azione che li
animi : nc incontriamo alcuni, nei (¡uali il jicnsicro poetico è lijiosto esclusivamente nel paesaggio, o
l’azione o vi manca affatto o vi è accennato fuggevolmente. Essi specialmente ritraggono la jioesia
projiria delle contrade litloranec , e (jualclie volto anche la soave malinconia degli edifizj in rovina.
I n.a terza classe , ed è questo clic prevale nella pitturo jiompejana , è formato da quei jiaesaggi , ai
(juali è estranea la predilezione per la natura scliiotta, quale si osserva ne) genere idillico , c invece
r traggono una natura ridente per coltivazione splendida c jicr lo opere dcH’uomo : di jircfercnza sono
paesaggi di coste, anàccliili di sontuosi cdiiizj. Affini a questo classe sono le grandi vedute jii'osjiettiche
clic siamo autirizzali a jiorrc in relazione con le creazioni di Slwlius, LuiHus o S. Tndius, un pillorc
decoratore deli’ epoca di Augusto. Le vedute [irospellicbc del jicristilio della casa della /lieto/« fonlana
a tmisaìco c dello xyslns della casa detto di Ajiollo ricliiamano alla mento le ville, i porli c lo città
marittime, che Plinio (N. H. X X X V , 'Ud) cita di questo pittore. 1 jiaesaggi cgizj costituiscono una
(piarla classe, c son dovuti ad una esigenza dogli Alessandrini dimoranti in Pompei, i quali naturalimiiilc
lircfciivano clic la decorazione murale ricordasse loro la feconda valle del Nilo, l'iiialiiicnto alla quinto
classe ajijiaitengono le vedute di marina C(.n la raiiprcsenlaiiza di ballaglic navali. Gbc i jiaesaggi di
queste due ullime classi non sicno siali iiivenlati nelle città camjianc, c debbano jicrciò necessariamente
rannodarsi ad originali stranieri, s’intcndc di leggieri ; lo stesso può sujijiorsi di (juelli che nentrano
nelle due prime classi, jioicliè attcstano mia jirolbndità di concezione e una finezza di sentimento quale
difliciln.eiilc può amuicllcrsi nei pittori decoratori di piccole ciltà di province. Ma diversanieiife va la
cosa jici clijiinti, che rapjiresenlano jiaesaggi delle coste, arriccìiiti di sjdendidi edifizj. Questi nel fallo
litraggono una natura coiris|ion(lcntc a quella, che ogni giorno si offeriva allo sguardo degli abitanti
di Pomjici e di Ercolano. Però questa corrisjiondcnza non resto assiilutoincntc limitoto alia spiaggia de!
golfo di Najioli ; piuttosto la costa occidentale d’Italia, da Ostia a Salerno, deve aver fatta uii’imjiressionc
de! lutto simile sin dall’ultimo secolo della rcjiiibblica. L'impulso (juindi a lali comjiosizioni non è da
ricercarsi csclusivaiiicntc nel gulfo di Napoli, ma con ugual ragione nei jiaesaggi di A»/ÌHm, Terragna,
l'onniae e di altro contrade della costa occidentale.
Un caraltei’c locale molto spiccato avrebbero (jiici dipinti con la rappresentanza del \esuvio, se
questa fosse meno incerta e dubbiosa. Tra essi non devesi annoverare il dipinto lormalo a luce nella
casa della del Centenario (V. Voi. 3." Casa dd Cenicuario Inv. Il), c che esibisce ajijiunto il Vesuvio
c Bacco come jienatc, jioicliè, rientrando nella mimcrosa classe dei dijiinli sacri, eseguiti certamente da
mcdiocrissimi artisti beali, non jiuò contribuir nulla alio studio del jiaesaggio. Sinora in tulta la bella
massa ilei jiaesaggi pompcjani nn solo jiuò con sicurezza ritenersi inventato in Pomjiei, cd è il dipinto
dcll’Aidilcali'O con la famosa rissa tra i Pompcjani c i Nucerini narrataci da Tacito (V. Supplemento
lav. X X X I) . , , , .
