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sono notevoli, pcrcliè rientrano nel novero di quelle, che allcslano quanto fossero noli ai Pompejani
i carmi di Virgilio e dei poeti elegiaci augusLei, massime di Ovidio. La prima è ;
RVSTKVS EST CORYDON (VlRG., EcloQ. I I , 50)
E l’ altra (Oviu. Amor. I l i , 11, 35):
Candida me doCvit nigras
Udisse pvellas-odero.sepoTERos.- non InvItvs
Amaro.
SCripsit venvs. FTsiCa- Pompeiana
Vale a dire ; Una fanciulla i-iancn m’ insegnò ad odiar le briim : se potrò, le odierò ; so non, r
le amerò. Ciò scrisse Venere Fisica Pompejan«.
Fiancheggiano 1’ androne due cubicoli, dei quali quello a sinistra è decorato di due dipinti, l’uno
rappresentante Tosco cbc ascende la nave, abbandonando Arianna addormentala sul lido, c l’ altro
ritraente Pasifae assisa, con Dedalo cd un’ ancella, guardando allentamcnlc il bianco loro. A sinistra
dell’atrio s’incontrano tre altri cubicoli, c sul laio drillo stanno la cucina, un vano di comunicazione
con la bottega n.° 2 , c un cubicolo. In fondo, tra un’ ii/)o//iccn e la faucc, c situalo il labiino, dal
quale si entra nel peristilio , che ha quattro colonne joniclic, congiunte fra loro da basso podio , c
presso il muro di fronte una fontana di musaici e concbiglie, donde l’ acqua scaturiva in una vasca
marmorea sita in mezzo all’ arca destinata alla cultura dei fiori. Sotlo al portico evvi a dritta un’apol/ieca,
a sinistra un oeciw comunicante con la faucc anzidotia, c la cui decorazione consiste specialmente in
festoni di foglie, pendenti da colonne adorne di maschere bacebicbc: indi viene un’exedra, ove forse
un tempo irovavasi quel dipinto interpretato per l’ apoteosi di Omero , c poi un passaggio ad una
cella alli'ma. Accanto al triclinio è incavata nel muro la nicchia dei Penali, che contiene l’immagino
del serpe” divorante le oircrlc sull’ara, c di sotto alla quale, insieme ad altre iscrizioni grafTite, si legge:
ITE LARES-DORMiTV, cioè : 0 Lari, amioie a dormire.
Nella medesima casa il Fiorclli lesso la seguente epigrafe graffila ;
I VINICIVS VITALIS I l NON IVLIAS AFRENO ET AFRICANO COS
illustrata dal sommo Borghesi {Bull. Nap. I84G p. 157), secondo il cui parere Tito Seslio Africano
fu console suffclto nell’ unno 59 d. Cr.
R egione V. I sola I.® — Anche quest’ isola è stata scavata in diversi tempi, cioè nel 1830, nel 1838,
c nel 1875, anno in cui il disterro fu comimito. Delimitala a mezzodì dal decHmaims major (via Nolana),
ad occidente dal cardo (via Stabiana), a settentrione dal vico parallelo al decumanus c ad orionlc
dall’ altro parallelo al cardo, essa contiene il silo, ove ebbero coininciamenlo gli scavi nel di 1
aprile 1748.
1. Tabcnia, che, avendo i
con piccolo fornello c cinque i
1 altro ingresso sulla via Stabiana, rinchiudo il podio por la vendila,
•ne, una cella e un dormitorio,
ii trova un fusorium, la scaletta dcH’ammezzato ed una celia. Comunica
2. Allia laberna, nella quale s:
con r abitazione seguente.
3. La quale è preeedula dal solilo androne , che mena all’ atrio con impluvio nel mezzo. A
sinistra dell’ atrio sono tre cubicoli, c a dritta un passaggio alla casa, che viene in seguilo, e una
stanza assai ampia. Di fronte trovasi il tabiino liancheggialo a dritta da! triclinio circondalo internamente
da ampio sedile di fabbrica, cbe potè servire da letto tricliniarc, c a sinistra da una piccola faucc,
donile per due gradini si saliva alla cucina con latrina accanto. 11 lablino, il triclinio, la fauce e la
cucina furono distcrrali nel 1875.
4. Bollega, che ha cinque grandi fornaci per altrettante caldajc, con podio o lavatoio, una vasca,
e pili in dentro duo celle, di cui una con focolare.
5. Altra bottega, che ha similmente quallro fornaci, e nel fondo u
c la latrina.
a cella con la scala dell’ammezzato
0. Altra bottega, comunicante con la casa segucnlc per una |)orla praticata nel muro di fronte.
7, Quest’ abitazione, il cui dislcrro fu completala nel 1875, apparlcmic foi-sc a un tal Successo.
