N I È un a piccola casella, la quale p c r un a faucc situala a sinislra dell’ ingresso comunira con
la ricca c nobile abilazionc n . 1 8 . A d ritta sono due cubicoli, la cucina ed il cesso e i» suo
atriolo già coperto superiormente da altre stanze vi è l’ impluvio, formato da u n podio di tabbnca cd
abbellito da Ire colonne laterizie , che sostenevano la trabeazione. Di fronte si apre il Irichmo con dne
finestre 1' un a all’ a ltra so v r a p p o s i e a ttigua ad esso vi è la cella pen aría.
N. 2 . Gradinata di u n abitazione indipendente. „ , , - ,
N. 3. L’ androne di questa seconda casa è costeggiata a sinistra da un a cella c da u n cubicolo e
a dritta da u n oecus accanto a cut trovasi la gradinala al piano superiore. L’ alrio con impluvio e
pnleal di marmo è letraslilo, ed ha sulla parete sinislra la niccbia dei Penali. A destra di esso trovasi
il triclinio con repositorio c cella penuria , c di fronte il tablino fin es tra to , elio ha in un a parole un
armadio pcr contenere volumi. Accanto al tablino è u n cubicolo decoralo di due quadretti il primo ’
rappresentante due giovani coronali cd assistili da u n camillo , che conducono u n loro a l sacrifizio ,
il secondo * due croi, dei q uali un o è seduto c V altro custodisce u n cavallo, che vedesi nello sfondo.
1 scaletta all’ ammezzalo, si
il secondo * due c .- ., — -,------------
Dalla faucc, nella quale ha ingrosso la cucina col focolare, il cesso ed i
passa nel viridario. , _
N i Adito di un a gradinala ai cenacoli su pcnori.
N. 5'. È un a iubentu contenente u n cubicolo, che apparteneva alia casa seguente : forse 1! hollegaio
esercitava anche le funzioni di ostiario- , . • u - • .
N 6 Presso alT en trala di quest’ abitazione splendidamento decorata vcdcsi dipinta su ll intonaco
ima lalitlia rtllan ao lare ansala , sulla quale Icggosi :
M. CERBINIVM
V,VH,VJ|.,\F.D.O F SCR-ISSVS
DIGNVS-EST ■
F ia n c h c - ia n o 1' aiidrona duo o tti , dei q uali 1’ u n o he d ' accanto la gradinala al piano supcriore
c !■ alleo co d io n e u n armadio pralicalo nel mu ro . L 'a tr io luscanico è circondalo da q u a ttro cubicoli
c dallo due ali Di rronlc Irovasì il piccolo lablino lincslralo , cbe présenla le oiiloi! di slueeo con
cepilelli corinrii • e a destra di esso è il Irielinio avenlo u n ' ampia lìnestra cd ornalo di duo quadrelli
Ille si disln illi l ’u n o ' reppresenlaiite Ercole seduto sulla pelle del leone c poggialo alla clav a , menlre
lina donna in 'p ie d i lìene la mano sulla sua sp a lla , e 1' alleo ‘ Giove assiso Ira Bacco e Vcu o ro , la
quale b . l 'Aurore sugli omeri o poggia u n braccio su l dorsale dol Irono di Giovo. Completano la
docorarione di quosla stanca le figure isolalo di varie muse coi loro a llrib n ii , e o e di Caibope o Cbo
col volume n e ll, sinislra, di Eralo colla lira , di To.-sicore collo c etra, d, Talla eolia maseber.a comiea
nella destra c liualmenle d i l ’rauia eoi globo nella sinislra. Il viridarm conliene m u n angolo il larario
in forma di tompietlo con la rappresenlansa dei Lari ' nel fondo o sopra colrambo lo parati il solilo
scrpoiilo, cho si slancia a divorare le olfcrlo. Sollo el porlico era u n a gradinata e la d ilo alla cucina,
accanto a cui irevosi il cesso, u n -an g u sta cella penariu ed u n eub.coln
¡N 7 L' androne della casa, cbe viene appresso, o costeggialo da duo cubicoli, d i cui 1 uno a desila
ha la gradinala alialo. I.'a lrio lusoauico h a l'im p lu v io di fabbrica, la cislerna. .1 basamento che dovca
sostenere f a r c e dcl domeslico p e cu lio , cd è privo di slanse la lc ra ii: di rin co n lro all ingrosso sta i
labbno fineslralo posto fra u n ' opolliec» e la fauce cbe mona al viridario Qnoslo era eireondolo dal
portico soslenulo do duo colonne lalerisio ricongiunto alle mu ra con pinico di .ibbrica avenlo il solilo
canalello por la co llu ra dai fiori. Nell' ambulacro oravi u n a sealelta c f a d .lo dolio c e l la ,« ,»™ con la
encina cd il cosso ; poco dl.coslo dal focolare ovvi il di|.inlo larario col Gonio i uh,orno ed , serpooli.
