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7. i'flbmm di u n pistor duldavius, la qu a le in ternamente ha u n d o rm iio rio . Ad essa è congiunta
I area del fo rn o , cui si perveniva p e r u n ao d ro n c c nella qu a le Irovansi d u e celle, u n a v a sca , u n
g ran dolio p e r a cqua e due p o d ii, dei q u a li il più lungo posto accanlo a l forno è so rm o n la to dal
dipinto la ra rio , d ie , o lire a l Genio c ai L a ri, esibisce lo immagini di Vesta e d i Mercurio.
8-9. BoUeghc comunicami Ira loro, di cui la p rima conserva tracce della solila s c a lc ila , o l i
seconda ha q uattro g ran d i dolii di ic rra co lla infissi nel suolo.
dO. Segue u n a tnlicnirt, che in fondo ha u n cenacolo , rasen ta lo d a u n passaggio che men a in
un ’ arca scovcrta , ove sono la la trin a , il puteale della c isterna, du e dolii cd il focolare, cui sovrasta
il dipinto la ra rio .
H . E u n p is lr im m di già abolito, che sulla via Ita un a hollega con p oggiuolo, sedile e g rad in a ta :
in fondo vi è u n a lo c alità costeggiata d a u n a la n c e , dove orig in a riam cn le e ra n o situ ale le macino,
che poscia fu ro n lolle. NelT a re a del fo rn o , poslo sollo la lu lela dei L ari c di Vesta, si Irovano u n a
piccola sta lla , cui è ad dossala la la trin a , u n a c ella, il p a n ifid im e u u focolare a cc an lo a l fo rn o , di
fronte a l q u a le sta u n ’ a llra cella.
1 2 . Altra laberna, in fondo a cui è u n triclinio : p e r u n a faucc si en tra in uiT a rc a scovcrta,
che co n tien e il focolare, la la lrin a, u n a vaschetta, u n lacus c du e vasi di te rra co tta .
13. Allro p is lr im m , che comprende u n a bottega con u n triclinio in fondo, u n a faucc con podio,
e l’a re a col fo rn o , il fo co la re , il la ra r io , wa’apolheca ed u n a località clic semb ra fosse sta ta prima
un a s ta lla .
14. I‘. u n a laberna, che di notevole h a u n triclinio a d o rn o d i u n q u ad re llo rap preseiilante P an e
barb a lo ed itifallico in a llo di so llevare il nian lo di u n a Baccante ad d o rm e n ta ta.
15. Hospilium, che ha ii focolare sul lim ita re , c inle rn am en lc u n tric lin io , a cc an to a l qu a le sta
la la trin a.
10 . Gradinala d i u n piano supcriore.
1 7 . Viene in seguito u n ’officina fullonica dipendente d a lla casa n. 2 1 , N c lT a n d ro n e , a lla cui
parelc sin istra è addossato u n lu n g o podio di fabbrica, s i trovano du e caldaje d i piombo con solloposlo
fo rn a ci, e accanto a lla porla d’ ingresso è u n a vasca di f ab b ric a : a ltra vasca sta presso a l m u ro di
Ironie vicino ad u n lavalojo , con vuoto sottoposto p e r riporvi il ma teria le combustibile. Prossima
alTentrala è u n a ru stic a cella, che contiene u n monopodio di m a rm o , e n ella qu a le si rin v en n e quella
bellissima sla lu e tta in bronzo rap p resen tan te Bacco e co nosciuta solto il nome di N arcisso, che o ra si
conserva nel Museo di Napoli (lav. XXIX). Addossata a qu e sla cella e ra u n a la trin a, c poco discosto
d a essa u n a g rad in a la , che menava in u n ’a re a scoverta , d e stin a la senza d u bbio al prosciugamento dei
panni.
18 . Succede u n lu p a n a re , che consiste di u n a n d ro n e , de co ralo di sei qu ad re tti osceni, nel quale
sono gli aditi di cinque celle, di cui c iascuna contiene u n letto d i fab b ric a. F ra le n ume ro s e iscrizioni
ero tich e , che vi sì leggono graffite, vi è la seguente, la qu a le conliene Taniiuiizio della m o rte d i un
tale Africano :
AFRICANVS MORITVR
SCRIBET PVER RVSTICVS
CONDtSOJS evi DOLET PRO .AFRICANO
Il lu p a n are h a u n a seconda porta n. 19 sul vico me ridionale, la q u a le iie avea acc an lo u n ’a llra
n . 20 , che per u n a g rad in a ta di legno dava accesso ad u n lu p a n a re superiore.
