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cioè: giii dove sla Fero (nome p ro p rio ), n ulla di vero.
11. Piccola c asa avcnle p e r vcsiibolo u n a slan za , già ap p arlencnte a vclustissimo edifizio dalla
(piale SI cr.mo anclic ricavate mediante m u ri divisorii u n a cellella cd u n a la lrin a . Da lai vcllibolò
SI e n tra nell' androne , che costeggiato da u n d o rmitorio in tro d u c e in u n alriolo , dove slan n o u n
triclinio e la co n su eta sc alc ila . Viene d a u llim o il viridario con du e am b u la c ri, dei (mah l’ u no ha
n o iro s lrtm ilà u n a g ran fin es lra n in n ila J a caiieello, o n e ll'a llro sono gli adili di u n a seconda g r a d in a i
c di du e celle. °
12. L'a llig n a casa fu a f f a l a d a u n lai Aulo Oltavio Prim o . Po r l'a a J ro n e , |jrccc(lulo d a vestibolo
SI cn lra in u n a ln o le lraslllo , dove inlorno a ila bocca m u rata d i n n posso abolito leggevasi ;
PVTEVS
.\QVAE
L ’ impluvio è abbellito di u n poggiuolo, di u n a v a sca e d i u n puleale m a rm o re o , p rofondamente
solcalo d a lla lu n e . A d rilla dell’ a ln o si apro u n triclinio , cho in le rru tiene scritto co n lette re di
musaico :
CEDOCENEMVS
Accanlo a questo Irielinio si Irova un o spazioso occus , cui succede u n vano di comunicazione
con a llri locali ailiacenli, abitali da u n C. Giulio Niceforo. S’in co n tra (luiiidi la g rad in a la del piano
su p e rio re , di solto a lla qu a le è iin ’apol/ieca. A sin istra dell’androne vi è iiiTaltra g rad in a ta , co n la trin a
solloposla, u n cubiculo c la cu cina. Il lablino, clic h a dinanzi, sollo a l po rlico , u n a eleganlc mensa
d i m a rm o , è situ alo fra u n a cella familiare e la fauce, cbe p o rla ad u n cavedio.
13. P c r due g radini si accedeva a ll’an d ro n e della casella o ccupala da Niceforo. Ncli’an d ro n c a
d riu a sta u u Irielinio finestrato diviso ineUianic u n a parete di legno d alla la liii ia , avcnle uiTliscila
sep arata n. 14. Nel pro lu n g am en to dell’ an d ro n e è il focolare ed u n a cella spaziosa , in fondo alla
qu a le è il vano di conmnicazionc con la casa p rec cd en le; vengono in seguilo u n c u bicolo, u n a cella
pen aria c u n piccolo v irida rio.
Í g ran a io sotterran eo (liorreumj, apparlen u to forse allo stesso p ad ro n e della g ran d e
abilazionc i
Pre sso l’angolo nord-ovest dell’ isola , vedesi infissa nell’ alto del m u ro u n a tabella di p ietra
noce:rr in a ra|ipres(jiitaiilc a rilievo va rii islrom en li d a m u ra to re , co n la seguenle epigrafe incisa n e lla
co rn ic e: DIOGIINIIS
REGIONE OTTAVA
Chi cnlra in Pompei per la porla marina b a a lia su a d rilla la reg io n e ottava , che rasen ta la
a se ttentrione dal (/ecnm«jins minor ò d elimitata ad oriente dal cardo.
