c clic consiste di un alrio lelrastilo preceduto da vcsiibolo, accanto al quale trovasi la cella d e ll'ostiario
nel suiiscainre della gradinata, di un a colla ru stica (ontcnenlo la cisterna e del piano supcriore.
N. 22. La casa seguente caduta pel trcmuoto del C3 d. C. Tu comprata da M. Anlislio o da L.
Lclio c m utala in u n ’ officina. A tale u opo vi si costruirono vario stanze destinale al lavoro e si covrì
con tettoia il viridario, di cui un a parto congiunta mediante u n lungo corridoio alla pi-ecedcnlc abitazione
era posseduta dal proprietario di qucsTultima. Rispondevano su l dello viridario il triclinio sopra accennalo
cd un o spazioso cubicolo ornalo dolle pittu re di u n Fau n o , di ima Baccante, di Amorini, leoni c cigni,
N. 23. Quesla casa (d om i« A. Heren u ld Cominnnis) è dotta di Apollo p c r un a pittu ra esistente
sulla parete meridionale dell’ alrio clic esibisce il n ume in piedi col ilagollo cd il globo nello mani
L’ androne è costeggiato da due c u b ic o li, di cui quello a sinislra ha accanto la scala per il piano
superiora. Sul lalo destro delTalrio luscanico si aprono due slanze abbastanza spaziose c precedute da
grad in i, ia seconda delle q uali è ornata d i u n dipinto esibente, secondo l’Holbig*, la figura di Licomede.
Di lio n lc, tra u n ’oeciis c la faucc è situato il lablino decoralo di pilastrini marmorei addossali alle nnfc
e dei dipinti di Venere clic si mira nello specchio o di Adone ferito nonché di qu a llro b u sti m u liebri,
dei quali duo. di Venere con u n Amorino sulla spalla. Il viridario, ia cui parete meridionale olTre un a
veduta di giardino , contiene ima fontana di ma rm o falla con molto arlilizio c circondala da ermo
bicipiti e da statuette. In fondo si apre il triclinio fiancheggialo a sinistra dalla cella penarla e a dritta
dalla cucina con latrina e la ra rio , alla quale sono olliguc una cella mstica e ia scaletta ai cenacoli.
A destra del viridario è u n vestibolo comune od u n apotheca c ad u n cubicolo fin es tra to , seguiti da
due oeci, di cui quello a sinistra ha allo spallo u n ’a ltra apotheca. Quindi discendendo q uattro gradini
si entra nello .ri/s/iw avente nel mezzo un a fonte di marmo adorna di pilastrini con ermo. Oltre alle
pitturo di genere, che la decorano, si scovrirono incastrali nel muro sellenlrionale duo musaici trasportali
nel Musco di Napoli , rappresentanti T u n o Achille che trac la spada contro Agamennone e T a llro il
g ruppo delle tre Grazie in piedi. S u questo lalo trovasi il triclinio e s tiv o , il cui tetto era sostenuto da
colonne rivestivo di opera musiva c d ì conchiglie, e dove nello pareti erano praticate tre nicchie per le
divinità protettrici. Accanto ad esso si apre un a bellissima cxodra decorala esternamente da u n quadro
a musaico colla rappresentanza di Achille riconosciuto d a Ulisse alla presenza di Dcidamia, ed internamente
da ornati a rc h ite tto n ic i, fra i quali veggonsi le immagini di Bacco seduto e munito di tirso , di
Apollo col nimbo intorno al capo e con lo scellro nella d e s tra , di Venera in simile atteggiamento , e
numerose figure relative al mito di Marsia
N. 2 4 . Gradinala indipendente pcr u n piano superiore.
N. 2 5 . Segue u n ’ ultima abitazione costruita sopra la pianta di u n edifizio più antico ab b attu to ,
come alicstano le du e colonne di pietra nucerine rimaste nelTatrio. L’ingresso era fiancheggiato da un
cubicolo, che per la sua decorazione dovette appartenere a quell’ antico edifizio, c dal triclinio. L’atrio
avea un a scalcila di legno pcr il piano superiore, due celle da u n la to , due a ltre di fronte e u n anfraclum
conducente alla cucina cd ai cesso.
