\1L LA DI DIOMEDE
L' abitazione servile , a cui si d is c en d e , come sopra si è dello, por un a scaletta situ ata a d ritta
de ir ingresso della c a s a , avea pu re sulla strada u n adito indipendente (3 4 ), e consisteva di u n a triolo, di
più collo c d ormìtorii, della c u cin a , della stalla e di u n a spaziosa la trin a. Dalla medesima gradinata ,
per un a fauce (3 5 ) che nella sua lunghezza ha due ergastoli o reposilorii (3C,37), si perviene nel giardino (3 8 )
cd a (luclle stanze che allietale dal profumo dei fiori e dalla brezza vcspei lina orano di preferenza abitate
nei più caldi giorni dell’anno. In mezzo alla spaziosa arca 1 coltivata e (
circuita da portici sta un a grande c
profonda piscina (3 9 ) con adiacente pergolato (4 0 );
c nell’ ambulacro orientale addossato al terrapieno si
trovano u n a gradinata p e r ascendere al piano
iuperiorc (4 4 ), varie celle nobilmente d ipinte, u n triclinio
estivo (42) già ornato delle figuredi Minerva, Urania, Melpomene, e di a lcuni g ru p p i volanti, e fmalmcn lcu n a
fontana (43) alimentata dalla superiore cìslcrna. Gli altri tre amb u lac ri, aventi ciascuno nell’estremità una
stanzetta accuratamente decorata , delle quali un a era adibita per sacrario , covrono la sottoposta cella
rùmriii (4 4 ), a cui si perviene per du e aditi opposti. Presso a quello sellenlrionale, c poco discosto dai gradini
che vi fan seguito, il 12 Dicembre 1772 la zappa dello scavatore s’inibatlè in diciollo scheletri di persone
adulte, oltre quelli dì u n giovanetto c di u n fanciullo: al momento ilcll’ eruzione, credendo di potervi
trovare un rifugio, essi vi discesero e lenovansi abbracciali fra loro. Netrimpressionc lasciata nel terreno
si distinguevano le vesti, le calze, i panni ed i veli, onde avoano ricoperto il capo per garenlirsi dalle
fetide esalazioni delle ceneri vesuviane Ma delle loro forme nulla più rimano, ed invece si conservano
i loro gioielli o i loro preziosi orn amen ti. Alquanto più lungi , cercando di salvarsi , il capo della
famiglia con u n a chiave in mano , seguilo da u n servo recante oggetti preziosi c monete di oro e di
argento, tentava fuggire per la porla esistente ncH’ambulacro occidentale del giardino: ma quivi caddero
entrambi soffocali, e i loro scheletri si rinvennero, scavandosi al d i fuori della suddetta p o rta , che teneva
esternamente u n aja per b a ttere il g ran o , e confinava con la campagna, in
1 erano ancora visibìli i
solchi dolle piantagioni.
certezza; sembra
A chi sia veramente appartenuta la descritta abitazione non si pu ò determinare
la colonia di Su lla o di
però al Bculè * che sia sta ta la d imora di u n a famiglia roman a venuta con la ci
Augusto, che essa abbia fatto parte del quartiere aggiunto alla città osca sotto il nome di Pagus Auguslo-
Felix, c che sia stala destinala non già agli ozi della villeggiatura, ma a l commercio attivissimo di u n
ricco negoziante. Questi, che provvedeva le piccole botteghe della c ittà , avea fatto co struire l’immensa
c antina, per riporvi le anfore piene dì vino c di olio.
