■ «I
J é
Dkto. ai giudici e cullo Cosso Icih .ol s.anuo iu piedi sci soldal, ama,, d, almo "
scudo ro tLd . . di laucì. ; sono dipimi iu ombra, pecche m secondo p.a.o, / ll,„ due soldal. v.doo ,
riui appiè del suggcs,.. di ironie allo spela,o,-e , ma più «amo 1. .tondo: sono s.milmM« a r j n
di cimo con cimioro , di scudo . di lancia, però l 'uno l.a lu.uc. rossa e corazaa. 1 allro «m a
bianca c clamide riolaoca. Di.iro al r tmm l. ci.è a driim, si , .d c di.lcsa nn ampi. l.nd. bianca sos.cnn a
da pali, che precede nn edifi.io rischiaralo da due lin.slrc Innanzi al .r .ta .a l, eoe verso sm,sii.,
sia una tavola rotonda, mollo massiccia, sorretla da guallro piedi, sulla quale giacc supino un bambino
ondo, a cui è per vibrar, no colpo, no snidalo velilo dì corta In,.ira celesle . armalo d, corazza c
di o l i con cimi.™, egli stando presso la .avola è dipi«., di probi., d. rr.,,1. a, giudmi, cd eleva
con la drillo un largo collcllo. Anche presso la tavola, e con una mano sul pollo del bambino, sla
una donna con veste giallognola e eoo covcrtnra verde sul capo, appoggiandosi con la persona ala
.avola guarda verso il snggeslo con aria indili.,amo. DA allea donna da. capelli i.cm i con veste
Invola guarda verso il snggeslo con aria inamereme. ..... ^
verde .m an i, giallo,. . . si . vede V -inginoecliìalo -....t--.- »col „1 „¡„ginocchio ra,.,.!.:/! òinllri diri.,, flnniH appio dcnnòunai.del Intmal, sul sol CUI cn, lalo
lai. anl.ri.ee
si proiella la L a ombrai ella r ie , , ambe le mani verso i giodiei, in allo d implorare misericordia.
Finalmenle a sinisira è un gruppo di spolla.ori. L ’ esecuzione è pregevole per lecco arl.slieo e per
' " T s t g l i a t r ' h a riconosciuto pel primo in questo dipinlo .1 famoso giudizio di Salomone in parodia;
spiegazione resa ormai più probabile dal tallo che , non ha guari, il prot. Mau noli, casa n. 2b ,
Is. 1*, Reg. IX , lesso il graffilo :
SODOMA
GOMORA
lìran dunque dilnse Ira i Pompeiani le tradizioni ebraiche- torse per mezzo dogli Alossandmi.
Sul lalo meridionale del vicolo, cbe rasenta a mezzogiorno 1 Is. 5. -6. della Reg. Vil i,
seguente distico, graffilo sull’ intonaco bianco ;
M.AXWVS IN LIICTO FATHOR PllGCAVlMVS
HOSPCS SI DICIIS QVAIUl NVLLA MATULLA FVIT
ffiiiimis il» lecle: fateor, peccaeimus, /«ujws;
Si liices quare, miUa malelia fuU.
1 1’3.°sul lato
Bell- atrio di una casa con 1' ingresso dal d." vano so, ...o meridional, della medesima Isola
luce nclT ottobre 1882 un larario in forma di
5 .a _ 6.» ^ a contare dall’ angolo sud-ovest, tornò i
a base quadrangolare anche di
edicola, costituito da un basso gradino di fabbrica, sul quale si eleva “ . .
fabbrica rives.it. d’ intonaco rosso, su cui sono dipioli i solili s.rponl,, che s, avvicinano all ara ,
le olierto. Sulla base s'innalzano due colonnine di luto, rieo.erle dm lo n a eo imilanle . marmi coloran.
