
Soffersero molto le specie del genere W ig a n d ia , varie specie di Carolinea, di P ium e r ia , di
Achras, il Bombax ceiba, ì'Allamanda verticillata Hort. etc.
Rimasero poco o nulla danneggiate in generale le Palmiferae; le varie specie di Cocos, di Li-
vistonia, di Brahea, di Raphis, di Sabal, la Jubaea spectabilis, eqo. non soffersero quasi nulla,
non così le Chamaedoreae.
O s s e r v a z io n i . Le difficoltà per determinare con esattezza le varie specie del genere Agave è
pur troppo grave, e sebbene pel genere Fourcroya siano minori, poiché assai più ristretto è il numero
delle specie, il determinarle tuttavia non è mollo agevole.
Le difficoltà provengono dal perchè .una moltiplìcità delle.specie, che appartengono a questi due
generi, sono state pubblicate colla semplice descrizione delle foglie, ed i lavori importantissimi sopra
di essi generi pubblicati dal Jacqbi e dal Koch contengono un numero considerevole di specie, la
di cui infiorescenza non è conosciuta, e le frasi specifiche sono desunte dal carattere delle foglie;
or da questo solo organo alle volte è ben difficile il determinare, se la specie fosse una Agave, ovvero
una Fourcroya.
Forse una volta, che le specie saranno completamente conosciute nello sviluppo intero dei loro organi,
allora nella frase specifica si potrà omettere la descrizione minuziosa dei caratteri delle foglie.
La pianta, che noi abbiamo pubblicata è indubitatamente .una Fow.croya, e non una Agave,
una volta, che se n e costituiscono due generi distinti; con questo non vogliamo affermare, che il genere
Fourcroya è solidamente stabilito da essere riconosciuto da tu tti i botanici;-probabilmente
1 Hooker ed il Bentham, nella loro classica opera sui generi delle piante, ed il Baillon, nelle sue importantissime
monografie sulle varie famiglie, seguiranno l’opinione già espressa dal De-Candolle
{A. P.y, ma certo costituisce esso un gruppo di specie, che convengono per una moltiplicità di caratteri,
e per 1 abito, che è ad essi loro speciale, da ritenerle come un genere distinto sino a nuove
osservazioni, che dimostrino il passaggio dei caratteri al genere Agave.
Intorno alla bontà specifica della nostra specie da quelle finora descritte., e che sono alla nostra
cognizione, crediamo essere sufficientemente stabilita; essa non può riferirsi a quelle specie,
che si dicono arborescenti (F. longaeva) o quasi arborescenti (F. a tro v irid is) nè elle specie caulescenti
(F. tuberosa, Gommélini, Bedinghaussii); ma può avvicinarsi a quelle specie, le quali dagli
scrittori si dicono acauli, o quasi caulescenti ; e quindi secondo noi si avvicina alla F. cubensis
quantunque n e differisca per un carattere molto rilevato, poiché la parte superiore del fusto detto
dagli autori scapo principia ad emettere i rami inferiori della infiorescenza a circa 20 centimetri di
distanza, allorché cessa di produrre le foglie stipate nella parte inferiore del fusto, come si avvera
nella F. longaeva K. et Z ., colla differenza, che in questa specie ciò avviene dopo, che il fusto si è
molto sviluppato, e le foglie sono per un lungo tratto inferiormente deperite,.mentre nella nostra
specie ciò succede a poca elevazione della superficie del suolo, ed il fusto conserva intatte quasi
tutte le sue foglie.
E qui è opportuno lo avvertire di non andare incontro a soverchie esagerazioni sul tempo, che
impiegano queste piante per produrre i loro fiori.
Lo Zu c ca rim credette, che la specie da lui descritta fiorisce dopo 500 anni, e d ili celebre Bro u n ,
nel comunicare la fotografia della nostra pianta alla società dei naturalisti di Berlino ha cercato
di attenuare la esagerazione dello Zuccarini, riducendo a proporzioni minori quella durata, che
a noi sembra anco assai più esagerata di quanto la creda lo stesso Braun.
Le osservazioni fatte sulle piante coltivate nei vasi non corrispondono a ciò, che avviene, allorquando
le piante si coltivano in piena terra.
.^Indubitatamente lo sviluppo della pianta è troppo lento nel primo periodo della sua vita, quando
sviluppa le foglie, che precedono la fioritura; e che tutto all’opposto succede quando si svolge la
parte superiore dell’asse, poiché allora lo sviluppo avviene con una rapidità straordinaria.
