Dicli'o a i se itolcri d i A rrio Diomede, Vclosio Grato c Ceio Labeone v eggonsi a llr i b a sam en ti di tombe,
ma q u a si in m in a , e u n rec in to sep o lcra le, in cui ira molto stelo anep ig rafi si r in v en n e u n a , che indicava
il luogo dove rip o sav an o le c en e ri d i L . Ceio Comune
N .‘ 5 . C. 7. Il sepolcro n. 5 c fo rm alo d a u u g r a n cippo d i IraveiTino, clcg an tem cn lo po g g ia lo sulla
b a s e , e so rm o n ta lo d a u u a c o rn ic e ch e te rm in a con u n ravv o lg imen to di pa lm a. L’isc rizio n e rip e tu ta su
(lue lali d ic e * i
A Marco Alleio Libclla p a d r e , E d ile , Prcfello d i un Duumviro Quinquennale, e a M. Aìleio Libcìla figlio,
Deciirionc, che visse 11 onni. ¡I popolo concesse il luogo pel momimcnio, e questo fu fa llo elevare a l marito
ed a l figlio da ADein Dechnìlla , ¡iglia d i Marco, sacerdotessa pubblica di Cerere.
Alle sp a lle ed a fiauco del inomimen lo dei du e L ib c lla , v eggonsi u u re c in to (n .C ) , ch e a llr i dicono
a v er se rv ilo p e r sep p ellirv i i c illa d iu i p iù p o v e ri, a ltri lo d ic h ia ra n o p e r u n u s tr in o p riv a to ; c (n .7 ) una
tomba q u a si ru iiia la , ch e n u lla offre d ’ in te ressa n te .
N.® 8. Su lTallro Iato d e lla v ia , im m cd ia lam en lc dopo la v illa s u b u rb a n a , è u n tric lin io fu nehro *, cioè
il lu o g o dove la famiglia dolT e stin to veniva a c e le b ra re il silicernium, la cena m o iT u a ria, d e lla anche
i-nena novendiaìis, p o rch e d’o rd in a rio faccvasi nel n ono g io rn o dopo la inuma zio n e. ITcpigrafc, ch e è in
mezzo a l fro n to n e , rico rd a che qucslo tric lin io venne co stru ito a Gneo Fiiii'io Saturnino, figlio d i Quinto,
della tribù faleriua, d a l suo liberto Callisto *. L ’in te rn o d ella slanza e ra graz io samen te d e co ralo di p ittu re
c lic rap p rese n ta v an o p ia n te etl a n imali: tr e la li veg g o n si oc cu p a li d a a ltro lla n ti le tti fab b ric a li, ch e aU’uopo
si rico p riv an o d i c o ltric i; c stan n o in mezzo ad e ssi un a tavola p e r le vivando, c u n piccolo pied estallo
c ilin d r ic o , ch e se rv iv a d i a r a p e r le libazioni,
N.® 9. Vicn g iiislamonte co n sid era to come un o de’p iù im p o rta n ti sep o lcri d i Pom p ei, e v en n e coslru ilo
d a Ncvoleia Ty eh c . Vedi la illu stra z io n e speciale con la tavola an n essa .
N .“ IO. Denota u n re c in to fu n e b r e , possed u to d a u n ram o d e lla fam ig lia I s la e id ia , p o ich é a ltr i del
medesimo nome avevano lomba d ie tro Temiciclo d i J la in ia . Questo luogo sep o lcra le ap p arten ev a, come
dice la isc rizione infissa nel m u ro ch e fro n te g g ia la s tr a d a , aN um e r io Islacidio Eletto magistrato del pago
augusto, a Numerio Islacidio Januario, e a Mesonia Sa lu lla , (11 s ep o lcro ) ha per lungo e p e r largo 15 piedi
Nel rc c in lo si tro v aro n o tre s le le , 1’ un a d i N. Isla cid io E le n o , l ’a llra d 'Is la e id ia S c a p id e , c la terza
senza e p ig ra fe ; in n an zi a lla seco n d a é infisso d e n tro te rr a u n v a so , d e sliiialo a ric e v e re le offerte,
N.® 11 . È il ccnolafio d c irA u g u s ta le Caio Calvcnzio Q u ie to , se p aratam e n te illu s tra to .
