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. contila in Lesbo od in Coi'into, c so no addnoovano
« ili prova duo sìniiiliicri obesi vedovano in Tenaro
« iniiprcsenianti nn dellino che portava nn uomo
« seduto sopra di lui ».
A questo Ariono elio di suoni, canti o poesie ora
solenne maestro si attribuisco l ' invenzione dui Ditirambo
, 0 In tanta I’ .ainmiraziono che destò per
Intta la Grecia, chu mille altre coso favoleggiarono
(lei casi suoi. E vollero clic gli Dei , onde rioom-
ponsnre l'ufflcio pietoso di quel delfino clic l'aveva
.salvato, lo avessero sollevato fino al Ciolo, collocandolo
fra le costcllnzioni, ed eternando cosi il benolì-
zio reso dai bruti allo arti bollo, collo scriverlo in
Ciclo, e col renderlo por scm|)ro cliiaro di sette lucido
stelle- Tanto le arti del piacoro orano in maggior
rispetto in quei vecchi tempi cho non siano
nei nostri, clife allora i poeti diventavano ricchi, ed
i cantori erano divinizzati, correndo all’ opposto i
fatti e lo opinioni dei leinpi di oggi per questi cultori
delle muse.
Questo dipinto ò molto commenclabilc per in grazia
con cui ò composto, c por lo spirito e pvontupa
dcir esecuzione; pregi che cgiialmcnto adornano l’ultimo
della Xcreidc col Tritone, delia cui rappresentanza
per sò stessa cliiara non faremo liiolto parole,
c nemmeno terremo conto di quella opinione ( elio
crediamo inconsiderata) clic possa cioò essere Teli
clic reca lo anni nd Achille, [loiciiò secondo noi quel
disco cho la Ncrcido tiene nelle mani ò uno specchio
e non già imo scudo.
TAV- XLV
COMMESTIBILI. — In questa tavola sono riprodotti
. (lue vasi di vetro contenenti una materia grassa, e
duo casseniolo di bronzo immesso l'im.i ncii’altra e
privo dol fondo , lo quali si vuole elio contengano
della carnei?).
l.a malcría grassa contenuta noi vaso di vetro
più pìccolo venne esaminata dal chimico Sebastiano
de Luca, il quale cosi la descrìve [Rcndic. d. II.
Accad. delle Scienze Fisiche e Malem. di Napoli
anno 18ÜS): « E ’ rinchiusa in nn recipiente di vetro,
« attualmente rotto, a forma di piccolo nni-
. nìto di collo ad apertura sLi'otla, e ciò-fa supporre
« ohe'quando la dotta materia fu introdotta noi va-
« so ora liquida come l’olio. Essa ò di color giallo
« rossastro, che diviene più intenso per l'esposizione
« all’aria; c somiglia alla pomata ossigenata, anche
» avuto riguardo alla consistenza. Ila odore dìsgu-
* stoso di grasso rancido ; si fondu in parte a 41
« ccnligiadi circa, c si scioglie (aoilmouto ncli’alceol
« 0 neli’olero lasciando por residuo una materia bian-
< ca, cho con ia calcinazione si scompone svolgendo
« vupoi i a gas combustibili, con odore pro[irio dello
« materie grasse, e restando del carbone spongi
« che coll'iiiterioro riscaldamento in contatto dell';
« scompare e luseia una cenere con piombo ossi-
« dato ». Il De Luca poi coneliiiidc: « La maloiia
« grassa di Toiupei, in origino, ha potuto essere for-
« mata con olio di lino cotto sul Ìiiargirio, c con
« cera. Oi-a tutto queste sostanze sono alterate, cd
= invece si trovano i piodolii delle loro trasforma-
“ zioni 0 particohumentc degl! acidi liberi. »
cibilo; 1
c imperiali di bron;
m stroiinaccìo o li-'
Ulto in divci-si scavi
TAV. XLVII
mosso allo spettacolo del teatro. Ve n'orano di duo
specie; alla prima appartengono quelle destinale alla
gran massa dol popolo, c sono di piombo, rotonde o
della grandezza fra il nostre doppio soldo e il pezzo
