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N- 10. Altra laòema con la nicchia dei Pen a ti a sinislra deila p o r ta , cd in fondo due. celle e la
gradinala dei cenacoli superiori.
N. 11-12. Bottega, officina ed abilazionc appartenente probabilmente ad un o di quegli Alessandrini,
che dimorarono a Pompei. La Loltega, che avea duo ingressi divisi da parete di legno , cd u n a cella
p e r gli avventori, comunicava coll’ officina pcr mezzo di un a faucc riuscente in u n cortile , nel quale
addossalo ad un a delle pareti è l’ impluvio , e vi stavano una gradinala p e r il piano su p c rio re , u n
cubicolo, u n ’ apotheca ed un a cella alquanto spaziosa. Indi volgendo a drilla trovasi u n p o rtic o , solto
a l quale, oltre ad u n grande triclinio, so n o sul lalo orienlalc u u occus, u n ' apotheca, la cucina , un
ergastolo e l’adilo ad u n ’area scovcrta. La soglia del triclinio era d i basalto, cd in origine fn uu a mensa
c ontorna ta d i geroglifici, cho in terpretali dal Lcpsius dicono :
L'Horus 4 forte-Ji-cuore-c-Hà » , l’Oro-Uorus « proicffore dell' Egitto » , c huono-di-citorc-c-M »
Psmetico, vemitn a le , T a rn , signore d i O n , egli consacra a le un occhio d i Ilorus] onora il figliuolo
del Sole Psamefico ie , Tuin , signore d i On, con (due) Scpi-tiasi ; egli le tu o ... in On; dà a lui
Sei-Periodo tnolio grande sul trono di Horiis, come Uà eterno.
Colui ad u nque ch e uvea offerti sacri doui al dio fu n i è il re Psammclico IL , il sesto della 2G.^
dinastia Manelonica, che regnò dal 5 95 a i 5 89 innanzi T e. v. Questa mensa, cho ora conservasi net
Musco di Napoli, dovette essere trasportata a Pom p ei, quando vi si stabilirono gli Alcssandrini.
L ’oceus è decoralo di due dipinti assai p reg e v o li, dei q uali il p rimo rap p resenta Giove seduto in
trono ch e, poggiando i piedi sopra u u sup p ed an eo , stringe nella sinistra lo scellro c posa la destra su
di u n ’ urn a per deporvi o cavarne u n a sorte ; dietro a lu i apparisce d a u n lato la Vittoria in piedi
portando u n ram o di p a lma, e dall’ a ltro un a figura muliebre, clic nella mano abbassata sembra tenere
il coverchio dell' u rn a . Nel secondo q uadro vedesi Erco le col dritto ginocchio piegato su l suolo , i!
qu a le stringe in ciascuna mano u n serpente pcr strozzarlo; gli sta accanto Minerva in altiludinc tranquilla,
mentre Alcmcna fugge portando via il fanciullo Iticle, che p auroso si aggrappa a l suo braccio. Aiilitrione
seduto in trono, cinto il capo della tenia reale, è in a lto di snudare il parazonio. In fondo a! viridario
slava collocala T ara col sacello domeslico, nel quale si trovarono le imm ag in i in bronzo d ì u n Lare ,
di Minerva e d i Arpocrate, u n a piccola ara di le rra co lta , ed u n a lampada pendente dall’ allo.
N. 1 3 . L ’androne di quesla casa venne mutolo in bottega, nella quale vcdcsi il podio per la vendita
e u n grosso pezzo di travertino adibito pu re per banco. L’ abilazionc è formala dell’ alrio , ove sta u n
a ltro podio d i fab b ric a, di u n ’ala, dcl labiino con fauce adiacente, e di u n piccolo viridario circondato
da porlico, solto al quale s’ incontra il la rario, u n ’ e.redro, tre cubicoli cd u n a seconda fauce riuscente
nella cucina.
N. 14-15. Bottega aggregata alla precedente casa ed avente due ingressi , T u n o su l decumano o
T allro sul cardine della città.
N. 1 6 . Angusta laberna.
N. 1 7 . Vestibolo di un a gradinata che conduceva ad u n piano supcriore.
N. 18-20. Tre botteghe.
N. 21. Bottega con casetta annessa, la quale è composta di u n atrio lo , di un a g rad in a la , di u n
triclinio a vòlta, dì un a fauce, in cui sta un a piccola apotheca, e di u n cavedio con piscina ed alveare,
il focolare, la la trin a e la cisterna.
