ro-D. Volc. Tkalli-
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Tcstes : L- Vedi Cerali— A. Caecili Philolog— Cii. Uelvi ApoUon—M. Fabi Crio
Sex. Pom. Axsiocli— P. Scxli Primi—C. 1761 A/cimi.
Nerone Caesare I I L Caesio Marliale Cos. x. Kal: Inmiarias. Sex. Pompeius Axiochus scripsi rogntu Pulliac
Lumpuridis cani accepisse ab L. Caeoilio lucundo sesler. nummuin odo millia quiiigenli scxagcs rfn^uiiiiius.
ob flHclionen» citw ex ¡iiicrroi/aiioiie facta labellarum signalarttm.
27. Bottega comunicante con 1’ abitazione or descrilla. Vi si nolano gli avanzi della scalcila per
1’ ammezzalo.
28- Piccola casella, abitala forse da persone di bassa condizione. L ’ androne fiancheggiato a dritla
da un cubicolo immette in un atriolo, nel quale evvi a dritta un triclinio c sull’ opposto lato un’ ala
adibita per lablino e rasentala dal passaggio ad una cella rustica c alla latrina. Nell’ on/a sinistra del
labiino si rinvenne incastrala una lastra marmorea con la seguente epigrafe ;
M • TOFELANO
M F
VALENTI QVOD
AMiCO DONAVI
HS N-I
Di Ironie poi all’ ingresso stava la scaletta del piano supcriore con una piletta di fabbrica aliato.
29. Bollega contenente le tracce della scalcila.
30. Altra bottéga con cella dietroposta,
31. Taberna con dictrobollega.
32. Altro ingresso della bottega n. 1.
REGIONE IX.
IsoL.\ IV. — 11 dislcrro di qucsl’lsola incominciò nel gennaio del 1877, cd è delimitala a settentrione
dal (fccumnniis major (via di Nola), ad occidente dal c irdo (via Stabiana), a mezzodì dal vicolo parallelo
al (tocumnmis c ad oriente da quella parallelo al cardo. Essa sarebbe quasi tulla costituita da un solo
edilìzio, se non ci fossero varie bolleghc di un so! compreso, sporgcnli sulle due strade principali. È
quest’ edifizio uno slabilimenlo di bagni, il terzo clic sinora abbiamo rinvenuto in Pompei ; e fa
veramente meraviglia come in una piccola colonia vi fossero stati tre edilizi di questo genere. Certamente
era in costruzione, quando sopravyciine la catastrofe ; il che si può argomenlare dal vedere alcuni
lavori iiilcrroUi, allri da poco incominciali, le mura senza intonaco, c poi dappertutto adoperalo l’ opus
meer/un» e laicriciuin, maniera di costruzione dell' ulliraa epoca. Che anzi non v’ ha dubbio alcuno clic
in questo stesso luogo fossero stali abbattuti cdifizi precsistcìili, come allcslano gli avanzi di un [lavimcnlo,
che si trovano nel lato settentrionale dell’ Isola , e quei massi di tufo di Sarno sparsi qua e là nel
gran cortile.
1. È una liiberna a due ingressi l’una sul cardo e 1’ allro sul (iccnmaiius, c costituita di tre locali.
2-i. Altre taiiernac di un so! compreso.
5. Uno dei due ingressi principali delle lliermae, fatto a guisa di larga bottega senza muro di
fondo.
C-9. Altre bolleghc che nulla offrono di notevole.
10. Ingresso secondario delle Ibermae nel vicolo a mezzodì.
11-13. Tre porticine che mettono in mi cortile di uso indeterminato.
14. Adito di una scaletta indipendente.
15. Uscita secondaria delle ihermae nel vicolo ad oriente.
10- Altra uscita sullo stesso vicolo.
17. Bollega avente l'ingresso sul decumanus.
18. Questo pare l’ ingresso principale alle Ihcrmae, poiché a sinistra nell’ androne Irovansi due
celle, dove probabilmente avcaiio stanza i custodi di esso. Dall’ androne si' passa in un vasto cortile,
che dovca servire da pniucsira; il portico che lo cingeva da duo lati, dal sellcnlrionalc e dall'occidentale,
era già in via di costruzione; si vede infilili interrotto il ranalclto di IravciTino clic dovea raccogliere
le acque del letto e varie basi di colonne già situate, mentre il fusto giace d’accanto. Sul lato occidentale
trovasi una vasca con chiave di piombo, e verso l’angolo sud-ovest il passaggio alTuscila secondaria
n. lU, accanto alla quale evvi la porla J i una stanza d’imorlo uso. Di fronte si trovano duo località
di destinazione anche incerta, innanzi alle quali vodesi nel suolo praticalo un fosso, probabilmenle por
un canale d’ acqua. Il muro a sinistra o orientale è tulio di bella opera laterizia , con novo finestre
frammezzate da pilastri , cui sono addossate mezze colonne anche di mattoni. Appiè di questo muro
è nel suolo uu grande cavo rettangolare, che dovea costituire la iiatalio. Oltrepassala la scaletta dielro|>osla
ai due cubicoli, che sono a sinistra dell’ ingresso sellcntrionale, si entra per due aditi in un’ ampia
stanza, che avendo a sinistra e di fronte altre stanze minori, (ulte di uso indeterminato, coriiunica a drilla
mediante due porle col frigidarium, al cui lato oriculaie è addossala la vasca pel bagno. Dal frigidarium per
altre due porle ancora, praticate nella parete meridionale, si passa nel lepidarium, elie a sinistra comunica
col idcoiiicnm c di fronte col caHarinri». In questo sono due calidae piscinae, l’una addossala alla parete
orientale, c l’altra a quella occidentale; nella parete orientale sono incavale Ire nicchie, due reltangolari
c una semicircolare, c nel muro meridionale sta nel mezzo una piccola vasca, con una finestra al di
sopra e ai lati due emicicli formati dalla stessa parete , e in ciascuno dei quali si apre una finestra.
