che ò di argento- Probabilmente ardeva sospesa innanzi alia divinità i I lucerna di bronzo, a foggia di
piede umano, che si trovò anche nella delta nicchia.
Nclìmedesimo atrio si raccolsero il 28 ottobre due testine di marmo, l’uaa di un putto con volto
ridente (alta cent. 18), c l'altra di giovine donna caratterizzata per Io da due cornicine che le spuntano
sulla fronte (alla còni. 21).
Nel peristilio , poco discosto dal puleal di terracotta fabbricato all’ angolo nord-ovest dell’ area
destinala alla cultura dei Qori, quasi di fronte all’ ingresso, è situala una vasca circolare di marmo
bigio,'(sorretta da monopodio, nella quale versava acqua un Amore in bronzo, alto senza la baso 0,56,
poggiantcjsopra un pilastro di l'abbrica, con xiii delfino sulla spalla destra: si rinvenne il 3 novembre
1880, e ora si vede nel Museo di Napoli-
Addossato alla colonna angolare sud-est del medesimo peristilio sta un secondo pilastro rivestito
d’intonaco, con tavola marmorea sovrapposta; sulla quale lornò a luce il 6 deccmbre una slatucUa in
marmo di un Amorino (allo senza la basetta 0,42), che seduto sopra un sasso reggo con la mano
sinistra o sulla gamba corrispondente una maschera di Pane, forala negli occhi, nelle narici c nella
bocca; e poggia sul sasso l’altra mano. Fra i lapilli si raccolse nello stesso giorno una seconda slaluetta
di marmo, rappresentante Sileno (allo m. 0, 37), a cavalcioni di un olre ; serviva anche per gello
d’ acqua che zampillava dal collo dell’ olre.
Alla decorazione del dello peristilio appartenevano parecchi scudi marmoici por intercolunnio ,
trovati qua c là nell’ alrio, nel peristilio stesso e in qualche stanza adiacente , nei mesi di ottobre,
novembre o deccmbre 1880. Essi olirono le seguenti rappresentanze: 1. Scudo rcllaiigolaro a. 0,20,
1. 0,25. Dall’ un lato esibisco un uomo barbato seduto, che con un malico o scure fende un masso,
che egli ticn fermo sul suolo con la sinistra elevata; dall’ opposto lato due maschere, l’una di Satiro
barbalo, l’allra di Baccanlc. Tracce di colore — 2, Idem, a. 0.17, 1. 0,24. Da im lato si vede un pastore
con pedum, che ha dinanzi tre caproni pascolanti: dall’ allro lalo duo maschere. Tracco di colore__
3. Idem, a. 0,20. largii, mass. 0,22, essendo danneggiato da un lalo. Sull’ una faccia è rappresentalo
un uomo sedente, che con ambo le mani tocca un masso, forse per fenderlo o lavorarlo (vedi n. 1.):
sulla faccia opposta due maschere bacchiche.— 4. Idem, a. 0,18, 1. 0,24. Presenta da ambi i lati
due inaschorD bacchiche. Tracce di color rosso~5. Scudo circolare, diam. 0,24. DiiH’un lalo si vede
nel mozzo uu albero , su cui poggia un uccello , al quale mira un cacciatore coi venabuluin ; altro
uccello svolazza nel campò. Dall’aUro lato due maschere satiresche, Tracce di colore — 6. Frammento
di scudo circolare. Dall’ una parte sta un uomo con berretto acuminato , che suona la doppia tibia,
c inoltre vi si scorge l’avanzo di un’ altra figura: sulla parte opposta due masclicre, fra le quali un
alberello — 7. Scudo in forma di pelta , diam. 0,32. Sull’ una faccia si vedono due galli affrontati;
sul suolo una spiga( ’?). Sull’altra faccia un cigno con ali aperte, fra due ( ìo r i(? ) ,- 8. Idem, rollo
in duo pezzi. Da un lato esibisce il busto di un pullo alalo; dall’allro un ornato fra due maschero,
di cui una silenica.— 9. Idem. Presenta da ambe le parli un ornato fra due uccelli. — 40. Idem,
diam. 0,32. Da ambi i lali vi sono scolpite due maschere — 14. Idem, rollo in due pezzi. Sull’ una
faccia rappresenta una volpe di fronte ad un gallo, e sull’ altra un ornalo. — 12. Finalmente una
lastra marmorea > rappresentante una siringa, con tracce di rosso cd ornalini neri evanescenti , che
serviva anche por intercolunnio, conservando la maglia di ferro, per cui era sospesa.
Nc mancano in questa casa dipinti meritevoli dell’attenzione degli archeologi; a noi basta indicare
un cubicolo con l’ ingresso sotlo al portico orientale del peristilio, ornalo di tre quadretti, fra cui è '
degno di nota quello sulla parete meridionale, rappresentante rincontro di Bacco c Arianna a Nasso;
e I elegante o spazioso triclinio, che sì apre sotlo al portico meridionale, e decoralo di tre inlcressanli
dipinli, ira i quali i|uello sulla parete occidcntaie non è di facile spiegazione.
Nel gennaio del 1881, in una casa non ancora disierrala dell’ ls. 7.®, Reg. IX , tornò a luce una
graziosa fontana di musaico, a fondo bleu, con riquadrature di conchiglie, alla m. 3,80 c larga m.