N. 2 0 . Queslo vano immellc in u n ’area scovcrta, ove da u n lato vcdcsi u no spazio difeso da tettoia
c circoscritto da podio : oravi inoltre un a scaletta p e r celle superiori. Sulla v ia , presso ad u n muro
addossalo all’ agger è T ara p e r i sacrifizi compitali.
11 decumanus major c le vie prim a , quinta e sexta circoscrivono Twoia ottava.
N. 1 - 3 . Sono tre uscito secondarie, delle q uali la p rima appartiene alla casa n. 2 2 con l’ingresso
principale sul lato orientale, la seconda è della Fullonica e la terza sp ella alla bellissima abitazione n.
5 della del poeta tragico già descritta in u n allro luogo di quest’ opera.
N. 4 0 C. Sono due tabernae, che nc fianclieggiano Tingresso e comunicano co iTandrone. Vi si
rinvennero an elli, m onili, artnillc e pendenti di oro caduti dal piano supcriore abitalo probabilmente
da donne.
N. 7. Gradinala di u n ’ abitazione indipondonto.
N. 8 . Viene in seguilo u n lermopolio. A destra è u n podio di fabbrica in forma d i u n triclinio ,
accanto a cui è u n dolio fabbricalo sul su o lo , e a sinislra è u n a ltro banco con sci d o lii, dei quali
alcuni conservano il suggello del fabbricante Laurinio servo di Pinnia ;
LAVRINI
PINNIAES
In fondo alla bottega trovasi un a cella, la quale avea alle spalle u n cubicolo, du e stanze, la cucina,
ii cesso, e d 'in co n tro a queste località trovasi u n ’ arca scovcrta ed il triclinio.
N. 9 . Questa bottega tiene a destra del suo ingresso abbastanza ampio il podio con fornace cd
u rn a . Quallro dolii di terracotta stan n o presso ad un a cella situala nel fondo, alla quale è contigua la
località destinata agli avventori, comunicante con altre celle poste in u n livello superiore.
N. 10. Gradinata dei cenacoli superiori.
N. H - È u n ’altra laberna avente la scaletta di legno per l’ammezzato cd u n a cella, che contiene
due dolii infissi nel suolo.
a descrivere il lato orientalo dclTisola, incontriamo dap p rim a un castello aquario in
forma di arco trionfale sormontato u n tempo dalla statua equestre di bronzo rappresentante Gaio Cesare,
cho al presente vedesi nel Museo Nazionale di Napoli.
N. 12. 13. É un a bottega a due aditi, con la gradinala nel fondo, a cui è sottoposto il focolare
e la latrina. Alle spalle di essa sono due celle, che comunicano con la bottega n . 9. Leggendosi accosto
ad una delle sue porle il programma '
VETTIUM IsTv-f-Dios
EST - POMARI - FACITE
non c improbabile d ie questa boltega a l p ari dell’ a ltra menzionala di .sopra (p ag . 31) sia sta ta destinata
alla vendita delle frulla.
N. 14. Segue la cosi della boltega del barbiere, nella quale il Fiorelli * ha riconosciuto a ragione
u n sacrario compilale: nel mezzo sta una piccola a ra , sulla parete destra sono praticate due nicchie,
sollo lo quali vedcsi u n banco d i fabbrica, c nel fondo si trova u n ’ a ngusta cclletta.
N. 15-19. Sono cinque boUcglic, che non oflrono alcuna cosa notevole.
N. 20 . P e r qucslo vano entrasi nella principale Fullonica di Pompei, nel luogo cioè, dove i ftilloni
lavavano c tingevano i p anni. A sinislra dell' androne cvvi la cella dell’ o s tia rio , e più innanzi un a
an gusta apotheca. Un porlico sostenuto da undici pilastri circondava u n ’ area spaziosa, su cui venivano
distesi al sole i drappi lavati. N o li'am b u la c ro orientale si apro il tabiino fra due cubicoli avente il
pavimento di musaico, c decorato dei dipinli di Adone ferito *, di Tcsco, che g uarda il Minotauro da
lu i ucciso e di Admeto *. Sul lalo meridionale si trova una stanza spaziosa adibita forse pcr triclìnio,
cd in seguilo s’incontrano duo collo comunicanti fra loro e precedute da vestiboli, la gradinala dcl piano
superiore, la cucina col forno, e quattro altre celle, di cui T u ltima era del custode dcl poslicum n.
