del viridario vi sono gli aditi di due cellae familiaricae o della scala, presso a cui ci-a la fauce, che
menando ad una cella panaria, alla cucina e ad u n e rg a sto lo riusciva nella casa attigua.
N 24 Questa h a , come d’ ordinario, il proliro situ ato fra due cubicoli; a sinistra d e lla tn o lo sta
il triclinio, il vano di comunicazione con la casa precedente, cd u n cubicolo. Nel fondo apresi il tabiino
decorato con amorini, maschere, o busti di Fau n o c Raccaute. _ .
AlT estremo di qucslo lato delT isola è la fontana, ch e porla sul cippo la protomo di Mercurio con
netaso c caduceo.
L 'fso ia nona c delimitala dalla via sexia, dalla p rim a e dalla sep lma .
N 1 Addossalo alle mu ra, cioè a settentrione dell’ isola è u n gruppo di tre abitazioni, che lorse
fu adibito per osteria. Ila l’ingresso principale (n . i ) sulla strada di Mercuno, accanto al quale leggesi
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Nell' androne posto fra due celle vi è T epigrafe graffila ' ;
anaronc i GABltNlANV • PROMASV
donde chiara si rileva la suddetta destinazione dcl luogo (p ro in a )« » ), la quale trova u n riscontro nella
d i.l,ibm io n . dell» S te n » . L '. l r i . lu s c .n k . 1.» ™1 k lo smisi™ Is « lem » col cosso I» 7 )™ » » " f ‘
sunoriori, nooclió mm sla.iso senso porla cho forse serviva da labl.no; 0 sul lato deslro era amP "
trid in io r.neslralo, inlorno a cni Irovansi cinque cenacoli indipcndcnli Ira lo ro , de. quali un o 0 iicavató
dallo androne della seconda casa. 11 soddotlo alrio l.a nel fondo Ire porlo; di esse lo p rima da aerasse
ad n n secondo irielinio sos.iilo da u n cubicolo e da Ire celle ri.s.iel.e che Irovan». rn « n livello »«l” ' » ' i
1. seconda 0 loe.a i.nmetlono nel viridario circoserillo da u n podio di fabbrica. In queslo vi e la bieve
fauce posta fra du e celle, che introduce nel labiino della terza casa.
N 2 Su l m u ro esterno di questa .abitazione sì leggeva:
MARCELLVM
AÈÌ) D • R • P
Pc r u u dipinto esistente * nel proliro che ritrae Meleagro seduto e poggiato alla la n c a con Atalanta,
che gli sta d a c c an to , essa venne chiamata Casa d i Meleagro. Di n .ico n tro a queslo dipinto ve n e
u n ’ altro ' rappresentante Cerere seduta sopra u n a cista con fiaccola in mano, alla quale Mercurio munito
di caduceo porge u n a borsa. A sinislra delTandronc trovasi, la cella dell ostiario decorata del dipinto di
Apollo che suona la lira alla presenza d i Mercurio, il quale stringendo il caduceo siede sopra u n trpnco
di colonna*. L ’ alrio nel mezzo h a u n bellissimo impluvio di m a rm o , a capo del quale e ra 'c o llo c ato
u n pilastrino con maschera d i bronzo pel getto di a c q u a , e dielro a queslo u n a mensa sostenuta da
grifoni addossati fra lo ro . E ra in o ltre decoralo da q u a ttro bellissime pitturo che ora trovansi nel Museo
N azionale' la p r im a ’ rappresenta Euro p a seduta in tro n o , presso la quale u n a donna in piedi le tiene
aperto u n ombrello sul cap o , cd .ai su o i lali stan n o Africa dì carnagione oscura col corno di rinoceronte
fra le mani e T Asia determinata dalla proboscide c d.illc zanne di elefante che porla sulla lesta. La
seconda p ittu ra ‘ frammentala rilrac Pasifac assisa, a cui Dedalo addila la vacca di legno. Nella terza
vedcsi Vulcano che presenta a Teli le arm i di Achille ; <3
nella qu a rta * finalmente è espressa la figi
d i u n giovane citarista seduto , a l quale una d o n n a i
1 ginocchio annoda il calzare a lla presenza di
altre donne. - , , - -i • , i
