iioniiiiatu (lauiiiviro c|uiii4uciiiiale. È (¡iicsta la prima iscrizione che ci parli dei gladiatori sostituiti ,
cioè di quei gladiatori che suslituivaiiii (¡uelli clic erano esentati dal eouibaticre.
Ina <]uiiila a Tib. Claudio ìero c trascriviamo |uii giù il grallito relativo.
llitoiiianJo alla jiiima iscrizione rij.ortata clic aiiiiuiiziava uno spctUicoIo, vediamo die Aulo Sucttiu
Coito |)er avere conseguilo ledililà in Foiii|ici annunziava por l’iiiliiiio giorno di Alaggio con questa
iscrizione, un coniballiii.culo di giadialoii c una caccia , ossia cimiballìmcnto di (¡ero. E siccome gli
iuifitoatri ove si davano questi s|iel(aeoli erano scoveili, così avevano in uso gli anticlii di coprirli con
tende; Vdwhi (.Inveii. IV. 22), onde diicnderc gli siiettatori dalle inlcnqierio dello stagioni ; e perù
111 questi niaiiilèsli di spettacoli si aiinuiizia ancora la copertura di tende die il calcio dell’ ultimo
giorno (li Alaggio iciideva desiderabile.
SiKirsioiws erano as|iorsioni iiiofuiiialc clic a sjicse di coloro dio davano lo speltaeoio stimolavano le
iian dd |.o|iole, ralliiiaiczza tutta romana che noi non sappiamo a|iprczzare ai suo giusto valore. Fare però
die il iiojiolo CI tenesse molto, c die le spiinioms Ibsscro una gradevole aggiunta a ijue.sli spettaceli,
Tali iiroruini erano son.ministrati per mozzo ili tubi nascosti in alcune (iguro dotte siiyno (iroiv lUlii'u
uul iiliis lltinniiìhbiis Hiiiioribiis, Alaitial 20, et de spccl. 3) , secondo altri queste sparsioui di odori
•si iaccvano nei teatri oc! aniiteatii col misdiiarc le sostanze odorose con clell’aequa bollente, la quale
collocata m mezzo ali’ arena l'accva col suo vapore salire i profumi o cosi diilimdcvali ¡ler tutto
I ani,teatro (Seneca i.ib. 11, Quaesl. nat. c. s.). E pddic non sempre le ceudizioni del tempo
)icrmellcvaiio di riparare il pubblico coi l'eia, o di allettarlo con le sprirsioiies, così si aggiungeva agli
avvisi la frase: giia ilies i,aHenlur (in (¡nanlo i gionii lo iicrmdhrinmo), onde nel programma di Tib.
Glaiidio Aero :
Mii)ii Pompek Vcii(aHo) (allile)lae Spursioiies ipia ilics pidìeiiliir ei-iml.
Nel lai yiorm (manca) di Marzo in Pompei vi sani caccia, lolle allclielie e profumi in ipinnh i
iporiii lu punnelleraniiu.
alIdclAE ■ SPARSIONES
QVA • DIES • PATIENTVR
l'iRANT
Profumi in ipianlo I ¡pomi lo permeilcriiniio.
E III queste iscrizioni die seguono c die sono importantissime per cliiariro i|iiaiitu sinora si è
detto di Pompei , si rileva anche un altro costume, dei l'onipcjaiii , e dei Romani quindi, di dare
spcfliicoli in occasione del compimento di monumenti o di ediizi , o di dediche di are votive, l.a
dedicazione di un cdiiìzio o di iin monumento consisteva nell’ aprirlo c md mostrarlo solennemente al
po| ole, gratilicandolo in qiiciia occasione con donativi o spcllacoli, c su ora stato un privalo a costruire
l’ ediiicio, egli stesso per lo |.iii dava lo spettacolo e faceva la dedicazione ; se invece I’ ediiizio era
•stato costruito a spese dd piqìolo, questo preponeva alla dedicalio un personaggio autorevole , die a
sue spese poi forniva donativi e siictiacidi.
