cioè: L . Sepiinio Sandiliano, figlio d i Lucio e H. Erennio Epidiano,
fecero a proprie spese.
La cella si eleva sopra im a llo podio, ed è cinta da
n-onte presenta sei colonne, c dieci su ciascun lato. Essa ornata di
ijlio d i Aulo, (/HHmtiìfi giiwdieenti,
secondo porlico d ’ordine corinzio, che sulla
. .. p . „u L.d»cuii jaiu. C;ssa ornata a i u n Del pavimento a musaico contiene
.1 piedislal 0 pel simulacro della dea c u n omfalo d i pietra , simbolo della Terra (Te llu s Dea) alla
quale u n M. Fabio Secondo scioglieva u n voto, ponendo nella cella u n a basetta di ma rm o , su lla quale
e incisa T iscrizione : ^
T • D • V • S
M • FABIVS • SECVNDVS
PEltMlSSV-AEDIL-
k • HORDiONI - PnOCVLI
TI • IVL! • RVFl
vaie a ffire; alla Dea Terra sciolse il volo M. Fabio Secondo con permesso degli edili, A. Ordiono Proculo
e Tilo Giulio Rufo.
Vi si rinvennero inoltre parecchio pregevoli s la tu e , Ira le q uali quella di Ven e re , di Ermafrodito
e 11 b u sto m bronzo di Diana, che facea g ruppo con la slalua di Apollo saettatore ; 1’ u n o o 1’ a ltra
conservali nel Museo di Napoli. Interessante por gli eruditi fu la scovcrta della seguente lapide :
M • HOLCONIVS • RVFVS - U • V • 1 D TERT
C • EGNATIVS POSTVMVS D ■ V I 1) ITER
EX • D D • IVS • LVMINVM
OPSTRVENDORVM • IIS oc « oc
REDEMERVNT • PARIETEMQVE
PRIVATVM • COL • VEi\ • COR
VSQVE • AT • TEGVLAS
FACIViNDVM • COERARVNT
cioè : i l. Olconio Rufo . duumviro giusdicenle p c r la lerza volla , e C. Egnazio P o stum o , duumviro
gtusdtceiìle per la seconda v o lta , p e r decreto dei Decurioni riscatiarona con ÓOOO sesterzi il dritto di
chiudere le aperliiro e fecero coslruire u u muro d i proprietà della Colonia Venerea Cornelia sino a i leUo.
Come di leggieri si vede, questa iscrizione è relativa allo imialzamenlo di u n m u ro , clic dovea togliere
a lia vista delle case vicino Tinlerno del tempio. Ed infatti, quando fu costruito il P o ro , il lalo orientale
del portico dell’ attiguo tempio dovette esser chiuso , c a ll’ ordine cslcrno dei pilastri venne sostituita
un a mu raglia per impedire che fosse esposto alla vista di lu tti l ’interno del santuario.
Nell’ ambulacro sellenlrionale di queslo porlico evvi u n piccolo adito, che dà accesso a d u e celie
destinate ai sacerdoti c ai ministri; nella seconda o più inlerna esiste tu tto ra u n qu ad re lto rapnresenlanle
Bacco e Sileno. “
N. 1. Bottega con rustico locale nell’ interno.
N. ‘2 . È u n ’abitazione cbe appartenne al proprietario della casa seguente, con la quale comunica
c trovavasi m via di riimovamcnlo, quando sopravvenne la catastrofe. L’androne, nel cui proluni-amenló
sono gii aditi d i due rozzo celle, Tuna di lin co n iro olT a ltra, immette ne lT atrio , che tiene l’ impluvio
addossalo alla parete sinistra. Costeggiano Tandronc due cubicoli, e a sinislra dell’a trio evvi Tinm-esso
a d nn triclinio finestrato, al quale è a ttigna u n a ru stica cella; sul lalo deslro o orientale poi si vesTono
tracce di m u ra ab b attu te e i primi gradini di un a scalinata.