Sul lalo destro dell'atrio stan n o tre cubicoli adornati ancbe essi di quadretti: il primo conteneva Je
rappresentanze di Ganimede > , e di u n banchetto " al quale siedono u n giovane ed un a d o n n a ; nc
s ewn d o vedovasi dipinto Ermafrodito in piedi " ed un a donna assisa, cui Amore presenta un a cassetta il
terzo finalmente comunicante col triclinio serbava le figure di Leda col Cigno , di Venera p e scatnce ,
e di Ercole e Telcfo ,,
Di fronte .allTngresso si trova il lablino, orn ato u n tempo dei du e dipinti di Marte e Venere , e
di Io seduta ed avente Argo ai suo fianco Nella parete sellenlrionale di esso è praticalo un incavo ,
che serviva a conlcnorc Tarmadio. 11 tabiino è costeggialo a destra dal Inclmio e a sinistra dalla lauce,
nella quale sono più aditi: il primo mette in u n cubicolo a volla, il secondo mediante due gradini da
accesso ad u n a lieve salila , che menava a slanze su periori , il terzo c il q u a rto sono di due celle
rustiche. La suddetta fauce illuminata da finestrini , svolgendo a sinislra , menava alla cella p e n a ría ,
alla c u cin a , ad un a gradinala, ad u n a la trin a, e rasentando tre ru stic h e celle conduceva per un a porta ora
m u rala .ad u n ’ampia scuderia avenlo l’ingresso n . 13 dal vico orientale.
A sinistrq delTalrio trovasi u n a porla spaziosa che dà accesso ad un o splendido peristilio sorretto
da v entiquattro colonne. In mezzo oravi il viridario clic h a nel centro u n a vasta piscina cd u n a fonte,
NclTambulaci'o orienlalc era rappresentalo Sileno ' seduto sopra un sasso ch e solleva in allo il fanciullo
Bacco, il quale si sforza di prendere u n grappolo d'uva mostratogli da un a Baccante. Nell’ ambulacro
sellenlrionale erano i dipinli di Apollo citaredo * , di Narciso che si specchia nel fonte * , di Sileno
sdraiato su l suolo, al quale u n piccolo Satiro porge il rh y to n e il pedo *, e finalmcnlc di Bacco in piedi,
avendo in una mano il tirso c nclTallra u n grappolo di uva, cui u n fanciullo s i sforza d i affcirare
Sollo al porlico meridionale era u n quadro di Venere in piedi, poggiata ad un a colonna, la quale con
la dr. stringe la lancia e con ia sin. ripone il suo cinto in u n casscttino tenuto da Amore Non pochi
allri dipinti ’ decoravano lo stesso peristilio; ma ora no n si può determinare con precisione ii loro sito.
11 viridario , che è circondato da queslo porlico , contiene nel mezzo u n a v a sca , in u n estremo
della quale cravi u n getto di acqua , che si precipitava per sette gradini d i ma rm o . Sotto al porlico
oi'ieiiiale aprcsi u no splendido occus coriiilkius, che è notevole p e r le colonne innalzatevi internamente
p c r sorreggere il meniano , a l quale si accedeva p e r la gradinata posta alle sue spalle. Sulle pareli ,
oltre olla sola decorazione di fregi cd archilcllure fantastiche, veggonsi due qu ad ri; Tuno ’ a monocromo
rappresenta un Fau no , che mostra ad u n a Baccante u n serpe avvolto al pedo; e Tallro ’ esibisco Tcsco
seduto , che calpesta il Minotauro ucciso , mentre al su o fianco sta in piedi Arianna. Quest’ oecus è
fiancheggialo da iin’apoi/iecn e da im’exci/ra anche assai bene decorala: in un a delle sue pareti vedovasi
u n tempo il dipinto " di Marsia ed Olimpo. Nel lalo settentrionale h a T ingresso u n vasto triclinio
ornalo di due qu.adri, nell’ uno dei quali è rappresentalo il giudizio di Paride " , e nell’ a llro " vedesi
anche Paride, il quale ricevo la galea da Elena alla presenza di Etto re. Fin alm en te accosto a l triclinio
trovasi u n cubicolo preceduto da vestibolo.