Gosi sembra die sia avvenuto per la dcdicaziune delle Terme, almeno da quanto appare nella
seguente iscrizione :
DEDICATIONE
IheniiauvM ■ .mvniìius - ex • .vli.ei • .nkìidi • M.ii
V1;N,\T10 • ATIlLETAi; . SP.VRSIONES • VELA • EltVNT
•MAIO • l’IllNCU’l eOLOXIAE • KELICITEII.
Per la dedica delle. Tenne ( ? ) faranno parlo dello spellacolo i Gladialori di Gneo Alleo Nigidio Maio...
eaevm di fiere, ginoclii allelici , spargimenlo di profumi, e tende. Evviva Maio, principe della colonia.
Nell’ 0 di dedicazione c scritta la parolii greca (con caratteri Ialini) polij , die secondo alcuni
potrebbe essere aggiunio al felicile.r latino , cioè a dire : mulliim fvlidlcr accrescendo in tal modo
I’ iiilcr.siU'i e l’espressione dell’augurio in ringraziamento dello spettacolo che Egli olTriva al |iopolo.
Ovvero meglio vi si potrebbe ravvisare il princi|iio dd nome dello siriplor, che diiaiuavasi Polubiiis.
E di uno s]iel1acolo dato dallo stesso Gnco Alleio Nigidio Alajo, [larla la iscrizione seguente:
PRO SA L V IE
...................... CAES.imS • AVGV • ■ l.lÒKI'Onv.MQVi!
.......................dedic.uiom:m • aiiae ■ fam.? gladial.? • r.xEi • ali.i:i • nigìdi .mai
l'LAMI • ■ • CAESAUlS • AVGVSII • TVON • POMI'EIS • SlXE ■ VI.I.A • DILA 1 IONE
1111 . NON • IVL • VEX.lTlO VELA EIIVNT
Pro saillie (¡mpcnilovk) Caesaris Lilieroriim<iue (eins, vi ob) dedicaiioiwin i 'j fuiniliii
gladialoria filici Nigidi Mai p<iini(nk) Caesaris Augiisli , PugnubiI Pompek siue alla dilalione , f i l i
Nonas Jidiiis, Venalio, Vela eruni.
Per la salute di Cesure Aiigiislo /inyiern/ore c dei suol figli, e per lu dedica ilell'ani la famiglia
gladialoria di Gneo Alleo Nigidio Majo /'7«min<-' di Cesare Augusin, pugnerà in Pompei, senza a/ruiia
dilazione il due di Luglio: ai sarà Caccia e tende.
(iredianio imitile insistere per diinoslnire ai nostri lettori l’ impurtaiiza di (picsle iscrizioni
ammnzianli spettacoli, per la cmdcrraa die esse banno portato a lutto quello che dai classici e ilai
miiimmeiili di altre città conosciamo circa le ahilmliiii degli aiiliebi, e i loro costumi in tali spettacoli.
Spesse volte i Pompejani per difendere dai guasti del volgo <iualdie ]iillura esposta nella pubblica
strada, vi scrivevano accanto minacce dell’ ira dogli Dei. Cosi nelle vicinanze del Tempio di Giove lu
liuvoiiulo SII di un pilastro un dipinto in cui si vede, indietro, una cop|da di gladialori elicsi preparano
al combatlimenlo, c sul primo piano la coppia stessa dei gladiatori alla fino del eombaltmierilo. l im
di essi cade 0[)presso sotto dell’ altro, clic gli è sopra in terribile gesto di raddoppiare colpi a colpi
con una spada lideata , che stringe colla destra. Sopra il quadro è la seguente iscrizione , l'ulta in
modo che le lettere piccolo sovrastano alle due (igiiriiie che .sono indietro, lo grandi alle due figure
comballcnti sul primo piano del quadro :
TETaAirES • rnvDEs • PRVDES • l ■ XlIX ■ TETRAITES • E • X •
Sono nomi di gladiatori, c
Sotto il (jiiadro sta scritto
. è associalo il mimci'o dello vittorie,
1 più pieeole lettere dipinte biaiicbc sopi'a
AllIAT ■ VENERE • ROAIPEIIANA • (sic) IRATAM • QVI • HOC • LAESAERIT.
