la loro siuonimia, e lo addiviene sempre più col molti-
plicarsi le opéré. A renderla sobria, per quanto alla chia-
rezza ed alio scopo dell’ opera mia bisognava, à prescel-
to i nomi de’ più classici autori, come quelli ehe mancar
non potranno nella biblioteca di un entomologo. Tali sono
il Systema Naturae di Linneo , 1’ Entomologia del Fa-
bricio, e le Farfalle d i Europa (Die S c hm e t te r lin g e
von E u ro p a ) descritte nelle Opéré dell’ Hübner e del-
l’Ochsenheimer e Treitschke , ai quali aggiungo i sînonimi
del Rossi (Fauna Etrusca') dello Scopoli {Entomologia
Camiolica') del Cirillo (Specimen Entomologiae Nea-
politanae,) e del Petagna ('lnstitutiones Entomological)
come scrittori italiani : e finalmente per la sinonimia fran-
cese ho riportata quella del Geoffroy (H is to ire A b r é g é
des I n s e c t e s ) , Yillers ( Entomologia Linneana) , e
dell’Ernst (P ap illon s d’ E u ro p e ) . Le figure di quest’ul-
timo classico lavoro , e quelle più accurate dell’ Hübner
sono le sole d’ ordinario citate, oltre taluna spéciale di
cui è caduto in acconcio far menzione.
Tra i domiuanti sistemi, fco’ quali classificati or vanno
gli entomati di quest’ ordine,prescelsi quello di Latreille;
non come il più perfetto e completo, ma come quello più
couosciuto, ed a parer mio meglio fondato. Forse sareb-
be stato preferibile 1’ altro proposto da Boisduval, poi-
chè combinato présenta quel di Latreille e quello del-
1’ Ochsenheimer j ma non avendosi di questo altro ehe il
solo prospetto , uopo è attenderne il completo sviluppo.
Mancava poi quello della Tribù delle *Falene , per le quali
non v’ ha ehe l’ ordinazione fattane dal Treitschke. Io
non mi estendo ad esporre i difetli ed i pregi di questa,
ehe lungo saria e fuor di' proposito. Potra qualche cosa
vedersene scorrendo le osservazioni che ho apposte nel
genere Tignuola, Ecofora, Ornice , è ne’ sottogeneri Pln-
tella , Figo , Chilo , Iponomeuta ec. ec.
Dö fine al mio breve proloquio co ’1 chieder venia
delle imperfezioni ehe si scöpriranno in questa opera.
Quando si sa la condizione del luógo in cui scrivo, non
si puö negarmi indulgenza ( i ) . E qui sni sia lecito ripe-
tere collo Scopoli: A liis labonibus panem quaerere coa-
c tu s , et absque ullo munificientiae lumine in tene-
bris cespitans , impegi saepius, non malitia voluntatis
, sed defectu praesidiorum. Aggiungeró collo stesso
lodatissimo au tore: Sicenim constitutum est Genus hu-
manum, ut plerisque scientias augendi voluntas, qui-
busdam vero occasio desit,nec semper tractare queat
fabrïlia faber.
( 0 Fra le spiacevoli cose che ricordar si polrebbero in questa occasione,
passar noo si puo sotto silenzio la mancanza di pubbliche e private collezio-
ni , tanto necessarie io lavori di simil natura. Le men c&picue citt'a della
Germania , della Francia, dell’ Olanda , della Svizzera , ed anche molle d’ I-
talia non mancano di Gabinetti e Musei più o meno ricchi , ehe per lo me-
no racchiudono le specie indigene. E questa estreraa parte del Giardino Ita-
liano, frugato ogni giorno da stranieri non conta ancora una collezione sua
propria !
Colgo qui 1’ occasione di render la lode dovuta al Sig. Giovanni Wre-
dow Capit. nel 3.° Reg. Svizzero al seryizio del nostro Sovrano (D. G.), per
le notizie ehe si è degnato comunicarmi intorno alle specie da lui e dal Sig.
Sonntag discoperte tra noi.