Dopo l’adilo n. !1 ad un a gradinata indipendente di u n ’abitazione superiore ed una taberna n. ! 2 divisa
da u n mu ro intermedio in duo località, di cui Ja estoma contiene il pozzo c quella più in le rn a il focolare
e la la trin a, segue Tedifizio n. 13 con larga aperlura sulla strada principale Queslo dal Romanelli *
c da allri, come il Bretón *, fu definito qual ;>ondemrùfm o Íe/oniiím, poiciiè fu detto esscrvisi rinvenuti
mollissimi pesi e bilance. Ma il Fiorelli * , ritenendo giustamente per falsa ta le asserzione pensa ad
u n edilizio pubblico d i sacra destinazione (compiliim), ove probabilmente si riunivano i magistri per
celebrare i sacrifizii. Chiuso nel dinanzi da cancelli di ferro, esso consiste di u n ’ un ic a e vasla sala con
pavimento di musaico e pareti d ip in te: in fondo vi è u n piedistallo un a volta rivestito di ma rm o , destinalo
a sostenere la statua della divinità, la qu a le, secondo l’avviso del Fiorelli era forse quella stessa efiigiala
nel larario della prossima cisterna. Questo sacello comunica per duo gradini di marmo con un a scuderia
avente Tingresso n. 2 2 an che dal vico, ove si trovano un a grande mangiatoia, due celle c ia latrina. Vi si
rinvennero gli avanzi di u n carro a du e ru o te c due scheletri di cavalli, ciascuno munito di tre campanelli
dì bronzo Qui forse lasciavano i loro veicoli c gli animali adoperali nel trasporlo quei pagani del
vicino b orgo, che prendevano parlo alla sacra cerimonia.
Viene in seguilo u n ’officina che comprende due botteghe n . 14 e 1 5 , con Tingresso sulla strada principale
e Ire celle interne, che escono tu tte in u n ’area triangolare, avente un a porla n. 21 sul vicolo di Narciso,
e dove sul suolo sono fabbricate alcu n e vasche. Si è credula finora u n a fabbrica di sapone per osservisi
scoperto u n ammasso di calce, che peraltro no n può fornire a tale congettura u n valido argomento *.
All’adito n . IC di un a gradinata ora del tu tto d istru tta, che conduceva ai cenacoli su p e rio ri, e ad
u n a bottega ’ n. 17 col podio per la vendila dello merci c la cella p e r gli avventori, costeggiala da u n
passaggio alla cucina cd alla la trin a, succede la laberna Phoebi n . 18.
Questa " a destra dell’ingresso ha il podio di fabbrica già rivestito di slucco rosso con la fornace;
c nel fondo si trovano due piccole colle, il fusorium, la la trin a ed il poslicum n. 2 0 sul vicolo. 11 nome
dcl padrone di questa bottega venne somministralo dal seguente p rogramma (zang. n. 1 0 3 ), che insieme
ad a ltri ora dislrutli leggevasi sul muro esterno :
M • IlOLCONIVM • PRISCVM
C • GAVIVM • RVFVM II VIR
PHOEBVS'CVH-EMPfORIBVS
SVIS ■ RüGAT
cioè Febo iiisteinc ai suoi compratori vuole per duumviri M. Olconio Prisco e C. Gavio Rufo.
Segue un a cisterna pubblica n. 1 9 coverta d i volla c con u n finestrino già chiuso da sportello.
Sulla sua esterna parete meridionale cravi u n sacro dipinto " , il cui disegno ci è conservalo ncITopera dcl
Mazois". Rappresenta un a sta tu a collocala sopra u n a base, e su ciascun lato di essa Ire figure panneggiato
dei magistri «jci el compili. Il Jo rd an " , ritenendo per cerio che anche i Lari avessero dovuto esservi
rappresentali, riannoda questa sacra pittu ra alia serie dei dipinti lararii.