N. 3. Seguono du e case comunicanti fra loro, abitalo forse da u n a stessa gente. L ’a ndrone della
prima abitazione c preceduto da vestibolo ed è fiancheggiato a sinistra da u n oecus c a d ritta da un
cubicolo contenente u n piccolo armadio. Sul m u ro dritto dell’ atrio luscanico veggonsi praticate due
porte , delle quali T un a è murata e T a ltra comunica con la seguente abitazione. Su l lato sinistro
trovansi tre apolhecae, u n repositorio cd il sodo di fabbrica destinato a sorreggere l’arca dcl domeslico
jieculio , presso alla quale si rinvennero tredici cucchiai di argento. In fondo all’ alrio sta il lablino
fiancheggiato a sinistra da u n oecas e a destra dalla faucc, clic mona a l viridario circondalo per due lati da
colonne congiunte fra loro da u n podio di fabbrica, su cui è incavato il canaletto p e r la coltura dei fiori. A
sinistra de! portico s’incontra un cubicolo, la gradinata del piano supcriore, la cella p c iiarta c la cucina,
che ila anche u n ’uscita secondaria n. ■12 sul vico orientale. Su l lato orientale si trovano il tric lin io ,
u n ’exedi'a decorata del dipinto " d i Enea, che riceve le arm i d a Venere, e finalmente un a ro'/.za cella.
N. 4 . È u n adito alla scala dei cenacoli superiori.
N. 5 . L’ androne della seconda casa h a a sinistra il subsealare delia suddetta gradinata occupato
prohabilmentc dal servo ostiense. É da notare che Talrio, in luogo del solito impluvio, ha nel mezzo
u n viridario circondalo da porlico sorretto da colonne. Ciò trova u n riscontro nelle abit.izioni poste
fuori le m u ra della città e chiamalo ville suhurbane. A drilla della porta d’ingresso trovasi u n cubicolo
od u n oecus, c su lf a to meridionale s’incontra u n secondo viridario puro recinto d a porlico c (ianclicggialo
da u n lato dall’ apotheca c dal tric lin io , c dall’ altro da u n cubicolo finestrato o dalla f a u c c , che
mentre men.ava alla cucina e a varie celle rustiche sottoposte al giardino, riusciva nel vico orientale
11. 10. Nello slcsso alrio aveano T ingresso u n cubicolo fincstrato ed u n a cella contenente u n grande
armadio destinalo a conservare le vesti, e su! lato settentrionale eravi la p o rta preceduta da tre gradini,
clic dava accesso alla casa già descritta. In fondo alT atrio sla il tabiino, nello cui pareli sono cavale
duo nicchie per sta tue tte . Esso era u n giorno decorato da du e grandi dipinti, ch e ora si ammirano nel
Musco Nazionale di Napoli; il p r im o ’* rappresenta Ercole, che giunto con Dejanira ed Ilio al fiume
Eveno incontra il Centauro Nesso, il quale si offre di tragittarli aìTalIra sponda: nel secondo quadro “
vcdcsi Melcagi'O ed Atalanta 'con la lesta dol cinghiale calidonio , e con due figure giovanili accanto.
11 labiino c costeggiato a sinislra da u n triclinio c a destra da u n o e cu s, accanto a cui ve n’ lia u u
secondo avente l’ingresso dal viridario, cho sta alle sp a lle : in fondo òvvi il poslicum dcl portico n. H ,
adiacente a quello delia fauce sopra menzionala.
N. G. Il rimanente caseggiato dolTisola composto d i duo abitazioni era posseduto da u n sol padrone,
il quale nc avea decorato il muro esterno co n un o zoccolo rosso sormontalo da bugne , che imitano
la costruzione isodoma. F ra i varii graffiti, cho vi si leggono, è notevole il seguente " , che sì riferisce
alla lotta fra i Pompeiani e ì Nucerini nclTanfitcalro, ricordala da Tacilo " :
CAMPANI VICTORIA VNA
CVM NVGERINIS PERISTIS
L’androne della p rima abitazione, nel quale avea Tingresso a d ritta la cella delTostiario, era d e co rato
137, 406, «1, 545, 855,1093, 1202, 1227, U