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1(1 NUOVI SCAVI
fl leraiiiPiilo ri\eslila <11 sliici'o , soiia dipinle in r
8 dei lapilli, elle slava dinanzi a ipieslc prospeUe
c( vieitni ad esso una lucerna in Irnwolla.
rune lettere (v. sopra pag. 7). Fra lo slratn
trovalo uno scheletro lumino deeoinjioslo , e
/rawTÍiíio più grande del naliiriile, all. i
8 i:i dello. Si è raccolto ima statua mul
l,9(t. Della statua è divisa in Ire parli, clic lia loro
miigiungoiio.
(14 dello.- È stala scavata un’altra statua in friiiw/iiio ben conservala, più grande del naturale
« all. in. 1,1)U. Itapprcsenla un personaggio ravvolto in uu ampio niaiitello col papiro nella destra.
« l.'i detto.— Si è rinvenuto un tronco di allni statua in Iriivmiim.
» 11) dello. — l’rocede lo scavo come nei giorni precedenti, col rinvenimento di due capitelli in Info.
s 25 dello.— Nella quarta londia c comparsi una scaletta, die conduce nell’ interno di ossa, dove
8 suno stale raccolte solo due monete di bronzo c qualclic osso umano. La porla, di cui è l'alto cenno
« nel giorno 12 corrente, manca della serratura e di mi cardine in bronzo.
«'20 novembre.— Si è tolto mano allo scavo nel luiuio della Signora Coulieri vedova l’ncìlieo.
l'oidiè sinora ei s'amo occupati di sepolcri, crediamo opportuno di dar (jui notizia della esplorazione
fatta nella estate del 1887 nella 1. ' tomba a dcsira di chi esce dalla porla Ercolancse (l'iouixu,
Dvsrr. /’om/i. j). 413,1), rimasta sino a quel tempo inespiorala.il dubbio niaiiiièslato ila ciualclic dotto
cbc non fosse un scpoicro, ma sciiipliceiiientc un grande basamento in forma di altare, ora è del lutto
eliminalo. Apcrtos; dunque, si è trovato che rapcrtura, alla 111. 0,8U c larga ni. 0,35, prima murata
0 jioi rliiusa csleinanienlc da una lastra di lava, innnellcva in un basso e stretto passaggio, allo m, 0,70,
largo m. 0,05, pel quale si entrava in mia piccola cella a vòlta cilindrica, rivestila d’ nluiiacu bianco.
In (jucsia. sul suolo, negli angoli adiacenti al lato lungo rivolto alla strada, si rinvcimero, coverte di
terra rriuiiir.ista ad una coita quuniilà di legno carbonizzato c di cliiodi, avanzi certamente del rogo ,
due urne di piombo con covcrclùo, ben conservale, l'una alla m. 0,30 (diam. della bocca 111. 0,33),
l’altra alla m. 0,20 (diam. della bocca m. 0,28), contenenti ciascuna una olla di leiriu-ullii , il cui
coperchio era capovolto e l'ermalo da un solino di calce ; ima sola di (luosto olle era stala involta 111
ini tessuto, del cjualc restano le tracce sul ventre. Le olle di lerracolla racchiudevano ossa combuste c
due moneto di bronzo, cioè due assi di Augusto, l’ uno coniato dal triumviro monetale Cnea risone
e r altro da l’ublio Liirio Agrippa. Si raccolsero iiiulfrc parcccbi frammenti degli oggetti bruciati col
cadavere , e l'ra questi notiamo : Arorio. l na testina muliebre in rilievo , adorna di diadema c con
gli occhi di allro materiale, alla mill. 35. Allri dodici piccoli l'iammoiili, la maggior parte listelli con
rilievo di foglie, in uno dei <|uali ovvi a rilievo la lesta di un animale. Due ciliiidrclli rivestili da
lamiiiclla di bronzo, liing. mill. 50.
Ed ora tornian.o all’Isola 2.” della Rcg. Vili, della quale abbiamo già descritto la casa 11. 3fl,
detta di Gimoppe. I l (v. pag. 1 sgg.).
