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F ili il
du e nicchie a sin. orano i simulacri di Enea e di R om o lo ; l’ iscm io n c che si leggeva soUo a quello
dolTcroo tro jan o si rinvenne in frammenti, menlre l’altra relativa alla sta tu a di Romolo è i a seg u en te ;
ROMVLVS MÁRTIS
/ILIVS • VRBEM - RÓMam
conz/iDlT • ET • REGNAVIT - ANNÓs
DVODEQVADRAGINTÁ • ISQVE
l’RIMVS • DVX • DVCE • HOSTIVM
ACRONE REGE • CAENINENSIVM
INTERFECTO • SPOLIA • Ol’Ima
lOVI • FERÉTRIO • CONSECRAuiZ
RECEPTuSQVE ■ INDEORVto
NVJIERVM Q V IR lN V i
APPELLATVs est
C io è : Romolo, figlio d i Marte, edificò la cillà ili Roma, e regnò Irenlotto a n n i; ed e g l i , p rimo d u c e,
avendo ucciso il eonrfollicro dei nemici, Aerane re dei Ccninenst , consacrò a Giove Feretrio le spoglie
opime, e ascritto nel novero degli Dei fu appellalo Quirino.
Nelle altre dne nicchie il Fiorelli erede si trovassero le immagini di Giulio Cesare c di Augusto,
Oltrepassala la porta, u n tempo c ontorna la di anlepagmenta marmorei, ora conservali noi musco
di Napoli , in cui con linissimo e deìicolo lavoro è rappresentalo u n tralcio con foglie cd uccelli , si
e ntra nel porlico sostenuto da colonne corinzie e poggialo su di un o stilobate di pietra nucerina, cho
andavasi rivestendo di marmi .- gli ambulacri laterali con pareli dipinte e zoccolo marmoreo erano
rischiarali da finestre , che davano anclic lume alla crijpla dictroposta. Qu attro sla lu e in altrettante
nicchio ne decoravano l’ ambulac ro anlcriore o occidentale, ed u n ’ edicola semicircolare con la slalua
della Pietà ornava quello ad o rien te , ove Irovavansi pu re du e a llri simulacri nel fondo di rispettive
nicchie. Vi erano inoltre sollo al porlico varie ermo d’illustri cittadini, fra le quali una di Gajo Norbano
Sorice, magister pagi aiignsii felicis suburbani.
Nell arca circoscritta dal portico si vedono incavale dieci vasche di diversa dimensione, due lavatoi
e dieci bocche di cisterne p e r uso dei f u llo n i, ai q uali Eiimacliia avea conceduto 1’ edifizio e che in
a ttcs talo di gratitudine eressero a lei nell’ambulac ro orientale della cnjpta un a sta tu a con la seguente
'epigrafe incisa s u l piedistallo :
EVMACIIIAE • L
SACERD PVBL
FVLLONES
DaH’ambulac ro anlcriore si entrava nella c n jp la , sulle c
F
ii pareli fu ro n o graffite varie isrizioni, fra
le q uali è notevole il vcreo Virgiliano {Ecl. V ili, 70) , lello pel primo dal VVordsworlh nel corridojo
d ielro a l porlicalo sellenlrionale :
CARMINIBVS
CIRCE SCCiOS
MVTAVIT
OLYXIS
A mezzodì vi è u n androne, che discende al decumano minoro della c illà , e sulla porla di u scita
■•"T lastra di marmo, cho nella faccia addossala al m u ro h a incisa in grandi lettere l’epigrafe;
A • SEXTILIVS ■ A • F • GEMELLVS • ITER
vcdcsi i
e su quella opposta visibile ai passanti ia medesima iscrizione che era sull’ingresso princiiiale nel Fo ro .
Accanlo alla porta è la cella del custode.
Il lalo meridionale del dcscrillo edilizio è rivestilo di stucco e servì di albo ai p rogrammi che
an n unziavano gli spettacoli c i nomi dei candidali alle elezioni dei comizii. Presso l’ angolo su d-est .
addossata a l margine della via è un a fontana , che presenta nel cippo ii busto dell’ Abbondanza col
cornucopia poggialo alla spalla c clic finora ha dato il nome alla strada.