Dalla villa di Diomede risalendo verso la porta Ercolanesc , presso il piedistallo ch e sosteneva la
s ta tu a di Tito Svcdio Clcmcnlc {Descr. Gen. pag. 1 7 ) cravi un edifizio comunemente appellato villa d i
Ciceroue. Che sia veramente apparten u ta all’illustre orato re , no n possiamo aflermarlo, benché dalle sue
lettere si rilevi che egli abbia avuto a Pompei un a villa f av o rita , nella cui solitudine egli compose
a lcuni dei suoi celebri Irallati. Sv en turatamente questa splendida abitazione, d opo d i essere sta ta scavata,
fu nuovamente coverta di te rra , siccliè oggi su lla strada no n altro appare che un a laberna conloncnte
la gradinala per u n cenacolo superiore ; cd un a porla costeggiala da due podii circolari di fabbrica ,
dai q uali sorgevano gli alberi che ne ombreggiavano !’ ingresso. Questo conduceva ad u n ’area seguita
da protiro, per cui si entrava nella casa, dove fra molti preziosi mon umen ti si trovarono le d ipinture dei
Crnlauri (tv . I li) , delie Baccanti danzatrici (tv . V) e dei Satiri fu n amb o li, nonché i magnifici musaici di
Dioscuridc Samio. _ i n '
Appartennero allo stesso predio un a grande cisterna , u n lermopolio avente sul margine della via
i banchi per sedere ed u n pergolato; otto a ltre labernae precedute da portico, e da u ltimo u n recinto
chiuso da m u ro , contenente più vasche. Una lapide, che ora trovasi nel Museo Nazionale % rinvenuta
nel fondo di un o dei <'iardim, serba forse il nome di chi possedette così ricco podere. In essa si legge;
T II E R M A E
M • C R A S S I • F R V G I
AQVA • MARINA-ET BALN
AQVA • DVLCI • lANVARIVS , L
'Riguardo agli scheletri qui rlDreouti cesi dice la relazione
omóiale di quello scaro. < Essendosi incominciato sin dalla passata
setlimana a lerare della terra in un corridore , «he resta ancora
coperto con volta all' intorno del giardino della detta abitozrone ,
quasi sotterraneo: ora essendosi scavato per pochi palmi il corridore
detto, vi ei sono trovali 18 scheletri di persone adulte, oltre quelli
di UD ragazzo e di un piccirillo. SI conosca bene che questi, e torse
altri che sì potranno ancora trovare continuandosi questa scavo,
furono sorpresi in quel sito della casa, come il più lontano da soffrire
qualunque Insulto. ma che non potè riguardarli da una pioggia di
cenere . che cadde dopo quella del lapillo , e che si conosce bene fu
accompagnala con dell' acqua , la quale le apri le strade per farla
introdurre in tutte le parti, ove non avea potute introdursi la prima
pioggia, tìuesti alluvione di materia fluidissima, resa dopo qualche
tempo terra molto tenace, talmente abbracciò e circondò d'ogni intorno
tutti i corpi, che quelli hanno dovuto per la loro fragilità mancare.
Quesla materia ne hs conservato l 'Impronto ed il cavo ; cosi si è
conservalo quello di una cassa di legno, e quello di una gran catasta di
piccoli travicelli. Lo stesso è occorso degl'infelici che si sono scoverli,
delle carni dei quali non ne sono restati che i vacui e gl' iraprontl nel
terreno, e dentro questi le ossa niente smosse dal loro ordine; i capelli
poi in parie si sono conservati attorno ad alcuni teschi, e si è traveduto
alcune capigliature essere intrecciale. Degli abiti se ne sono trovata lo
ceoeri, ma queste conservavano la qualità della materia, che ha
atloroiala la loro forma, sicché si distingueva benissimo e la rarità delle
loro trame, e della loro grossezza. Per dare una qualche testimonianza
di quellocha si asserisce avere osservato, ho pensato di far tagliare alno
a 10 pozzi di quelli impronti di cadaveri, ove in uno fra gli altri si
distingue il petto di una donna ricoperto da una veste, ed in tutti poi
vi sono degli avanzi di vestimenti, Dn di dne e tre uno sopra dell'altro.
Ho fatto anche prendere con diligenza un teschio, ovo sono dei capelli
e tutte queste coso le ho mandate al Museo. Quel poco, che ho potuto
distinguere dei vestimenti è stato, che molti aveano del panni In tosta,
che gli scendevano fin sopra le spalle; che gli abiti si tenevano lino a
due 0 tre uno sopra l'altro; che lo calze erano di tela o panno tagliale
come lunghi calzoni ; ohe alcuni non aveano affatto scarpe. Riguardo
però alle scarpe può credersi, che quelli osservali fossero dei bassi
servi, distinguendosi bene e dagli oruamenti, e dalla sottigliezza della
vesti, a dalle moneta che gli si sono trovato vicino, ohe unadonna era
distinta dalla altre. . fioiìki.li, Pomp. Ant. IHsl. 1. p- 2Ò8 e 200.
