
medesima, quindi è un equivoco quello di disgiungere i tre sinonimi di Orchis macrophylla Co-
lum ., di Orchis montana, italica, flore, ferrugineo, lin g u a oblonga altera B a u h i., e di S. lin g
u a var. p Lin n ., e che tu tti e tre non possono mai appartenere alla S. lin g u a dei bótanici italiani.
2.° La S. lin g u a var. a Linn. per la descrizione datane nella seconda edizione della sp. pii, nec-
ta r ii labio trifido acuminato p e talis longiori glabro, è la S. lin g u a degli scrittori italiani, "e-
solo dalla v a r. a di Linneo si deve escludere il sinonimo di Orchis montana, italica, flore fe r r u gineo,
lin g u a oblonga, del Bauhino, che si dee riferire alla S. longipetala.
3.® Che la S . o xyglottis W illd . è una pianta al pari, che la S. lin g u a va r. p costituita sulla
sola ispezione delle due figure del Petivero , e quindi non può disgiungersi dalla pianta figurata
nel gazophyl. tab. 128, fig. 5 .e 6, e se queste due figure si devono riferire alla 5 . lin g u a Linn.
var. a non è dubbio la pianta del Willdenow essere un sinonimo della S. lin g u a Linn. e quindi
questa specie deve essere soppressa.
4." Che probabilmente la S. oxyglottis Lind. Orch. eur., p. 378 (1835). — Dietrich, sp. p i. 5,
p. 152, n. 4. — S . lin g u a var. Reich. fil. i n Reich. (L u d .) icon. fi. germ. helv., tom. xm e t xrv,
p. 10, tab. 439 (137) fig. 3 — è una specie, che non h a alcun rapporto alla S . oxyglottis Willd.
ed è forse, come ben sospetta il Reich. (H. G. fil.) la S . Todari già descritta dal Tineo (pi. ra r .
sic. fase. 1, p. 12) rinvenuta a Montedoro in Sicilia, la quale non è stato possibile a noi di rinvenire
quantunque avessimo salito in quella località per ben tre volte, e per due altre .volte vi fosse
salito ancora il capo giardiniere di questo Reai Orto Botanico Nicolò Citar da.
Nella tavola noi diamo le figure di due specie di Se rapias cioè la S. élongata, ed una forma della
S . lin g u a dei botanici italiani, affinchè si potessero rilevare i caratteri, che distinguono-queste due
specie, e. si potessero meglio rilevare i sinonimi.
Noi crediamo, che alla nostra pianta si debba riferire il sinonimo del Colonna; quantunque la
direzione del lobo medio del lobello non è molto esatta, non essendo ripiegato indietro ; e quantunque
nella figura e nella descrizione le foglie si descrivessero assai più lunghe della nostra
pianta, però conviene esattamente per il carattere del fusto, che dal Colonna si descrive caulis lon-
gus a dmodum tripedalis, e perchè esso va a finire i n longam spicam pedalem.
D e sc riz io n e . La radice è composta di varie fibre radicali, biancastre, e da due a tre ingrossamenti
tuberiformi ben grossi, quanto un uovo di colombo, e di forma ovato rotondata.
Le foglie sono largamente lineari-lanceolate, acute, di un verde glaucescente, ed abbracciano alla
parte inferiore'il fusto, e spesso nel centro e nel dorso sono di un colorito assai più sbiadito, che
tende al bianco, con vene longitudinali. Il fusto è alto da circa 60 centimetri, e verso la metà della
sua lunghezza principia a sviluppare i fiori, che variano d a 10 a 15, e che si dispongono in una spica
assai a llungatale sono molti distanti gli uni dagli altri, ed a misura che sono situate nella parte
superiore sono insensibilmente più avvicinati fra di loro.
Le b rattee sono largamente ovate, quasi rigonfiate, e terminano in una punta acuta restringendosi
subitamente al loro quarto superiore, hanno una tinta, che dal verde partecipa al colorito dei
sepali esterni del perianzio; esse sono venose con le vene aventi un colorito più pronunciato, sono
più lunghe dell’ovario, ma più brevi del fiore.
Le lacinie esterne del-perigonio sono concave, ovato-lanceolate e nella parte superiore si allungano
in una punta acuta, quella del mezzo è più larga, ed il restringimento principia nella terza
parte superiore, il loro colore è verdognolo, con una tinta violetto-castanea, che è pronunciata nella
parte superiore, percorse longitudinalmente da nervature bene sviluppate, aventi un colorito più
pronunciato; tra un nervo ed un altro si sviluppano le venature, ma appena pronunciate. Le due
foglioline più interne sono molto più ristrette delle esterne, e da una base ovata si prolungano in
un apice acuminato, che aderisce leggermente alle tre foglioline esterne, e sono intensamente colorate,
e le loro nervature sono appena pronunciate.
Il labello è una volta più lungo delle fògliolinè del perianzio; la sua parte basilare è costituita
dai due lobi laterali, che restano quasi chiusi dalle cinque foglioline esterne del perianzio, e dal
centro della lamina, da dove si prolunga il lobo, medio; i lobi laterali sono rotondati, eretti e conniventi
in modo, che si avvicinano in alto fra di loro, ed al rostro dei ginostemio; la parte centrale
della parte basilare del labelló è leggermente concava, ed è ristretta al punto, dove è inserita
nell’ ovario, ed ivi costituisce un callo obovato depresso, nel mezzo profondamente solcato,
con ì margini un poco rialzati a guisa di due lamelline poco pronunciate; nel seno dei due lobi
laterali si sviluppa il terzo lobo, il quale in lunghezza supera appena la parte basilare del labello,
ovato-acuto, di color violetto-castagno, dapprima dependente dalla base deirorificio dei due lobi late
r a li, poscia ripiegato in dietro contro la parte inferiore del labello, dalla quale rimane appena
discosto;' ordinariamente è glabro, ovvero appena pubescente nel centro, e sino alla base del labello.
Il ginostemio è diretto in avanti, ed il suo apice rimane nascosto fra i lobi laterali del labello
con un:lungo rostro dritto, che alla base h a il colore del lab ello , poscia diviene verdognolo, per
poi all’apice e nel rostro prendere la tin ta del labello, ma un poco, più sbiadita.
L’ antera è gialla come i caulicoli e le masse polliniche, che sono più intensamente colorate.
L’ovario è lineare, allungato, quasi cilindrico, con sei costole, delle quali tre sono più pronunciate.
Nel rimanente h a i caratteri delle altre specie del genere.
S P I E G A Z I O N E D E L L A T A V O L A
VII. fig. sin.
1. Pianta nella sua grandezza naturale. 5. Fogliolina laterale esterna del perianzio.
. 2. Labello veduto lateralmente. 6..Lobo medio del labello.
■’ 3. Parte del labòllo veduto in prospetto. 7. Fogliolina interna del perianzio.
4. Foglioima media esterna del perianzio. 8. Ginostemio veduto lateralmente.