2 . E il tempio così dello di Mercurio, già descritto in a ltra p arte di qnest’opera, e c h e il Fiorelli
cicdc dedicalo al gemiis Augusti per la seguente epigrafe conservata nel Musco di Napoli e da lui riferita
a questo tempio ;
MoMlA • P • F • SACERDOS • PVBLIC • GENto aug ■ SOLO - ET - PEOiz«ia «•
- , . “k iiim , cui sinora si è dala l’a rb itra ria appellazione di senaculum, cioè luogo di adunanza
dei decurioni. Il fondo ha forma di abside o emiciclo con ampio suggcsto tra dne nicchio che contenevano
s lalue. Sui lati lu n g h i sono due piedistalli in apposito edicole falle a guisa di tempietti con fastigio
soslenuto da colonne ; ogni edicola è fiancheggiala da due altro nicchie, alle q uali succede u n a terza
no estremo del mu ro più p rossimo all’emiciclo. P c r una piccola p o rla , che trovasi noll’edicola a dr.
dell a ln o , si enlrava in alcune celle, comunicanti con quelle del tempio anzidetto, e con u scita nello
stesso angiporto. In mezzo alTalrio sorgeva u n ’ ara dedicala alla salute d i Tiberio c dei suoi figliuoli.
Non SI può per mancanza di sufficienti indizi! determinare quale destinazione abbia avulo qucslo pubblico
4 -1 2 . È il COSI dello Pantheon, dal Fio re lli rilcn u lo per Auijiisieiim, c d c scrillo in a ltra p a rie di
quest’opera.
1 3 . Adilo di u n a g rad in a ta , a cc an lo a! qimlc è u n sedilo d i fabbrica.
1 4-18. Sono cinque tabeniuc, delle q uali le tre p rime hanno la scaletta dell’ammez za lo, c le ultime
d u e sono comunicanti fra loro.
19. Uscita seco n d a ria dclTAHgiistowii
2 0 -2 0 . Tabernae, clic non oÌTrono n u lla d i notevole.
2 7 . È u n a bottega appartenente al p adrone di u n ’ officina che esisteva nel vico m e rid io n a le ,
reso im p e rv io , allorché si co stru iro n o nel F o ro T .IIjTiìiii c il tempio dedicalo al Genio di Augusto.
Avea alle spalle due lo c a lità , T u n a con la trin a e finestra rispondente sulla h o llc g a , T a l ir a con il
pozzo; ad esse seguiva u n c avedio, che ad o rn o di fiori o di u n a foiUana di fabbrica tenca luogo di
g ia rdino.
2 8 . Altra laberna, che h a tre g ran d i u rn e di te rra co tta infisse nel suolo, la scaletta con solloposla
la lrin a , ed u n a cella più in te rn a . Sul pilastro accosto alT in g re sso era rozzamente dipinto Mercurio
in piedi, con i solili a llrib u li della bo rsa e dcl caduceo, avendo accanto Tonfalo c inlo dal serpente.
2 9 -3 1 . E u n lermopolio coslìluilo da du e boUcghe , di cui la p rima ha la grad in a ta cd una
d ic tro b o lle g a ; la seconda contiene il banco pcr la vendita, u n ’ a ltra scaletta, u n a cella più interna
c o n focolare ed u scita p o s tic a , c inline T adilo di u n a sc ala che menava a lle slanze s u p e rio ri, ove
p ro b abilmenle dimoravano facili donne.
32 . Quesla g rad in a la però avea a n ch e u n adilo sulla via.
3 3 . Sembra clic sia u n a eaupona, edificala so p ra fabbriche amiche ab b allu le; h a u n an d ro n e con a
d rilla tre celle , n ella p rima delle quali si vedeva la rap p resen tan za oscena , che o ra trovasi nella
Raccolta Pornografica del Museo di Napoli sollo il n. 2 2 ; tiene a sin istra il vano d ì comunicazione con
la bottega a d ia c en te , u n d o rm ito rio , ia la lr in a , la g rad in a la dei cenacoli c la cucina. Di fronte ha
u n 'a llr a cella, c sulla parole di rin co n tro alTandrone è u n g ran dipinto la ra rio con u n ’edicola, n ella
qu a le so n o rap p resen la li Marie c Venere, innanzi a cui slao n o due a re a rd cn li; sollo al dipinto vi è
u n a vasca di fabbrica.