Al jiari dulia jioesia latina dcU’cpoca augiistca, la quale attingeva a fonti alessandrine, la jiillura
murale campana seguiva aneli’ essa originali alessandrini, 11 cho vie., provalo innanzi tutto dal fatto
che essa lialla miti greci, c di preferenza (jiiei miti , jiccdilctli ai jioeti alessandrini ; se la jnltura
murale si fosse invece ispirato nella poesia latina contemporanea, non avrebbe di certo trascurato quel
materiale mitico, lulto jirojirio della poesia latina, cioè il mito romano. Sccondanamenle le iscrizioni,
che talora sjiicgana il significato delle iigiiic nei dijiinli di soggetto mitologico, sono sempre greche ;
1.1 qual cosa non sarebbe , se sulla pittura murale avesse iulluito la jiccsia latina. In terzo luogo
ricorrono nei dipinti murali certe personificazioni, chiaramcnlo desunte dalla lingua greca c intelligibili
solan-cntc, se si iircsupjionga la conoscenza di (jucsla lingua: tali sono le personific-azioni delle solitone
vette dei monti «¡ci l«» ® Non avendo la lingua Ialina alcuna
dcnominazianc jier siffatte personificazioni, giacche specula nel significato di una solitària vetta di nwiilc
è rarissima, c l'dora c prala sono neutri, nc segue che la invenzione di quelle jicrsoiiificazioni dcbbasi
altiibuiic all’aitc gicca, a quella probabilmente del tcnijio di Alessandro c dei Diadochi.
V risultali non meno importanti ban condotto le ricerche sulla j-iiUara jiompejana puramente
decorativa, la quale studiato dal punto di visla del suo svllujijio offre un sicuro criterio cronologico
per hi storia degli cdilizj. Quattro maniere o stili, corrispondenti a quattro epoche successive, si possono
ehiaranienie distinguere nelle decorazioni nuiiali di Pomjici: il jnimo c più antico stile muto con
lavoro plastico di stucco, Irammiscliiandovi pochi elementi arcliiteltonici , un sistema polici'omo
d’incrostnzionc marmorea; sicché le lastre cii marmo eon le cornici sono rappresentalo a rilievo d.
stucco colorato. Questo stile, clic fiorisce in Pomjici sino alla guerra sociale e alla deduzione della
colonia sullana neirauuo 80 a. G. C., coincide con la più splendida cj.oca dellarclnttu.-a pomj.cjana,
quoll’eiioca, cui aj.jiarteiigono lo jiiù belle abitazioni, corno le case del Irauno (V. 'M- E Oasa del
Fauno) c di Salluslio (V. Voi. 3.® Casa di Salluslio) , c i più cosjiicui cdilizj pubblici , come la
Basilica, il lca;j)io di Aj.ollo, il teatro maggiore coi jiortici adiaccnli ( \ . Aol. 1." Tea/n). Necessario
COI. [demento di un sistema decorativo così semplice, che non adorna di .iuadii le jiarcl. , c che s.
fonda unicamente sulla splendidezza del materiale, il ..lari.io, e su di una ben calcolata disposizione
delle lislro marmoree, siano esse vere, siano i.nitole , dovevano essere le raj.jircscntonzc a nmsa.co,
le (juaii supplivano così alla mancanza dei di|.i..t. figur.ati sulle jiarcti. Ed infatti nella siilendida casa
del Fauno furon trovati i più bei jiavinicnti in musaico, fra i .jmdi jirmicggia (jucllo con la battaglia
di Alessandro (V. Voi. l," Cmw del Fanno tav. VI e MI), il capolavoro de! genere. 11 secondo stile,
clic coiuineia con b colonia sullana, in j.artc imita jiarimenlc 1 uicrostaziouc di marmi, ma senijilicomeiite
mediante la sola j.ittura, senza lavoro plastico di stucco, in jiartc adorna le j.arcli con d.jimh arclulellomci,
dalla rajijirescntanza di un jiarlicolar membro arcl.ilctionico sino alla raiij.rescntanza d interi cdd.zj, portici
e simili Con esso comincia la rijn-oduzioiic sulla jiarcle di (j.iadri immaginati come tavole dipinte, .1 cu. iis()
..orò è ancora mollo rislrclto. Classico esempio di ,jucsto stile è la casa delta del Labirinto. Paragonalo al
nriiiio stilo di decorazione, questo secondo ]iorla l’improiil.a (Iella jiovcrla, o aimcno della economia, giacclie
per economia fu smesso il lavoro jihistico di stucco c sostituito dall,, sola pittura, c per economia non si
U n iro n o più lo grandi rapprscnianzc a musaico, alle quali si cercò di sujiplirc con la njiroduz.one d.
(luadri sulle iiarcli. U terzo stile, di cui ci offrono csomiii b case di Spwins Mesor c di Cecd.o Giocondo
(V. Voi. 3.® Casa di Cecilio Giocondo), è uno stile veramente ornainentab, c con esso 1 arte decorativa
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