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VETRO. — Urnn cenerari.! modellala in vetro bianco opaca,
sopra fondo lurcliino lucido. Fa quesla rinvenula ia Doceinbro
1837 presso il Sepolcro cho lia l’ingroiso neli’atrio della C.asa,
volgarmenlo nomala di Medusa, in via do'Sepolcri.
VEDUTA. — Dell'Arco della ForUina. Prose un lai nomo
qucil’Aroo,perchè proncdealomonlo fu trovalo in quelle vicinanze
un (empio, iniiolzato alla Fortuna, da un discondenlo di Cicerone.
QUADRI MURALI.—Que.sli Ire quadrelli, furono rinvenuti in
diverso 0|>uclie o localilà di Pompei. Notevole è il più grande,
rapprescnlanle Achille in Sciro.
TAV. XIV,
BRONZI. — I cinque animali in bronzo, cbe voagonsi in quesla
Tavola ritraili, furono rinvenuli il T Agosto 186 I nella Casa
volgarmenle nomala dcl Citarisla, in giro d’una vasca, poggianli
sul suo orlo di marmo. Le loro tocche aperte, ed il (ubo di
piombo cbe li conginngcva dimuslraiio chiaramenle,che geltando
acqua 0 .!d alimenlare sempre fresca quella v
TAV, XV.
dimoslrano chiaro i
vesligia di e
uose ordino Corinlo cho lo decorava
al Foro i lloinani passavano la vila
raccolU i più eospicni Monumenti, l.a
Venere, quello di Mercurio, il Panloon,
■ ■ ■ ■■ ralcidico cd allri
BRONZO FIGURATO,—La slatuella terzina, qui rapprosonlala,
pcr le suo ferme non è seconda a nessuna rinvenula fin’ora.
inlerpelrala dal bel principio da lutti gli Archeologi si nazionali
clic esteri, pcr un Narciso, ora vi è ehi opina essere un Pane o
un B.!cco, dalla pelle che licno gcllala sulla spalla.
TAV, 'XVI.
VEDUTA. — Rappresenta questa la parte postica del Foro.
TAV. XVH.
PITTURA MURALE. — Veagoiisi qui riportali de' dcllagli di
orn.imenli copiali fcdelmenle quando si rinvennero , ora dal
Icmpo dislruUi. È da supporsi appartenere ludi ad un islesso
compreso, poroccliè il genero di somplieo chiaro-scuro giallo,
su fondo rosso, lo dimostra cbi.aramcnlc. La eleganza dello
iiilreccio , 0 ia purezza dello siile , confermano sempre più
(juiinlo dicemmo cbe, da Roma, quel modo di dipingere derivavo,
ramo ne fon fedo lo opere dei Cinqiiccenlisti, che sopra gli
nnlicbi dipinti, in nllora scoverli, studiarono.
TAV. XVIIt.
GESSI.— Nel Febbraio del I8G3 mentre si preparava uno
scavo, comparve sollo la vung.i di un iavoralore, un piccolo
foro, che annunciava un vuolo solloposlo. Fu sUipenda idea
del Cliiarissimo Direllnre localo di farvi colare del gesso, fino
a colmarlo. Di falli appena consolidalo il getlo, lolla la Icrra
divenuta inulilc,dapo diciollo secoli, in lai guisa rimasta, si ebbe
uno spctlacolo si iuiponenle, quale è reOigic di tre Pompeiani,
villiiiio di quella fuuesla calaslrofc, che qui riportiamo.
TAV. XiX.