2 1 . È la casa, cui e an nessa la fullonica già d e scrilla n . 1 7 . Dall’a n d ro n e , che h a a sin islra un a
ru stic a cella e la scalcila del piano su p e rio re , si e n tra n e lT a lr io , avente l'im p lu v io co n mensa
ma rm o re a nel mezzo, a d ritta u n triclinio e du e cub ico li; a mezzodi la p o rla di comunicazione colla
fullonica su d d e tta , e il tablino ; a sin istra un a cella.
2 2 . Altra fu llo n ic a dipendente d alla casa seguente. Si enlrav a in u n a n d ro n e , che dando accesso
al piccolo a trio della casa si trovava in corrispondenza di u n a ltro a n d ro n e , pel quale si perveniva
ad u n cubicolo, ad u n a faucc c nell’a re a, coverta in p a rie da te tto , n ella q u a le si trovavano , oltre
ai lav ato i c a du e caldaje d i piombo con fornaci so tto p o ste, q u a ttro v asche, u n focolare, u n a la trin a ,
e u n a g rad in a la dcl piano su p e rio re .
23 . L’ a b ita z io n e , d a cui la d e scrilla fullonica d ip en d ev a , ha il solilo a n d ro n e , che menava
nelTalriolo c io un a lo c alilà, clic, s ta ta d apprim a u n a sla n za , fu in seguilo adibita pel pro sciu g amen to
dei p anni. Ivi trovasi pu re il triclinio adorno di p illu rc , e a sin istra d e ll’a trio lo , mo ntando tre grad in i,
si e n tra nel virid a rio orn alo di fo n lan a , di e rme c di tre sta lu e tle , c iascuna in u n a nic ch ia . In qu e slo
viridario sla u n conclave situ alo fra u n a elegante esedra ed u n cubicolo. L'esedra è decorala di Ire
q u a d re lli, d i cui T im o rap p resen ta Ganimede a d d o rm e n ta to , il secondo Apollo e D a fn e , e il terzo
esprime P a r id e , a l quale Mercurio a ccenna T'arrivo imminenlo delle tre dee. Le seguenti localilà
dipendevano an che d alla d e scrilla abitaz io n e , n o n b a stando forse i locali zlella fullonica.
24 . Adilo di u n ’a re a con fornace, la v a to i, du e vasche e u n piccolo spazio pel p ro sciugamento
dei panni.
25. Cucina col cesso, che serviva p c r gli operai della fullonica c a l tempo slcsso pcr quelli cho
frcquentavano la boltega n . 2 7 , dipendente d alla casa seguente.
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P e r u n lu n g o an d ro n e , comunicante con la cucina c la boltega anzidelta, si en tra in u n piccolo
v irida rio con porlico so rre tto da Ire colonne riu n ite fra loro mercè u n pluteo 'd i fab b ric a; sotto a
tal porlico, o ltre a! consueto dipinto la ra rio , si trovano gl’ingressi di due cubicoli c di u n a ru stic a
cella. Accanto al v irid a rio sta il triclinio d e co ralo di miiiierosi e pregevoli dipinli, fra i q uali sono
principalmente notevoli Ire q u a d r i , T un o relativo ad u n mito n on conosciuto di Diana , T altro
l'apprescnlaiite Venere c Adone , c il terzo esprimente Arianna a b b an d o n a la. Succede u n alrio lo ,
ornato anch’osso d i p illu rc , e in fondo vi sta u n piccolo labiino, che a i la li tiene iiu'(fpo,‘/ieca ed un
oecns: trovasi da ullimo u n ’ampia località d’ incerla destinazione.
. 27. Bolloga, che, come s i è dello, comunica con la descritta abilazionc.
28. Segue u n a ltra abitazione. A d ritta del p roliro è u n d o rmiiorio, a sin . u n a g rad in a la cho
e ra di legno, in d i u n cubicolo ed il liielinio rispondenti nelTatrio, dove è u n cavedio, che faceva le veci
di v irid a rio ; tal cavedio, avente u n a bella fonie ma rm o re a decorala della s ta tu e tta di u n p u llo , che
serviva pcr getto di a cq u a , è circondato da pluteo con q u a llro colonne pcr sostegno del po rlico , ed
Jia du e poggiuoli pcr vasi ila fiori, n onrliè u n a mensa di ma rm o. A sinistra d elTalrio si Irovano il
labiino cd u n cu b ico lo ; di fronte sta l’ c.rcdra a d o rn a delle rappresentanze delle s ta g io n i, e di due
q u a d ri, Tuno ora svanito cspiimcnic Sileno, che seduto in te rra licne Bacco fanciullo sulle ginocchia,
c Tallro i'a])presenlantc Admeto ed Alceste. Da u ltimo s’in eo n ira u n ’a re a scoverla , c ircondala da uu a
apotheca, da u n a cella peiìorin e dalla cucina.
