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a sinistra è coronata di loglio, è avvolta in manto bianco clic lascia libera la parlo anteriore del corpo,
0 tiene nella dcsira una palma. La esecuzione di qncslc duo ligure è buona.
3 avanzano (juallro bei
La volta era decorala di scompailimcnli di stucco coi campi dipinti :
frammenti, ricollocali nel loro antico posto. . ,
Sulla impostatura della volta della parete sud-est : 1" frammento : campi dipiiili rinchiusi da
cornici raudanalc di stucco assai eleganti. 2“ frammento: grande riquadratura a fondu rosso, contornala
da fàsce di stucco c conlcncnte duo figure a rilievo ora distrutte. Nella riquadratura superiore; un
atleta c un pavone. 3° frammento : in ima ririuadratura a fondo bianco un crina di Mercurio con
largo pctaso in lesta , il caduceo nella dritta o una patera nella sinistra ; dall' un lato il gallo , c
dallallro mi vaso. Nel campo rosso centrale: rilievo di stucco ora disimilo. 4" fraiimionlo sulla impostatura
(Iella vòlta della parete opposta: nel campo rosso centrale rilievo di stucco ora distrullo. Nel ccrcbio
a fondo bianco un grazioso Amorino volante. In un’ altra riiiuadratura un Centauro.
I.a vasca, che occupa tutta la larghezza della scala, è addossala a! muro noial-cst, o vi si
discondcva per Ire scalini semicircolari o concentrici nell’angolo sud della vasca incdosiina. Su ([ucsIa
scalcila, coperta suporiorniciite da una lustra di marmo bianco , cadeva il getto dell’ acqua , il cui
condotto, dopo (li avere nllraversato vcrlicnlmcntc, come sopra si è detto, il centro della parete nord-est
sino ai livello della vasca, correva in senso orizzonlalo verso 1' angolo est e più oltre lungo il nmro
sud-est sino alla menzionata scaletta, dove s’innalzava di nuovo verticalmente sino allaitczza di circa
1 in. i)cr lasciar cadere il getto sulla scaletta medesima.
La vasca è iiilernanicnte dipinta a fondo bleu, c mostra in giro sulle tre pareti , quasi a polo
dcH’actiua, scene nilotiche ravvivato da Pigmei in varj atteggiamenti: sulla parete nord-ovest tali scene
sono ben conservale; assai meno sulla parole nord-est; allàlto distrutte su (piclla sud-est.
Il descritto frigidario comunica .anche con un lungo corridojo, nel quale sono gli aditi di scita
celle, coperta di volla a botta e rischiarate da altrettante finestre quasi qmulrnta, aperte nel muro di
rincontro del curridojo, c di cui ciascuna corrisponde all’ ingresso di una cella; al di sopra di ognuna
(li lali finestre 6 praticalo mi finestrino. Le dette celle, accessibili anche dalla estremità opposta del
curridojo, erano probabilmente adibita per magazzini.
Riliassando per l’apoditerio, si entra nel tcpidariu, al quale succede il caldario. In amlicduc ([ucstc
stanze l’anlico pavimcnlo sospeso è distrnlto; e il rivestimento delle pareti mediante le leijulao maininatuo
si rileva solo dai buchi e dagli avanzi di chiodi nell’ intonaco di mattone pesto, il tepidario era illuininato
da ima fmcstaa nel muro sud-ovest, con iincstrino al di sopra, mentre il caldario riceveva luce da
(lue linestre, l’una con finestrino al di sopra nella schola labri, c l’altra nel muro nord-ovest. La vasca
del caldario .ora addossata alla parete nord-est, alle cui spalle erano le fornaci, c nell.yjualc è aperto
il vano (li passaggio all’aria calda, finiente suiieriornicnle ad arco. 11 pruefurniiim , allatto cicco, conteneva,
oltre allo fornaci, un repositorio poi combustibile.
llisalciido la scalcila di discesa al bagno, trovasi di fronte un lungo corridojo fortemente mclmalo,
che mena alla strada con un bel vano ad arco ii. 17 in capo a sci scalini.
N. 10 0 14. Non meno nobile della prccedciita è questa seconda abitazione, che per la grande
regolarità della pianta, per la solida costruzione c per 1’ abbondanza dei marmi c dei musaici può
annoverarsi fra le più splendide di Pompei. Anch’ essa risulta di duo atrii, a cinscuno dei quali però
segue un peristilio; c degli atrj il più splendido, l’atrio di rappresentanza, è il ii. 10, mentre l’altro
n. 14, già distcrralo da tempo insieme con la bottega n. 45, si rivela cluaranicntc come secondano.