BRONZO FIGURATO. — Uno dei più belli mnnumenli della
anlictulà figurala, è al cerio il Sileno in bronzo delinealo in
quesla invola. Fu queslo rinvenuto nel Maggio dei 1861 nelle
vicinanze della Via Stabiana. La sua aliczza è di ccnt. 30, ed
6 in allo, corno vedesi, preso da iibbriiicbozza , da reggersi
appena sulle gambe. Il serpo cho avvolto sostiene in alto
colla mano sinislra. circonda un disco ornalo in giro da Ire
palmellc. V.arii Archeologi bau suppo.slo fosse sialo un giorno
disco di sostegno a qualcbo coppa, taiito più elio ai piedi di
essa slaluelta , furono rinvenuli alcuni frammenli ili vclro
coloralo. La dcslra pel movi inculo delle dila fa credere cbe avesso
dovuto soslouere pel m.anico un’anforeltn. La baso circolaro su
cui poggia pur essa di bronzo è formala da una grande gola
con arabesco in giro con inciso.
pubblica , ove eran
Basilica, il tempio di
il Tribunale, lo Curio, la sala del Sen. ,
pubblici ritrovi. Di fianco .il tempio di Giovo . 1' arco elio
vedesi segnalo conduce al leinpio della Forimi! , da noi
dcllaglialamoulc dcscrillo nel L' Vuluiue.
TAV. XXI.
BRONZO FIGURATO. —Qaesla figurina alala alla cent. i6, è
tipo di eleganza e sveltezza, si rinvenne in Pompei l’unno 1823.
Nunzia di Paco poggia con un piede su di un globo di marmo;
manca , meiilro il suo avambraccio ó freghilo d.i un' nrmilla
d’oro con piccolo smeraldo, allorato dal lonipo o dal fuoco.
È di sfregio .1 queslo prozioso monumento vederlo privo di
tulio il braccio destro, ituitiimonlo ricercato a Pompei.
TAV. XXII.
DIPINTO MURALE.— Con molla cura ò qui riparlala una
parole inlera di uua camera pompeiana, Ad essa non manca
nulla , dallo zoccolo alla sua Irabcazione. I.’ eleganza o la
varielà dogli ornonicnli si fan strada da loro per farsi ammirare.
E più di lullo , sorprende in queslo lavoro , la freschezza
delle linic e l’armonia serbala fra osso.
TAV. xx n r.
PITTURE MURALI. — Sono riporlnli in questa tavola Ire
molivi ornament.ili , dipiutì su diverso pareli riavouule in
Pompei. Da ossi si ha l'idea chiara del genere elio usavano
gli anlicbi Pompejani nelle loro decorazioni, cbe approssimavasi
alquanlo all’usalo in Roma.
TAV. XXIV.
QUADRO MURALE.-Il qu.idro qui riportato, fu rinvo;iulo
nella cosa lleg. V, is. 1‘ il IO Luglio 1875.
Esso rappresenla Venere, compiaciuta cho abbraccia Marte
il quale fa supporre essere in atto di lasciarla, poiché Amore
rollo in aria, dalle sue leggiadri oli, gli )>orge l’elmo.
L'azione è rappresenlala a piè di una rupe, ove con mollo
concello è accennalo un cane, simbolo di fedellù.
TAV. XXV.
VEDUTA.—Casa di Rufo. Reg. VK, is, XV, N. Ü. Quesla
casa prese nome dal rilrallo ad erma come vedcsi col nome
Cornelio Rufo.
TAV. XX\T.
QUADRO MURALE.— Allro quadro fu rinvenulo di fronlo
al di gin desenlio, (Tav, XXIV) nel triclinio della casa alla
Reg. V, ¡3. I. Esso rappresenta Narciso reduce dalla caccia,
cbe sede a piò d'uaa rupe, iraincrsa nell’acqua, ove rillcltcii
la sua bella iiuiuagiue, Sustiens con la destra Amore, che
sulle sue s¡Kille dormo, menlre al lalo opposlo uno donzella
con allro Amoro fra le braccia, resla sorpresa di lauta
vaghezza.
TAV, XXVII.
PITTURA MURALE. — La bella parete elio qui porgiamo ù
al certo da studiarsi per Li disposizione dello lince cbo la
ripartono non solo, ma per gli ornamcnli variali che radornano.
Osservaii nel mezzo un Giove seduto, armalo dei suoi fulmini.
TAV, XXX.
MUSAICO.—Questo Musaico appena scovorto, fu distaccalo
0 trasportilo nel .Musco Nazionale, in una sala della colleziono
dei vasi Etruschi, l.a parlo superiore di forma quadra, ha
nel mezzo una bolla lesta di Medusa, colorata, menlre nel
rettangolo che no avanza, duo graziosi Ibis, poggianli S0|ira
eleganti volutine sono atteggiali a beccare dello frondi di uva.