N. 2 2 -2 3 . Sono du e tabernae comunicanti fra loro ; entrambe hanno u n a cella nel fondo cd u n
alrio lo comune , dal quale si passava in u n ’ a ltra c e lla , al triclinio e alla cucina preceduta da due
gradini c addossata ad u n cavedio. Nella bottega n . 2 3 sta il podio per la vendita , la gradinala del
piano superiore, e accanto alla porla u n fallo di te rracotta, postovi contro il fascino.
N. 2 4 . È u n ’ officina che dipende dalla casa seguente, e presenta u n ’ arca con du e f o rn a c i, u n a
vasca ed u n focolare in gran p arte d islrutli , i! cesso accanto alla porta , ed u n a cella. Quindi viene
u n a lriolo, ove sta la scaletta cd u n cubicolo, a l quale nc sovrastava u u a ltro nel piano superiore.
N. 25 . Quesla casa lia T androne costeggialo da u n triclinio con u n ’ apotheca annessa e da
u n o spazioso dormitorio. L’ alrio luscanico è privo di labiino , e tiene a d ritta la faucc che metteva
nelT officina or dcscrillii, u n cubicolo ed u n ’ c.vedra ; a sinislra la gradinala, u n a cella ed u n ’ a la , che
comunica con u n oecus, in cui si rinvennero alcuno anfore.
N. 2 0 . Tflòeriia ru stica, con la scaletta per T ammezzato c u n vano di comunicazione coll’ attiguo
lermopolio. Accanto a lT ingresso vi è graffilo il nolo verso di Virgilio {Aened. IN. vs. 4 0 4 ) : tu d e a ,
lu praesens noslro succurre labori.
N. 2 7 . Adito d i un a scaia , clic conduceva ai cenacoli del termopolio , ove uom in i c donne si
abbandonavano all’ ebbrezza dei piaceri : accanto alla porta si legge graffilo :
E v i ’ L iA m e
CVM IIOMLMBVS-BELLIS
M M
N. 28 . Il termopolio contiene il podio pcr la vendita, cd h a in fondo la cella p e r gli avventori,
nonché il puleale della cisterna e il vano di comunicazione con la laberna n . 2C.
KOTA. - Duraote la preronla Descrizione Generale sono tornalo a Juco nella Reg, VI, Is. ina casa assai noteroll. D«"» P''"”“
n- 20, cha i decorata dello splendido dipinto di Orfeo, daremo In acRijilo una compiuta aesorlaione ; e della seconda abbiamo pubblicata
la importante pittura di Laocoonte (V. Tav, LX.Y1).
N. 2 9. La seguente casa appartenne ad u n M. Spurio agrimensore. Per il solito a n d ro n e , che avea
da u n lalo u n a scaletta c la cucina col cesso , c d a lTaltro u n apotheca comunicante con u n a più
spaziosa colla . si entra nell’ atrio avente T impluvio nel mezzo e il puleale d i traverlino. A sinislra
dell’ alrio trovasi un a cella lineslrala, di fronte u n ’ apotheca ed il lablino, dal quale si accedeva ad u n a
g radinata e a d .u n cubicolo rischiaralo da u n attiguo c avedio, c a d rilla u n allro cubicolo ed u n ’ ala
decorala d a Ire quadretti c irco la ri., un o coi b u sti di Bacco , Sileno, ed u n giovane Satiro ; a ltro con
quelli di un Satiro c di un a Baccante ; c il terzo finalmente rappresentante i b u sti di Ercole cd Onfalc.
Segue u n a fauco d ie conduce a l viridario, ne! quale riesce anche n n oecus. 11 giardino è preceduto da
lettoja sorretta da u n a colonna, e sul suo lato sinistro si trova un'e.xedra, sul cui pavimento signino è
scritto in pietruzze di musaico :
M • SPVRIVS MESOR
La decorano due quadri, dei q uali T un o rappresenta Ercole o Teseo che lotta con Ip polita, la regina
delle Amazzoni ; e T altro esibisce Oreste, clic riceve su l capo T acqua lu s t ra le , onde lo asperge u n a
sacerdotessa per purilicarlo. A dritta dcl viridario stan n o u n a cella familiare col dipinto di u n a Vittoria
in piedi sul globo, u n ’ apollieca ed un o spazioso triclinio finestrato.