Presso la descritta cisterna trovasi T ara di fabbrica per le offciTc, c più innanzi u n a fontana.
Terminata la descrizione di quest’ iso/a, c h e , secondo la partizione del Fio re lli, sarebbe la prima
della regione sesta, passo a descrivere la seconda, situala alle spalle di quella c delimitata dai vicoli di
Narciso, di Mercurio e d i Modesto c dalTojyci'.
Nella parie meridionale di quest’isola trovasi u n vetusto edifizio di epoca sannilica, costruito nella
facciala con pilastri di pietra nucerina c rafforzalo più lardi con I’ opera laterizia. Sul muro esterno vi
orano dipinte varie iscrizioni osche, fra le quali la seguente assai ìmporlanln :
Eksuic . amvianud . eiTuns
an ter . t i i i r r i . XII . i n i . ver
sarinu . p u f . faamat
Mr . Aadiriis . V
’ Fu sterrato ai IO 1TS8. FIOSEI.LI, Porap. an(. h
pg. 41.
’ Viappio a Pompei
co. pg. C«-67.
^Pompeia, pg. 234.
' Descritione di Pompei, pg, 81,
* Ecco quanto sì legge nella relaziono oflloiale degli
(1788)- S i ¿evacuato un salone tutto aperto, cioè
.a porla o<
fosse un silo pubblico. Tiene il pavimento di rausaii
lisla nera d'intorno. La tonica dipinta col zoccolo nei
con alcuni soliti ornali. Ne! fondo di questo salone
ri è UD piedistallo
facce in duo lati,
essendo dagli antichi spogliato. Vi 6 una porta con
gradiol vestiti
con tavole di marino, cho porta ad un luogo comune. E si è trovato
vicino a detta porla. Due tondi con loro piastre. Duo pezzi d'ornainenlo
di serratura e suo llcchetto. Un pezzo tortigliato cho paro un serpo c
varii altri pezzetti, il tutto di bronzo. In un vano di duo pilastri noi
lalo di ponente, si è trovato kh peso di piombo con maniglia di ferro ».
FIORELLI, Pomp. ani. hlsl. 1, prs. 2.‘, pg, 41, Ora il trovamenlo di
un sol peso è di nluna iraporUnza, giacché pesi si trovano dovunque.
• Descriz. Pomp. ibid.
’ Inoltre si raccolse: « Bronzo. Due scudi di diam. on. 11 li2, cd
ognuno ha un pendolo dello stesso metallo, e tutti fissati al forro. Duo
campano alle on. 4, diam. on. 3. Un pozzo oon due anelli corno per
tenuta di una lampada, di diam. on. 6 li2. Una spezio di fibbione con
duo animali. Duo scudi ovati. Due pezzi rotti come altro fibbione simile
che forse sostenevano li due descritti scudi. N. 0 bullette ossiano
scudetti. N, 4 pezzi corno per ambiare. Una piastra con la sua tenuta.
Dne pezzi come perni. Due tondi oon loro perni. Tre piccoli scudeltl.
Duo altri forati. Due anelli di diam. on. 2. Altra (juantilà di picooli
anelli. Altri frantumi di centrelle o chiodi, cd una moneta. Ferro. Li
cerchioni, i miuli, ed altri ferri appartenenti al carro. Plomho. Tre
corroe. Crela. Una lucerna. Vetro. Sello coralli ». fiorblli, Potnp.
anl. hist. I, prs. 2-*, pag. 42.
• Cfr. DE JORIO Pian de PompH pg. 50-00.
‘ Vi si rinvenne: ■ Bronzo. N. 10 moneto di varii diametri. Uoa
campanella di animalo. Un ancllucclo. Un pezzo per ornamenlo di
serratura. Quattro licchetti. Un chiodo ed una grappa. Ed una quantilA
di diversi pezzami», fiorelli. Pomp, ani. hlsl. I, prs. 2.', pg. 44.
