
72
pallide, ohe tendono al bianco, alle volte mancano le stesse lineé longitudinali. Nella pagina inferiore
sono levigate, glauche, e le strie longitudinali sono quasi invisibili verso la base;, ed alle
volte leggermente convesse, ed oscuramente carinate; quale carena è più rilevata dove il restringimento
della lamina è più pronunciato , e verso l’ apice la carena è rivestita qua e là di denti
eguali a quelli del margine, a segno, di essere le foglie, aU’apice triquetre con la faccia superiore
scannellata.
Il peduncolo è robusto, grosso quanto un pollice, inferiormente è compresso, per la pressione
che esercitano le foglie quando esso esce dalla ascella dèlie stesse, ma poi si arrotondisce; in tutta
la sua superficie è glauco, con una tinta verdognola striata longitudinalmente di lin e e , dove la
tin ta rossastra è più pronunciata; al suo terzo principia ad. emettere rami laterali, secondarii semplici
, tranne di quello inferiore, che alle volte si divide in due per una volta spia ; alla base di
ogni divisione ci è una brattea, che abbraccia i tre quarti del peduncolo, triangolare, e terminata
in una punta, lungamente acuminata; durante l’antesi è del tutto scariosa, e percorsa da nervature
longitudinali rossastre confluenti verso l’ apice. Poco al di sopra di questa brattea cioè tra
l’angolo del fusto col ramo si sviluppa un’altra brattea, che abbraccia la parte inferiore del ramo,
simile presso a poco a quella, che è inserita sotto il ramo istesso.
I rami sono dritti, l’inferiore divaricato e molto lungo, gli altri più brevi ed arrivano ad essere
sino a circa 10, e producono ognuno un racemo raccorciato (thyrso-capitatus). 1 racemi si allungano
gradatamente a misura che sbucciano i fiori inferiori; in ciascun racemo si rinvengono da 15
fino a 50 fiori. Il peduncolo principale arriva a sviluppare quasi sino a 10 racemi e ciascuno di
questi, essendo ricoperto di un numero copiosissimo di fiori, la pianta è di grandissimo ornamento.
I pedicelli, che sopportano i fiori sono lunghi 8 mill., più brevi della metà del perigonio, arrotonditi,
verdognoli alla base, nel rimanente carnei, patenti nel rapporto all’asse che li sopporta, e dal loro
apice pendono i fiorellini. Allá base di piascun pedicello si sviluppa una brattea, assai più piccola
e più angusta di quella che si sviluppa alla base del ramo, e termina in una punta acuminata da
eguagliare la lunghezza del pedicello.
I fiori sono tnbulosi, rosso-miniati con l’ apice solferino. Le lacinie nella lo'rO parte libera non
sono esattamente eguali; essendo tre foglioline appena più piccole; la parte libera è ottusa, emarginata
con un piccolo callo nella parte superiore, e precisamente nel mezzo della lamina alla sua
estremità; ed è precisamente in questo punto, che la callosità assume un colorito verdognolo; lungo
il margine il colorito roseo è più sbiadito, quasi bianco, ed ivi la lamina è meno carnosetta del
centro.
La base del tubo è leggermente rigonfiata in un piccolo globetto leggermente depresso da su in
giù, poi sopra questo globetto si restringe, per poi nuovamente dilatarsi, per poi restringersi insensibilmente,
là dove le sei foglioline rimangono libere, ed ivi il tubo è quasi triangolare, e lungo
la saldatura delle tre lamine esterne è solcato; l’ orificio del tubo durante l’an'tesi è slargato. Gli
stami escono appena da questo orificio, quasi uguali in lunghezza, e si avvizziscono contorcendosi
in una spira. L’ovario è ottusamente trigono; lo stilo è quasi uguale in lunghezza agli stami. La
capsula è ovata, e se ne maturano moltissime producendo molti semi fecondi.
SPIÌgeAJKIQNJS »PHjÌjA t a v o la
1. Pianta intera rimpicciolita. 5. Stame dopo l’antesi.
2. Racemo. 6- Pistillo.
3. Foglia alla naturale grandezza. 7- Capsula.
4. Fiore alla naturale grandezza.
DURANTA MICROPHYLLA Desf.
