credersi allusiva, sia in generale alle daduchie usale nc’ misteri ' , sia più parlicolarmenle alle lam p lc r k ,
propria festività a Bacco consagrala * .
Air un a cd a ira llra delle figure muliebri scolpite ne’nostri capitelli p a r che debba darsi piuttosto
clic qualunque a ltra speciale , la generale denominazione di mainas conveniente , come ha dimostralo
eccellentemente il eh. sig. Panofka ' n on meno alle Baccanti agitale dal fu ro re, che a quelle rappresentate
in quella specie di tranquilla ta citu rn ità che veniva anche da u n antico proverbio ad esse a ttrib u ite ‘ .
Dalle esterne im m ag in i, tu tte relative alla deliziosa tranquillità de personaggi del tiaso iiaccliico,
passando a quelle che sono scolpile nelle due facce laterali ed interne de’capìtelii, vi si riconosce un a
evidente relazione, per non dire id entità, colle n umerose sculture de’ cippi e dello stole sepolcrali greche,
e con quelle de’ mon umen ti r om a n i, che gli a rcheologi son solili indicare sotto la denominazione di
affi'clus conjtigum, vedi N" 4. Vi vediamo infatti la mezza tiguva di u n uomo n udo e c o ro n a to , che
poggiando il sinistro braccio so p ra u n guanciale, affettuosamente conversa con u n a donna velata, a cui
nell’ altro capitello, vedi 5 , stringe la mano quasi in a tto di darle l’estremo addio, mentre la donna
allettuosamentc lo abliraccia poggiando sulla di lui spalla la sinistra, e nelTaltro poggia esso sulla spalla
della figura muliebre la destra. Simili scene di domestiche affezioni sono frequentissime ne’ già delti
in o n um en li sì greci che romani, c p e r indicarne solamente taluni, basterà paragonare co’noslri capitelli
il bassorilievo sepolcrale rappresentante P ru sia , prefetto dell’isola di Coo, 0 la sua m o g lie , riferito dal
Monifaucon ^ il gruppo de’ duo coniugi che fu a ltra volta inteso p e r Telamone ed Esionc l’a ltro di
due coniugi romani esistente nella galleria Giusliiiiani \ cd a ltri non pochi mo n um en ti raccolti dallo
stesso Monlfaucoii Ma è sopra tu tto da vedcrei il sarcofago vaticano pubblicalo dal Visconti ove la
moglie v e la la , come è quella de’ nostri b a ssiriliev i, prende pu re congedo dal marito stringendogli
affettuosamente la destra. In un a scena delia stessa specie che è scolpita in bassorilievo, presso il Maffci " le
pei-sone che prendono T ultimo congedo da u n giovinetto defunto sono indicale co’ nomi PAfRVVS .
PATER . MATER. Ed in due mezze figure sepolcrali di coniugi pubblicale dal citato Visconti vediamo
non solo l’a tto di darei la mano, ma anclic quello di poggiar l’a ltra sulla spalla, assolutamente come
ne’ nostri bassirilievi Questo stesso gesto affettuoso n on fu credulo disconveniente anche a personaggi
di un a più elevata n a tu ra , come nc fa pruova il bassorilievo del no stro museo nazionale, che m ostra Omfale
che poggia la mano su ll’ om ;ro di Èrcole
Le slele cd i cippi sepolcrali g re c i, c o 'q u a l i giu stamen te si è ravvisala l'a n a lo g ia di questi
mon umen ti romani " , giustificano poi pienamente con mille esempli la nu d ità della mezza figura virile,
ch e, per dire il vero, non suol rinvenirei nelle sim ili roman e scu ltu re. Talu n i di q u esti monuraenli
posson vederei rico rd a ti in u n dotto articolo del sig. Gerhard In u no del museo di O.vford interamente
n u d o c il defunto indicato colle parole 4io®.antos-4io«antot " , ed in u n a ltro dello stesso museo ha
n uda la parte supcriore del corpo In gran nume ro poi son quelli che mostrano la figura virile
giacente sul le tto , c pocglala, come è pu re ne’ n o stri bassirilievi, a’ guanciali d i esso, colla superior
p arte del corpo n u d a , % sedente presso ad essa mirasi la d.mna velala. Tale è per esempio quello
pubblicalo nc’ già citali marmi di Oxford, ove presso al le tto , in cui giace la figura seminuda, c u n a
mensa con diversi vasi In u n bassorilievo di questo genere pubblicalo dal Zocga 1’ uomo seminudo
giace su l letto, ed ha presso di s è la donna velata che gli porge la mano Un cavallo, che e da
presso a questa s c en a , e che trovasi ripetuto in tanti altri bassirilievi sepolcrali " , p a r clic a llu d a ,
come diremo anche tra poco, all’ esercizio dell’ equitazione, di cui dilettatosi in vita il defunto godeva
p u r nell’ Elisio.