Fu scavata nei 1780. VI si rinvenne; « Bromo. N. 16 moneto di
variagrandezza-Un chiodo ovariialtri pezzetti. Argenlo. Duo anelli,
UDO <loi quali con una pietra come corniola con uoa figurina, cho ha
qualche cosa in mano. Piombo. Un vaso, ossia un cassone di piombo
col suo coperchio forato in mezzi, ed il fondo di rame lungo pal-2 1|2,
largo 1 I{2, alto 1 I|4; più uno schelelro umane c duo di animali
quadrupedi, come un cane ed un cavallo ». fiorelli, op. dt. 1, prs.
Il Corssen ', dottissimo filologo tedesco, ha riicnuto lalc epigrafe come indicazione della casa, ove
abitava (faamat) Mario A d irio , mciilro il Fiorelli la crede, forac con più ragione, u u bando emanato
dal mediUx o magistrato supremo du ran lc la oppugna-zione sullaiia per designare al popolo i luoghi delle
m u ra , ove gli abilanli di u n rione dovevano accorrere alla difesa, o il nome di colui che vi comandava.
Sicché 1 is()rizione vien tradolla in la tin o ; ( cive« d e ) hoc anibitu eunt(o) in le r lu rrim duodccimam el
porliim Sarinain, ubi S tai Marius Adiriiis Vibii filius : ed in italiano ; i cilladini d i questo rione vadano
fra la torre dodicesima e la porla Sarina, dove sla (comanda) Mario Adirio figlio d i Vibio.
Il suddetto edifizio comprende la splendida abitazione detta di Sallustio c di Ancone * ; essa
appartiene certamente ad u n Aulo Cossuzio lÀbaiiio, il cui nome leggesi in u n suggello d i bronzo, ivi
(rovaio Dopo le (afiernoe n . 1 , 2 , 3 a contare d all’ angolo sud-ovest dell’ isola, delle quali la prima
ha il podio di fabbrica con sei vasi di terracotta ed il fo co la re , si apre Tin g resso a quest’ abitazione
modiiinlc im ampio androne n. 4 , dal quale si passa nelTatrio. Questo ha l’ impluvio nel mezzo, sul
CUI margine ora collocala un a piccola cerva di b ro n z o , c comunica con ie du e hotteglio laterali alla
porta, delle quali quella a sinistra n. 5 contiene anche il podio di fabbrica con sci u rn e infisse di terracotta.
Notevole è la decorazione dell’ atrio , la quale per esser formata di rettangoli rilevati di fino stucco
vanamente colorito ed imilanli perciò un a incrostazione di marmo devcsi ritenere per la più antica
secondo lo investigazioni del Mau Sul lato destro o meridionale deli’ atrio sono due c u b ic o li, nel
secondo dei quali leggesi il seguente grazioso gralTito a ll’ indirizzo di un a giovinetta (zang n 1234) •
PVPA • QVII BIILAISTIBI
MIIMISJT QVITVVSIIS VAL-
Sembra u n verso tetramclro, che polrcbbe accentuarsi cosi ;
piipa, qu(a)e bel(l)a és, libi me misil qui luus és(l) val(e).
Incontrasi in seguilo su qucslo stesso lato u n breve ¡.assaggio, che conduce nel così detto gineceo
Sul lato opposto SI ap rono u n piccolo vcsiibolo, cbe precede u n dormitorio ospitale, e duo altri cubicoli
Seguono le ali, che presentano la stessa decorazione delTalrio, c delle q uali Tuna a destra comunica
con un a ce la ru stica c 1 altra a sinislra dà accesso ad u n a gradinata a l piano superiore.
