
BOTRYANTHUS SARTORII TocL.
Tab. V. fig'. in f.
B. racemo cylindraceo, angusto, sublaxifloro; floribus dimorphis, fertilibus paucis
breviter pedunculatis; perigonii ovalis dentibus discoloribus, brevissimis, obtusis, re-
curvis, fauce pervia, neutris discoloribus, patentibus, adscendendo minoribus, pedun-
culoque breviori suffultis, summis suberectis; foliis filiformibus; bulbo ovato vel subro-
tundato, sub anthesi non prolifero.
Muscari pulchellum Héldr. et Sart. in Boiss. diagn. pi. or. ser. 2 fase. 4, p. 109. — Nyinann syll. fi. earop. suppl.
p. 65.— Heldreicli. pi. exico. e Orecia.
Botryanthus pulchellus Tod. ind. sem. Iwrt. bot. ■panar, anno 1862. pag. 6, non Jord.
■ '¡«■■¡fura. Fiorisce in Febbraro e Marzo, ed è più precoce dello stesso B. commutatus Guss.
S t a z io n e . È originaria della Grecia, e noi ne possediamo i saggi secchi inviateci dall'amico
Heldreich.
O s s e r v a z io n i . È una specie distintissima e si avvicina alla sezione, dove va collocato il B.
odorus K u n th ; ma differisce da tutte le specie, che racchiude questa sezione, poiché il racemo
non è denso, nò i fiori sono imbricati fra di lóro; per essere più angusto cilindrico, ,ed i fiori fertili
sono pochi e quelli sterili in numero maggiore, succedendo, tutto all’ opposto nel B. odorus
e nelle specie vicine. Differisce dalle specie tutte che si avvicinano al B. vulgaris Kunth, per la
forma del perianzio, e per le foglie lunghe e filiformi. Non ha nulla di comune col B. commutatus
Kunth, perchè all'apice della corolla non esiste alcuna piccola gibbosità. Per le foglie si avvicinerebbe
al B. p a rv ifto ru s Kunth; ma ne differisce per la brevità dei peduncoli, e per i fiori dimorfi.
Non abbiamo potuto conservare il nome specifico di B. pulchellus, perchè già vi è un altro B.
pulchellus pubblicato dal Jordan e dal Fourreau icon. a d fi. Európ. tom. 2, pag. 23, tab. 274,
e quindi abbiamo creduto conveniente di mutare il nome dedicandolo all’ illustre S artori, dacché
esiste ancora un B. Heldreichii Jord. et Four. icon. a d fi. Europ. tom. 2, pag. 24, tab. 277,
che si coltiva al giardino botanico, e che ci sembra distinto dal B. v u lg a ris Kunth.
D e s c r i z io n e . Il bulbo è piccolo poco meno di un nocciolo, ovato-arrotondito, formato da tuniche
bianche, le quali esteriormente prendono una tin ta leggiera quasi di color di castagna chiaro;
dalla base partono le fibre radicali ten u i, biancastre : attorno al bulbo principale, non esistono,
durante l’antesi, bulbettini che inservissero a moltiplicarlo : ma quando le foglie sono disseccate,
compariscono lateralmente al desco del bulbo da uno a tre bulbettini.
Le foglie, sono al numero di quattro o cinque, filiformi, flaccide, leggèrmente contorte, al di sotto
arrotondite e striate da nervi longitudinali, e nella pagina superiore percosse da un solco longitudinale,
che quasi si chiude interamente, appena la terra diviene un poco arida; all’apice il solco
si riempie esattamente, e quindi sono arrotondite ; esse sono larghe due millimetri, lunghe nelle
piante coltivate 20 centimetri in circa.
Lo scapo è gracile; ed ogni bulbo ordinariamente ne h a un solo; ma alle volte arriva ad averne
due o tre alti da circa 15 cent. 11 racemo sopporta da circa undici fiori fertili o poco meno, otto
fiori neutri, e varii altri del tutto imperfetti o completamente abortiti, lungo circa 2 centimetri a
contare dalla inserzione del pedicello dei fiori inferiori, largo da circa un centimetro, appena poco
più ristretto aH’apioe, e per la sua forma è quindi allungato, angusto e cilindraceo.
I fiori sono piccoli, sostenuti da un pedicello più breve del perianzio, e si curvano in modo, che
durante, e poco dopo l’antesi sono nutanti ; alla base di ciascun pedicello vi è una brattea ipic-
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