L ’antica via, clic menava a qu e sla p o rta , è ancor sepolta sotto le ceneri, ma da quel trailo che
pa ssa p e r la p o rta si rileva che essa la strica la di gran d i m a ssi poligoni d i pietra vesuviana discendeva
p e r u n lo rlc declivio inaccessibile ai c a rri, a lla solloposla p ia n u ra . ’
Olire a pochi avanzi di u n edilizio a llig n o , si trova a sin istra della p o rla u n sedile di fabbrica
c a d ritto u n ’edicola, in cui si rinvenne u n idolo fram m en tato in te rra co tta , rap p rescnlantc Minerva’
dea Uilelaro delle p o rle della cillà. Poco lu n g i si raccolse qu e lla lu c ern a votiva d 'o r o che ora si
conserva nel Musco di Napoli. ’
L’an d ro n e d ella p o rla , di costruzione rom an a , è diviso in du e sen tie ri, l’un o la strica lo c chiuso
cslcrn am en tc da p o rla di legno a due vakae c l’a ltro di Icrrcno b attuto e difeso da cancello di ferro
A d rilla d i chi sale pel p rimo sentiero o a in h u iac ro cravi l’ ingresso ad u n a c n jp le , che u n tempo
forse se rv ì di deposito a lle merci provenienti dal m a re , c che o ra conliene il piccolo Museo Pompeiano
L’isola p rima c cosliluila d alla Basilica. QiiesTedilizio già esisteva n ell’anno 070 d i Roma (7 8 av Cr ) '
come lo prova u n a iscrizione grad ita (Zako. n . 1 8 4 2 ), che rico rd a appunto quel Icmpo. il su o in -resso
principale c rivolto al F o ro , cd c prcccdiilo da p ortico , che risa le al periodo an terio re a lla colonia
su llan a p c r la seguente isc rizio n e , che m enziona l’uflicio qucsiorio poslcriormcntc ab o lito ;
V • POPIDIVS
E P • F ■ Q
PO R T IC V S
FACIENDAS
CO ERA V IT
Da rpicsto porlico mediante q u a llro gr.idini di pielra vesuviana si ascendeva n e ll’a re a , clic estendendosi
|ie r 1404 m. qdr. era divisa in ire n a v a le , di cui le du e Litorali eran o coverto dal lello poggiato
sopra robuste colonne lalcrizic d’ordine jonico; c a risconlro di (picsle erano inc asira le nel m u ro a llre
colonne sporgnnli a mclà. Le pareli , scomparlilo a gran d i bugne , imiUiiio così la incroslazionc in
ma rm o , c sono il più s|ilendido esempio de! p rimo siile di decorazione murale. Di froiilc alTingresso
e nelTaltra estremità ilclT arca è collocato ii Iritn iiw l, e rd lo forse d allo slcsso arcliilctlo iM. AiTorio
Primo, clic co struì il teatro maggiore. Esso consiste di un podio, cui si accedeva p e r scale di legno,
cil era decoralo d i colonne co rin tie, cbe nc sorreggevano il frontone. Di sotto al podio ò u n a colla,
accessibile per due piccole g r a d in a le , n ella quale la lanlasia del popolo ha voluto rico n o sce re u n
carcere. Il irilmmil tiene dinanzi a sè u n piedistallo, su cui poggiava, u n a sta tu a cijucslre di bronzo
doralo. Lalci'iilmenlc a lla basilica cvanvi poi du e porle.
Lasciando da parte l’ isola seconda, clic situala a mezzodì d ella Basilica è del numero dello isole
in parie scavale, ci faremo a descrivere l’ isola teraa dclimilata dal decumanus minor c dalle vie lertia,
ipiarta c (/riinfii.
1. È cerlamenle u n pubblico edifizio, che il Fiorelli definisce per coniìiùim e che presso Nis.sen
(Z^oinp, Slndicn p. 18 5 ) b a la denominazione di sepia. Esso, avcnle due ingressi solto a l porlico dcl
Foro ed un o sul (Icciiraano minore, consisto di u n ’arca p iu llosto spaziosa rin ch iu sa da un m u ro , ni
quale è addossato sul lato sud u u suggcsto con scalcila di fianco : in questo m u ro sono pralicalo sei
nicchie che conlcnovaiio slalue de coralive. Nelle guide lalc edifizio va solto il nome d i seiiohi d i l'eru«
essendosi letto su! mu ro eslcruo d i osso u n programma (Z ak u . n . G 'J i ) , in cui u n lai le n i« cum
disceiìi{ilius) proponeva a duumviro giusdicente C. Gccilio Gapclla : ma n o n si ò co n siderato clic disccns
vuol dire l'apprendista di u n mestiere, e però V'eniri cum discenl{ibus) è da iiilciidcrsi il bollegaio coi
suoi garaoni.
2 . 3. Tabernae con la scalcila p e r Tanimezzato.