N 8 Svolgendo il canto di q u e sl'iso lo , si enlra nell' ampia via delta di Jlercnrm f t » s a la ) , a
quale venendo dal F o to p a s s , sollo f a t c o di Gaio Cosare e mona allo m u ra d, ernia, fc questa la slivida
di Pom pei, cho maggiormcnlc allira 1' a llcnrieuo dei v isilalon per lo cicche e splendide casc, che la
L c f e g g i a u o . Prima" ad in c entra rsi su q u e s t, lalo d e ll'iso la è im '.ffc ,'« « con casa e bo .g a annesso:
cosleggiavanol'enlrala della boltega due p iltu re , di cui fu n e ■ rappresenla Dedalo aecanlo alla “
o r altra • un a ,lampa a processiono d i fnliri l¡s» i.r¡i prosiodule dallo stosso Dedalo mvonlore d, tale
arte. È orobabile quindi che 1’ officina sia aiiparlenula ad u n falegname.
N. 9 . È l’abitazione, ove dimorava appunto il padrone doll’officinn. Essa era posta so lo la protezione
di Mercurio , che vcdcsi dipinto siilV aula a sinislra dell’ ingresso portando la borsa cd il caduceo cd
avendo innanzi a se Tonfalo recinto dal serpente sull’ altra anta si osserva u n cornucopia d. oro
p o g d a lo sul globo. L ’ androne, dove sta la gradinala al piano superiore, riesce m u n atrio displuviato
q ................. - 1 ..^ ’ ala e d a lT allro u n a cella ru stic a, che precede avente da u n lato un cubicolo cd » il suàscniare, due
porle cho immettono nell’ o/’/ìcina, ed u n occiis.
N. 10. 11. Vengono in s e g u ito gli aditi di delta officina, clic introducono ii
a piccolo a trio , dove
sta un a fauce conducente ad un a rustica località, la quale contiene la cisterna il focolare ed alcune
vasche, nonché due vasti compresi posti di rincontro adibiti forse pcr riporvi il legname.
N. 12. Gradinata di u n ’ abitazione indipendente.
N. 1 3 . È u n a taherna, clic m ostra le tracce del dipinto larario.
N. 14. Gradinala, che conduceva ai cenali superiori.
N. 15. Qucslo edifizio del lu tto rustico ha la latrina a destra dell’ ingresso, u n atriolo circondalo
da quattro celle, una gradinala al piano supcriore, u n ’angusta apotheca con cisterna e col dipinto larario ,
ed inlino u n ’ area piuttosto spa ziosa, dove è il focolare , Tadito d i un rozzo cubicolo e d i u n ’ altra
cella. È a notare che le pareli di tale edifizio veggonsi tutte forato da chiodi; il che h a dato luogo alla
congettura, cho quivi forse convenissero quei venditori di fru tta, menzionali nei programmi dipinli sulle
m u ra della isola seguente
N. IG. Segue u n ’ abitazione, il cui androne è costeggiato a sinistra da u n oecus. A dritta della porla
d’ ingresso sta la latrina ed un a cella servile. L’ atrio è luscanico cd è privo d i slanze da u n lato ,
mentre dalTallro trovasi u n ’a ia fra due cubicoli. Di fronte vedesi il labiino avente nella sinistra parete
l’incassatura di u n grande a rmadio: gli sta accanto la faucc, nella quale s’in co n tra l’adito di u n cubicolo
c di u n a gradinala. 11 viridario ora circondalo da tettoia, sotto cui si trovavano il triclinio, la cucina c
la sella.
N. 17. È u n a gradinata, presso la quale vi è la piccola cella di chi ne custodiva l’adito.
N. 18. L ’ abitazione seguente molto splendidamente decorala ap partenne probabilmente ad u n M.
Asellino c al suo servo O n om a sto , ritenendo il Fiorelli * che quivi dovette trovai-si quel suggello con
T iscrizione :
O N OM A S T I
M ASELLINl
P e r T androne con soglia di marmo costeggialo da u n cubicolo c da u n oecus con scaletta al piano
superiore entrasi nell’ alrio luscanico , che ha nel mezzo l’ impluvio e sul suo lato sinistro due a ltri
cubicoli ed u n ’ a la contenente u n armadio. Di rincoiilro a lTin g re sso è silualo il labiino fra u n ’excdrn
preceduta da vestibolo e la fauce , che mena al viridario circondato da porlico e assai ben decorato.
