
rachide istessa, onde le foglie sono brevissimamente picciolate; nella fogliolina centrale questa disuguaglianza
sparisce. Le foglie portano ordinariamente 4 o 5 coppie, rare volte tre , e nell’inizio
dello sviluppo dei rami 2 o 3, non compresa sempre l’impari, qualche volta quelle dell’asse principale
hanno 6 o 7 coppie, il colorito è di un verde cupo, un po’ più vivo nella pagina inferiore delle
foglioline le quali sono ora oblunghe, ora lanceolato-oblungate, ora ellittico-allungate, e verso la
estremità si restringono in una punta un poco acuminata, ma con l’apice ottusetto; le più piccole
sono quelle delle coppie inferiori, la fogliolina impari è la più grande, verso l’apice la distanza che
separa le coppie è minore.
Queste foglioline sono intiere ondulate, penninervi, e le nervature tendono ad alternarsi fra di loro,
ma a distanze disuguali, quasiché i due nervi opposti si fossero scostati l’uno dall’ altro; verso la
base e l’ apice rimangono quasi opposti. Le nervature laterali talune sono più valide ed arrivano
quasi verso il margine, e fra di esse se ne osservano altre più piccole e mollo più brevi, e tutte
per effetto delle loro suddivisioni si anostomizzano fra di lóro da formare nella pagina inferiore una
rete a maglie assai larghe, e di diverse grossezze. — Il nervo principale ed i nervi secondarii sono
molto pronunciati anco nella pagina superiore, e costituiscono varii solchi, di cui il mediano è il
più profondo; i nervi meno validi sono appena appariscenti sulla pagina superiore; il nervo medio
della fogliolina impari è alla base alquanto ingrossato.
Poco sopra all’inserzione del pedicello, e lateralmente alla ascèlla dello stesso vi sono due laminette
rimpiccolite di forma ellittica, o ovato-ellittica, munite di un piccolo picciuolo più o meno
sviluppato, e sono fuori dubbio due foglie gemmali, appartenenti ad una gemma che venne ad
abortire e che simulano l’aspetto di stipulo; quando la gemma dee svilupparsi, allora ne compariscono
altre due della eguale forma, e poscia principiano a svilupparsi le foglie pinnate; le prime
con due coppie e la impari; aventi tutte proporzioni minori, ordinariamente l'impari è molto più
grande; alle volte comparisce qualcuna, ma eccezionalmente, simile a quella da noi effigiata provvista
d a un maggior numero di foglioline.
I fiori sono sopportati da lunghi peduncoli che nascono a fasci lateralmente dalla parte inferiore
del fusto dove è sprovvisto di foglie; questi peduncoli sono gracili, e verso l’apice si suddividono,
e portano da 2 a 5 fiori, per tu tta la loro lunghezza hanno qua e là qualche piccola brattea
lineare acuta lunga circa un centimetro o poco più.
II calice è brevissimo, troncato, glabro, ovvero oscuramente lobato, ed i lobi, appena pronunciati,
tendono a ripiegarsi sopra loro stessi dalla parte interna. La corolla è quinquefida, quasi bilabiata
coi lobi rotondati un poco difformi tra di loro; il tubo per un breve tratto è cilindrico, internamente
peloso, con una tin ta leggiera rosea, nel rimanente dalla parte inferiore in su tende gradatamente
a dilatarsi; il labbro inferiore è per tu tta la sua lunghezza percorso da due fasce di color
ranciato, che nel mezzo hanno una laminetta saliente coperta di peli più lunghi bianchicci; nel fondo
del tubo il color roseo prende una tin ta giallognola, ed è all’apice dei petali, nel margine dei -lobi
dei due labbri, riapparisce la tinta rosea.
Gli stami sono didinami, inseriti nella base del tubo, molto più brevi delia corolla, spesso vi è
il rudimento del quinto stame sterile, che consiste in un piccolissimo filetto molto raccorciato che
all’apice h a ancor esso il rudimento di una piccolissima antera abortita. Le antere sono biloculari,
delle due logge l’unà costantemente abortisce, ed è situata alla base del connettivo, che scorre sul
dorso di quella fertile. L’ovario è cilindraceo più breve del calice. Lo stilo è apicilare, filiforme, di
color bianco, terminato all’apice da due stigmi compresso dilatali, in forma di due piccole lamelle,
in contatto fra di loro per le due facce interne. La base dell'ovario è circondata da un desco, il
quale ha il margine inciso-lobato in modo irregolare.
T o iH ò rt.B o L P a u Tab. XXII
C O L E A U N D U L A T A R g l ’i carro ita di: