10. Seguo un’abilazione, mollo modesta, che insieme al rimanente dell’Isola fu disterrata nel 1874.
L ’ androne , costeggiato a dritta dalla bollega n. 11 dipendente da questa casa c a sinistra da un
cubicolo, immette in un atrio alquanto spazioso c privo di stanze laterali, con l’impluvio nel mezzo,
accanto al quale è collocala una mensa marmorea sostenuta da poggiuolo di fabbrica , rivestilo un
tempo nel davanti di musaici e di conchiglie e dipinto noi Iati con frulla c foglie. In fondo sta un
piccolo tabiino con cubicolo adiacente ed una celia contenente forse la scala di legno, per la quale
si accedeva a due altri cubicoli sovrapposti. Dal tabiino si passa in un ampio triclinio.
12. Uscita secondaria della casa n. 19.
13. L ’androne preceduto da vestibolo c (ìanchcggiato a sinistra da un occus introduce in un atrio
luscanico con impluvio di pietra nuccrina c mensa di fabbrica. A sinistra di esso trovaiisi due cubicoli
c un’ala c a dritta duo altri cubicoli e l'ala corrispondente. Di fronte sla un ampio lablino situalo
fra il triclinio c una grande cxedra; tulle e tre questo stanze mettono nel viridario addossato al muro
occidentale e cinto per due lati da portico spazioso, sorretto da colonne in parte di tufo, in parto di
opera laterizia. Nel mezzo del viridario sì dova una mensa circolare di marmo , e a dritta di esso
sono un repositorio c la cucina. Nel muro occidentale, oltre la nicchia dei Penati, è praticata l’uscita
secondaria n. 18.
14. Bottega comunicante con la casa or descriua.
15. Altra bottega con gradinala.
16. Per l’androne situato fra due cubicoli si entra nell’atrio, che a sinistra ha solamente un’ ala
c a dritta due allri cubicoli e l’ala corrispondente, in cui è la scaletta del piano superiore. In fondo
si opre un ampio tabiino rasentalo da un passaggio al piccolo viridario, dove a dritta Irovansi la cucina
con sottoscala, una grande apotheca e una cella con scalinata; per una faucc poi si passa in un altra
cella i-ustica c nella caupona con l’ ingresso n. 17 sul vicolo occidentale.
All’angolo nord-est di quest’isola è un castello acquarlo, dalla cui sommità si vedono discendere
molli tubi di piombo che, internandosi nel margino, si distribuivano per le case circonvicino portandovi
lo acquo.
17. Cfluponn con podio per la vendita c comunicante con la casa precedente.
18. Uscita secondaria deU’abitazione n. 13.
19. È la casa di un tal Pompeo Axioco. Dall’ androne si passa nell’ atrio coll’ impluvio nel
mezzo, accanto al quale è la cisterna. Costeggiano l’ androne duo cubicoli, dei quali quello a sinistra
olTrc un esempio del primo e secondo siile di decorazione murale, e contiene un’angustissima apolheca.
L ’ atrio c circondalo da quattro cubicoli e dalle due alae: il primo cubicolo a sinistra ebbe un’elegante
decorazione, c sulle |>arcli vcdcvansi quallro quadrelli, di cui un solo è alquanto conservato, mentre
gli allri sono totalmente distrutti: rappresentavano Jlelcagro cd Atalanta (parete est), Diana nel bagno
(parete nord), Perseo cd Andromeda (parete ovest) c llylns rapilo dalle ninfe (parete sud). L ’ ala
settentrionale comunica con una cella, in cui è grallito un saluto a .Modesta. Dall’atrio si passa nel
lablino e da questo al viridario, sulla cui parete orientale sono praticate in allo sei piccole nicchie,
due quadrate nel mezzo e quallro semicircolari, dove si rinvennero alcuni puUini in terracotta. Il
tabiino è rasentalo da fauce cbe contenendo gli aditi di una scaletta c dello cucina con piccolo ergastolo,
nonché un vano di comunicazione col dello viridario, mena al posiicum n. 12. A dritta del viridario
si entra nel triclinio, che comunica col lablino.
Regione VI, Isola 14.® — Anche il dislcrro di quest’isola delimitata ad oriente dal cardo, a mezzodì
dal decumaiius major, ad occidente dalla via Jioiia, c a scllenlrione dal vico parallelo al decumano fu
incomincialo nel 1834, ripreso nel 1845-40 e continualo uel 1874-75. Como per la precedente, anche per
questa noterò le località recentemente scovcrlc, e così per tutte le altre isolo, il cui scovrimento ebbe
luogo in tempi diversi.
1. 3’aberno a due porte che contenendo la scala per l’ ammezzato ha nel fondo un cubicolo cd
una cella.
2. Altra taberna, che immette in un cavedio risultalo daH’alrio di qualche casa più antica, il cui
impluvio fu ridotto a vasca addossala ad un muro elevalo poslcriormcnlc sul Iato destro. In tal cavedio,
oltre al pozzo e alla gradinala del piano supcriore, Irovansi alcune rustiche cello, delle quali quella
in fondo sembra il primitivo tabiino, cd un’ altra a sinistra fu chiaramente un cubicolo.