Un bassorilievo pubblicato dal Maffei m ostra la defunta abbandonata sul letto funebre , e colla
p arte supcriore dei corpo n u d a , men tre un a donna velala piange accanto ad essa " ,
Non mancano esempli simili ove la figura della donna non è velala, benché seminuda sia quella
d ell’uomo che ha pu ran co vicina a sè la mensa. Tale c il bassorilievo pubblicato dal Monlfaucon " , dal
Win ck e lman n ” , ed in ultimo luogo dal Zoega ” , c tale p u re quello che vediamo nel Maffei " , ove la
figura virile seminuda c giacente è in atto di bere da u n rhiton che eleva colla sinistra. In qualche
s cultura la figura giacente su l letto è vestita ” , ed in u n a offre u n a corona alla d o n n a velata che le
è da presso
Irmls c ili Filcmatlo su: moglie prcMO il Fabrelli, p. 41
mgalcrisrojllml- '"ù- OXVll.
tmli lom.V, uv. |9olom.VII, Uv. U.
all (Jtll’islll, orch. lom. I, p. I4C.
lom. VII, lai. 29. Altri ilivcril imIcJievoli ailoegloinonli oieettanil In
I, come per es. nel busorllievo ctie iccompagea le Iscriiionl ili
■> VeiJl il Zoege'nello splegeiionl allo ella« lev. M come pur
esempli si bonno ne'monum. mallhacl. lom. Ili la*. 11, t. no'
XLUl n. 8. XLIX n. 3,'uiin. 2, Cx’xXlX ii.’o, CCXV n. S
■«llos. Veron. p. CCCCXX,
Non è da mettere in dubbio che la nu d ità , Tatto del placido riposo su ’g uanciali del le tto , Taggiunla
delle delizie della mensa e dell’ equitazione sicno in tulli questi mo n um en ti simboli dell’ apoteosi del
d e funto, e di quelle felicità cho godeva sia nell’Elisio sia nelle isole de’bcali. La p ittu ra che di esse fa
Virgilio è assai a proposito per la dilucidazione di simili m o n um e n ti, ed in particolare d i quelli che
mostrano presso al defunto il cavallo, o la mensa imbandita ’ e p rima avea dello Pindaro in u n bel
frammento dc’suoi epivoi conservato da Plu tarco ^ «ai col ptv trasieii -[up.vaoi4ii col 6t ns«««!«, tot sìfoppitcc« npnivtai,
e nel dialogo detto 'Aiinx«« o x*pi eavàTw a llrib u ito già a Platone, e più probabilmente ad Esehine il socratico
a’beati si aliribuiscoiio te ripEX? «ai sìX«m«i aiTojopmT« «ai «ipaii? óicaia mi rfitla ÌiaiTa \
Un rimarchevole luogo di Platone * m ostra che tali conviti de’ beali eran o proprii della d o ttrina
di Museo e di Eumolpo , c per conseguenza di quella delle iniziazioni. Nò mi pare doverei dubitare
che a simili delizie alludano i tanti bassirilievi che sogliono spiegarei per funebri convili. Quelli nei
quali crcdevasL a ltra volta espressa la cena di T rimalchione, rappresentano pu re i conviti degl’ iniziati,
a’ quali lo stesso Bacco viene a partecipare. Gli a ttrib u ti di caccia, di ginnasio, e di gu e rre che hanno
le ligure do defunti espresse nelle edicole de’ vasi dipinti sono anche da intendersi allusive alle delizie
di cui godevano nell’ Elisio , analoghe alle occupazioni di cui vivendo si dilettavano.
SulTaulorilà di q uesti confronti c di queste classiche testimonianze no n esileremo quindi a riconosccrc
nelle ligure scolpile sì nelTuno che nelTaltro de'Iati in te rn i de’bassirilievi u n a funebre memoria, e qua>i
un a specie di domestica apoteosi, falla senza alcun dubbio dal proprietario della casa, ove que'capitelli
si trovano, in onore di alcuno dc’congiunti che ebbe la sventura di perdere. Alla quale opinione no n poca
forza dà ancora la corona toiiile , di cui in ambidue i bassirilievi la mezza figura virile Ini cinta la lesta.