3 4 . Boltega comunicante col dello androne.
3 5. Localilà indipendenle, con sc ale tta c la trin a.
3 6 -3 7 . Taherna a d u e porle.
38. Piccola abilazionc, il cui pro liro mcllc in u n a trio letraslilo, che invece dclTimpluvio contiene
u n ’ am p ia bocca di c iste rn a . L 'a n d ro n e è costeggialo d a u n cubicolo, a cc an to al qu a le è u n occh,?;
di fronte si trovano il triclinio, a d o rn o di p ittu re u n lempo, e u n a ltro cubicolo avenlc a llato la scala
d elle slanze su p e rio ri c alle spalle u n a cella m s tic a , p e r cui si en lrav a n ella cucina.
3 9 . G rad in a ta di un piano sup c rio re indipendente.
4 0 -4 1 . È T officina cui ap p arlcn cv a, come sop ra si c dello, la bottega n . 2 7 . P e r la p rima porla
si enlrava nelT abilazionc dcl p a d ro n e , c pcr la seconda in u n a boltega con la v a lo jo , fo rn a ce , vasca
di fabbrica ed u n ’ apot/iccn. L a c a sa , che mediarne duo adili comunicava con T officino, comprende
u n lu ngo an d ro n e , u n a lrio tuscauico privo di stanze la tera li, u n cubicolo accanto a lla p o rta d’ in g resso
, il li-iclinio e il lablino frammezzali da u n a fau c c , che menando a l cavedio accennato nel n . 27
avea nel suo pro lu n g am en to gli aditi d i una scnlclla, di u n cubicolo c dcl suddetto triclinio.
4 2 . Uscita seco n d a ria dell’ AiigiMiciiiii.
4 3. Le lo c alilà dielroposlc all' Alrimii n. 3 fu ro n o forse o ccupate da q ua lche fiillonc. La p o rta
d’ ingresso melle in u u vestibolo con lettoja so slcn u la da du e pilastri, la quale difendeva il passaggio
a llo c ald a je cd ai la v a to i; p a re che appartenessero anche a que sla officina u n a piccola cella ed un
d o rmiiorio.
4 4 . Altra officina di fu llo n c , co stitu ita di u n a laberna co n vasca e scaletta ad dossale a lla parelc
s in ., c di u n a localilà d ictroposta con tre cald a je cd u n ampio lavalojo.
4 5 . Gradinala di n n piano supcriore.
4 0 . Bottega con foco la re c pozzo.
4 7 . Segue u n ’ an tica e nobile abitazione, il cui a n d ro n e p receduto d a vestibolo im m ellc in u n
a lrio luscanico con impluvio c putcìil. Costeggiano T an d ro n e du e botleghe segnale coi n . 4 0 c 4 8 , le
q u a l i , dipendenti u n a volla da questa casa , ne fu ro n o poi separale , dando luogo la p rim a ad un
domestico sa crario c la seco n d a ad u n cubicolo. NelTatrio, a d r. si tro v an o , o ltre a l dello sa crario ,
du o cubicoli ed u n ’ a la ; c a sin. il ccunalo cubicolo, l’a la corrispondente e il vestibolo del Irielinio
adiacente ad n n conclave, che comunicava p u re coll’ a la . Nel conclave sono gl’ in gressi della fauce,
che conduce al g ia rd in o , di u n a scalcila col cesso solloposlo, d i u n a cella penariu, della cu cina, di
un d o rmiio rio servile c della sta lla , d a cui si discendeva nella boUcga n . 5 1 , innanzi alla q u a le il
m a rg in e evasi ab b assalo p c r lo accesso degli animali. In fondo alT atrio è u u g randioso tabiino
fianclicggiato da due occi, entram b i con ingresso dal portico clic circondava il v irida rio. Il labiino era
u n tempo o rn a lo di pregevoli dipinti, cd avea presso dcl lim itare l’ a rc a dcl domeslico peculio. Dei
(letti occi quello a d r . o lire n ella sommità del m u ro di fronte l’ imp o rtan te rap presentanza delle nozze
di E rcole. Il viridario è cinlo per tre Iati dal porlico, sollo al cjuale, o ltre a lla fauce acc en n a ta di
so p ra, si Irovano ire vasche ed u n ’ liscila nel secondo angiporto dell’ isola.