2 9 . Angusta cellcUa , co u n in ican lc con la casa precedente.
30. E u n ’ officina farin a ta di u n an d ro n e e di u n ’ a re a , ove stavano due v asche, due lavatoi,
un a grad in a la del piano su p e rio re ed uiTampia cella. Prohabilmcnle quosla officina e ra d e stinala alla
lav atu ra di panni.
31. Con essa comunica Talliguo an d ro n e a metà coverto, che nel fondo lia un ru stico cubicolo.
32. Bottega congiunta al dello an d ro n e .
3 3 . Cella merefrici« con lello di fabbrica.
3 4 . È u n a infierii« dipendente dalTalLcrgo adiacente, cd lia nel fondo u n triclinio rasentalo dal
passaggio a lla la lrin a.
35. L’ alb erg o (hospithim) consislcva di u n a lrio , clic avea, o lire ad u n cubicolo su l lim itare
(lelT in g re s so , tre a ltri cubicoli a sin is lra , sul lalo opposto la cucina c di fronte due do rm ito rii, presso
c u i è u n a lan ce , cbe mena a lla la lrin a e ad u n locale ru stic o , forse u n a sta lla . F ra le iscrizioni
graffile, le q u a li sono in g ran parlo dei rico rd i, ch e d ella loro permanenza vollero lasciarvi gli e s p ili,
m e rita di esser riferita la seg u en te ;
VIBIVS RESTITVTVS UIC
SOLVS • DORMIVIT ET VIIBAKAM
SVAM DESI0ER.ÌBAT
Notevole è anche. qiiosTaUra, trac ciala da u n Cajo Giulio Sp eralo, p u leo lan o , il quale d a queslo
lu ogo m an d ò un'acclamazionc alla su a te rra n a tale :
COLONIAU ■ CLAV
KIIROMISt • PVTI0I..AN1Í
FIILICITER
SCÍUPSIT • C ■ .VLIVS ■ SPIIRATVS
SPItRATII • VA
Il decumanus minor c le vie ipiarln, nona c decima circoscrivono l’isola dccimalci-za, la cui ironie
è riv o lta al secondo decuman o .
1. Bottega.
2 . Altra bottega.
3 . Bottega che, ricavala dalla precedente mediante Tclevazionc di u n muricciuolo divisorio, dipende
d alla casa seguente.
4. I.’amlronc ili questa conduce nelTalrio luscanico con impluvio nel mezzo. Sul lalo sinistro delTatrio
so n o , o ltre a lla p o rta di comunicazione con la bottega p recedente, u n cubicolo, uiT«poi/ieea con
repositorio d iclroposto ed u n ala comu n ican te con a ltro cubicolo. dr. si tro v an o la scaletta del piano
su p e rio re , due cubicoli, Tuno ru stico e Tallro decoralo, o l’ala corrisiiondenle, d alla qu a le si entrava nel
cubicolo d e co ralo e in u n a rozza lo c alità adibita for.sc per deposito. DalTalrio, mancando il lablino,
sì passa in un o spazioso amb u lac ro preeedoiitc il virid a rio , a drilla dcl quale sta u n oecus, che, oltre
ai dipinli delle slagioni, contiene du e q u a d ri, di cui Tuno rilrac Endimione c Selene, e Taltro Ganimede
u d dormcnlalo. Gli amb u lac ri la ler.d i del viridario so n o più angusti ; nel p rimo di essi si Irova u n
vasto triclinio, ed il secondo mena ad u n a fau c c , la qu a le, contenendo gli adili di u u a cella penoi'ia,
d ella la lrin a c della c u cin a , riesce in u n androne coll’ ingresso dal vico sctlenlrioiialc n. 17.
5-7. Sono Ire botteghe , T iillima delle <|iiali ha alle spallo u n aggregato d i lo c alilà , cioè u n
d o rm iio rio , la la trin a, il fo co la re, u n a vasca e u n triclinio (?).