T.W. XXXI.
PARETE.—Oon ragione è ammirala come la più bella parole
di Pompei, quesla denominata Pareto nera, porcbé ricavata
tulla su lale fondo, Il pezzo clic qui ne l'iportiamo, diinosira
cbiaramenlo, quanto l'eleganza, o sopratullo la finezza dcl
lavoro, supera ciò cbe mai di tal genero siasi rinvenuto.
TAV. XXXII,
PITTURA MURALE.— La giovano Perona, ohe alimonia col
proprio [allo, il suo vecchio padre Cimone, come osservasi in
questa tavola, è a! certo l’argomonlo della lanlo decantala
Carilà Romana, ampliamenle svolto, non solo da Plinio, ma
ancora da Valerio Massimo, cd è uno dei pochi quadri storici
cho dopo 18 secoli, furono dissepolti dallo rovine di Pompei.
TAV. XXXIII.
BRONZI,—La cassa che qui riportiamo, è di farro ricoverla
da piiince di bronzo, come vedonsi in oggi, fitlc inchiodalo
le grandi caldaio a vapore. Gli ornamoiili che adornano quosla
cassa,sono fusi o con finezza cesellati. Essa fu rinvenuta di
fronlo allo Terme di Via Stabiana, ed ora è depositata ni
Musco Nazionale nel salone de’bronzi.
TAV, XXXIV,
OGGETTI PREZIOSI. — Varii oggelli sono rappresentali in
quesla tavola. In uro a masso è la bella armilla seguala col
n.‘ I , rappresenlanle un serpo con la coda nvvilicchiola a se
stesso; come puro in eguale oro è il frammento segnato al
n.' 2, ohe appartener dovea ad un pendente. Altro serpo a
doppia lesta form.! l’anello.che vedcsi a! n.' 3,pur esso a masso
fuso in oro o riloccalo a cesello. Di Aigenlo è il disco con
bassorilievo noavato a cesello da una semplice plancia, rap-
presenlaole un’abbondanza. La figurina seguala col n.’ 5 veduta
dii duo lali è intagliata in ambra, od è assai bizzarra nel-
P aggiustamento dei Capelli. I numeri G e 7 segnano duo
cucchiai d'argento, il primo deslinalo a porger liquidi, l’altro
a raccogliere polveri. Un piccolo smalto su fondo di oro
vedesi al n.' 8. E finolinenleduc forme di orecchini in oro, con
diverso modo di sospcnzione, sono segnali ai numeri 9 e 12.
Como ai numeri 10 c 11 duo anelli di oro massiccio con
pietre rappresenlanli, il primo un rilrallo inciso su corniola,
rallio una figuretla parimonli. incisa in agaia. Il nomo cbo
vedesi su quesl’allinio, al cerio osser dovea a di chi lo por-
0 di 0 m donato,
gf[Q((21 piolla slanza a destra del tabiino della casa segnala
col 11." 13 dollTs. VII alla Reg. II. furono rinvenuti tre letti, o
non poca sorpresa produsse lo scavo, nel vederli siluali ne!
modo sognati nella pianlicina N.' I. Essi oosloggiavano tre
pareli della camera, mcnti-e nel mozzo gli avanzi di un tavo-
linelio no oecnpavano il residuale spazio,
È ben chiaro cho l’ossatura di questi letti fosso in legno,
come in bronzo intarsiati in argento, gli ornamoiili dio li abbellivano.
11 n.' 2 sogna il lalcralo dcl letto ove dalla forma
è dimoslralo il silo dei guanciali. Rappresento il n.' 3 la
parte poslica. Con i n.' 1 e 5 poi, sono precisati
cbinrozza i dettagli n bronzo si ben cesellali.
TAV. XXXVI.