Due pilastri coi capitelli ornati dei busti di Baccanti fianclicggiano 1’ adito ad un piccolo vestibolo ,
seguito dal consueto androne, che immetto nell’ atrio tuscanico. Questo ha nel mezzo l’ impluvio di
marmo, con a*capo un poggiuolo , su cui era collocato quel torello di bronzo che diede nome alla
casa. A drilla dell’ atrio, uscendo dall’ androne, s’ incontra il sacrario domestico, accanto al quale è
la porla di una spaziosa apolheca. Indi Irovansi due cubicoli, dì cui il secondo comunica coll’ala, che
ne! fregio serba un quadrello rapprosonlanle Leda col cigno. Sul lato sinistro poi stanno la celia
dell’ ostiario , con la scalinata del piano supcriore, e due cubicoli, il secondo dei quali, mutala
destinazione, serviva di passaggio alla casa precedente scomunicava pure coll’ ala, nel cui muro ili
fronte si osservano in basso i fori di tre robuste travi, che poggiate ad un muretto di fabbrica
sostenevano un grande armadio di legno. In fondo all'atrio si apre il lablino , costeggiato a dritta
dalla faucc, cho contiene gli aditi di due cubicoli. Dal labiino e dalla fauce si passa nel,peristilio ,
che insieme alle località adiacenti venne rimesso a luce nel 1875. Il viridario è circondalo per tre
lati da ampio porlico , sostenuto da colonne , c nella parete settentrionale , alia quale è addossalo ,
sono incavate tre grandi nicchie, contenenti ciascuna un pilastrino nel mezzo con getto di acqua, che
andava a cadere nella grande vasca situata appiè del muro, con tre grandi divisioni, e su due muri
divisori due pilastrini di forma cilindrica per sostenere vasi da fiori : ai lati della vasca, addossali
al muro stanno altri due pilastrini.
Sono inoltre in questo stesso viridario due cilindri di piperno incavati nel disopra, probabilmente
per piantarvi fiori, un puteul e la nicchia dei Penati.
Sotto al porlico orientale si trovano un cubicolo cd una stanza, che comunicando con ima cella
rustica assai spaziosa mena al posiicam n. 9 sul vico orientale. A sinistra , cioè sul lato occidentale
stanno un grande occas cd un vasto triclinio, frammezzati da una faucc, dio contiene gli aditi della
latrina, della cucina con cella adiacente, c svolgendo verso settentrione mena al bagno privalo ,
costituito di due stanze.
8. Ampia bottega, che è l’ ultima sulla fronte dell'Isola, e mostra le tracce della consueta scaletta
per l ’ammezzato.
9. Uscita secondaria della casa n. 7.
10. Altra uscita postica dell’abitazione n. 23. Altri vani non s’ inconlrano in questo vicolo, selcialo
in gran parte.
11. 12. Uscite secondarie della casa ii. 18 sul vicolo a setlenlriono.
13. E una caupoitn contenente a sinistra il banco per la vendila , in cui sono infisse sci urne
fittili, c a dritta il focolare con un fornello , al quale è sovrapposto un vaso di bronzo. Alle spalle
ovvi la cella per gli avventori, rasentata da una fauce, per la quale si entra nell’ equi/e o slabulam,
dove irovansi, oltre alla mangiatoja e alla piletta per abbeverare, i cavalli, 1’ adito di un cubicolo, la
sculetUa per salire ai dormitori superiori, e la latrina. In fondo sta un secondo equile. Evidentemente
questa bottega era caupona cd kospilium insieme.
14. Bottega comunicante con l’ abitazione seguente: contiene alcuni pilastrini di fabbrica, che
certamente servivano di sostegno a qualche mensa, clic dovea sostenere gli oggetti da vendere.
15. È probabilmente f abitazione di un pisior dulciarius, poiché vi si rinvennero molte forme di
pasticcerie c parecchi islrumenli per lavorarle. L ’ androne immette in un atrio luscanico con piccolo
impluvio c pilastrino di fabbrica nel mezzo. diitta dell’ atrio vi è un vano di comunicazione con la
bottega seguente, e addossala al muro un’ ampia vasca ; a sinistra poi, oltre alla porla di comunicazione
con la laberna precedente, si trovano un cubicolo od un’a/o. Di fronte liauclicggialo da due stanze è
un locale, il quale, piullosto che come tabiino, pare sia stato adibito pel passaggio al viridario e per la
lavorazione delle pasto, esistendovi tuttora due lastre di tufo clic doveano sostenere una mensa; c al
medesimo uso forse servivano le due stanze che fianclieggiando il dello localo sono in comunicazione con
esso. 11 viridario, circondalo per due lati da porlico sorretto da duo colonne c da pilaslro, contiene
duo forni, f uno di fronte all’ altro, o dei quali quello a drilla ha d' accanto la cucina col cesso.
10. Bottega, cbe comunica con l’ abitazione ora descritta.
17. Ampia laberna con la scaletta per l'ammezzalo ed un piccolo reposi/oriiim nell’angolo a sinistra.
18. Del solilo androne si perviene nell'atrio avente nel mezzo l’ impluvio e il putcal, c decorato
di medaglioni coi busti di Giunone, Minerva, Venero, Marte c Vulcano. Privo di stanze sul lato
meridionale, questo atrio ha ncU’opposto lato una cella, forse del servo atricnse, un cubicolo c l’ ala,
ove si rinvenne un tesoro di suppollellile di argento con finissimo tessuto di oro puro. Di fronte sta
il tabiino decoralo della rappresentanza di Venere c Adone, e posto fra un cubicolo a dritta c la fauce
a sinistra, che comunicando con un cubicolo mena al viridario, il quale è addossato alla parete
mcridionaie e cinto negli allri tre lati da portico sorrcllo da colonne di opera laterizia intonacate c