N .‘ 12. 13. R ito rn a n d o su! la lo s in i s tr o , ved esi p re c isam en te .sul b ifo rca rsi d ella v ia la tom b a n. 12,
d ella q u a le e ra p ro b ab ilm en te u n a d ip en d en z a l’u s trin o p riv alo ii. 13.11 sepolcro no n av en d o isc rizio n e ,
vieti c o n tra d is tin lo con la su a p a iTicolarilà p iù notevole, cioè la p o rla d i m a rm o . L’in te rn o , cui é imp ed ito
l'accesso d a lla p o rta c liiu sa a c h ia v e , co n siste in u n a c am e ra c o v e r ta , c illum in a ta d a u n a finestra
p ra llic a la n e lla v o lla : in fondo v i è ima n ic ch ia , n ella qu a le fu tro vato u n g ro sso vaso c in e ra rio d i a lab a stro ,
e su i b an ch i la lc ra ii vi e ra n o d isposti a llr i v asi min o ri di ma rm o c d i te rr a c o tta , con v a rie lam p ad e di
bronzo.
N®. 1-i. La lom b a , ch e sul lalo d e s tro d e lla via é d i fronte a qu e lla o ra d e s c r ita , h a p re so an clic il
nome da u n c a ra lle re p e c u lia r e , ch e la d islin g iie da tu lle le a ltre , vai d ire la l'orma ro to n d a che
u slc rn ain c iile h a la su a c ella sep o lcra le. Il mu ro di citila c so rm o n ta lo n egli an g o li da p ic co li a c ro lc rii,
d ei q u a li sono de co rali con b a sso riliev i d i stu c co q u e lli d e lla fac cia ta a n te rio re .
Im m e d iatam e n te d o p o , viene il sep o lcro di A. Umbricio Scaltro ( n . l o ) , pel q u a le m o n um en to vedi
la su a p a rtico la re illu stra z io n e .
Nel rincliiiiso di m u r a , posto fra la tomba an zid e lta (n . 15) c la se g u en te (n . 1 6 ) , tro v a s i un cippulo
d i m a rm o ’ con q u e sta isc rizio n e : Tyche venerea di Giulia ¿Uigusla, a lla sua Giunone^, Codesta Ty clic,
che lin dopo m o rte mena in trionfo i ve rg o g n o si se rv ig i re s i a lla figlia di A u g u s to , ben d o v e v a , p e r
isp u d o ra lc z z a , e sser degna d ella su a p a d ro n a !
11 n . 16 co rrisp o n d e a u n sepolcro n on finito*, ch e p e rc iò h a il co lomb ario senza u r n e , c fu trovalo
m an ca n te d’isc rizio n e . R a ssomiglia mollo p e r la l'orma a lle tom b e di Ncvoleia Tyche c di Caio Calvctizio;
. iscrizione (di Velasio Grato) Perocciiò scbtoRO lo anzidellc sculture
siaiisi rinvenuto in quello vicinanza, puro la staiua, essendo nuda o di liuon
carallere ( laddove quello del sepolcro di l.atieone son tulle topaie c di non
Imeni maniera) ci sembra che debba riferirsi a qualciic altro de'vicini
ra.iniimenli scpoicrali.
■Monnns./narr.A'Mp,, 11,2353.
MIomms.,/njcr.A’eep.,n-2330.
" Fu scoverlo la prima volla nel gennajo 1775, ma si tornò a covrirlo
ili terra, dopo lolla 0 Irasporlala al Museo di Napoli la iscrizione sovrapposi!
alla porta. Poi nel fcbbrajo i813 rivide nuovamenle la luce; però allora non
essendovi piò l’epigrafe, deve condonarsi al Mazois la congcilura ila lui
emessa (Op. cit.,lm. l.p.iO), clie queslo iriclinio non fosse un’apparloncnza
retribuzione, a luUc le famiglte die possodovaiio sepollurc lungliesso la via.
■* Momms., fnsor.fViap.. Il 23.49.
■.Mazois,Op. eiL.,lm.l,pl.
' Momms., Itiier. Niip,, n. 23-13.
’ È quello fra i molti allri somigliami, clic rondo meno abluzzala la
forma della testa umana, vedendosi noi lalo poslerioro lo Ircoce di eapelli
sccndonli sullo spallo ; ma il lalo anteriore ò, corno sempre, pcrfcltamcnlf
liscio. V. la noia 2 a pg. i3. L'iscrizione ò riportata dal Momms., Imcr.
poicliò i Genii, clic nella credenza religiosa dei liora
persona, cliiamavansi Cinii se slavano a liilela dogli
li assistevano ogni
omini, 0 Giunoni
ni di novembre ilei 1812. Fiorelli, Op, c
in q uanto che il cippo sì eleva su tre g radini d i marmo bianco, che riposano sopra un a base di pietre
vesuviano. Qui la fila dei sepolcri riman e in te rro tta su l lato destro della v ia , c ciò nc porge occasion
e di rito rn are al lalo o pposto, ove ci siam lascialo indietro u n a continuazione di fabbriche, indicate nella
p ianta col n . 17.
