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ad apotheca. U viridario privo dell’ambulacro meridionale c di una gran parte delToccidcntalc è circondato
ne"-li altri duo lati da portico sorretto da otto colonne scanalate e rivestile d’ intonaco. La sola parete
del’ fondo ossia 1’ occidentale è decorata . presentando il bellissimo c grandioso dipinto di Orfeo, clic
col suono della lira attira a sè od ammansa le bestie feroci. Sotto al portico occidcnlalo si apre una
elegante exedru, avente da un lato un secondo triclinio o dall’ altro ima cella rustica, con cui comunica,
c dopo di questa un cubicolo coll’ingresso rivolto a scltcìilrionc
eicdro è adorna di due importanti dipinti, dei quali l’uno rappr
Ero 0 Leandro. _
finestra sul viridario. La detta
Proicsiiao a Laodomia, e l ’altro
> delineate
‘21 Spaziosa bottega comunicante con la Fnllouica die segue : vi si notano sul
a musaico alcune rappresentazioni pornograllclic, c addossate al muro sinistro varie, niccliio per le
coliche di bronzo, dentro cui i fulloni pigiavano i panni, reggendosi con lo mani ai muricciuoU che
le dividono, mentre presso il muro a dritta vedonsi sul pavimento gl’incastri di uno strcUojo.
22 Seguo la Fullonica, cioè l’officina per lavare i panni, della quale si ha un allro esempio nella
R c ' V I , Is. V i l i , n. 20. Veramente questa clic descriviamo non è che una casa, il cui viridario fu
trasformalo in fullonica, mentre l’atrio con le loc.nlità adiacenti serviva di abitazione al padrone. 11 solilo
proliro inclinato abbastanza verso la strada, e avente a dritta la celia dell'ostiario introduce ncU’airio
luscanico con impluvio di marmo bianco nel mezzo, dentro cui era situata una conca marmorea sorretta
da monopodio, 0 sul margino di osso un pilastrino rivestilo di marmi colorali, dal quale sgorgava un
zampillo di acqua che si riversava nella conca; indi veniva una mensa anche di marmo. A dritta dell’atrio
sì* trovano la cucina c un cubicolo, la prima comunicante con una grande cella rustica, ove si vedono
altro duo nicchie per la lavanda dei panni c la latrina; a sinistra stanno poi allri due cubicoli e un’ala,
in fondo è il tabiino situato fra il triclinio a sinistra c la faucc a dritta, resa impervia da una materia
untuosa ivi accumulala dagli antichi stessi. Quel che dapprima era un viridario cinto per tre lati da
norlico fu posteriormcule trasformalo in fullonica coll’elevarvi sul lato sinistro un podio, su cui erano
varie nicchie pei panni, e col costruire tre grandi vasche ncH’arca prima dcstmala alla coltivazione
delle piante. Sulla parete meridionale, sopra una piccola parte dell’ occidcnlalo c su di un muretto
orientale ricorre quasi fregio un dipinto rapprcsonlanlc un rito religioso relativo a Minerva, celebrato
dai fulloni c da allri artefici. Sotto al porlico seUeniriooalo sono gl’ingressi di duo stanze, comunicanti
fra loro, e nella prima delle quali cvvì la porla di un grande triclinio decorato di quallro grandi quadri,
di cui solo quello sulla parete occidentale si scoprì in buono stato di conservazione, e rappresenta Giove
e Ermafradilo.
23. Scaletta indipendente.
24. Bottega con due celle nc! fondo.
25. È una modesta abitazione di forma irregolare. Ad un lungo c largo androne, in cui si nota
un canale con pendenza verso la strada, segue l’ atrio privo d’impluvio, dove a sinistra si trova il
triclinio e il vano di passaggio al viridario, c di fronte il lablino clic comunicando a dritta con un
occHs finestrato si apre daH’altio lato sul dello viridario, circondalo dal canale per lo scolo delle acque.
