
BRYTHRIINA PULCHERRIMA Tod.
Tab. Xt.
E. (§ Micropterix), fruticosa, glaberrima, parce aculeata, foliolis late ovato-el-
lipticis, basi rotundatis, apice profunde emarginatis vel emarginato-bilobis, petiolis
subtus aculeatis; pediceUis eglandulosis 2-3, axillaribus, supremis in racemum ter-
minalem superne aphyllum dispositis, calyce semel longioribus ; calycis glaberrimi,
subpoculiformis, breviter bilabiati labio superiore integro subtruncato, inferiore apice
callo vix prominulo instructo ; vexillo ovàto-eiliptico, ecalloso, sub anthesi erecto,
subretroflexo, genitalium carinaeque rostratae longitudinem superanti; alis minutis,
rhombeis, calyce brevioribus; fiiamentis, vexillari excepto, in vaginam leviter ar-
cuatam fere per totum coalitis; leguminibus seminibus...............
Erytiirina pulohemma Toi. nuovi jm r i e nuove specie di piante coltivate nel B. Orto Botanico l i Merino, Imo. 3,
p. 70, et plantae nivae horti Intanici panormitani in Annalee dee Science4 mtwellee ser. IV, t. XX, p. 807.
F io r i tu r a . Giugno e Luglio.
S ta z io n e . D'origine incerta. Coltivata da lungo tempo nel Beai Orto Botanico forse proveniente
da taluni semi ricevuti dall’Egitto.
O s s e r v a z io n i . Allorquando fu pubblicata questa specie nel nostro lavoro, n u o v i generi e nuove
specie d i p ia n te ecc., si rilevarono da noi i dubbii, che avevamo sul valore dei caratteri, coi quali
il Walpers avea diviso il genere E ry th r in a in varii nuovi generi, ed avvertimmo, come non meritasse
alcuna importanza il carattere della c a rin a , allorché essa si presenta sia sotto la forma
gamopetala, ovvero sotto la forma dialipetala; e come una specie vicina all’* . cristagaUt Ltn n .
presentasse nello stesso individuo fiori con la carina composta di due petali, da formare due rostri
divergenti, ed altri fiori con la carina gamopetala, senza che intanto potesse affatto separarsi
genericamente dalla E. cristagalli; come ancora i rapporti della larghezza tra la carina e le ali,
e tra queste ed il vessillo, quantunque sia un carattere importante per distinguere le varie specie
fra di loro, neppure ci era sembrato tale per creare un genere novello; i caratteri del legume sono
identici, e l’abito delle varie specie non ci sembra, che potesse permettere la loro separazione.
Il Bentham e X Hooker nel loro classico lavoro sui generi delle piante, pag. 531 e 532, vanno al
concetto medesimo, ed essi ci avvertono, che il carattere della carina che supera le piccole ale,
non conviene neppure a tutte le specie che dallo stesso Walpers si riferiscono al genere Micro-
p teris, e la E. reticuluta Presi, riferita dal Walpers a questo genere, offre altresì il carattere intermedio
di avere la carina libera sino alla m e tà , carattere che noi incontrammo in unico individuo,
che offriva ora la carina del tutto saldata, ora lib e ra , da costituire due rostri divergenti.
La nostra specie è vicina alla E. Cristagalli Lin n .\ ma di una statura assai più piccola almeno
nel nostro clima. È una pianta fruticosa, che collocata da varii anni in piena terra superò in
breve tempo di molto l’altezza umana, vegetando nel modo istesso delle altre specie del genere E r y th
rin a della sezione Micropteris; le quali nei nostri climi perdono la maggior parte dei loro rami
dopo che hanno cessato di fiorire, e solo qualcuno di essi s’ingrossa, ed indi persiste aumentando
la parte del tronco, che sopravvive; coltivate in vasi questo aumento e assai poco, nè si può osservare
la bellezza del loro portamento, perchè i racemi, che sviluppano, sono assai brevi, mentre
coltivate io piena terra arrivano questi racemi ad avere un metro e mezzo di lunghezza,
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