Sulla parete settentrionale di esso si ammira il bellissimo e grandioso dipinto * rappresentante Adone
ferito, che mesto siede sopra un a ru p e , poggiando il sinistro gomito sul ginocchio di Venere, che le siede
accanto, cd abbandonando Taltro braccio ad un Ero lc, che lo sostiene, menlre u n secondo gli fascia la
gamba. Into rn o a lui figuravano allri Amorini, di cui sono rimaste le vesligia, c su ll’alto della ru p e sta la
divinità locale. Fiancheggiano la composizione due colonne dipinte, innanzi alle quali vedesi il g ruppo
di Marsia e di Olimpo e quello di Achille e Cliirone *.
A sinislra dcl peristilio si aprono due oeci, dei q uali T u n o esibisce due q u adrelli quasi d islrutli '
coi gru p p i di Satiri c Ba cc an ti, nonché varii dipinti di Amorini e Tallro contiene la bella pittu ra
dell’ Ermafrodito ’ cho seduto sì mira nello specchio tenutogli innanzi da u n uomo in veste o rien ta le ,
mentre un a donna gli adorna il petto con laccio d’oro, a ltra trae fuori da u n cassetlino u n filo di perle
ed u u Amore versa da u n lehythos in una conca T acqua profumata. Viene in ultimo il triclinio, accanto
a cui sta la fauce di comunicazione con la casa di sopra descrilla.
N. 19. Segue u n ’ altra abitaz io n e , il cui proliro è costeggialo da due cubicoli. L’ atrio luscanico
ha nel mezzo T impluvio con la mensa marmorea a c apo, a dritta u n oecus, due apolhecae cd u n cubicolo
e a sinistra il basamento per l’arca del peculio. Il lablino ornato di un paesaggio riesce al pari della fauce
nel viridario, circondalo per due lali da porlico, sotto al quale sono gli aditi del triclinio, comunicante
con u n angusto rcp o sito rio , della gradinata alle stanze su p e rio ri, di un a cella familiare cd in ultimo
della cucina col cosso, alla quale è attigua la cella penariu.
N. 20- 2 1 . Quesla casa della dell’ ori/en/erirt per la ricca suppellettile, che vi si rac co lse, fu abitata
contemporaneamente da due persone a nome P . Aiitislio Massimo c L. Lelio Trofimo, di cui si rinvennero
Ùn ampio androne n. 2 0 , che a sinislra tiene u n cubicolo cd u n ’npoihccn, c a dritta u n a rustica
cella comunicanto con altre localilà , a cui si accedo dal vano n . 21 , introduce nell’ atrio luscanico
decoralo della figura di Apollo con nimbo c corona di raggi * c di quella dclT A u tunno co ronato d i
pampini e portante in grembo molle fru lla Sul lalo sinistro d c lTatrio stanno du e cubicoli e 1 a la ,
ove si raccolsero quallordici vasi di argento ilcscritli dal Q u a r a n ta " . S u lT a llro lato sono duo p o rte di
comunicazione con le località dcl n. 21 c l'altra ala, che dava accesso ad u n oecus fineslralus. Il tablino
decoralo un tempo dei dipinli di Narciso " c di Endimione " c fiancheggialo a sinislra da u n ’execira c a
drilla dalla faucc che mena al viridario circondato da porlico sostenuto da nove colonne e contenente
la piscina cd il larario. Sotto a l porlico, oltre ad u n recesso decoralo dei b u sti di Venere, di u n fanciullo
e di un a donna, lianno l’ ingresso u n a seconda fauce, che conduce alle localilà del n. 2 1 , un cubicolo,
un a cella familiare, il triclinio ed u n lu ngo corridoio che mena alla cucina cd a l cesso.
Il n . 21 segna la porla dell’ altra casa che venne aggregala posteriormente a quella or d e s c iitta ,
' Cfr. fiorblli. Descris. Potnp. p. UO. ’ iiblbig, n. 1309.
• Oj>. c«. p. 111. «iiELBio, n. O-n.
‘ USI.B10. n. 1295. ’» Ann. Civ. XXt, 6.