Vengono in ultimo un cubicolo, la cucina col cesso allato e la cella pejiiirin.
^26. Bottega con fornace, in cui rimane lutloi a im caldajo di bronzo; ha alle spalle una dictrobottega.
27. Anche quest’altra piccola casa si presenta di forma irregolare, l’or un lungo androne costeggiato
a dritta da un cubicolo si entra ncll'alrio, il cui piccolo c rozzo impluvio è quasi addossato al muro
a sinistra, e poco discosto da esso è l'avanzo della scalcila per il piano supcriore. A dritta dell’atrio
è il tabiino, accanto a cui è una fauce senza uscita, c di fronte sta il triclinio e il passaggio alla
cucina: alle spalle del triclinio trovasi una cella rustica, nella quale sono interrati quattro dolj di
diversa grandezza. I cubicoli erano nel piano superiore.
28. È un’ ampia bottega, ben decorala contro il solilo, con una cella a sinistra e con un piccolo
vano a dritta, per cui comunica con la casa seguente. Lo sue pareli olTrono tre quadretti, dei quali
il primo sul muro settentrionale rappresenta Venere poscalricc ; nel secondo sulla parete occidentale
vedonsi due piccoli satiri graziosamente aggruppali , che sclierzano con un grappolo d’ uva ; c infine
il terzo quadretto sul muro meridionale esibisce Polifemo clic seduto sopra uno scoglio, lenendo nella
sinistra un lungo pedo, protende la dcsira verso un Amorino , che allraversamlo il mare sopra un
delfino gli reca la lettera di Galaleia. Accanto all' ingresso sono dipinti come penali Bacco o Mercurio.
29. Località indipendente, decorala di una pittura che ritrae nn bauciicllo.
30. È una casa, il cui androne costeggialo a dritta dalla cella o.i/iarii immette ncH'atrio luscanico
con impluvio di fabbrica e il puteal della cisterna : a dritta è iin vano di comunicazione con la bottega
seguente n.® 31 c a sinistra l'adito alla bollega n.® 28. Sulla parete meridionale ncH’ atrio trovasi il
dipinto, sventuratamente frammentalo, che rappresenta la morte di Laocoonle e dei suoi figli. Di fronte
sono il labiino e la fauce clic comunica col pislrino seguente. Dal tabiiiio, decorato di un dipinto, che
ora si conserva nel Museo di Napoli c cbc rappresenta l’incontro di Polifemo c di Enea, si può accedere
por mezzo di un’ altra faucc al detto pislrino, cd a sinistra evvi l ' entrata al viridario, contenente il
larario c duo pulcali.
31. Ampia bottega , nel cui fondo si vedono i buchi delle travi , che servivano a sostenere un
grande armadio di legno.
32. 33. Per ambedue le porte di questo pnsfmiiin si entra nell’arca dello macine, dove a sinistra
trovasi r/toiT0un» e a dritta due celle, nella piima delle quali è la latrina, c nella seconda si osservano
due vasche e la scaletta del piano supcriore. Di fronte sta il forno con repositorio di legna allato ,
c una località che comunicava col panificium.
34. E un altro pristino annesso all'abitazione del pisior o panettiere. L'androne fiancheggiato da
due cubicoli immeUe ncH’atrio con impluvio o pnleid di cisterna : di ('ronlc trovasi il tabiino avente a
dritta un cubicolo c a sinistra il puiùficlum, c a sinistra dcH’atrio si vedono tre pilasliini di fabbrica,
su cui dovca esser collocata una mensa di legno per deporvi il pane. Segue su questo stesso lato
l’adito al pislriimi», dove, oltre alle macine, si notano l’/iorreinn, la latrina e il forno con pvacftirinim.
