
ALOE COMMUTATA Tod.
Tab. XVIII.
A. (§ pictae) acaulis, stolonifera; foliis oblongis,. vel ovato-oblongis, acuminatis,
patentissimis ad quintara partem superiorem recurvatis, terrae fere adpressis, glabris,
subtus convexis, maculis confluentibus zonatis, supra leviter concavis, maculis nume-
rosis, oblongis, sparsis, approximatisve, deinde aetate in foliis inferioribus in zonis
transversalibus fere confluentibus, in quinta parte extrema concavo-canaliculatis, subito
in apicem acuminatum recurvatum desinentibus, margine grosse dentatis, dentibus
triangularibus, incurvis, subspinescentibus; pedúnculo ad apicem ramoso; racemis bre-
vibus, laxiusculis; pedicellis sub anthesin reflexis; perianthii extus coccinei, interne flavi
cylindracei, sexfldi, ad basin vix incrassati, laciniis brevibus, conniventibus, genita-
libus subinclusis.
Aloe grandidentata Hort. non Salm. Dick.
F i o r i t u r a . Fiorisce nei mesi di aprile e giugno.
S t a z i o n e . Ignota. Per tutte le probabilità del Capo di Buona Speranza.
O s s e r v a z lo u i . Questa specie è stata da noi ricevuta col nome di A. grandidentata Salm.
Dick.; e l’avevamo ritenuta per questa specie sino a tanto, che ci fu lecito consultare la tavola § 23,
fig. 24 della monografia dello stesso. Ma veduta la figura, la pianta ne è essenzialmente diversa; 1\4.
g ra ndidentata Salm. Dick, h a le foglie allungato-lanceolate, reflesse sin dalla loro basé, il racemo
ha pochi fiori, molto distanti fra di loro, ed il perianzio clavato, e gli stami eserti. Differisce ancora
dall’,4. arabica, perchè questa ha il caule suffruticoso, le foglie lungamente lanceolate.
L'Aloè grandidentata del Kunth per la sua descrizione si avvicina molto alla nostra pianta; e
forse essa corre nei varii giardini col nome di A. g ra ndidentata appunto per questa descrizione.
D e s c r i z io n e . La pianta è acaule, e coltivata lungo tempo in vaso la suà radice emette da-
pertutto varii stoloni, che ricoprono interamente di una moltiplicità di piante la superfìcie dello
stesso. In questo stato non giunse mai presso di noi a fiorire, ma divise le piante fra di loro e
coltivate separatamente, ogni pianta divenne molto più robusta, le foglie si allungarono un poco,
divennero molto più larghe, e varie piante pervennero a fiorire, e da indi in poi fioriscono in ogni
anno; tuttavia non sono riuscite a fruttificare.
La radice della pianta bene sviluppata è composta di un fascio numeroso di fibre di color fosco
che si sviluppano dalla base dell’asse ascendente, grosse ordinariamente quanto una penna di colombo,
con una o due fibre più valide, più grosse verso la loro base, ma assottigliate un poco nella
parte estrema. Le foglie sono disposte in rosetta intorno alla base del fusto, in poco numero, durano
in vegetazione per varii anni, sicché alla base dell’asse vi è un numero assai poco di foglie
disseccate, che rimangono occultate dalle foglie che sono nello stato di vegetazione, onde la pianta
comparisce acaule, molto più che le foglie si appoggiano sul suolo : nel loro primo sviluppo sono
patenti poscia prendono una direzione orizzontale, verso l’ apice si ricurvano indietro, ed è appunto
da questo apice cosi ricurvato, che principiano a perire disseccandosi la loro estremità;
la forma è ovato-allungata, poiché nella loro quarta parte superiore esse tendono a restringersi
e poi terminano in un apice acuminato ; sono più o meno larghe, sino a raggiungere quasi un
decimetro, ma ordinariamente ne hanno da 6 a 8 cent. Nel loro dorso sono convesse; nella faccia
leggermente concave sino al terzo superiore, a misura che si restringono la concavità è più pronun