_ In londo Si apre il tablino u g u almente decoralo, avcnto u n ’ ampia finestra sul viridario. Il tabiino
e costeggiato a destra dalla fauce e a sinistra dal triclinio, con cui comunica, e che h a il su o ingresso
pimcipalc dal vindario. Queslo addossalo alla parete orientale contiene il solo ambulac ro o c cid en tale ,
Il CUI porlico era sostenuto da q u a llro colonne. Il giardino ha due canalelli per fiori, la bocca di una
cisterna, un a piccola fontana, una vasca anche ad o prata per bagno ed u n triclinio estivo d i tre le tti di
fabbrica col monopodio. Il Pompeiano vi godeva la vista dei fiori c l’ombra d i un a pergola che poggiava
su du e pilastri. Nell ambulacro si trovano gli aditi di u n ’ apolheca, d i u n cubicolo, di un o stanzino
adoprato forse per ta b u lan o , d i un a second.i gradinata, accanto a cui si apre il passaggio ad u n a spaziosa
cucina, 0 finalmente di u n ru stico vestibolo coll’ uscita postica n. 3 0 c la latrina.
Rilornando nclT a irio , entriamo pei breve passaggio, accennato di sopra, alTapparlamenlo segreto,
creduto il venereo. Un servo, clic dormiva nella piccola cella a ttigua, c a cui forse era indirizzato quel
saluto pili vo le scritto sulle pareti dol detto passaggio NYMPHODOTE VA (zang. n. 1 235) ne difendeva
I ingresso dall ardimento di chi avesse voluto intro d u rsi in q u e s t'in tim i penetrali. Quivi u n viridario
circondato per tre lati da u n portico sostenuto da o lio colonne, era splendidamente decorato, conservando
ancora prezioso ed importatili pitture.
Su] mu ro di prospollo «cdesi il bellissimo o grandioso dipinto ‘ di .d tleone. S o n o u n a n tro è
mgmoec ,ial.s a smislra Diana nuda, elio colla manca si copre il pube e solleva la destra vcioo Atteone
quasi volesse allontonarlo con gli a p rira i .11 acqua. Qu esti. sul cui eo|io sono già sp uma te In corna di
•’ “ ■»'“ »»>" “ afferrando eolia
SUI,stia mano la icsla dell u no, el,o si è avvilicdiioto alla sua gamba sinistra o vibrando con la destra il
pedo contro il secondo, d ìe dairalmo lato si scaglia. Pi'ossa Diana sono le sue vesti o i suoi a tlriboli oioò
v,"s„'°“n 'Ì T Ì ’ " " I“ “ . r a r c lr. o l’a rc o : alquanto più innanzi n „ d o ’ganto
■ Z e e to m io Z “ " = g » « " f , ma Io stesso Attoono
ai prasonlalo nel momemo, om la dea si accorge d i lu i, che la osserva sollevando meraviglialo Ja
desila . S u ciascun lato d d qu:,dro vcdosi dipinta sopra un a base un a donna co ronala, cho con ambe
à v r ‘. . r n ” .‘•'■■"».“ “ 'P g '" ’ I " »Ila eaernziono, non ó a .acero che 1 eh. Dii. ,” ■
.avvisa nella l ì p r a p,i, grande di Atloona carallcri piuitoslo arraici '
J - I ■ HO e di uiin Baccante , che avendo le stesse proporzioni delle due donne or
m , r r “ " 7 '™ ®" g “ »“ » » ■!'»>■■» «lai .’ig» dame vcdosi F r is s e " , d ,o IravorL i
ma re sul montone; egli abbandona la destra sul ginocchio cd ha le gambe coverte di una russa c lam id e
* Zeilschrift. XXH, 280
“ Descriz. Pomp. p. 83, 153 e seg,
' Fu scavala dal 1800. fiorelli, Pomp. a:
* FIORELLI, Potnp. «li, hlst. I, prs. 2.', pj
* Ctoni. Scav. Pomp. voi li, pg. 3Sß a 43i
’ Quesla intei'petrazione Ir
1 pompeiano. Cfr. hblbio, op. cl
» DuU. Inel. 1809 p. 151-