Questo nume ro c il seguente ! 8 si riferiscono ad u n a sola villa privala, la quale se fosse stata rimessa
interamente a luce, ' no n sarebbe certo ru llim a fra le tre, clic sono stale scovcrtc in quesla via. Molli,
che non l’haiuio a ttentamente stu d iala in lu tto lo sue p arti, nc fanno due edilìzi distinti, * c chiamano
casa delle colonne- a musaico ¡1 n." 18 , e locanda e scuderie il n.® ! 7 . Che le fabbriche indicale con
qucsli due luimcri avessero avuto u n uso differente, è in d u bitato; in quanto d ie ru n a parte avrà servilo
p e r villa o abitazione d i u n ricco pompeiano, c l’a ltra sarà stala afiillata per holleghe, stalle o rimesso
e locande. Ma ciò no n toglie ch e l’u iia c l’a llra p arte formassero u n solo caseggiato, posseduto da un a
sola persona; poiché quella d ie d iiam a n o casa delle colonne a musaico, essendo cosli'uila a mezza costa
del declivio della collina, si presenta sollo due aspelli diversi : cioè per un a parte è al pian terreno ,
come tu tte le casc pompeiane; ma poi diventa gradatnnionto u n piano supcriore , che si appoggia e
distende su tu tta quella fila d i stanze, che dicono stalle c locande; * perciò è evidente ch ctpjeslc siano
una p arte integrale della villa, precisamente come nelT a ltra dotta di Diomede , troviamo al pi.aiio dcl
giardino u n a serie di stanze con solide volle, ch e sostiene il piano superiore.
L ’ordine da noi adottato d i an dare verso la cillà richiede , che incominciassimo dall’ ultima bottega
verso noi'd, cioè da quella più vicina a l mo n umcn lo sepolcrale dei due Libclla. E ricorderemo clic essa
conteneva ima fabbrica di Icrrccollo; ‘ poiché nella retrobottega csisic u n a piccola fornace , in cui ac-
ccndevasi il fuoco, e attraverso la volta foracchiata d i essa il calore e lo fiamme passavano al forno
sovrapposlo, dove si cuocevano gli oggetti di c reta. Vi si rinvennero prima Ireiilaquattro pignaltini ad
u n manico, c pochi g iorni dopo, in u n angolo, trenta p ignatte di diversa forma e grandezza e altri otto
pignaltini. — Sulle anlae della p o rla della seconda bottega leggcvansi ta lu n i mal conservali programmi
e si trovò nell’ interno di essa “ u n a q u an tità d i ossa di cavalli c di altri a n im a l i, u n a campanella ,
alcu n e m o n e te , e piccoli frammenti d i bronzo p e r guarnizione. — UiTaltra di queste camere leiTcnc ,
m a no n sappiamo quale precisamente , fu ricercala a i 17 settembre 1 838 , o vi si rin v en n e ro ’ un a
C0UC41-framnienlala a duo manici, du e basi per Icltislo rn io , tre rosoni circolari con piinla nel mezzo,
u n ancllcUo, o l'orlo di bronzo pel buco della stanga della porla.
Le altro stanze, che vennero tu lle scoverle o ricercale nel !8 1 3 , l'anno argomentare c dalla soglia di
pietra vesuviana clie lianiio quasi tu tte , e dagli oggelli ivi rinvenuli ' , che per ia maggior parte
fossero bollcghc; sopra ognuna d i esse vi era u n a stanza, a cui si saliva per mezzo di un a scala, i cui
p rimi g radini erano di pietra o di ma tto n i. Quasi nel mezzo di ipicsta fila di botteghe vi è u n serbatoio
di acqua, il qu a le alimentava Tabbcvcraloio che gli é dinanzi, c clic serviva per gli animali, che andavano
alla cillà o ne riuscivano.
Dopo dodici botteghe trovasi u n a p rima en tra ta alla villa , cioè im androne rnzzamcnte selcialo , e
' Cominciò ad apparire queslo edilìcio agli 3 febbraio -1812, quando si
scopriva la strada dei sepolcri: . nello sterrainenlo dello strada, elio da
quesla cillà deve condurre alla casa di campagna , circa un 100 palmi
dislanle dal nìccliioiio (il sedile semicircolare coverlo), si ò incomiiiciato
a scoprire un muro lavoralo a bugno con cornicetic allorno di stucco
(Fiorelli, Pomp. ant. Iiist. Un. I, prt. 3, pag. 79). Fu lascialo ai 23
settembre 1813. Ripreso ai 18 settembre 1337, vi si lavorò fino ai 27
marzo 1838; poi dal 10 scltembro fu continuato fino ai 13 novembre
dello slcsso anno, e alcuno ricerche parziali vi si fecero ai 10 dicembre
-»•»V V .1 I J.idi»u ihK,;.,
’ BtiETon, Pompóio 1853, pog. 217.