• Le Lrame <iu Vesupe, p. 171 sgg.
’ Cai. i/us. Na:. n. 1272,
NOTAMENTO DEGLI OGGETTI RINVENUTI NELLA VILLA DI DIOMEDE
« Undioi moneto di piccolo modulo.
Due armiile formata da piastre rivolto in carchio, di peso unito
OD. 1 a trap. 3.
Un monile fermalo da oatenelia fissa ad uno bolla per uno dei
loti, l'altro fermandosi alla stessa bollo per mezzo di un uncinello,
e dalla stessa bolla pendono con due catenelle due pampini di vite;
per Io catenella scorre un anelletto con piccola mezzaluna, che si
conosco bene esser destinato a fora una ripresa , pesa iii. 1 e
trap. 28.
Altro monile a guisa di vezzo , formato da un cerio inlrecoio
di circoli, e vi sono nove pietre verdi che si credono crisoliti, di
peso trsp. 7 li2.
Un anello con pietra che si creda anche crisolito intagliato con
testo ; la pietra è ovata , od ha il diametro maggiora di circa
minuto 1,
Altro anello con pietra mollo picciola, che ai credo un nicooM,
intagliata con un vaso ; questi duo anelli pesaoo uniti trap. 0 qS.
Due altri anelli somplicomente di oro, spianati alquanto da un
lato, in uno dei quali ei è sognalo solo un ramoscello, e nell'allro
pare vi sia espresso uno scorpione; questi due uniti pesano trap. 3 1(2.
Due giacinti, uno di forma deaticolsre, ma ovato ed alTiltcì liscio,
di diametro maggioro minuti 4; l'altro con intaglio di una 'Venere,
con la faccia superiore convessa, ò ovato ed ha li diamalro maggiora
minuti 3.
Quattro peudentl della foriua quasi semisferica con una palletta
al di sopra , di una sfoglia sottilissima , e nel cavo interno vi è
uua materia ehs pare zolfo ; l’oro di questi pondeoti è di una
qualità molto inferiore a lutto quello ohe si è trovato, por aver
n moltissimo de
trap. 1
si 3 ». R
« Uu vaso di argento rotto in molli minuti pezz
Un anello beo grasso formato da uua verglietta ,
in duo leste di serpe.
Un picciol piede di qualche mobile formato di i
leoj la ed Ui
;a orecchi, tormim
e Due candoUbri. uno ha il piede a zampe di leone cbo vengono
quasi legate da altrettanto trondi, il fusto scanalalo, o la sommità
formata da un vaso con due manichi che regge la scudella : «
alto pai. 5 ed on. 3, Il vaso superiore è alquanto inclinalo sopra
del fusto . e dai piede sodo dissaldate tre basalto circolari, sopra
le quali posava.
L'altro ha il suo piede formi
lo da Ire radici, cho estendendosi
in un tronco formano il fuslo.
e dividendosi questo in tre rami
regge la scudella superiore che
n'à dissaldata ; è alto pai. 1 ed
00. 11[2.
Una mensa circolare sostenuta da tra zampe di leene, unito fra
loro con un legamento ; il diametro della mensa à di pai, 1 ed
on. 0 , la sua intiera altezza è di pai. 1 od on. 2 , la grossezza
della mensa istessa ohe è ornata tutta d'intorno è on. 1 1|2, le
znnipe restano dissaldato con la piastra superiore della mensa.
Un circolo retto da una basa formala da tre delfici , che con
le loro code sostengono il circolo, e con le leste formano il piede ;
è allo on. 4 1|2, il diametro i di on. 3 li2 , s questo resta
dissaldato dalla sua base.
on due anse, di diametro pai. 1
lo on. 6 i è poco lesionato e le
j di una base circolare soslenuto da
a da altrettanto frundi ; 1' altezza di
il diametro ò on. 0, ed è benissimo
o271.