N. 3 8 - È una bollega apparlciienlc ¡di'abitazione descrilla, c contiene un sottoscala e due piccoli
tronchi di colonna infissi nel suolo, clic servivano forse come pogginoli. Presso (jucsla bottega il
mai^nnc delia via s’innalza oltre il livello consueto, montandosi tre gradini.
N. 37 — È un’area con un largo cavo nel mezzo, con fondazioni di muri, con avanzi di jiaviincnlo
a musaico, c con soglie qua c là sparse. Non si capisce cliiaraiiLcnlo da qual comiilosso di località
cjuesl'area fosse risultala, e in clic relazione (jucl complesso fosse stato cosi con la casa seguente
11. 30, dalla quale l’arca in parola non è separata, come con la casa preccdcnle n. 39 (casa di Gin-
seppe l i ) , die è in un livello inferiore: pare lutlavia che fosse l'atrio di un’abilazione, aggregala po-
sleriormente alla delta casa n. 30, con cui è in comunicazione. Tutto indica dei resto clic f edilizio
era in ima coiiip'eta trasrorniazione. Sulla parete meridionale , nell’ angolo sud-e.sl , dio conserva un
misero avanzo di decorazione, si legge grallito suH’inlonaco giallo:
ANARISTYS
PIIOIIBO
SALVTILM
Dalla dotta arca, moiilandn due scalini di fabbrica , si nnli:i in mi piccolo peristilio , circondalo
per Ire lati da porlico son etto da colonne rivestite d’ intonaco, delle quali solo tre Ironelii dd |U)rlico
nord si trovano ai loro |iusti, mentre ic altre furono svelte c trasportalo altrove: riiilcrcoluiinio nunlesl
fu muralo. Sollo al portico settentrionale sla nel mezzo un piilciil di Iravoiliiio , poggialo sopra
una lastra di nianiio rettangolare. Ne! portico occidonlalc trovasi 1’ adito della scaletta che menava a
locaiiti'i sujicriori, mentre le stanze adiacenti al portico nicridioiiale sono sprofondate, L’arca dol mezzo
non era destinata alla coltivazione, poiché ba il paviinnnio di coccio pesto: circondala da canalettn |ier
lo scolo delle acque, il <|iiale noi lali ovest e sud si è rinvenuto intcnollo (essendosi praticalo un cavo
nella sua direzione non sa]ipiamo se dagli antidù stessi o dai Iriigatori iiosforiori), ([uest’arca contiene
mal vasca di fabbrica, come pure iiii solco tracciato nel paviii.cniu. In (|iie.sfo |ierisfiiio si raccolse il
10 selicmbre 1885 un piatto di Icrrnvulla e mi uovo di iiuirmo.
NcH’angulo nord-ovest di esso sono due vani di comunicazione con la casa seguente,
NUOVI SCAVI 17
N. 30 — Questa si slava ricostruendo di pianta, quando sojiravvciinc la catastrofe; non si era
giunti cbc a cliiudcre ranlico ingresso, a (lasporlarlo idù verso orienlc e a tracciare forse la direzione
delle mura del nuovo atrio, senza aiiccra abbattere quelle dell’ atrio pi ce.sisicnie. Aceimlo all’ ingresso
abolito si vedevano grossi cun.uli di pieira formali dagli antichi stessi, li vcccliio atrio ba nel mezzo
l’impluvio con la cislcnia allato, cd è privo di stanze laterali. In fundo si ajire ii lablinu, clic è duplice,
c la sua località anteriore è costeggiata a sinistra da un cubicolo, dove si leggono sulla )iarete occidentale
lahiiii nomi graffili e la seguente iscrizione greca:
HKAEIC TIICAPKAAC
cioè: la rhiave della cas.sellu, supponendo a;.«;.«; =aivlae = (ireulae, cioè piccola area (cassa).