In fondo alTatrio sla il labiino rasentato dalla fauce, che mena al viridarium circuito pcr tre lali
da portico e contenente u n ’ara di fabbrica. A dritta trovasi u n oecus, il passaggio ad un secondo triclinio
più spazioso, Ire cellae famth a n ca e ed u u a nfraclum, pcr cui si perviene al posiiciim della casa n 15
presso a i quale sono due rozze slanze, di cui u n a conliene la gradinata dei cenacoli superiori S u l lato’
sinistro privo di portico vi è la p e rla d i comunicazione con la casa seguente, e nclTambulacro sellcnlrionaie
s incontra u n esedra fra due cubicoli, dei quali Tiillimo nc ha accanto u n ’a ltro più angusto
N. 3 . Bottega, che ha innanzi il podio per la vendila c nell’ interno la scaletta p c r Tammezzalo
N. 4 . Altra laberna.
N^ 5 . Por il solilo androne si enlra nell’ atrio lu s c an ico , dove a drilla stan n o du e cubicoli dei
q uali il primo rmcluiidc un a gradinata, con accosto ia cucina e il cesso, c il secondo conserva ancora
la v o lla : ad ossi segue u n ala. A sinistra poi si trovano dcl pari du e cubicoli e l’ ala corrisnoiidenle
jineslrala, d ie conteneva un grande armadio. Sullo slcsso lalo accanlo alla porla di in<rresso vedcsi u n
blocco di iravorlino , sul quale era silunta la cassa d i ferro pel domeslico peculio. Gonlrariamenle
allo schema o rd in an o della casa pompeiana , q u i manca il lablino , e però d a ll’ atrio p e r du e grad in i '
si monla al viridano circondalo da dodici colonne rivestile d’ intonaco , e contenerne nel mezzo un a
piscina. Fra le vane .scrizioni graffile su queste colonne merita di essere ricordata la seguente, tracciala
sulla seconda dell ambulacro meridionale, a contare da sinistra.
CRIISCIIS liAVlI • AM.MA
DVLCIS • UT • SVAVIS
Icggeii «piatili« ma rm o reo , su cui
M - ARTORIVS • M • L • PRlMus
nome dell’ architello , clic co struì il teatro maggiore. Probabilmcnto queslo epistilio sarà ap partenuto
a lla vicina Basilica c qui trasportalo per ragione a noi igùota.
S u l lato orientalo Irovansi u n oecus cd u n Irid in o estivo, entrambi decorali di pittu re assai pregevoli;
sulle pareli dcl primo ricorre u n bel fregio, ora in buona p.irte distru tto , d ie offre varie rapprcsenlanzc
di Amorini, fra le quali è da menzionare in p rimo luogo u n a corsa di duo Amo ri in biglie tirale da
delfini '. Le altre rappresentanze ritraggono Amo ri fiorai * , Amori vinai *, Amori occupali a vuotare
u n gran dolio posto su di u n carro tiralo da leoni *, Amori che innalzano u n Irofco e sembra cho
si riferiscano al cullo bacchico. Conlro di lai fregio è u n quadrello a metà dislruUo sulla parete
sellenlrionale, rapprescnlanle Venere, d ie seduta presso Adone munito di venabulim gli offre, la co n d iig lia '.
Le scene degli Amorini sono frammezzale da figuro isolale con vari attrib u ti , fra cui è notevole uu
Ermafrodito, clic appoggiandosi ad u n ’erma silenica si mira in u no specchio e si ravvia i capelli ’. Il
triclinio estivo è orn alo di due q u ad ri, dei quali Tuno esibisce Tritlolemo, che riceve da Proscrpina u n
calalo ricolmo di spighe *, c Tallro ritrae l’arrivo di Venero che viene dal mare trasportala da u n Tritone ®.
Segue la po rla, che mette in comunicazione questa casa con la precedente; indi un a piccola apolheca.
Su! lato scttcnlrionalc s’incontra dapprima u n allro triclinio più spazioso, adibito in,occasione di
grandi conviti, c rasentato d d passaggio che menava al poslicum n. 1 4 , e nel quale eravi la scalinata
del piano superiore, l'adito della cucina e quello della cella penuria. Trovarsi poi su queslo stesso lato
de! porislilio u n ’e.TC!ÌrH, duo cubicoli ed uu a cella familiare.
G. 7. Botteghe.
8. Gradinala indipendente.
9. È un a taberna avente innanzi all’ingresso il podio p c r la vendita coiileneiile due urn e filtili, a
d r. della porta il focol.arc c in fondo la celia |)cr gli avventori.