, zampa di
Un cratere ioleromenle li
ed on. 3 , di altezza col su
anse ce restano disunite.
Lo stesso cratere posava :
tre zampa di leone, ed orns
questa base i di OD. 5 1;2 i
conservato.
Altro oratore con duo maniglie fatto a guisa di una conchiglia,
bencbè conservi intlerara-nlo il Uhbro circolare ; il diametro è
di pai. 1 ed on. i, 1' altezza on. 4, è alquanto lesionato, ed una
maniglia ne resta distaccati.
Uo vaso intieramente come una conchiglia di diametro maggiore
on. 5, 0 lesionato in varie parli,
Un vaso ovato, che si stringe verso il fondo di diametro maggiora
on. 0 li2, ed il minoro on. 4 ; questi due vasi paiono forme per
Uno spillone ossia si
piccolo cncchiarino; è rotto da uno dei Iati, ed è lungo oc
Un auello formato di un serpe , che rivolgendosi attorno di sè
tiene con la bocca la coda.
N. 161 monete di picciolo modulo ». Pamp. ani. 1, p. 243; 235;
269 e 2-1.
c Quattro pezzi di avorio, porzioni di una statuetta forse di Ercole
fanciullo con la clava nella mano destra.
Dippib vari pezzi di avorio parti di un ornato di fogliami , e
quattro pezzi della stessa malaria apparleiieoti ad un capitello
joniCQ , tutte cose che si credono porti di qualche mobile ». Pomp.
« Una pietra che si orcdu un crugnolo , ovata e
maggioro minuti 3 , con l'intaglio di un cavallo ed
dietro lo stesso.
Altra piccola corniola ovata di diametro maggiore i
intaglio di un carro tiralo da duo cervi , c
Genio alato, che tiene in mano una frusta ». Pomp.
nanubrio interamente liscia , di diametro
. . . . q2, di altezza on. 2, manubrio on. 0, in buonissimo alalo.
Altro vaso con manica alto pai. 1 ed cu. 0 . di diaraatro alla
pancia pai. 1, ed olla bocca on. 7 , è lesionato nel ventre e nel
labbro, ed il manioo n'è distaccalo.
Vaso a due maoichi alquanto ornato , paro ad uso di misura.
Vaso a guisa di fiasca con un manioo, nella sommità del quale
òvvi una testa , elio tiene allaccala al petto una catenella per
sostenere il coperchio, allo on. 7,
'Vaso a guisa di boccale eoo un sol manico allo on. 7 1[2.
■Vasello in forma di paro, alquanto slargalo nel labbro ,
inleraroeute liscio, allo on. 4; il coloro pare cho dolormini esservi
qualche lega di argento.
Un vaso con due manichi , della figura coma i iogami, di
diametro un. 10 1(2 e di altezza on. 5 q2.
Altro vaso come una liella anche con due manichi, di diametro
on. 10 e di altezza on. 1 qS.
Una lucerna ad un luminello , della forma di una lumaca in
atto di uscirò dal suo guscio , od è falla por posarsi in qualche
pinco, avendo al di sotto alcuno scabrosità die la fanno reggere;
corno per sospendersi forma al di sopra un ansilo, al quale slava
unita una caleuella, od è in buonissimo stato.
Un aocllo da dito con intaglio di una fronda sullo stesso metallo
invece della pietra, ed è rotto mancante di una porzione.
Altro anello por qualche mobile di diam. on. 4,
Un oaudelabro allo pai, 4 1|2 con piede formalo da tre zampe
(li leone e di alcuno frondi ; il fusto è liscio, o la coppa solo
Un vaso. nella parte di sotio affamalo , della forma di una
porzione di sfera, cho ha nella porla piana la sua bocca nel m“zzo
con un collaro altoroo ; dai collaro pende il manico corno quello
di un caldaro, od un coperchio per chiudere la becca,
'fro vasi a guisa di conchiglie striate, con una picciola maniglia
per ciascune.
N, 4 patere con monioo ». Pontp. ani. htst. I, p. 258-259, 262,
2B5, 270, 273 e 279.