
in cui è incastrato lo stame vessillare appena più breve dei quattro stami più co rti.—Questi filamenti
dapprima si ripiegano in a rco , scostandosi dal vessillo ,• indi ascendono segnando una direzione
opposta al medesimo, in modo, che la parte- concava guarda il centro del fiore; il loro colore
è bianco sporco con una leggiera tinta di porpora assai lurida. Il pistillo segna là stessa direzione
degli stami, dei quali è più-lungo; esso è stipitato collo stipite alquanto peloso; l’ovario è munito
di una peluria quasi simile a quella del-calice, nello stilo i peli divengono più r a r i, verso l’apice
questo stilo si articola, e incurvandosi segna un semicerchio; lo stigma all’apice è troncato.
I legumi sono coriacei, torosi, in forma quasi di monello, lungamente stip itati, a rcu a ti, lungamente
rostrati,' con 2 o 4 semi soltanto fecondi, abortendo tutti gli altri; esternamente alla loro maturità
sono quasi glabri. I semi sono piccoli, di color coccineo, glabri, nitidi, con l’areola dell’ilo
alquanto infossata, oblunga, di color nero, con l’apice del loro dorso quasi carenato.
SPIEGAZIONE BELLA TAVOLA
1. Ramo fiorifero. 6. Ala.
2. Foglia. 7. Carina.
3. Fiore. 8. Legume.
4. Androcea. 9. Semi.
5. .Pistillo.
DURANTA STENOSTACHYA Tod.
Tab. III.
D. inermis, ramis quadrangulis, subpuberulis; foliis oblongo-lanceolatis, acumi-
natis ad medium tantum serratis, in apice ramorum reclinatorum, quandoque ubique,
prorsus subintegris, supra glabratis, subtus ad nervos puberulis; racemis in estremi-
tate ramorum sitis, paucis (3-4, rarissime 5), valde elongatis, laxis, multifloris, foliis
multo longioribus, nutantibus, terminali axillaribus semel longiori; fructibus ovatis,
parviusculis, vix sulcatis.
Duranta stenostachya Tod. nuov. gen. e nuov. sp. cdlt. nel Beai Ori. Bot. di Palermo, fase. 2, p. 26.
Duranta Plumieri Spr. sys. veg. 2, p. 564 ? — Dietrich sp. pi. 3, p. 618 ? — Tod. ind. setti, hort. bot. pan. ann. 1858,
p. 6 ! non Jacq.
S t a z io n e . Questa specie, è stata lungo tempo coltivata col nome di Duranta Plumieri Jacq.
È originaria del Brasile.
O s s e r v a z io n i . Il genere Duranta merita di essere monograficamente illustrato; poiché a nostro
giudizio lo Schauer nel compilare le Verbenaceàe nel prodromo del De Candolle riuqì sotto il
nome di Duranta P lumieri Jacq. molte specie, che in bùona parte devono essere separate.
Trattandosi di un genere naturalissimo, e costituito da specie molto affini tra di loro, deve essere
studiato sulle piante vive coltivate in piena terra, poiché difficilmente possono apprezzarsi i
caratteri specifici studiando le varie specie negli erbarii, o sulle piante isolate coltivate nei vasi.
Il primo che illustrò le specie di questo genere fu lo Sloane, il quale nel suo catalogo delle piante
della Giammaica, parlò di una specie di Jasminum folio integro, flore coeruleo racemoso, fr u c tu
flavo (Sloane cat. p l .ja m . 169, et h ist. 2, p. 93), che il Willdenow (S p . p i. 3, p. 1, p. 380) riferisce
alla Duranta Ellisia Jacq.
Più tardi il Plumier, nella sua opera Nova Plantarum Am erica n a rum Genera (1703), stabili il
genere Castorea dedicandolo al botanico italiano Castore Durante, e ne distinse due specie, l’una
col nome di Castorea repens spinosa, e l’altra col nome di Castorea racemosa, flore coeruleo,
fr u c tu amaro. (fPlum. loc. cit. p. 30) ed illustrò il genere con una analisi accurata del fiore e del
frutto (tab. 17, fig. 3).
Verso la metà del secolo XVIII Tommaso Brown percorse, come Sloane, l’isola della Giammaica,
e reduce in Inghilterra diede alla luce la sua History o f Jamaica (1756), dove descrisse forse la
stessa specie dello Sloane chiamandola col nome di Ellisia frutescens, quandoque spinosa, fo liis
ovatis, u trin q u e acutis, a d apicem serratis, spicis alaribus, che disegnò nella tab. 29, fig. 1*.
Sembra che nessuno di questi due viaggiatori avesse recato in Europa le specie da essi loro rinvenute
, poiché in nessun catalogo ed in nessun’altra opera diretta ad illustrare gli orti botanici
europei si ritrovano descritte piante, che a questo genero dovessero riferirsi.
Il Linneo, nel volger l’anno 1737, nell’appendice alla prima edizione del Genera P lantarum, stabili
il genere Duranta sulla Castorea del Plumier, e nella prima edizione della Species Pianta-
rum non fissò la sua attenzione sull’opera dello Sloane; ma tenendo solo presente l’opera del P lu mier,
descrisse due specie, che appellò l’una col nome di D. repens, l’altra col nome di D. erecta,
e distinse la prima per il carattere di essere spinosa, l’altra per essere inerme.
Pervenuto l’erbario del Brown presso il Linneo, due discepoli dello stesso impresero ad illustrarlo:
Gabriele Elmgren e Carlo Gustavo S a n dm a r k ; ed i lavori dei medesimi costituiscono due dissertazioni
lette nell’anno istesso (1759), Funa dal primo col titolo di P u g illu s Jamaicensium Plan-
ta rum ; l’altra dal secondo col titolo di Flora Jamaicensis, (Diss. acad. tom. 5, p. 371 e seg. (1760),
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