1 0 . Segue u n ’ abitazione, che cortamenlo è un a delle più antiche della contrada. DalT androne si
cnlra nelTalrio luscanico, clic ha l’impluvio nel mezzo ed è circondato da q u a ttro cubicoli e dallo due
ali, di cui la occidentale tiene alle spallo u n ’ayioi/ieca. Di fronte sta il tablino tra la faucc ed u n occus
decoralo del dipinto della lu p a latíanlo i gemelli , c accosto alla fauce è anche il triclinio. Il viridario
è cinto p e r tre lali dal porlico, nd in origine era alquanto più spazioso, come pu ò rilev.irsi dalle colonne
che si vedono incaslrule nei m u ri dei tre cubicoli ad orienlc e clic d i cerio doveano soslenero il primitivo
porlico. Sullo slcsso lalo orientale, in conliniiazioiic deU’ambulacro anteriore è u n conclave conlcnenlc
la gradinala per le stanze su periori, mcnlro sul lalo opposto trovasi u n c ellarium con l’a ttigua cucina.
Di fronte è il poslicum n . 13, d ie esco sul vicolo selleiilrionalo. Grandiose d ipinture ornavano questo
xiridario; sulla parelc sellcntiiuiialc è un a rappresentanza di vari animali, c su quella occidculalo ò la
veduta di u u giardino.
11. Bottega col podio pcr la vendila; in fondo è u n lu ngo andito, cho contiene la latrina.
1 2 . Ad ito di un a gradinala clic menava a i cenacoli superiori.
Nei vicoli di occidente e di scllenlriono non s’ in contrano a llri vani che le Ire uscite p oslidic
n . 1 3 -15 delle case descritte. Però là dove il secondo vicolo si lorce per formare il p ro lungainenlo
occidcniale dell’isola, ed è privo di selcialo, Irovansi le seguenti apertu re.
16. É u n a abilazionc, il cui ingresso m ette in u n giardino cinlo p e r tre lali dal portico ; qucslo
giardino, che in u n angolo ha un a vasca di fabbrica, contiene nel mezzo un o spazio circolare circoserillo
da canaletto di fabbrica, a lcuni vasi di fiori e du e colonne laterizie, avanzo forse d i u n pergolato. A
d r. della porla stavano la cucina e il cesso , c nell’ ambulacro in continuazione della p o rta stessa si
trovavano Ire celle, la prima con piccolo a rmadio nel mu ro e ic a ltre due con finestra sporgente sul
viridario. Di fronte si aprono il tablino accosto a du e cubicoli c il triclinio.
17. Uscita postica della casa ii. 23.
18. È un a eaupona che innanzi aila porla ha il banco pcr la vendila con piccola fornace c ire
scu d rlli d'inlercoluniiio rappresciilaiiii maschere sceniche a bassorilievo e incaslrali in esso. A sin. sta
Ull aiii|uu focolare, c addossale alle pareti erano varie scansie pcr gli utensili c i coinmcslibili. La boltega
è divisa in due compresi, di cui un o comunica con la cella destinala agli avventori, decorata u n tempo
di uu quadrello osceno ora distru tto , o di u n hassorilievo in marmo inserito in un a delle sue p a re li,
che ora conservasi nella Raccolta l ’omografica dcl Musco di Napoli.
19. Innanzi alTingresso di questa mudcsia casella il margine della strada s’innalza di molto sul livello
della strada. Dall’androne si enlra in un alrio displuviale, che nel fondo aveva u n ’a ju o la, a d r. la cucina
fra (Ine cubicoli c a sin. un oecus eonlcncnlc ia gradinala dol ¡liano supcriore; viene quindi il Irielinio con
adilo assai spazioso, chiuso inferiormcnlc cd aperto di sopra a guisa d i ampia lincslra.
2U. Gradinala di cenacoli superiori.
2 ! . Altra casella clic lia pure Tatrio displuvialo, nel quale a sin. Irovansi un cubicolo, un'apotheca
cd u n triclinio , di fronte evvi un a cella penaria c a dr. la cucina seguila da u n oecus o dormiiorio.
’ SOGLUKO, Le PMure ifiirali Cornicine n, 3CI.