
le linee porporine confluenti fra di loro, per i cornetti esterni della corona staminea interna non
eguali alla metà della lunghezza dei cornetti interni, ma più lunghi di questa metà, pèr la tinta
violacea della sua corolla.
La varietà y fu da noi ritenuta per una specie distinta, che appellammo S. neglecta; essa è
quella che più comunemente si rincontra coltivata nei giardini botanici; si distingue precipuamente
per la forma delle sue lacinie lungamente ovate quasi acuminate, pèr la corona staminea esterna,
che all’ apice è bifida, e-con le laciniette acu te ; aventi nel mezzo un dente piccolissimo acuto
molto piò breve delle lacinie; per le;linee transversal! porporine assai avvicinate fra di loro. ^
La varietà Í, ohe abbiamo appellato S. mutabüis var. Tburetiana, si distingue dalle altre varietà,
perchè secondo la figura del Jacquin il fiore ci sembra più piccolo, perchè le lacinie della corona staminea
esterna sono bifide, senza denti frapposti nel mezzo, e per le lacinie della oorolla aventi le
linee transversali appena appariscenti.
Essa è molto vicina alla nostra S. discolor, ma questa specie differisce per la sua corolla di
un -,colore assai più fosco da cui spicca l’orbicolo di un bel giallo; per questo orbinolo non esattamente
rotondato ma quasi a cinque, angoli, per le lacinie della corolla brevemente ovate, per la
forma delle lacinie della corona staminea; esterna largamente lineari é molto brevi, e per la lunghezza
più pronunciata dei cornetti esterni della corona staminea interna.
Non pertanto abbiamo riunite in unica specie le quattro varietà sopra accennate, poiché non a te
biarao ancora osservata vivente la vera S. mutabilis Jacq., e la varietà della stessa, ohe il Thuret
elevò a nuova specie, ed invero non ostante la grande esattezza delle figure del Jacquin non può
stabilirsi un sicuro criterio sulla bontà specifica di quelle specie, ove non sono osservate -viventi.
Il colorito è assai variabile a secondo che la pianta sia coltivata in pienaria, ovvero in istufa,
sia al sole, sia all’ombra, ed è variabile secondo l’epoca della fioritura; in Settembre il colorito è
un poco più sbiadito, ed i fiori sono più grandi, ed in Dicembre il loro colore ordinariamente è più
cupo, ed i fiori sono più piccoli.
L’apice delle lacinee della corona staminea esterna non offre un carattere molto solido; spesso, le
due laciniette sono più o meno sviluppate, ed il seno di esse a misura, che sono più o meno discoste
fra di loro; il piccolo dente, che ivi si sviluppa, è più o meno pronunciato, e spesso manca completamente.
Nelle piante coltivate all’aria libera i rami sono più brevi e più robusti , come nelle nostre figure;
nelle piante coltivate nelle stufe, sono più allungati e più gracili.
Forse un migliore esame ci condurrà a riunire in unica specie la varietà genuina e passeri-
niana; ed a separare in due specie distinte, lb due varietà neglecta e thuretiana sostituendo le
due specie di S. neglecta Tod. e di S. umbilicata Thur.
S P I E G A Z I O N E » E L / b A T A V O L A
XII. fig. med.
1. Pianta intera con alcune lacinie della corolla
spiegate.
2. Orbiculo tagliato verticalmente.
3. Cornetti della corona staminea interna.
4. Ginostegio privo della doppia corona sta-
5. Lacinia della corona staminea esterna.
6. Base dei cornetti della corona staminea
interna.
7. Margino della corolla.
.Tod.Hort.Bot.Pan. Tab. XII
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