da due centesimi.Mostrano a viliovo emblemi cd anclic
iscrizioni, sì rinnovavano per ogni spettacolo ed aii-
lorizzavano ad occupare un posto nella parte destinata
agli spettatori [Ihealnm o cavea). Il IJcmi-
dorf (?/«■/;•. z. Kennlii. d. atl. Th. Taf. 23, 42, 1),
a! quale rimandiamo quei lettori, che fossero desiderosi
di una più ampia notìzia intorno a questa
classo dì moiiuincnii, pubblica fra gli altri due pionilñ
sul primo dei quali si osservano tre maschere comiche
su basette, a! di sopra si leggo il titolo di
una comedia di .Monandro, c al disotto il nomo dol
poeta. L'altra lusserà o marca mostra sull’ uu luto
liacco Indiano col tirso o il Kuulharos, o sull’altro
un tripode ornato e il nomo delia ii/it/ie o tribù. La
seconda specie di tessero risulta por lo più di piccoli
dischi, fatti tli avorio o di osso; talvolta sono
quadi-uiigohii-i con anso perforato ovvero assumont)
anche qualunque altra forma; l’un lato ò munito di
una immagine, l’ altro di un luimcro o anche d’ i-
scriziono. ì.'opigr;tfo ò greca c contiene la indica-
ziono doll'inimàginc, ii numero d’erdiiuirio vi ò sognato
duo volto , in latino cioò al di sopra della
iscriziono e iu greco ol ili sotto della stessa. L'immagino
il più (lolle volte riproduce l’ emblema di
un cuneo e i numeri sono (ia riferire appunto ai
cunei , noi quali era distribuito lo spazio destinalo
agli spettatori. Siccliò il numero ò l’elemento ¡)rin-
cipalo c hi immagino non b clic un accessorio. In
una tessera di ai'orio pubblicala dal llciindorf (op.
c 1. cìc.) si vedo Sdir un lato la testa di Krones
barbata e velata, volta a dritta , c sull’ altro lato,
sopra il iiiimuro romano X l l l , noi mezzo il nomo
Kronos in greco , o al di sotlo il numero greco
ir=xiii. Questa seconda specie di tessere era destinata
alle poi-sone più cllstinte fra gli spettatori c risalgono
pel loro stilo al tempo hnporiale romano.
Nella iiosu-a Invola riproduciamo alcuno tessere della
seconda specie raccolte negli scavi di Pompei o conservato
nel Museo Nazionale di Napoli. Le cpigrali.
che vi. si leggono sono le seguenti:
V i l i Ut X I I XXÍV
VAPIO, (lairalii-o lato; I I I I
EBRIOSE, ilall’altro lato I I I l
ARPAX
iniILOXENVS — METEL
m-ii borsa di tela,
to ; dei vimini; nl-
e gomitoli di filo;
di Pompei-
III’
VEDUTA.— Vien qui riprodotto il sodilo somicirco-
Ini-e coverto, che trovasi nella via de' Sepolcri.
Non ò certo se sia anch’usso un monumento sepolcrale;
a questa destinazione acconniirebbe la lastra
incastrala nel l'rolUoiic e sulla quale non fu
però incisa alcuna iscrizione.
TAV. X LVIII
TESSERE—III questa tavola sono riprodotto nlcimc
tessero o iiiarcho oppure biglietti, come oggi si direbbe,
di cui il pubblico doveva munirsi per essere am-
IIILARVS
TVRPILIN
SP ID QVI
C'IVL-r-SERai
MARMO. — L'n’ olcgaiito vasca di marmo ritrovata
in l ’oinpci, c ricca d’ intagli di pregevole lavoro ò
il soggetto di questa tavola- Vien sostenuta da ire
slingi alato con faccia di donzelle, o 1 piedi di ìonnc,
il cho costituisce la natura delio vere sfingi, inventate
nell’Egitto nd indicare gli straripamenti dol Nilo,
i quali buceodono ne’mcsi di Luglio cd Agosto, sotto
i segni della vergine o del leone. ICsse sono parli-
eolari per certe foglie, che scendono innanzi al venire
COSI grandi, ohe bastano a covrirlo intero. Non ci
estendiamo sugli altri ornati della vasca c del pie-
di.stallo, potendosi essi riconoscere ilnll'esatto disegno.