La località posleriorc del tabiino è posta fra due cubicoli , mentre le altre località 0 terrazzo,
sovrapposte al piano inferiore, .sono sprofondate. In direzione dell’ ingresso sul vicolo vi cuna piccola
rampa di terrapieno, in capo alla quale si entra a dritta nelfalrio già menzionato, e di fronte mediante
cinque^ scalini si discende in un corridojo coverto di rustico intonaco, clic mena al piano iiifcrinrc, e
nel cui prolungamento si trova a sinistra l’adito di ima cella, c verso l’uscita meridionale una stanza
a vòlta, dove sur una delle pareti si legge grallito il saluto:
VA(to) IlIIRACLA
La parte meridionale del muro a dritla 0 oecidcnialc del suddetto corridojo è falla di una costruzione
ad ardii c pilaslri; c di fronte all’ingresso della connata stanza a vòlta I’ arco, dio non è muralo, dà
l’accesso ad uno stretto passaggio eovcvtu, nel (piale sono gl'ingressi di duo località a vòlta, di cui hi
seconda è abbastanza spaziosa, cd ha l’entrala fiandi<^giata inteniamcnle da due bassi muretti addoss.ali
alla parete, lu essa si raccolse un frammento d’iiiloiiaco dipinto, die ora si ammira nel Museo di l’ompei;
vi si vedo una bellissima maschera di vecchio Satiro barbato, alla ipialc manca porzione del lato destro; ha
la bocca apoila c sorridenlc. A drilla poi di dii guarda, vi si scorgono gl’indizj di altra lesta satiresca; pro-
babihiienlc avanzo di mi quadretto con due teste 0 busti.
Nello stretto jiassaggio, sul pilastro divisorio fra gl’ingressi delle due località a vòlta ora menzionate,
si legge graffito sopra bianco intonaco in lettere iiiuliosto grandi :
ALIP^^'iì cixaiidvs iist
l’el medesimo angusto passaggio linalmeiile si entra in un secondo corridojo coverlo, clic parallelo
al primo c rivestito di rozzo intonaco ba niuialo l’ingresso supcriore 0 settentrionale, c su quesla parte
dd corridojo, non coverta di vòlta, venne costruito un ainniczzalo, al ijualc si accedeva da un jiassaggio
a drilla del tabliiio.
Ritornando al primo corridojo, esso riesce iu una Iocalilà, clic può considerarsi conio una sua
continuazione, c dove a sinisira di dii entra si trovano due stanze, l’una eouiuiiicaiilc con quelia che
contiene il saluto ad Erada, l’allia assai spaziosa: a dritla jioi cwi ringrcsso ad un'altra stanza sjia-
zioso, un tempo coverta anche di vòlta, con paviiiiciilu di musaico c con avanzi di decorazione a fondo
rosso e giallo; e da questa si entra in un’ altra stanza , clic nc ha una terza alle spalle , anche con
avanzi di decorazione c avente d’accanto mi apotlieeii, la quidc in origine non era che ia conlimiazione
dd secondo corridojo menzionato di sopra. In (judla località, che può considerarsi coa;e una coiilimia-
zionc del primo corridojo, presso l’uscita nella terrazza vi è una scalcila , formala di otto scalini di
fabbrica , che, avendo l’adito superiore garaiitilo probabilmenle da tavolalo, menava alle località solfcr-
riinec. È a notare che iicH’allu della parete, di fronte alla scalcila, si osservano i fori jicr la trabeazione;
il che fa pensare ad uua copertura, u jircesistcntc alla scaletta c poscia dcmol la jier dar l’adito
a quesla, ovvero posteriore; c in tal caso la scaletta deve ritenersi abolita. Discendendosi gli otto sen-
lini, s’incontra uu pianerottolo coverto di vòlta piana, dove a sinistra è uu largo poggiuolo, di fronte
una località coverta di vòlta a bulle, c a dritta l'ingresso a Ire basse località a vòlte [ìiaiie, c delie
quali due erano riscliiaratc da fcrilojc praticale nel muro iiioridiuiialc. \orso questo lato il pavimento
si rialza di ni. 0,80, e l'orma un poggiuolo; ciò si l'ccc evidentemente per impedire che il pavimento,
prolungandosi da quel lato, s’iiiconlrassc col vano d’ingresso alla località solloposta. Nel detto pavimento
•si vedono dei piccoli fori circolari, clic l’ atlravorsaiio in tutta la sua grossezza, c servivano probabilt
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