Fu questa casa certamente ricostruita in un tempo assai prossimo alla catastrofe, poiché uon solo le
pareli non erano state aiicor decorate, ma la fabbrica stessa là imprcssiouc J i cosa recente.
11 vano 11. 10 dà accesso ad un largo e comodo androne, inclinato , come di solito , verso la
strada c costruito, a simiglianza della fronte dcH’ Isola, di buon opus rciicnlatiim con gli stipili ialerizj.
Ila soglia di bel travertino c pavimento di musaico : appiè delle pareti e alla distanza di m. 2,40
dalla soglia sono praticati due fori, l’uno in corrispondenza dell’allru, che cvidcntcmcnta servivano pijr
la trave trasversale, contro la quale si puntava l’ allra, che doveva r.ill'oi-zarc la [lorta chiusa. Nelle
pareti nessuna traccia del rivcstiniciilo d’intonaco. In questo androne, immcilialamcntc varcata la soglia,
si trova a sinisira l’adito di una scaletta al piano superiore.
L ’alrio tuscanico è dei più spaziosi di Pompei, cd ha nel mezzo un impluvio, che per ia sua
grandezza non Irova riscontri, cd è incorniciato da un intreccio a musaico nero simile a quello che
cingo l’impluvio dell’atrio n. 18. In corrispomlenza dell’asse dell’ impluvio sono due bocche rcUangolan
di chiusim, l’uiia varcato appena l’androne, l’altra poco discosto dal limitare del lablinu. L ’ atrio ha
pavimento di musaico bianco, con tre strisce nere all’intorno; ma le pareti prcsciìtano un rivestimento
d’ intonaco grezzo.
L’androne è fiaiiclicggiato da un cubicolo con soglia di travertino, pavimento signino ben conservato
c, nelle pareli, intonaco lavorato, ma non decoralo; c da una stanza, anche con soglia di travertino
e intonaco di m.atton pesto nclic pareti, dove, all’aitazza di circa m. 1,00 dal pavimenta, sono pratìc.ali
dei lori pei iimtuli di legno di qualche scansia, del cui incendio si ravvisano tracce nei muri. Nella
parete occidentale è cavata una niccliietla rettangolare , che doveva essere investita di marmo. Questa
stanza, dove forse slava ii servo atriensc, aveva sovrapposto 1’ ammezzato , al quale si saliva per la
scalcila già menzionata, c nel cui sottoscala ]iarc fosse un gcllalojo. Sul lalo seltcìilrionale deli’ atrio
si aprono, oltre l’ ala consueta, due cubicoli, framinezzati da una breve làuce J i comunicazione con
l’ atrio II. 11. II primo cubicolo, illuminato da rmcstrino rispondente sul medesimo alrio ii. l i , ba
soalia di (ravcrlino , paviincnlo di musaico c intonaco bianco nello pareli , nelle quali sono audio
|)i'alicali dei bnclii pei multili di scansie di legno; la breve làuce ba ))urc soglia di travertino c |iaviniento
dì musaico nero incorniciaio da fascia bianca; e il secondo cubicolo, dove il musaico segna il posto
(li due letti addossali ai muri laleriili, ba nella parete settentrionale un iiiccolo vano ad ureo di maltum,
allo ni. I,3G, largo in. U,GÜ, murato da un parapetto sino all’ altezza di in. U,80, e pel quale si
allingova l’actpia dalla cisterna comune all’ .atrio n. 14, la cui bocca si apre appunto a piombo del
detto' jùccoio vano. In questo secondo cubiculo si rinvenne il giorno 10 giugno I89Ü un candelabro
(li bronzo, fatto in modo da |iotersi allungare c ribassare, e ornato, nella estremità su¡)eriore,
dei busti di Ercole ed Onifalc.
L ’ ala di giuste proporzioni, al pari dell’ atrio, non presenta alcuna decorazione, salvo il pavimenta
di musaico, nel ([ualc appiè della parete orientale, presso il limitare, è la bocca di un c/iiiis/no.
Sul lalo mcridionaie dell’ ali io si trovano tre stanzetta c l’ ala corrispondente. Delle tre stanzette, con
soglie (li travertino, pavimento signino c pareti rico)icr(c d’ intonaco bianco, le due prime sono cubicoli:
la terza conteneva il domestico sacrario, consistente in mia edicola l'atta di tulo rivestilo di stucco
bianco, a due piani, addossala alla parete meridionale, con colonnine anche di tufo rivestito di stucco
bianco, delle quali si sono rinvenuti alcuni framincnti , cbe però non sono sullicicnli pel restauro.
L ’edicola sorgeva sopra una base con cornice niodaiiala e rivestita similinciilc di stucco bianco , cd
aveva letto |iiiuio ornalo di antcfìsse in terracotta. L’ ala di (jueslo lalo, come l’ altra corrispondciilc ,
è priva anche di decorazione ; tranne il i>avinicnlo di musaico.