Le due piante^ che fiorirono nel giardino botanico di Palermo, furono acquistate dallo stabilimento
del Verschaffelt in Gand nel giugno del 1868, e furono coltivate in vaso, e poi collocate in
piena terra, nel volger l’anno 1870, in quest'epoca aveano da circa 10 foglie : messe in piena terra
nella primavera del 1870 sino ad agosto 1875, in cui principiò a svilupparsi la parte fiorifera del
fusto, ogni pianta avea da circa 170 foglie ammassate sul fusto, il quale sino allora non si sollevava
sul suolo che 65 centimetri in circa; la parte fiorifera del fusto dal fine di agosto verso alla
fine di dicembre raggiunse l’altezza di circa 8 metri.
Ciò succede egualmente nella G. gigantea Ven., e precisamente nella varietà o specie distinta,
che porta il nome nei giardini di F. willemetiana; in questo anno fiorirono le piante provenienti
da bulbilli ottenuti da una pianta, che avea precedentemente fiorito al nostro giardino; essi svilupparono
la parte fiorifera dell’asse in meno di anni 10; ora le piante provenienti dai bulbilli della
stessa epoca, allevate in vaso, hanno un numero sparuto di foglie, e difficilmente arriveranno a
fiorire, mentre se saranno poste in quest’anno in piena terra, daranno fiori da qui a cinque anni;
Jo che avviene in quasi tutte le specie delle piante monocotiledoni, le quali coltivate in piena terra,
ancorché soffrissero qualche poco negli inverni rigorosi, non pertanto fioriscono con una grande
anticipazione che quelle coltivate in vaso* ancorché nell’inverno fossero conservate nel tepidario.
La rapidità dello sviluppo della parte fiorifera del fusto è ta le , che la radice mon fornisce un
completo nutrimento alla parte superiore dell’asse; la vitalità della pianta si concentra solo in-esso,
e non solo le foglie site nella parte inferiore dell’asse non ricévono più nutrimento dalle radici, ,ma
le. sostanze contenute nelle cellule del tessuto carnoso di queste stesse foglie sono assorbite dalla
parte fiorifera del fusto, e quindi .le foglie si raggrinzano, e rughe , e' solchi profondi si manifestano
alla loro-superficie precisamente nella parte dove sono più carnose.
D e s c r i z io n e . — Il fusto nella parte inferiore a principiare dal punto, in cui è attaccato alla ra dice,
è dapertutto circondato da una moltiplicità di foglie, che si sono gradatamente sviluppate,
e che ne ricoprono tu tta la superficie, la quale non lascia nella sua parte inferiore alcun tratto
che mostrasse le cicatrici delle foglie precedentemente sviluppate, e che già fossero marcite, e così
si conserva pria, che esso si allungasse al suo apice. Lo spazio^ dove si sono sviluppate le poche
foglie nel primo periodo della sua vita e che sono deperite, è nascosto dalle altre foglie, che si
sono sviluppate in prosieguo, e che persistono tuttavia, quando la pianta è in piena fioritura. La
parte del fusto vestita così densamente dalle foglienei momento della fioritura h a un 65 centimetri
di. altezza, poscia esso principia ad allungarsi, e produce un numero Sparuto di foglie, mano mano’
più piccole ed assai più brevi e dopo di essersi allungato per circa altri 20 centimetri principia a
dividersi in rami, che sopportano i fiori..
I botanici che descrivono le diverse specie del genere Fourcroya ed Agave, quando il fusto non
lascia alcuna parte scoverta alla sua base, e le foglie persistono quasi tutte al momento della fioritura,
le descrivono come acauli, ed appellano scapo la parte superiore del fusto, dove si sviluppano
i fiori.
II fusto nella parte in cui è rivestito dalle foglie misurandole dal punto, in cui le foglie cessano
di essere addensate fra di loro, misura la circonferenza di 1 metro e 69 cent. Al punto in cui; la superficie
principia a rimanere allo scoverto, poiché le foglie si discostano le une dalle a ltr e , ha
47 centimetri di circonferenza, poi va sempre gradatamente assottigliandosi nella sua parte superiore
e termina al suo apice cou la grossezza di una penna d’òca; a contare dal punto* in cui principia
a dividersi in rami fioriferi sino al suo apice è alto circa 8 m e tr i, sicché presso di noi a
contare dalla superficie del suolo ha circa 9 metri di elevazione. I rami fioriferi a contare dalla
parte inferiore dell intera infiorescenza sono gracili in rapporto aliasse principale, ed hanno appena
un diametro maggiore di quelli della parte superiore, essi alla base principiano ad essere brevi
(40 cent.), poscia sono gradatamente più lunghi arrivando sino ad avere 1, 70 cent, di lunghezza,