2,48. È al pan dello altre in forma di edicola; però è a tutte superiore per le rappresentanze, di
cui è adorna. Il piccolo frontone sostenuto da due mezze colonne è svcnluratamcnle distrutto. Lo
colonne presentano ciascuna due fasce (a. 0,16) orizzontali c parallele , lo superiori a fondo verde
c le inferiori a fondo bianco; congiungono questo fasce tra loro , c col capìlello e con lo zoccolo,
altre fasce più slrcltc trasversali. Gl’ interslizj sono riempili di tralci, su cui poggiano degli uccelli. Lo
asce inferiori a fondo bianco contengono degli animali, fra i quali sono riconoscibili un capro, una
lepre e un corvo. Al di sotto del frontone, in ciascuno dei due angoli mistilinci risultanti dall'arco della
vòlta, vi è una figura muliebre volante con canestro fra le mani, preceduta da un Amorino anche volante.
Internamento la vòlta rappresenta il mare, con Afrodite che esce dalla conchiglia. La dea stende
a dritta ambe lé braccia ad un Amorino, che sporge col busto dall’ocqua; ella poggia la sinisira sul
capo di esso , c con la destra ne afferra il braccio. Sotto ad Afrodite vedesi Jiell’ acqua un altro
Amorino, c un terzo sporge dalla conchiglia, mentre una Ncrcide immersa parimente nell’acqua sorregge
con le braccia disteso la conchiglia. Fra la dea c l’ Amore , a cui si appoggia , pare che vi sia un
cornucopia. SoUo il descritto gruppo si vedono ncH’acqua un Amore abbraccialo ad un delfino, preceduto
da un altro delfino, c una Ncrcide che con la sinistra sostiene un lembo del manto rigonfialo ad
arco sul capo. In un piano inferiore ovvi da un lalo una coppia di Amorino, che abbracciali si baciano ;
e dalTallro uno scoglio, su cui poggia, come pare, un volatile. Sul lido poi si osserva a sinisira un
gruppo di due donne situate di profilo c panneggiate, di cui l’una è in piedi c l’altra scdula, tenendo
la prima la sinistra poggiala al monto , cd elevando 1’ altra la destra in segno di ammirazione. Nel
centro è un’ altra donna, inginocchiata, cbc volgendo le spalle allo spellalove ha innanzi a sè una
cassetta aperta c guarda verso il mare; a dritta si vede anche una donna in piedi, panneggiata e
situala di profilo, cho guardando verso l’azione fa riscontro al gruppo delle due donne or descritto.
11 fregio che ricorre sotto la vòlta contiene le seguenti ligure, cominciando da sinistra: 1.° un
delfino; 2.® una Ncrcide seduta sopra un capro marino, condotto pel muso da un Amorino; 3.® un
altro zVmore che cavalca un delfino; 4.® una Ncrcide trasporlula da un loro marino, condotto da un
Amore che precede; 5.® un Amore che siede sopra un delfino, e conduce mediante un laccio un cavallo
marino, sul quale sta seduta una Nereido; 6.® finalmente un delfino.
11 fondo dell’ edicola è diviso in riquadrature, due delle quali esibiscono ciascuna una biga con
cantaro, maschera o qualche altro vaso, l’una tirala da pantere c l’altra da montoni. Nelle riquadrature
sottoposte sono festoni, che s’ incrociano, e su i quali poggia un ibis; nelle altre riquadrature vedonsi
gi-aziossimi rabeschi con animali.
Una statuetta di Sileno in marmo fa. senza la base 0,66), di mediocre lavoro, serviva di getto
d’ acqua alla descritta fontana. Coronato di edera e coverto le gambe di un mantello, che scendendogli
dalla spalla sinisira gli lascia nudo il petto peloso, cd è tenuto con la dirilla presso il pube, sta in
piedi c regge con la sinistra un altro lembo del mantello, la cui piega forma un canaletto per
l’acqua, che vi sgolava da un tubo di piombo innestato ad un foro sottoposto alla mano. Il mantello
conserva tracce di rosso, c l’ aspetto di Sileno, come talora s’incóntra su i monumenti, ricorda quello
id un filosofo.
Il 46 febbraio 4882, facendosi la nettezza presso il Foro, si rinvenne un altro frammento dello
elogio di Enea , clic si leggeva al di sotlo del simulacro dell’ eroe ; sicché l’ intera epigrafe va così
completata :
4m«a(s wiijeris
«I /Inc/iiuifo filim Iroiajnos
jui copia TV-toia el incensa s]uper
[fue}raiil in ll[aliam addiixU]
[oppidum laoinium] eou<l[idil..........
[reffnavil anjnos tsU in
belio . LAVRLnIino iiwi co«
jXiRVIT • APPE[JialiM]?. est indiyens
pnTEIl • ET • IN ' DEiorum n[i«««ro reUUas.
(Cfr. C. /. L. X pr. 1 n. 808; pr. 11 n. 8348).
Una imporlanle scoverla avvenne nel luglio 1882 nella casa n. 6. dell’ Is. 5.®—6.®, Reg. Vili.
Il podio del viridario , allora rimesso a luce, era decorato di alcune rappresentanze di pigmei,
trasportale in seguilo noi Museo di Napoli, c delle quali descriviamo la più interessante ( alt. m.
0,45, larg. 1,55.). Quasi nel centro si eleva un suggcsto o Irihunal, sul quale seggono tre giudici
rivolli a sinistra; quello cho siede in mezzo, ha barba e capelli bianchi e toga anche bianca; tenendo
nella sinisira elevala uno scettro, e appoggiando il gomito dritto sul ginocchio corrispondente dirige
Io sguardo verso l’azione, e pare slia in colloquio coll’altro che gli siede a dritta. Questo, imberbe,
è vestito di toga verde, c si rivolge al giudice che presiede. 11 tei-zo, che è seduto a sinistra, è del
pari imberbe cd offre più spiccatamente il tipo romano; con capellatura o toga bianca, ha la drilla
poggiala sul ginocchio corrispondente, e con la sinisira mostra di prendere parte anche lui al discorso.