Tab. XVII,
D. inermis vel spinosa, ramis subtetragonis, subcinereis; foliis parvis, oblon-
go-obovatis, cuneatis, obsolete nervosis, obtusis, subintegris vel plerumque a medio
ad apicem plus minusque dentatis, interne integris et basi in petiolum brevem attenuatisi
racemis "folio semel longioribus, omnibus simplicibus, longitudine subaequa-
libus, paurifloris, subsecundis; pedicellis calyce brevioribiis, reflexis; corollae tubo
exerto; frudibus, mediae magnitudinis, ovato-ellipticis, apice acuto, brevissimo, calyce
contorto terminatis, basi in pedicellum leviter incrassatum produdis.
Duranta microphylla Desf. cat. hort. Paris., ed. 3", p. 392.
Duranta Plumieri Schauv. in Dee. prod. 11, p. 615 ex parte, non Jacq.
S ta z io n e . È stata coltivata nel giardino botanico col nome di Duranta microphylla Desf,
ed è stata ricevuta recentemente col nome di Duranta Ellisii; è il tipo delle Durantae a foglie
piccole.
F io r i tu r a . Per tu tta l’està e per tutto autunno.
D e sc riz io n e . La pianta costituisce un piccolo cespite, e tra le congeneri è quella, che si mantiene
meno elevata, i rami sono folti, spesso inermi, alle volte spinosi, coll’età durante la fruttificazione
si ripiegano in giù e sono arcuato-pendenti, quasi tetragoni, e coverti nel loro primo sviluppo
di una peluria strigillosa, quasi sericea; questi peli poi cadono a misura, che il ramo diviene
adulto, e quindi i rami divengono quasi glabrati, di un color cinericcio, colla superficie sparsa di
piccole protuberanze, che sembra avere avuto origine dai peli, che sono seceduti.
Le foglie sono piccole, aventi 50 millimetri di lunghezza compreso il picciuolo, sopra 20 millimetri
di larghezza nella parte più sviluppata della lamina, e mantengono quasi uniforme questa
proporzione sino alfa estremità dei rami, dove poi tutte ad un tratto sotto gli ultimi racemi si rimpiccoliscono;
la loro circoscrizione è obovata, coll'apice ottuso, leggermente dentate, o quasi intiere
nella metà superiore, intiere e cuneate nella metà inferiore, e si assottigliano in un peduncolo brevissimo,
avente 3 a 4 millimetri di lunghezza, lateralmente rivestito da un angusto prolungamento
della lamina, compresso superiormente, con un leggerissimo solco nel centro. La lamina h a una
consistenza sottile, nella sua giovine e tà è munita, precisamente nella pagina inferiore, di molti
peli sparsi qua e là, strigilloso-sericei, che cadono nella età adulta, leggermente punteggiata, col
margine per un piccolo tratto ripiegato. — Esse sono opposte, quasi decussate, poco distanti l’una
coppia dall’altra, nella loro ascella spessissimo vi è una piccola gemma abortita, foliacea, coperta
densamente di peli strigillosi sericei; alle volte lungi di abortire queste gemme sviluppano una o
due foglie ascellari, ed alle volte si transformano in spine; sopra di questa gemma ve ne è un’altra,
molto avvicinata alla stessa, ed è quella fiorifera.
I racemi sono situati nella parte superiore dei rami, un poco brevi, distanti fra di loro, assai numerosi
sino a contarsene 20 nella parte superiore di un solo ramo, quelli situati nella parte inferiore
sono più lunghi, e quando hanno i frutti maturi misurano circa 9 cent, di lunghezza, ma procedendo
verso l’apice si raccorciano e si riducono ad avere poco meno di quattro centimetri; quando
il frutto è maturo, il racemo è cilindrico largo circa 20 mill.
L’asse principale del racemo è quadrangolare cogli angoli poco pronunciati, durante l’antesi ogni
pedicello secondario è munito di una piccolissima brattea lineare-setacea, quasi eguale ai pedicelli,
19