Piota infatti il Zocga no n esser rari i coperchi di sa rco fag i, sopra i q uali veggonsi colche figure
seminude, e tra questi u n o no dice essere nel palagio Albani, con coperchio fatto a foggia d i canapè,
nei quale giace u n uomo attempato ritrattato con poca b a rb a , corpo ignudo; con u n o slruppeo o corona
tortile in c a p o , nella sinistra u n nappo, la destra, ora ro lla , alzala al capo come fosse per aggiustarsi
la corona La stessa corona tortile è sta la osservata sul capo dclTErcolc deificato noi celebre bassorilievo
detto la su a quiete, e già da noi ricordato poc’ anzi. Dopo le osservazioni degli accademici crcolancsi
i q uali mostrarono a tali corono convenirsi la denominazione di ìXwt« crÉfiv»! il Visconti crede potersi
denominar pure «uXwwi, o ««»xitunoi, cd anche <i3?oì, grosse, solide c orpsTOi, c n otando Tuso che farsene
soleva nc’sagrifizii * , mostrò come proprie divennero poi d i Ercole no n meno che de’palestrini '. Queste
3 spiegano poi abbastanza perchè le corone slesse accordavansi pu re ai d e fu n ti, come a quelli che
avevano già superato il grande agone della v ita ; cisi
Facile è in ultimo luogo avvertire q u anto qu e ste rappresentazioni sieno in a rm o n ia con quelle già
p rima descritle del bacchico tiaso , che gli stessi capitelli mostrano dal lato che g u a rd a la strada. Senza
alcun dubbio an n unciando queste il culto dionisiaco c le iniziazioni ai misteri, cui avevano avuto p arte
i defunti, svelano nel tempo stesso la causa della tranquilla ilarità e riposo dell’ inizialo espressa nella
a ltra faccia, c giustificano al vivo quella ineliorcin spem morietiili, che allriliuisce Cicerone agl’iiiiziali ” ,
de’quali Isocrate anche più magnilicamente avea detto clic «p>te tì;to ì piouTtìsuiiii « i TwriH.T;*vTi-4aiió«{Eebvi
n. E come questa concepita speranza si verificasse poi dopo m o r te , il na rran o P i n d a r o " ,
Sofocle Platone ” , Aristofane " , Diogene Laerzio " , Arislide " , P lo tin o ” , cd altri m o lt i , con le
magnifiche descrizioni delle felicilà degl’iniziali, men tre ci mo stran o a l co ntrario i profani in v o lti dopo la
morte nel fango c nelle sozzure
Queste idee ricevute generalmente presso gli an tich i c che sole possono d arci la vera c semplice
spiegazione della maggior parie de’ funebri mon umen ti , c di vasi d ip in t i, trovano forse ora p e r la
p rima volta la loro applicazione alla spiegazione di mon um en ti, quali sono i n o stri capitelli pompeiani,
ne’quali a primo aspelto si crederebbe piuttosto trovar espresso q u a lunque a ltro soggetto.
Non ho trovalo per d ir vero alcuna traccia negli antichi scrittori per cui potesse illiislrarei quest’ uso
di orn ar le po rte delle case con religiose memorie de’ trapassati inserite nelle a rcliiletloniche decorazioni,
uso del quale il Carelli n on avrebbe forse mancalo di Ira r profitto a conferma delle sue idee sulla
antica religiosa arcliilcltura. Crede egli Ira le altre cose T o rnamenlo de.’p u lv in i ne’ capitelli derivalo
Cg. VI, ptj. 59. Tossono tEdsrsi molli luoglii onsloglii clic lllusireiio ijue-
illl espressioni ndl'Aglcoplisinus del Lotieck lom. I, p. C9 c scg, SoTCnIe
le stesse cspcesiloni si oppiicono onclic id una sIgiiiOeasiene comune. Ve-
‘ Esaslr. 1001.1, I.., H.
hi lom. II. la.. 9 0 lom. Vi 1.., 13
•’ Lia. VI
Ti,l, op. p. 89, c. eJil, Wylllicn, p.22.
P. 259 lei
p. 55, RimarehCTOle i aiielic il luogo di Arislide oraL lom.
I, pag. 88, 0.0 moslii il relore Alessandro clic sncAo negli cllsii si compiace uel-
l'escicuro della sua proresalcne.
"Vedi 11 rromcncnlo presso Slobeo CXIX 601 opparloncolo c a Plalonc (/ragm.
de >11. VI 2 18CJ 0 a Temisdc secondo 11 S. Crois p. 853. Vedi l’Aglacpiiamus del
Lebecii lem. I p. 113. 111. 120.