2. Sotto al porlico occidentale veggonsi tre vasello cd a lcuni lavatoi , ed in quello settentrionale vari
m u retti addossali alla parete , fra i quali erano incassale le conche di b ro n z o , nelle quali i fulloni
pigiavano i panni. Indi seguono la cella, ovoera collocalo il pressorium, un a slanza d’incerta doslin.azionc,
un adito di comunicazione con la casa a ttigua c finalmente l’ a rm a d io , d ie custodiva i p anni lavali.
Alcune piltu re ‘ , che decoravano il penultimo pilastro dol lalo orientale a contare dall’ angolo
n o rd -o s i, ci h an n o messo in grado d i conoscere varie occupazioni dei fulloni. Nella p rim a di esse c
ritrailo il liniifricalor, che cardo u n panno sospeso ad u n bastone, mentre u n a ltro lavoratore coronato
d’ulivo porla nella sinislra un a seccliia e sul dorso il trabiccolo, su cui posa la civetta sacra a Minerva,
prolellrice dei fulloni. Vi si vedo inoltre un a donna seduta , forse la direttrice dcl lavoro , alla quale
una fanciulla porge la veste, che essa lia rimondata. Nella seconda p ittu ra q u a llro fulloni in piedi nelle
caldaie d i metallo pigiano o lavano i panni ; nella terza sta il pressoio (p r em r ìam ) per comprimere
0 levigare le vesti lavate ; e finalmente in u n q u a rto d ipinto vediamo una don na sed u ta, tu tta occupata
a pulire io strumento da cardare, nonché u n uomo in piedi, il qu a le presenta u n panno ad u n ’altra
donna del pari scduta.
N. 21. Attigua a questa fullonica è u n a c a s e lla , la quale fu probabilmente abitala dal padrone
dell’ officina. Dall’ androne costeggiato da due cubicoli entrasi n e lT atrio , che ha T impluvio c ircondalo
da sei colonne.
Fra 1’ adito di questa casa c quello d ie segue leggevasi il programma ’ :
M - H 0 L C 0 N I U M
RRISGUM ■ ÍT VIR -I D •
N. 2 2 . La casa seguente ha T androne silualo fra u n cubicolo cd u n oecus : a sin islra dell’ a trio
tuscamco trovasi u n ’ala, e a drilla tre celle, di cui la prima ha la gradinala a l piano supcriore, l’a ltra
ala corrispondente. Il tablino con pavimento di musaico si apre nel fondo cd è costeggialo a destra dal
tric lin io , e a manca da u n oecus , accanto al q u a le è la gradinata e la f a u c e , che menava olla cella
penaría, alla cucina, ad altre due celle ru s tid le e al posiicam n. 1. Il viridario, benché piccolo, conteneva
una graziosa lontana ornala di conchiglie, musaici e di du e maschere di marmo : essa è falla a guisa
di edicola, ni cui fondo sono addossali più scalini, per i q uali l’acqua precipitandosi si raccoglieva nel
lactis, ove era a n d ie un o zampillo, che scaturiva dal fusto di u n a colonna.
N. 23. E quesla abitazione quasi simile nella sua disposizione a quella o r ora descrilla. L’androne
avente a drilla la scala del piano superiore ò costeggialo da due cubicoli; l’atrio è luscanico ed ha sul
lato settentrionale u n ’ ala comunicante con la casetta a ttig u a , u n apotheca cd in seguito u n a seconda
ala molto elegantemente decorala. Di rin co n tro alTingresso é situato il labiino, ove si accede per uno
scalino di marmo, ornalo nella fronte da un a maschera scenica, che pende nel mezzo d i u n festone di
fiori cd orbe. 11 labiino ha a sinislra la faucc e a destra il tric lin io , a cui è co n tiguo u n oecus. fi
viridario ornato di grandiose d ip in tu re di paesaggi è circondalo per du e lati da portico, ed ha nel fondo
ima fontana anche di conchiglie c musaici, però abbellita da due sla lu c ltc in bronzo, delle q uali Tuna
rappresenta ini Amorino m piedi, che tiene sollo il braccio u n ’ oca, dalla cui bocca fluiva Taccrua nel
lacus , c 1 altra esprimo un pescatore seduto sopra uno scoglio, con c anna c paniere. Sul lalo d e s tra