In quanto all’ uso cui poteva essere destinata
dii-eme che so si vuole ammettere il scntimonto già
molto ricevuto che lo sfingi solcano siunu-si innanzi
alio porte de’tompli delle società Egizie ¡»or dinotare il
silenzio dovuto ai sacri misteri, bisogna dir cho l’uso
della vasca, in questa tavola riprodotta, fu sacro ,
ossìa cho servi alle abluzioni ed espiazioni clic avanli
ni templi stessi solcano farei; poiché frcquonlissimo
era presso gli untichi popoli, l’ uso delle lustrazioni,
od ora cosa boa vagionovolo il tener ferme avanti
ai templi vasche piene d’ acqua per scrvlreonc al-
1’ uopo.
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SUPPLEMENTO - ELENCO !LLUSTRATI\ 0 D EL L E TAVOLE
.‘ I, ‘ I
tn ultima tali
primo in
bi pregevoli
TAV. L.
MariTio-Piomhp. Riproduciamo in
vola del nostro Supplemento due
marmo, il secondo in piombo, en
per la eleganza della forma, la pre(
e la vaghezza delia composizione.
La forma del vaso in marmo ò sfci-oidale; due
graziosi maniclii a voluta, elio racciiiudo in ciascuna
faccia un rosone, discendono all’ ingiù divisi in duo
colli 0 testo di oca che hanno i bocchi rivolti c congiunti
al collo stesso. Un baccanale di nove vivacissime
figuro scolpito a bassorilievo riempie tutta
la pancia dol vaso: questo figure son poggiate su
(l’un cordono int;igliato al di sotto da ben rilovati
baccelli divisi da altrettanti listelli, in numero di 30,
e vengono al di so[)ra coronate da un ornato cho si
unisco verso hi sommità con altrettanti astragali, elio
salgono per la solnena dol vaso, e vanno al collo,
ove trovasi altro ornato di un ramo di eclera con
corimbi clcganturaento scolpiti; l’orlo della bocca ha
una cornice di oaulicole.
La prima figura del bassoriliovo rappresenta un
vecchio con barba lunga ed acuminata ; segue un
satiro col pedo appoggiato alla spalla sinistra; egli
ò attorniato da tre donno due delle quali gli tirano
la pelliccia, la terza b situata sopra di uu basso
cippo. Vengono iu seguito una baccante che suona
duo tibie ed una donna con mezzo corpo ignudo; in
nltimo Bacco seguito da altra baccante cho suona
il timpano.
11 vaso di piombo, di forma cilindrica, b riccamente
fregiato di diversi simmetrici ornati, fra i
quali importantissimi son quelli espressi nello duo
fasce posto l’una nolla parto superiore, c l’altra nella
inferiore: dodici medaglioni sono ciscllali nella pri-
ma, 0 dodici simili sono ripetuti nella seconda. Ci
duole cho l'ossido dol piombo ha quasi distrutto lo
belle composizioni cbc in essi sono rappresentato, di
maniera elio a stento abbiamo potuto riprodurne solamente
sette in questa tavola.
- ' - - — caccialrice inulto
.a di
mezzo passo da un cane. Nel
di im’arii bruciante un croo in piedi, armalo d
c di lancia, a piò di questa si osserva 1’ aqi
Giove coi fiillliini fra gli artigli ed a poca distanza
un candelabro. Nel terzo b espresso Minerva assisa
armata di lancia e di elmo in atto di sostenere nulla
sua destra spiegata e prostesa una figurina virilo clic
un artefice sedente ad mio sgabello attentamente
termina di scoipiro. Vodesi noi quarto l’aquila ministra
di Giove con lo ali apertu c posata su di un
piano, e nel quinto un vivacissimo toro coronato
dalla vittoria. Nel sesto scorgcsi la testa di Ercole
di profilo portante la clava suiromero sinislro o noi
settimo ed ultimo un maestoso icone in atto di
V'
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