35. 30. È una caupona a due ingressi, dei quali il principale era quello n.® 36 sul vicolo
occidentale. Ha il solito banco per la vendita, c sulla sua parete .selicnirionalc si osservavano quattro
dipinti, ora nel Museo di Napoli, riuniti in una specie di fregio c rappresentanti scene di osteria. In
fondo trovasi la cella per gli avventori e l,i cucina con gli avanzi della scalcila per le colle sovrapposto.
37. .Modesta casetta, al cui androne succede l’ atrio con impluvio c focolare: a sinistra trovimsi
1 triclinio, il labiino c un’ apoi/icca, c a drilla un oecns c due cubicoli frammezzati da un repositorio.
38. Altra casa, cbe dopo il solito androne situato fra due cubicoli ha l’atrio luscanico con impluvio
di pieira nuccrina e ampia mensa di marmo bianco. A sinistra di esso sono ire allri cubicoli e un’ ala,
mentre di fronte si apre un elegante lablino, avente da iin lato l i faucc clic mena al viridario c dall’allro
uno spazioso triclinio che ha ingresso dal medesimo viridario. Questo è circondalo per tre lati da
portico sorretto da colonne, c contiene la eislerna c una mensa marmorea. A sinistra del peristilio
s'incontrano il passaggio alla cucina c una piccola cella rustica ; in fondo è situata un exedra fra
due cubicoli.
39. Per l’ androne sì entra ncH’ atrio luscanico con impluvio, il cui fondo è a musaico, c con
mensa marmorea a capo di osso. Costeggiano l’ androne due cubicoli, c di fronte all’ ingresso tra la
fauce a sinistra e un cubicolo a drilla sta il lablino , dal quale si passa in mia stanza adibita forse
per triclinio. Nel piccolo viridario con portico sostenuto da colonne di opera laterizia cwi una scaletta,
per cui si discende alla cella riunriri c alla cucina; e a fianco della prima una seconda scaletta, per
cui si sale in una grande exedra sovrapposta alla cella «¡nana e decorala di un dipinto rappresentante
Ciparisso.
40. Oall’andronc, situalo fra due cubìcoii, di cui quello a dritta ha accanto la scalcila del piano
superiore , si entra in un ampio atrio luscanico con impluvio di falìbriea , yjnimi di marmo e mensa
anello di marmo sostenuta da un tronco di cob>nna di fabbrica rivestilo d’intonaco, imitante il marmo
colorato. Privo di stanze laterali, questo atrio lia in fondo il tabiino costeggialo a dritta da una
spaziosa località, che fu probabilmente un oecii.?, o a sinistra dalla faucc, la quale, al pari del labiino
e dell’oecus, riesce sotto al portico che precede il viridario. In questo Irovansi a sinistra un cubicolo,
un grande triclinio e una cella rustica, avente allato una piccola stanzetta, in cui sta la latrina; a
drilla un’ elegante exedra, un altro cubicolo e ia cucina, accanto al cui ingresso ovvi una scaletta c
un piccolo larario. E da notare cbe l’oeciis c Vexedra erano stali già scoperti negli scavi anteriori.
4 L Ingresso di località dipendenti dalla casa seguente.
42, La quale insieme all’altra n. 43 era stala anicriornicnle scavata, come sopra è dello. A dritta
dell’ androne ovvi un cubicolo, con quadrello rappresentante una piUricc, ed a sinistra 1’ adito alla
gradinala dei cenacoli superiori, seguito da tre celle. Nell’ atrio trovasi a sinistra un’ ala, e di fronte
due stanze frammezzalo da un piccolo labiino, dal quale si passa nel viridario.
43. Quest’abitazione è della volgarinonlc degli Scieimali, perche vi si osoguirono dogli scavi, alla
presenza dei dotti, convcjiuli al Congresso che si tenne in Napoli nel 1845. Uno spazioso androne
immette in un hcH’alvio luscanico con impluvio e mensa di marmo, nonché una piccola nicchia, che
teneva luogo di fontana. Fra !c vario iscrizioni, graffite con lo stilo sullo pareli , due segnatamente