
$he produce lo aumento 4slla gihhosità; e questa parte del gineceo coi- stami addossati allo stesso
chiude 1 orificio del tubo del perianzio; indi il gineceo si restringe in uno stilo, che va mano mano
ad arrotondirsi, e supera nella sua lunghezza gli stami; esso nella parte superiore prende un colorito
più bianco, e termina in uno stigma indiviso un po’ pelosetto.
Dopo, che fu impresso il foglio precedente, la temperatura del nostro clima migliorò successivamente;
le piogge da Gennaro sino alla metà di Marzo mancarono del tutto, e la pianta riprese la sua
forza vegetativa; i balbettici, che erano piccoli, si ingrossarono, ed eguagliarono in volume un uovo
4 i colomba; ed oggi assumono quasi la grossezza di un uovo .di gallina; essi sono di una forma ovata,
ma .con r apice acuto, inseriti sui rami delia pannocchia ¿a mercè di un pedicello brevissimo ed
assai gracile; sono composti di squame tunicate soprapposte le une alle altre, delle quali le più piccole
sono le più esterne, dapprima verdognole, ma poscia prendono da basso in alto una tinta fosco-porpo-
rina, e sono munite di nervature sottili ed appena prominenti, obesi estendono circolarmente alla base
de} piccolo bulbetto al punto, dove questo si attacca còl pedicello, e la squama più estesa si salda
per i .suoi due margini, sicché circonda completamente la hase del.bulbo e segua una circoscrizione
circolare; a misura che le altre squame si sviluppano, esse si ampliano assai meno per la
parte inferiore dei due margini, onde perdono mano mano la loro forma circolare per abbracciare
le tuniche più interne da un'Iato soltanto, aumentandosi la loro lunghezza, sicché le ultime arrivano
alla fine sino all’apice del bulbetto, e chiudono, aj, di dentro le squame, che si devono successivamente
svolgere.
Non succede nel modo istesso nei bulbetti, che si sviluppano nelle ascelle delle foglie, che sono
Situate alia parte inferiore del fusto; in questo, ascelle i balbetti sono numerosi, gregarii ed agglomerati
fra di loro; il loro volume è di gran lunga minore di quelli, che si sviluppano nei rami
dell’ infiorescenza, come, è minore il numero delle squame, da cui vengono costituiti, ed* ancorché
fossero piccoli, tuttavia già hanno sviluppato le prime foglie munite di denti spinosi nel loro margine;
mentre nessun bulbetto delTiqfiorescenza d à ancora indizio, dello sviluppo delle prime foglie.
La pianta non pare ohe mostri indizio, di volere emettere in vicinanza del collo della radice qualche
ramo laterale da rimpiazzare l’asse principale,, qhe ha, fiorito; come alle volte sucoede in molte
specie ili Agave, e come, avviene in qualche specie di Fourcroya. di sta tu ra poco elevata-
SPIEGAZIONE BELLA TAVOLA
1. Fiore veduto lateralmente. 6. Gineceo isolato.
2. Fiore veduto in prospetto. — 7. Sezione della base della foglia.
3. Sepalo interno. 8. Sezione della parte media della foglia.
4. Sepalo esterno. 9. Sezione dell’apice dèlia foglia.
5. Androceo e Gineceo. 10;, Pianta, intera in piccola proporziona,
BOTRYANTHUS BREVISCAPUS Tod.
Tab. V. fig, su]>. .
B. racemo brevi, ovato, densifloro; floribus brevissime pedunculatis, nutantibus,
superioribus neutris, parvis, fere concoloribus, patentibus; summis erectis; perigonio
cyiindraceo, apice laeviter constricto, dentibus discoloribus, brevissimis, patentibus, tri-
bus interioribus minoribus, fauce late pervia; foliis linearibus, canaliculatis, patentibus,
scapo longioribus; bulbo sub anthesi non prolifero.
F io r itu r a . In Marzo ed Aprile, e rare volte matura i semi.
Sta z ione . Ignota.- r f i sono ricevuti i semi col nome di Mascari pa rviflo rum ; probabilmente'
è dell’Europa media.
O sse rv a z ion i. Il genere Botryanthus statuito dal Ku n th ei sembra che riunisca un numero, discreto
di specie, che convengono egregiamente tra dì esse per il loro abito; il S a lisb u ry avea. prima
appellato questo genere col nome di Botryphile, ma i caratteri, coi quali io stesso dovea-esser distinto,
non furono resi di pubblica ragione. Non pertanto i oaratteri generici dati dal Ku'nth devono
essere riveduti, poiché crediamo, phe tanto il B .p aU em Kunth, ohe quanto il B. p am d o x u s
Kunth devono essere esclusi da questo genere.
La nostra speoìè oi è sembrata ben distinta da tutte le altre da noi conosciute; per i suoi ca-
ratteri « s a non può avvicinarsi al gruppo, il dì cui'tipo è il B. vulgaris Kunth, nè al B. p a n i -
florus Kunth specie che nasco in Sicilia, e che è distintissima della nostra per il racemo avente i
fiori, anco nella completa fioritura, distanti fra di.loro, e.tutti fertili, per le foglie strettamente, lineari,
e perchè fiorisce in autunno; quindi la nostra specie va collocata sotto il tipo del B. odorus Kunth,
ma si distingue ancora dalla stessa, perohè il racemo è ovato, i fiori inodori, densamente imbri-
cati fra f i loro, quasi cilindraci«, il bulbo non prolifero; differisce dal B. negleétyj^Gùss. per i fiori
assai pm. piccoli, quasi sessili, per il racemo più breve, e per la forma sia- dei fiori neutri,, sia dei
fiori f e r t i l i t à : Ji&nuUa: di comune col B. commutatus K u n th ,.n o n avendo il perianzio aloun
angolo prominente verso il suo apice.
D e sc riz io n e . Il bulbo' è- .ovato, o quasi arrotondito; durante la fioritura non è prolifero ma
dopo la stessa verso la periferia del desco del bulbo si sviluppa un bulbo laterale ed alle volte
due; il bulbo principale è piccolo, vestito di tuniche, che hanno un colorito eastaneo-fosco; le ra.
dichette, che sono alla base del bulbo sono gracili e biancastre.
. f e foglid hanno una forma quasi lineare, ma un po' più larghe verso la b a se, e si attenuano
nella loro parte superiore, non già ohe si slargano in questa parte, come ordinariamente avviene'
in quasi tutte le specie, il cui tipo è il B. vulgaris Kunth, patentissime, quasi flessuose e si posano
sulla terra, quantunque fossero un po’ valide e carnosette, e non flaccide, lunghe nelle piante
coltivate da circa i l a -13 centimetri, canalicate in tu tta la loro lunghezza, eoi canaletto un po'
slargato nella parte inferiore.
. 1,0 soapo 6 soIldetl° in rapporto alla sua lunghezza, è alto nelle piante coltivate, compreso il racemo,
da eirca 7 centimetri, ordinariamente è un solo, rare volte due.
Il racemo è lungo circa 15 millimetri a contare dal punto, dove si sviluppano i pedicelli, quantunque
comparisca un po’ più lungo, perchè i fiori sono pendenti, è largo 15 millimetri, e prende
una forma ovata per essere i fiori pendenti, che imprimono ancora ali’istesso racemo il carattere
di essere un poco ristretto alla base, precisamente quando i fiori inferiori principiano ad appassire;
aU apice è ancora ristretto, perchè i fiori neutri sono più piccoli, e ^m a n te n g o n o d ritti; esso è
composto da circa 30 fiorellini fertili, e da circa 8 fiori sterili.