3. Bottega con colla dietroposta.
4. Altra bottega con scalinata.
5. Piccola casa, il cui androne introduco nell’ atrio con l’ impluvio rivestilo di marmi colorali,
una mensa a capo di esso, ed allato i! pozzo; sulla parete meridionale vedesi il larario, o su quella
orientale sono graffile varie epigrafi, tra le quali due con data consolare. Sul lato occidentale Irovansi
un adito per la scalinata del piano superiore, un piccolo recesso e l'ala, alla quale risponde l’altra
sul lato opposto, comunicando questa con una località d’inccrla destinazione, quella con un’ayioi/«ca.
In fondo c il lablino posto fra due cubicoli.
6. 7. Botteghe che nulla offrono di notevole.
8. 9. Altre boHeglic comunicanti fra loro, c delle quali la prima lia in fondo un dormitorio con
colla alligna, in cui vedesi un quadrello rappresentante forse due litiganti alla presenza del magistrato.
•10. Taberna conlcnenle la bocca della cisterna.
11. Altra, dapprima comunicante con la casa seguente c poscia da essa separata mediante la
muratura della porla nel fondo.
12. Quest’ abitazione, il cui ingresso è costeggiato da capitelli corinlii, ha l ' atrio luscanico con
impluvio e cisterna, nel quale a sinistra trovasi un occus ed una fauce che mena alla cucina e ad un
cubicolo, che occupa parte dell’ ala, in cui fu apposiiumenlo elevato un muretto divisorio, o addossala
a questo la scalinata del piano superiore; a dritta stanno due cubicoli cd un’ altra faucc separata dal
secondo di essi medíanle una parete di tavole, e comunicante con alcune località diciroposte alla bottega
n. 46. Segue su questo lato l’ ala corrispondente con decorazione del primo stile, quella cioè a bugne
rilevate di stucco, avendo accanto una scalinola costruita in una faucc qui prima esistila. Poiché manca
il lablino, dall’ atrio si entra immediatamente nel viridario scovcrto insieme alle stanze adiacenti nel
1874. 11 viridario preceduto da portico sorretto da due colonne ha da un lato un cubicolo c un oeciis
finestrato con un’ apolheca alle spalle, c dall’ altro il triclinio uiich’ esso illuminalo da spaziosa finestra.
13. 14. Tabernas, di cui la prima comunicava con la casa descritta.
15. 16. Altre bollcglic, delle quali la seconda ha un altro ingresso n. 17, coverto da tclloja, sul
cardine principale della città.
All’ angolo sud-est di quest’ isola incontrasi una fontana, cho lia nel cippo la figura di Sileno
sdrajalo sull’ otre, c poco discosto si trova un larario compilale, su cui è dipinto il sacrifizio dei
mní/ísíri Ilici ei compili in onoro dei Lari.
18. 19. Località abbastanza indeterminate, dipendcnli dalla casa seguente.
20. La quale, denominata volgarmente casa di Oifco pel grandioso dipinto clic tuttora vi si ammira,
appartenne probabilmente a un tale Vcsonio Primo. Giova qui avvenire clic lutto il rimanente di
quest’ Isola, tranne le due case sul lato occidonlalc segnate co’ numeri 42 e 43, tornò a luce nell’ anno
1874-75- L ’ ampia porta con soglia di marmo immette neirandi'ouo, dove si rinvenne Io scheletro del
cane, la cui forma in gesso maravigliosamente riuscita è uno dei più belli ornamenti del piccolo Museo
Pompejano- Dall’ androne alquanto inclinalo verso la via, c costeggiato da due cubicoli, dei quali quello
a dritta, avente sulla soglia un cane in musaico, era adorno dei busti di Paride e di Elena e di un
quadretto rappresentante Bacco col tirso, si entra nell’ atrio tuscaiiico coll’ impluvio rivestito di marmo,
in capo al quale sta una base aneli’ essa coverta di marmo. Addossata all’ anta destra del lablino vedesi
ora r erma di marmo cipollino, rinvenuta il 7 dcccinbre 1874 in tre pezzi, sparsi in due diverse località,
cioè nel peristilio la testa c la base c nella faucc il l'usto. Si è collocala nell' atrio per analogia con
quella di Cornelio Rufo. Dell’ altezza di m. 1,00, essa esibisce il ritrailo di un uomo sui scssanl’ anni ;
ha corti i capelli, la faccia rugosa, il naso e le orcccliia danneggiali- Al di sotto oravi il fallo e la
seguente iscrizione :
PRIMO • N
ANTEROS • ARCAR
cioè : al nostro Primo Anicroie arcario. Evidentemente è il ritratto del padrone /h-imo, di cui i programmi
clellorali scritti sul muro della sua abitazione ci han fallo conoscere il nome Eesoniiw.- gli pose questa
erma il servo nrcnrìo Anterolc. A sinistra dell’atrio si trova l’ingresso alle anzidelte località dipendenti
n. 18 0 19, e l 'a la : a dritta stanno un’ ampia cella rustica coll’ avanzo di una gradinata e un gran
dolio di terracotta, mi altro cubicolo e l’ala corrispondente, sul cui pavimento vedesi luUora l’imbasamcnlo
di un armadio addossalo alla parete. In fondo è il lablino situalo fra due fauci, delle quali quella a
sinistra venne murala dalla parte dell’ atrio c adibita per apolheca. L ’ altra fauce a dritta, che al pari
del lablino riesce sotto al portico del peristilio , comunica con uu occus o triclinio avente l’ ingresso
dal peristilio e assai ben decorato. Accanto ad esso si trova a sinistra una loi-za faucc parimente ridotta