
SERAPIAS ELONGATA Tod.
Tab. VII. fig. sin.
S. spica elongata, multiflora, perigonii phyllis exterioribus ovatis, acutis, sum-
mo apice subliberis, medio yìx latiori, binis interioribus paullo brevioribus, a basi
ad medium coacaviusculis, ovatis, a medio ad apicem in acumina explanato, subu-
lato productis, et ad phyllos exteriores connato; labello glabriusculo, vel puberulo,
perigonii phyllis exterioribus semel longiori, callo elliptico, late ac profunde canali-
culato, marginibus lamelliformibus suberectis basi instructo, trilobo; lobis lateralibus
erécto-conniventibus, lobo medio ovato, acuto, dependenti-reflexo labelli parte inferiore
approximato, basi constricto; bracteis ovatis, subventricosis, floribus brevioribus; caule
elato, tereti, inferne maculato; foliis late linearibus, acutis subglaucescentibus; fibris ra-
dicalibus duabus tuberosis ovato-rotundatis.
Orcbis macrophylla Column. Ecphr. pag. 321, cap. 148 icon. in pag. 322 fig. siuistr.
Orchis montana italica lingua oblonga altera C. Bauli, pin. p. 84 — Morís., h. oxon., 3, p. 495 § 12 tab. 14 fig. 21.
Orcbis lingua var. fi Limi. sp. pi. p. 1344. — WiUd. sp. pi. IV, p. 71.
Serapias lingua Reich. (¿T. G. fil.) in Beicli. (Ludov.) icon. fi. gemi. et hdvetic., tom. xm et xiv p. 10 tab. 439
(87) fig. H11
F i o r i t u r a . Aprile e Maggio.
S t a z i o n e . Nei luoghi aprici delle selve di Valdemone in Sicilia; nelle provincie napoletane (Colonna);
Roma?
O s s e r v a z io n i . Il genere Serapias, sebbene costituito da Linneo sopra un ristretto numero di
specie, è stato sin dal principio di questo secolo ben giustamente diviso in tre generi naturalissimi
cioè Epipactis, Cephalanthera, Serapias, lasciando sotto quest’ultimo genere le due specie conosciute
da Liñneo, col nome di S. lin g u a e S. cordigera.
Come in quasi tutti i generi linneani, il numero delle specie è stato indi considerevolmente aumentato,
il fatto singolare però, che si osserva nella distribuzione geografica delle specie tu tte sinora
conosciute, è quest’esso, che le varie specie, tranne le ibridi, appartengono alla flora italiana
non solo, ma ancora tu tte le specie, che sono state come nuove riconosciute, sono state, eccetto
una sola, la prima volta descritte sopra piante italiane.
Avendo fissato la nostra attenzione sopra questo genere, sia in rapporto alle specie chè sono considerate
come dubbie, sia andando in traccia delle forme ibride, abbiamo rinvenuto la specie or ora desc
ritta , -che crediamo non possa riferirsi ad alcun’altra sinora conosciuta, e come tale la presentammo
al Congresso degli Scienziati che l’anno scorso si tenne a Palermo.
Le specie che appartengono a questo genere talune sono di una indiscutibile bontà specifica,
mentre talune altre si vogliono considerare come varietà, ed anco come semplici forme.
Talune altre sono forme ibride, delle quali se ne incontra qua e là qualche pianta.
Vi sono talune specie infine non pienamente conosciute.
Il Linneo nella sua prima edizione della Speeies p la n ta rum pubblicò la S. lingua, una varietà
p della stessa, alla quale riferì il sinonimo di Orchis m acrophylla Column., Ecphr*., 2, p. 321,
tab. 322.
La specie linneana e la sua varietà p sono state generalmente riconosciute, come due specie
distinte. n