)no un piccolo frontone intonacato, con cornicolle i rilievo, nel cui mezzo è dipinto
dritta. Sul muro, al di sopra
,m elmo gladiatorio fra i gambali a sinistra e lo'scudo c il gladio
della baso, è rappresentato sul fondo giallo il Genius familiaris tra i duo Lari. Sulla base si r
•enncro
sci piccole statuette in bronzo, oltre ad una lucerna anche in bronzo,
disposte in giro, il 10 ottobre, sei ^»»eeuie Bi<.vug.szv ... ---- , ----
ad nn lume e col manico ad anello sormonlalo da ao un lume c COI manico au due»»« bu....u...»v.o -In-n-a- -f a—lca la. Delle sei •.' " P. P '.“. " a
i Lari e le altre quattro le seguenti divinilài 1. Apollo allo con la base m.ll. 270: il dio tulio nudo,
con tenia di arg.nlo nei eopelli e gli oeeh, dello stesso melallo , si appoggia col bmeeio drillo su
di una piccola colonna, dalla quale pende la clamide: ai .noi piedi. « "ù».ra, . la . . le a ,
corde ed allri ornali di argenlo. Buonissima ne è l'esecuzione. 2. Eseulap» all. con la base mll.
290; è imberbe, ha gli occhi di argento , ed è vestito di clamide alfibb.ala sidla spalla dntla ,
nella mano deslra porla una borsa , raenlre con l’ allra mano regge un grosso baslono d, avorio
poggiaol. a su, v.l.a su di una basella di argento, cd i . l . rn . al quale s, ravvolge .1 » " P “ ' “ -,'
L r d i v e r , , da quell, di Esculapio, come pure la borsa, aoribnl. ■
pensare a un Me_r_c_u_r:i.o..,. ..I.r.a..s.tro__rm__a1l.o .p.aoasile.eriloarrmmeennilfet iinn iumn EEssccuullaappiioo ccoonn 1 aoggggimunnlla. di el bastone, cui
ài avviluppa il serpenle; supposizione resa .leppi» probabile dall’ essere . bastone d, alo- ma. ^
3. Mercuri, alto con la base mill. 2201 è nude, salvo nna piccola clamide, che 3 ''» “
■risponderne: ha sul capo d peloso alalo, ima tesluggme nella
gli si avvolge intorno al braccio i
di'ilta 0 le solile alette ai piedi. 4. Èrcole alto con la base mill. 145; munito di pelle leonina, cho dallo
occipite gli scende sulle spalle, regge con la sinistra la clava c poggia la drilla sul fianco. Queste
statuette insieme alla lucerna ora si osservano nel Museo di Napoli.
Non dcvesi omcllerc finalmente l ' imporlanle scoverta fatta dal lodalo prof. Mau nell’ ostale dello
stesso anno nel tempio dello di Venere (Vedi BuUeliino ilcH'hliluto 1882 p. 181, 205, c 223). Sul lato
anteriore di un margine di lavagna, largo mel. 0,06, clic circonda il pavimenlo delia cella, egli riconobbe
un’ iscriiiono osca, formata da piccoli buchi falli col trapano, riempili di piombo, che però nou arriva
mai sino alla superficie; c poiché il piombo sulla lavagna non sarebbe stalo visibile, è da credere clic
servisse di sostrato ad un mciallo più prezioso, come oro od argenlo. L ’ epigrafe forma una sola linea,
c tradotta io Ialino suona:
0, Campanius . . f{ilkis) ¡¡uaestor conueiilus decrclo Apoi/iin's /¡ectima
operandum locavil
Benclié non sappiamo , se l’ iscrizione si riferisca ad una costruzione dell’ intero (empio o al
pavimento soltanto, come è più probabile, siamo tuttavia assicurati clic il lompio creduto sinora di Venero
apparlciuic ad Apollo. E così trovano la loro spiegazione naturalo il tripode colossale, dipinlo sopra
uno dei pilaslri del porlico, o l’ onfalo di pieira, che è nella cella.