Di lionto all’ ingresso si apre imo spazioso c bel tabiino , cou pavimoiito di musaico o pareli
nude. Antcricriiicnlc questo tabliiio non ha soglia propriamcnlc delta , c ¡I pavimento di musaico raggiunge
una cornice maraiorca inudaiiala, clic corro lungo il detta lalo anteriore. Nel lato posteriore
al contrario vedesi un avanzo di soglia in iravcrlino, die nella ricoslruziono dolla casa doveva essere
sovrapposta ad un’ altra di lava appartenente alla costruzione più antica. 11 tabiino è situato fra un oeciw
privo (li decorazione nelle pareli c col solo pavimento dì musaico , c due stanzcUc, l’ ima a ridosso
dell’ altra, comunicanti fra loro, e delle quali la posteriore era decorata di un bel pavimcnlo di lastre
di marmo bianco incornic'atc da listelli di bardiglio. La stanzetta anteriore comunica anche con una
spaziosa stanza , risultante dalla dcinoliziune di fabbriche preesistenti. Questa stanza era destinata a j
essere uno splendido triclinio estivo, amplialo raediaiilc I’ aggiunzione della estremità meridionale dcl-
r ambulacro del giardino. Il pavimento non era stato aneor fatta, e della decorazione delie pareti abbiamo
r unica testimonianza in un pezzo di bellissimo zoccolo di marmi colorali (alto in. 1,07), sur-
nioiilato da un fregio marmoreo di opus sedile (lavoro di commesso, ora nel piccolo Museo di Pompei),
rappresentante un meandro di foglie, c che per la difficoltà dei lavoro è di una importanza artistica
non comune. Clic, nella ricostruzione, dal detto ambulacro del giardino la estremità mcridionaie fosse
distaccata cd aggregala al triclinio, si rileva c dallo zoccolo marmoreo, che iu continuazione di quello
del triclinio correva in giro sulle pareti di (ale cstrcmilà, c dal vano d’ ingresso, nei (piale un largo
incastro, che rompe la continuità del pavimento dell' ambulacro, doveva contencro la soglia di marmo
o di travertino. Certamente una grande Iincstra, dalla quale si godesse la vista del golfo c dei molili,
liisoaiicrà supporla praticala nella i>iircta occidentale ; se non clic il muro, dovendo contenere 1’ alto
zoccolo marmoreo col relativo fregio, non si sarebbe prestalo per finestre aflàccialoje, le (juali d' ordinario
hanno parapetto basso , cp|)erò bisogna supporre in jiari tempo che la finestra abbia inlerroUa b
I nel
continuità del fregio c dello zoccolo. Appiè del muro meridionale , verso la eslrcmitó occidentale , s
Jiavimenlo due bocche di cisterna c un puleal di travertino, clic jicrò non si trova al jiosto.
II giardino o viridario è cinto ad orienta e a scitcntrione dall’ambulacro cou jiarlico sostenuto da robusti
pilastri lalcrizii a grandi intervalli, in modo da lasciar l'ra loro dei larghi vani, nel (juali 1’ occhio
potesse spaziare per abbracciare tutto lo splendido orizzonte.
Segue su questo medesimo lalo seltentrionale un largo passaggio al jierislilio n. 14, fiancheggiato
(la quattro stanze, due jicr ciascun lato, simmclricainenta (lisjiosta : a sinistra 'si aprono due stanze,
delle (juali la jirima 6 allravcisata dalla fondazione di un muro demolita, cd aveva anche un’ uscita
sotto al Jiurlico seltonliionale e una terza porta ad occidente; la seconda era illuminata da una larga
finestra sul medesimo peristilio n. l i o contiene tracce di muro demolito. A diritta si trovano il
descritto triclinio iiivormilc c una stanza all'atto rustica, anche con finestra sul pcrislilio n. 14. Addossato
allo stillilo uicridionalc del vano d’ ingresso di questa stanza c con la faccia volta al muro fu rinvenuto
il giorno G seltanibrc 1890 un rramnicnto di bellissimo musaico, cbc venne pure trasjiortato al Musco
Nazionale di Najioli. Svcnturalamciita , essendosi rinvenuto in gran parte disgregalo c distacc.alo dal
suo piano, non si jiutatta salvarne cbc la jiartc iiiicriorc dell'altezza massima di in. 0,30 e della
larghezza di ni. 0,80, mentre la grandezza originaria del musaico misurava in. 0,80 iu (juaciro. Vi
si 'vcdr ima biga galojipanlc a dritta. Dei due cavalli, quollo a dritta, cui manca la testa coi collo.