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2. Adela Raddella ; A . Raddella.
Ad. antennis marts longissimis; tf/is anticis obscure aureis apice cu-
preomicantibus , fascia media interrupta fiavida.
Tinea Raddella , Hüb. T. 19 , f. i 3 i , /was.
Adela Raddella , Trtsk. IX. 2. p. i ^3 , n. 27.
Trovasi secondo Treischke nell’Austria ed inUngheria, nei
mesi-di Giugno e Luglio. Io l’ ho trovata in Basilicata, ne’ primi
giorni di Maggio.
3. A . verdella ; A . viridella►
Ad. corpore pedibusque nigris , pilosis ; antennis maris longissimis
albis; alis anticis viridi aureis t immaculatis ; posticis obscure cupreis
fimbria viridi-aurea.
Alucita Viridella, Fahr. Ent. Syst. III. 2. pag. 341,
11. 43- — Suppl. pag, 5o3 , n. 4-
Tinea Viridellla, Scop. Carn, p, 25o , n, 645.
------Hüb. Tab. 19 , f. 129 , mas.
Adela Viridella, Trtsk. IX. 2. p. 148 , n, 32.
Trovasi nell’ Austria, Ungheria ed Italia ; Nel Regno, sulle
coste orientali della I. Calabria Ultra , nel mese di Luglio.
4- A. Latreillella ; A. Latreillella.
Ad. antennis maris longissimis ; alis anticis violaceo-aureis, maculis
duabus oppositis fiavidis.
Tinea Latreillella , Hüb. Tab. 52, fig. 355 mas. ,
356 , foem.
Adela Latreillella , Trtsk. IX. 2. p. life.
Trovasi non rara nelle parti meridionali della Francia, ove
fu la prima volta discoperta ; tra noi e frequente. La farfalla
svolazza ne1 mesi di Giugno e Luglio.
Geneke EL A O U S T A ; E l a c m s t a ( i )-
G e n e r i s c h a r a c t e r e s e s s e n t i a l e s . Caput laeve-. Palpi
parvuli, deflexi, déhiscentes. Antennae filiformes corporis
longiiudine.
C h a r a c t e r e s n a t u r a l e s . Imagines omnium minimcie. Hanten-
nae filiformes corporis longitudine. Caput laeve. Palpi parvuli ,
oculo nudo vix conspicui, dehiscenles. Alae anteriores lanceolatae,
apice acuminatae , valde fimbriatae ,, elegantisfime coloratae ; posteriores
ens formes fimbria amplissima undicjue ornatae.
Larvae, arborum foliis vel cortice victitant. Pupa infolli-
culo solido.
Osservazioni. Son queste le ultime Tignuote In ragion di grandezza,
ma che per bellezza superano ogni altra. Sembra ehe la madre comune
avesse voluto protonder le sue gemme preziose a pro di questi pigmei
dell’ Ol'dine de’ Iepidotteri. Ora lo splendore dell’ oro e dell’ argento , il
riflesso del rubino e del topazio , la pefiucidità delle perle orientali e del-
l ’ opalo: ora la bizzarria del disegno portalo suit estremità delle all su-
p e r io r i, rendono queste farfallette preziose all’ occhio del naturalista edm-
templatore. Tali ornamenti non sono pero altrimenti visibili cbe ad occhio
armato da acuta lente, perciocchè le farfalle di questo genere sono appe-
na pin d’ una linea lunghe , e ve ne sono ancora molto minor!. I palpi
sono cortissimi, perpendicolarmente pendenti in modo cbe appajono pin
tosto barbiglioni ehe scendon dal collo chè palpi. II capo è liscio , e le squame
che lo ricuoprono stanno si bellamente adattate , ehe Ievigatissimo e
splendente si vede , e come un lustrito toppè. Le antenne sono della lun-
ghezza del corpo e quasi d’ ugual grossezza in ogni lor punto.
Dall’ altro lato son queste ehe danneggiano gli alberi frultiferi , e si
rendono, col troppo moltiplicarsi, la peste de’ pometi. La Natura con pro-
diga mano moltiplica g l’ individui nella inversa ragione della grandezza.
Quindi i copiosi sciami di queste farfallette , i cui bruchi, vivendo a spe-
se delle fronde e della tenera epiderme degli alberi , li fanno intristire.
L ’ accorto giardiniere deve impegnarsi perciô ad impedirne il moltiplicarsi.
Queste farfalle sono crepuscolari o notturne. Di giorno si appiattano
sotto le foglie degli alb eri, per ischivare la luce ed il calore. E tempo al-
lora affumicar gli alberi con zolfo e paglia. Le farfallette ne restano sof-
(l) Da EA&X'icrroi j minimus t picciolissimo , menomo