4 . E u n ’abilazioiiq., il cui an d ro n e lu n g o cd in c linalo inlroduco nelTatrio, che originariameiilc fu
luscanico c poscia fu fallo telrastilo con colonne laterizie. Lo c ircondano quiiUro cubicoli c du e ali ;
nel primo dei cubicoli a sinislra vi è la scala dol piano superiore con u u ’«poi/iee« so llo p o s la , c il
secondo è decorato di u n (juadrcllo rap p rcscnlanlc Bacco c Sileno. L’a la drilla lia alle spallo u n altro
cubicolo, che fu ricavalo d a ll’ala stessa mcdiaiilc Tclevazionc di u n muro divisorio. In fo ndo alTalrio
è il labliiio situato fra il triclinio cd u n conclave, che occupa il luogo della fauce e nel (¡uale sono
gl’ ingressi della cucina c di un a cella liuniliare. Dal tablino si passa iiclT amb ulacro an terio re dcl
gia rdino, che ad oriente ha T u sc ila in u n angiporto e ad oecidenlc licne uiTH/iof/iecn , dopo della
quale il detto ambulacro volge a mezzodì, dando accesso ad un a seconda g rad in a ta con rcpositorio
ad iac en te , o ad u n oecus orn ato del dipinto di Ercole ed A u g e : in fondo a qucst’ulliin o am b u lac ro
è situ ala un a seconda cucina. Al giardino è add o ssala n n 'a rcu che dovca essere coltivabile.
5 . Boltega con la scaletta pcr l'ammezzato,
0. ¿Mira bottega, clic avea u n ’uscita n e ll’angiporto accennalo di sopra.
7. Tiiòeni« annessa all’abitazione scgucnlc.
8. Onesta, nobilmente d e corala , lia Tandronc con pavimento di musaico, su cui c rappresentalo
u n cinghiale fuggente assalito da due cani; Tallio a d o rn o del p a ri dì pavimento a.musaico, e con impluvio
marmoreo nel mezzo ha sul lalo deslro due cubicoli c sul lato .sinistro tre po rle, cbe dànnu accesso
alla grad in a la dol piano superiore c ad u n a spaziosa apotheca. Due ali costeggiano il lablino silu alo
Ira la fauce cd u n oecus, c alle spalle di esso è im gia rd in o con p o rtici, nel cui amb u lac ro an terio re
eravi ¡mrc Tingresso ad u n triclinio invernale. Solto al porlico o rienlalc si irovano du e g ran d i oeci,
u iTa llra grad in a ta por le stanze su p e rio ri, du e celle familiari c niiapolhcca. NclTambulacro meridionale
si apre un a spaziosa e.redra fianclicggiala da u n occus c avenlc sul lim ila rc due colonne corinlie a
sostegno dcl fastigio.
9. Altra laberna dipendente dalla casa o r descritta.
111. .Adito, di u n a g radinata, cho menava ai cenacoli sovrapposti.
Tl, B o llc|a comunicanle col triclinio di una casella, che ha Tingresso nc! vicolo orien tale . Al
principio di questo vico vedesi un g ran dipinto la ra rio , nel q u a le sono effigiate le dodici divinila
olimpiche.
1 2 . L’acccimiUa casclta priva di an d ro n e ha u n cavedio, c ircondato d alla c u cin a , da u n cubicolo,
da u u occus, da xinapotheca e da u n triclinio lincslralo.
13. Piccolissima abitazione, clic a drilla delTingrcsso lia la cucina con ì'apotheca ed il cesso, a
sinistra u n dormiiorio c nel fondo u n ru stico androne.
14. È un a nobile casa , il cui ampio a iu lro n c, fiancheggiato d a lla cella peuaria con cucina e cosso
e (la un occus fiiieslralo, intro d u c e nelTatrio, il ([ualo avea il lello so rre tto d a pilastri, che circo n d an d o
T impluvio di marmo o rano fra loro coiigiiinli mediante u n podio. Sul lalo meridionale di qucslo a lrio
Irovansi la g rad in a la dcl piano su p e rio re , seguita da un'apothec.ii, un o spazioso cubicolo cd uiT ala
o rn a la im tempo di du e quad re lli ora d is l ru tl i, T u n o riferibile al cielo dello divinilà della luce c
Tallro rapprcscnlanlc Perseo cd Aiulromoda. Di Ironie a lTingresso sta il tablino fra il ir id in io nd u n
cubicolo f in e s tra to , c h e , olire ad a lcuni q u a d re lli, teneva nel m u ro un a niccliia p c r q u alche idolo
cd u n incavo q u a d ra to rivestilo intornamciilo di la stre m a rm o re e , destinato a contenere la lucerna
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