MUSAICI- impluvio fu rinvenulo il qui sognalo musaico
, cosa non comune, poichò raccogliendo gli impluvi! lo
acquo’luUe delcorlile, solevano essere laslriciili da grandi piani
di marmo bianco. I quattro pezzi elio fiaiioboggiono quesla
Tavola,sono donagli di un allro piivimenlo,suddiviso a riquadri,
ripetendosi i fiori corno veggonsi nel Museo Nazionale, ovo l’intero
|Kivimontu fu trasportato.
TAV. XXXVII.
PARETE. — lui parole su fondo giallo qui delincala ò dello
più semplici. Divisa in riquadri, come osservasi, 6 intormez-
ziila da larghe fasce nero verticali, che congiuiigoiidosi con
l’orizontale superiore, di eguale tiiila o larghezza, daii luogo
TAV, XXXVIII.
PARETE. — Del tutto opposta alla procedente è I’ altra
cbo noi ([ul presentiamo, pcrcbò iuimcnsamoiilo complicata
nella sua vasla composizione. E da osservarsi quanto appaia
Icggici-a pel fondo bianco sul quale è dipinta. Graziosissima è
la corsa d’ Amori espressa nel sottoposto frogiolto.
TAV, XXXIX.
DIPINTO MURALE.—Bollissimo è il frammento diqucsla grande
p,!rele,cbequi riportiamo. Fortunalamenlo non manca cbo poco
della parte superiore, facile a supporsi,contiiiuandu il partilo Architettonico
Iniziato, La figura riportata nel mezzo è indubi-
lalaiuentc uu .Apollo, mentre le duo laterali sono d’ incerta
inlerprelazioiio. Aiioolle sembrano ie più lontane.
TAV. XL.
PITTURE MURALI. — Sano riuniti, io quesla tavola, dodici
goiiielli volaiUi raccolti da diversi siti io Pompei. Questi formavano
contro dei riquadri laterali dolle pareli, mentre la parte di
mezzo di ciascuna, rappresentava per lo più una favola , a cui
gli attributi di essi geni aveano rapporto, e solevano del puri
aver rapporto con l’uso dello oamoro a cui orano destinale.
TAV. XLI.
BRONZI. — Variali strumcnli musicali usciron fuora dalla
dissepoUa Ciltù, dei quali ne ripopliaino alcuni in questa lavóla.
Il n.' 1 si^na una coppia di combanollo precisamente
simili a quelli che lultora si in*.! adoperano, il n.' 2, accenna un Á 0 ñ «nnn fi-nmman/i ni rnrrn d'ÌSU'Umenli
TAV. Xl.ll.
ORI. — Di gran valore sono gli oggelli preziosi alla grandezza
naluralc riportati. Di fatti la lucerna lu oro segnala
nel mezzo di forma elegantissima è dcl poso di grammi 891.
Nel fondo però sono graifilo libbre 3, le quali doveano oom-
preiidoro il coverohio cbo ora manca.
TAV. XLIH.
VETRI. — Lo formo qui riprodollo sono lo più strane cho in
lalc collezione s'ammirano,cd il colorilo è porfctlamenlc imilalo,
quale r impronla dol tempo lo ha dato.
TAV, XLIV.
PITTURA MURALE. — È indubitato che una Città adorna di
laiitct bellézze arlislioho , potesse avere abilazioni malconce
per dii pochi mezzi possedeva. Prova no è la parolina cbe qui
riportiamo, trovala in una modesta casa, la quale non avendo
gran oliò di lusso , pure nella sua semplicilà è oleganle.
TAV. XLV.
PITTURE MURALI. — Sono cinque esempi di cornici di slucco
sagomalo in rilievo, c dipinte. Qucslo sistema di colorare ì
rilievi riusciva ulilissimo ad armonizzarli con 1 grandi piani,
che si bone decoravano.
TAV. XLVI.
PITTURA MURALE. — Unieo ò l’esempio di suddividere in due
parti l'allczz! della parete, decorando la sotlopcsta, presso a
poco nd genero dello allre, o la parto superiore in un in-
Ireccio di cerdii framezzoU da figurine,, aiiimaletli o fogliami.
Il quadro di centro nella parte sottoposta rappresenla
Adone 0 Venero, soggollo mollo volto trallalo dagli antichi.
Il descritto dipinto ammirasi tuttora in Pompei.