• colonne a musaico).. , est un long I
« 1818; il est composi d'uii porlique
'cr était i
de cello maison (dcüc
al qui fui ddcouverl cu
• ' • • -.Lo
............... -e lorrasses, et quelques pièces
. conservent enccro leurs voûtes .. Aloe, ics ruines de Pcmprt jusqu’en
ÌS60 , pog. 23 : . Ces boutiques avaient un dingo supdricur cl une
. terrasse, derrière Inqucllo dlaient plusieurs logos appuyées sur dos
. colonnes i. Queste tori-asze o queste leggo appnrlenevano alla villa ,
non già allo botleglic. - La casa dolle colonne .a musaico è delta anche
di Medusa 0 di M. Crasso Fcugi (ATiis. Bo.-b. voi. XV. iv. 55-59)
‘ Ciò infatti non solo apparisce dal portico di una terrazza a mclà
scavalo, clic si dislendc al di sopra della fila di bollegho , ( v. nota
procedcnle), me dalie Relazioni degli Scavi (8 febbraio, 27 giugno, 19
settembre ,12 dicembre 1812) si rileva, cho sugli archi più prossimi
oli' entrala della villa era cosUmita una slanza, nella quale si trovò ai
27 giugno 1812 uim quanlità g,•nudissima di oggetli. Crediamo pregio
iieii opera II ricorOarc, die il grazioso candelabro ivi rinvenuto, avente
• lorracotla • (cho è quello doll'uUima bottega di sopra doscrillo.) Anche
le informozioni di Drélon sono conformi a quello cho noi diciamo ,
perchè egli nota (o. e, pag. 217) ; i Dans 1’ avant-dorniérc liouliquo
. (ceiicnilo do«a porla Mia ciiiii) plusieurs noms étaient li-acés en
• grandes Icllrcs rouges sur le sluc : un seul csl lisible sur la
. muraille de droite : L STAIVS PROCVLVS. La ilorniére Imutiquo
> est excessivement curieuse; c'est uno fabriquo do polerios. »
‘ Ai IG ollobre, o ai 19 dicembre 1833 , cioè una volla la bottega,
od ua' alira la rotrobotlcga; in questo modo almeno, credo, io, si possono
conciliare le diverso o contrario indicazioni, che trovansi nei rapporti
degli Scavi. Perocché in dau do! 16 ollobro 1838 noi I!. voi. (pag.
301) dicosi: . nella boltega in seguito al forno », e nel voi. III. (pag.
143) < in altra sLanza in seguito della fornace i . E ai 19 dicembre nel
>conda botlcga a íírüta (?) la slroda d
li. (pag. 145)
la ciotola di
el Ifirs.
prt.:
li, che SI
Pomp. c
vedcsi pubblicalo
' Scoverla nei giorni 12-22 ellobio, 7 novombro 1838
= Z.vxGKiiEistEn. Corp. /user. lai. im. IV, n 01 Mnlìmr.».» a »k
Zangemeisler li pono , tn inberna seeinido ai adita aedi,m>, . ma dovea
S ; t “ , ; " “ “ :
. sepolcri c propriamente da dielro gli a r c h ic noi voli
< nella seconda boLtcg.a a sinistra la strada dei Sepolcri
Fiorelli, o. c, tm. II, pag. 360.
' Leggesi difalti nelle Relazioni degli s
l.vvorato por la solita strado che mena alla
alla porta di una botlog.v si ò trovalo un co
.alquanto patito nel corpo , uu mortaio di
• 22 moggio : Alla strada dol casino ieri si ricercò una boltega in
presenza di S. M. In Regina, o si rinvennero vari oggelti di non molu
consldoraziono.
19 giugno ; Alln solila strada do! casino e do' sepolcri, non lungi
dalla boltega elio si ricercò in presenza di S, M. la Regina il di 21
del passato maggio, è comparso, o si è dovuto togliere un candì labro
di bronzo liscio, allo pai 31(2 in buono sialo, mancando solo al piede
la solila buscita c due frondi. Una scccliia tutta frantumala, della quale
bilancia, c pochi pezzi degli scodellini.
24 giugno : Alla stimila dc’scpolcri, in un silo non lungi da quello
ove si li-ovarono vesligi di carri, si rinvennero vario lucerne , patere
acorre, ed allri vasi di bronzo.
appronUlo per ordino della Regina, che resta alla desil a di tale strada.