Nella parte posteriore alle descritte località trovasi un conile, nel quale sono gii avanzi delle fornaci,
uu grande pilastro che serviva forse di sostegno al tetto e duo uscite secondarie sul vicolo orienlale.
19. Taberna d'incerta destinazione c simile alle precedenti.
20. Altra con gli avanzi della scaletta por salire all’ammezzato.
21. Altra simile.
IsoL.v V. — NeH’otlobre del 1877 s’ incominciò il dislcrro di quest’ Isola, la quale è delimilala a
soLienlrione dalla via Nolana (decumanus major), ad occidente dal vicolo che la separa dall’Isola IV,
a mezzodì dal vico che la divide dalla VI e ad oriente da un terzo vicolo clic la separa dalla cosi della
casa del ccnieiiario.
1. Ampia fnòmia comunicante con la casa seguente.
2. Questa ha il solito androne, pel quale si ciilra nell’ atrio tuscanico, dove le alae sono situale
ciascuna fra due cubicoli : il secondo cubicolo sul lato orientale è decoralo di tre quadri, rapprcscnianii
l’uno Marie c Venere, l’altro Ercole cd Auge c il Ici-zo Ermafrodito e Baccante; a d'itla dell’ingresso
è dipinta la figura di una caccialrice. In fondo aH’alrio trovansi un oecus conlencnlc la figura di uu
Marte, il labiino con altra stanza alle spalle, e la fauce, nella quale sono gli aditi di due cubicoli c
della scaletta del piano siiporiore. Nel viridario cinto da porlico s’iuconlra dapprima sul lalo settentrionale
uno spazioso cubicolo, abbellito di tre dipinti, dei quali il primo rappresenta Tclide, che seduta sul
dorso di giovine Trilone porla le armi ad Acliille; il secondo rilrac Acliille a Sciro, e il terzo Vulcano
che fabbrica le armi del rdidc. Sul lalo occidentale poi si trovano due cubicoli, l’uscita postica n. 22
sul vicolo adiacente, la cucina con larario e latrina e da ultimo una colla rustica. In fondo al viridario
si apre una grande exedra o triclinio, rasentato da una fauce, in cui hanno ingresso due piccole celle.
3. Bottega apparienonle anche alla casa ora descrilla.
4. È un pislrinum o bottega di panettiere. Alla hoUega propriamcnlo della, ove avea luogo la
vendita del pane, segue l’ arca destinata alle macine, che sono quallro. Il pane si manipolava in due
stanze, l’uiia all’ altra addossata, c delle quali la prima avea ingresso dalla della area. Ber mezzo di
una faucc, in cui si osservano varie divisioni, si entrava nel praefiirniiun, anch’csso in parte coverto
dalla grande vòlta, sotto di cui stava il forno. Succede quindi un’altra stanza, ove si possono vedere
lo tracce di un secondo forno, c finalnicnte incontrasi un’ultima località, in cui forse si depositava il
pane già collo.
5. Taberna indipendente, che contiene gli avanzi della scaletta.
6. Si entra in questa casa per un androne alquanto angusto, decorato d’intonaco rosso, sul quale
erano un tempo dipinte quatiro ligure muliebri ad crina (due per ciascuna parete), clic avendo il capo
coronalo J i l'rondi reggevano dei grandi festoni anche di frondi. L’alrio è di una forma mollo allungala,
e la sua larghezza, che poco differisce da quella dcH’ androne, è appena capace di contenere l’impluvio;
sicché il passaggio resterebbe impedito, se non costeggiassero l’impluvio due aiae spaziose, le quali in
tal modo non potevano mai rimaner segregate, ma facevano parte essenziale dell’ atrio. Esso ha il
pavimento di musaico, c ciascuna delle sue alae è situala fra due cubicoli. In quella sul lato orientale
si osservava un quadro ora molto svanito, che potrebbe classificarsi con qiiei dipinti, riferiti dall’IIelbig
al ciclo delle divinità della luce; c l’ altra sul lalo opposto o occidentale c decorala di tre quadrelli,
dei quali il primo contiene la nota scena di Frisse ed Elle, il secondo rapprcsciila Ercole ed Auge e
nel terzo si vedono due figure, che potrebbero credersi Venere e Adone. Dei quatiro cubicoli, accennati
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