Abbia Venero Pompcjaim sdegnala, chi questo gnnslerà.
Pare dunque che Tctruites c Prudes in lettere piccole sliaiii li ad indicare i nomi dei due
gladiatori nel prc|iaralivo del cornbatlimcnto ri(ictutc |ioi in lettere più grimdi con 1’ indicazione della
vittoria per Prudente, o delia sconfitta per Tctraite. Questo di[iinlo è da ritenersi clic sia stalo l'atto
per ordine di Prudente onde [icrpclrare cen esso la memoria dell’ avvenimento in cui riportò la sua
decima ottava vittoria sopra Tctraite , caduto ferito o morto nel decimo suo comballimenlo ; c [>eipreservare
(lucsio monumciilo, iiidicanfe il glorioso termino del suo tribolalo mestiere, dalle deturpazioni
del volgo , vi scrisse sotto quella minaccia dello sdegno di Venere Pompejaiia a cliiunque 1’ avesse
guastata.
E veniamo ora ad un genere di iscrizioni di gran lunga più inqiorlaiili delle prcecilciili , cioè
ai programmi; sull’ intcìqirclazionc dei quali molto si è discusso c disputalo, c sui i[uali nou tulli
ancora si son messi di aceurdo. Oltre clic sulle mura dei pubblici udillzii, dei tempii, dello terme ,
tali programmi, si (rovauo in nnmoro cou.siderevolc s]iarsi su tulle le mura delle case di Pompei. Per
lo più essi eoncbiudono , euu sigle del cui esame ci occuperemo più diU’usainentc in seguilo (1) ; e
dalla oi'i'onea ininrprelazione. di queste sigle venne 1’ errore d’ irilerprelazionc del scuso c del carattere
di tali programmi, che furono dapprima creduli l’espressione di basso adulazioni , senza altro scopo
espresse, che di procurarsi il favore, la grazia dei possenti, dei magistrali , di tulli quei personaggi
iiisomma die per censo o per nobiltà , o per pubbliche cariche si sollevassero al disopra degli altri
cilladini. Non v’ ha alcun dubbio clic col dominio dei Romani i Pompejani ne avessero piciiamcnlc
accolli i costumi o quindi fossero tra loro legati da vincoli di padroni c clienti. Si credette adunque
che accanto alle porle delle case il cliente scrivesse il nome del suo patrono con la forinola : chiede
elle lu favorisca , prega, ecc. Si ritenne anelic clic ogni venditore scrivesse vicino alla sua hollcga
questa stessa progliiera eoi mime dell’ Edile o di allio Alagislrato, il cui favore gli giovasse implorare,
E i nomi di questi patroni erano niagiiilicali di speciosi titoli: maijnipeo, degno della repubblica, probo,
buono, ecc.
Queste così delle adulazioni, per (uUu dill'use erano l’ espressione dei soiitiinenli o di un solo
iiidividuo 0 di liiilii una cor[iùrazioue. Dalla erjoiica iiilcr|)relazioiic delle siglo o delle abbreviazioni
di tali programmi nacque un altro errore; elio cioè alle rase si dessero i nomi di coloro il cui nome
trovavasi seiillo sulle esterne pareti ili essi. IVrò molli osservaroiin che i luoglii dove tali iscrizioni
vcimcro ritrovate non potessero lutti a]i|iartencrc al magistrato che veniva ossequialo con quei gralliti,
poiché come osserva giudiziosamente il Rechi, so Cuspio Pansa , il cui nome ad esempio .si trova
PANSAM ÆD-PARAl'VS.aOG
^'ctT opI divic'*
0.CALVENT1V.M.1I.VIR
SITTIVM IIAGSVJI.OVI'