
Non ci è stato possibile di ottenere nè VAloe arabica riè l’i4. pallescens che forse non si coltivano
più. in Europa ai nostri giorni.
D e s c r i z io n e . La pianta dalla superficiedel suolo sino all'apice delle foglie più elevate che sono
ancora incipienti, non ostante, che avesse una vita semi-secolare, e non ostante, che le sue foglie
attingano la maggiore larghezza e lunghezza delle altre specie del genere Aloe da noi osservate,
misura appena 40 c e n tim e t r i .- Il suo fusto .nella sua parte inferiore ha una circonferenza di
14 1 cent.- sino a 20 cent, è privo di foglie, da 10 a 20 centimetri è rivestitoceli foglie in via di deperimento
, e nel rimanente vi sono le foglie nel loro stato normale. — Coltivata in piena aria
soffre moltissimo nella stagione invernale, e non fiorisce nella ventura e s ta te , e corre pericolo
di perire, le sue foglie si attenuano dippiù nella loro doppiezza, prendono una tin ta rossastra, e le
estremità si disséccano. — Riparata in una aranciera neH'inverno arresta la sua vegetazione, e le
foglie prendono una tinta rossiccia ma meno pronunciata, che nelle piante coltivate in piena aria,
e fiorisce allora nell’està molto avanzata, coltivata in una stufa calda le sue foglie conservano il
loro colorito verde, e la pianta fiorisce nel principio della stagione estiva.
Le foglie dapprima p aten ti, poi divengono orizzontali, e nella loro età adulta, poi si ripiegano
verso la parte inferiore; hanno un color verde cupo, arrivano a raggiungere più di mezzo,metro
nella loro lunghezza, molto slargate alla base, ed abbracciano quasi l’intera superficie del fusto,
ordinariamente hanno sopra la loro base da 10 a 15 centimetri di larghezza, e terminano in una
punta acuta, profondamente canaliculata, ed in mezzo alle due superficie hanno pochissima polpa,
sono quasi cartilaginee, e sembrano piuttosto una foglia di Agave, anziché di un Aloe, sono contornate
da un margine tenuissimo bianco sporco, che prende una tin ta rosea quando le foglie si
colorano in rosso; su questo margine sono disposti i denti, spinescenti, molto sviluppati, deltoidei
con la punta un poco incurvata, e sporgono al di sopra del margine con una base larga 5 millimetri
c ir c a , colorita nel suo centro in v e rd e , quasi simile a quello delle foglie, ma sono contornate
da un margine identico a quello, che vi è tra un dente ed un altro, e nella parte superiore
del dente, questo colorito bianco-roseo del margine si estende per tu tta la metà superiore;
questi denti si sviluppano per tutto l’intiero contorno ad eguali distanze, e fra la base di un dente
ed un altro ci è uno spazio di circa 10 millimetri; la superficie tanto della pagina e strema, che
della inferiore è screziata di molte piccole macchie quasi ellittiche biancastre più numerose nella
pagina superiore, che nella pagina inferiore, più avvicinate fra di loro nella medietà superiore, che
nella inferiore, precisamente nelle piante sofferenti nella stagione invernale, alle volte in questa
metà inferiore mancano del tutto,, e le foglie sono percorse da linee longitudinali di color rossastro.
Il peduncolo è molto elevato, robusto, nudo nel suo terzo superiore, va lateralmente suddividendosi
in rami, che alle volte arrivano sino a cinque ; alla base di ogni peduncolo secondario vi è
una b rattea ovato-acuta, che diviene quasi del tutto scariosa durante l’antesi; nella parte inferiore
questi peduncoli secondarii, sono ancor essi n u d i, ma in vicinanza dei pedicelli fioriferi hanno
qua e la qualche piccola brattea, ancor essa scariosa all’epoca dell’antesi, ma molto più piccola,
e con la punta assai meno pronunciata.
I racemi sono brevi ovati, contengono pochi fiori, muniti di un pedicello assai più breve del fiore;
durante la fioritura si allungano e divengono quasi cilindracei, e durante l’an tesi, il fiore è nu-
tante dall’apice degli stessi; alla base di ogni pedicello vi è una brattea ovato lanceolata, acuminata,
coi margini scariosi bianchi, nel dorso di un color verde pallido, uguali in lunghezza ai pedicelli.
II perianzio è tubuloso, cilindraceo, ristretto gradatamente poco al di sopra della base, dove appena
si ingrossa, colorato in roseo pallido nella metà inferiore; nella metà superiore, dove i sepali
sono liberi, la tin ta rosea è più pallida, poiché la parte libera dei sepali h a un margine bianco, ed
il dorso percorso da una linea longitudinale verdognola, in cui gradatamente si diminuisce il colorito
roseo, per poi verso all'estremità essere quasi insensibile.