N. 3 0 . Questa piccola casa h a l’androne situ alo fra la cucina ed u n oecus. Nell atrio, che conliene
un a mensa presso T impluvio, sono il triclinio, la gradinala per salire al piano superiore con sottoposta
apotheca, ed u n cubicolo decoralo d i figure mu lieb ri librate in aria ; di fronte all’ ingresso si trova il
labiino, già adorno di u n quadretto esprimente u n magistrato municipale , che vestito di bianca toga
e seduto sopra u n suggcsto fa al popolo un a gratu ita distribuzione di pane: lo assistono duo apparitori,
un o dei quali riceve u n pane per darlo ad u n fanciullo che p ro tende le mani. Il tabiino è costeggiato
a d ritta da una cella contenente armadi di legno, ed è seguito da u n piccolo viridario con d ipinture di
erbe e fiori.
N. 31. Taberna comunicanle con la cucina della casa or descritta.
N. 3 2 . Adito di u n a g rad in a ta , che menava ad u n piano supcriore indipendente.
N. 3 3-35. È u n ’ arca in parte coverta da te llo ja , la quale e ra sostenuta da u n pilastro.
N. 3 0-37. Taberna a duo ingressi , che contiene un o spazioso Irie lin io , la solita gradinala e-
forse u n piccolissimo cavedio.
N. 3 8 . Androne, in cui hanno uscita le localilà esistenti dietro alla botlcga n . 1 , c che immette
in u n alriolo circondato p e r due Iati da telloja c avente u n a vasca marmorea nel mezzo. In torno
alT alriolo si trovano tre celle, u n ’ opo/Iieca ed u no spazioso triclinio.
L ’ isola quarta è circoscritta dal decumanus major c dalle vie oclawa, seciintia c nona.
N. 1 . È il tempietto della F o rtu n a Augusta, già descritto cd illustrato in quest’ opera.
N. 2. Suolo appartenente a M. Tullio , il quale , allorché diede il luogo p c r la costruzione dcl
su d d e tto tempio, segnò col seguente cippo la p.arlc, che n’ era a lu i rimasta :
M • TVLLl • M ■ F
AREA • PRIVATA
In qucsTarea sono tre celle, u n triclinio, la cu c in a , la scaletta dcl piano superiore con adiacente
la trin a, e T adito al sotterraneo della cella del tempio.
N. 3. Seguono vario botteghe precedute da porlico. La p rima h a la scalcila per T ammezzato cd
u n a cella nel fondo. , .
N. 4 . La seconda contiene il banco p c r la vendita , ima cella cd u n a località ru stic a , o v .c ra la
la trin a.
N. 5 . Gradinata clic menava ad u n piano superiore indipcndenlo.
N. C. 7. Duo botteghe, ciascuna delle q uali contiene un a colla.
N. 8. È u n niigyiortiis, nel qu a le avevano T u scita secondaria tre casc di quesla medesima isola.
N. 9 . Toàcnia d’ incerta destinazione.
N. IO. Segue un a casella, il cui androne lia a sinislra uno cella contenente il cesso ed a ttigua ad
u n oecus finestrato, che era decorato di quadri rappresentanti Adone c Venere, Ettore cd Andromaca col
fanciullo Astianalle , Cintone c Pcrona. L’ a trio displuviato è circondalo da allo podio pcr la collura
de’ fiori cd è decoralo di paesaggi : nel mu ro di fronte vedcasi Bacco seduto con la pan tera a’ piedi.
A sinistra di qucslo alrio dopo T oecus trovasi u n a porta clic dava adito ad u n cubicolo ed al viridario
costeggiato da u n ambulacro sorretto da pilastri. Vi s’ incontrava uiTopol/icca, la cucina cd il triclinio.
N. H . Boltega con la scaletta per l’ammezzato.
N. 12. Adito di un a gradinala di cenacolo supcriore.
N. 1 3 .1 4 . Sono due spaziose botteghe, nelle quali ora sorto conservali alcuni dolii, che si rinvennero
fuori di l’ompci presso il liumc Sarno.
N. 15 .1 0 . Bottega a due in g re s s i, clic fu probabilmente laberna omarin , come si rileva da ima
insegna clic si vede accanto alla porla sul vico meridionale, c nella qu a le sono rapprescniali a rilievo
coloralo due uomini, clic portano sulle spalle un a b a rra d i le g n o , a cui è sospesa u n ’anfora vinaria.
N. 17. Bottega che lia la scaletta per T ammezzato , cd accanto all’ ingresso su l m u ro esterno
una niccliia rettangolare, in cui é dipinto Giove in piedi poggiato allo scettro c col fulmino in mano.
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