far si che debboli e spopolate restino le arnie, invase esse si
trovano da questo commensals, il quale divora i favi abbando-
nati e guasti.
Soventi fiate ho provato cbe mangiano esse le quisquiglie
loro medesime , in guisache , senza altro alimento , le ho viste
crescere e trasformarsi nelle mie medesime conserve de’ loro boz-
zoli. Ed innoltre , i maschi d’ ordinario vengono piu tardi ed
in minor numero delle femmine : alto prowedimento , dal quale
ne sorge il men facile moltiplicarsi di tali insetti!
JY. S. I costumi e la organizzazione delle Oallerie mi persuadono a
credere ck’ esse anderebbero meglio risposte tra le Piralidi che tra le ZY-
gnuole , ove si trovano registrate dal signor Traitschke. Latreille in effetti
fra le Piralidi la ritenne dappiima, siccome da Fabricio si trovava ripo-
sta. Benche posteriormente , nel Regno Animale del Baron Cuvier , 1’ a-
vesse re gi strata fra le Tignuole, una colle j^glosse, i Crambi, ec. Mai si
avviso certamente il Treitschke riponendola fra le Tignuole , col farle se-
guire immediatamente alle Lemmatofile. Egli e vero che in cio ha segui-
to 1’ esempio di Fabricio1, non calcolando quello di Htibner e degli altri
pedanti entomologi; ma 1’ illustre entomologo Francese gliene aveva gia
indicato il posto nella sua prima classazione, le cui tracce avrebbe potu-
to con fiducia seguire , quando le sue proprie osservazioni non erano ba-
stevoli a risolvere siffatto problema. Tali oscillazioni costituiscono una pro-
va ancora della imperfezione de’ sistemi, siano artifiziali o naturali. (i)*
G e n e r e T I G N U O L A , T in e a L a t r .
G e n e r i s c h a r a c t e r e s e s s e n t ia l e s - Lingua brevissi-
ma. Palpi longi , recurvi 9 articulo secundo non f a -
sciculato 5 subcylindrico. Frons velutata.
C haracteres naturales. Caput parvulum. Lingua spiralis.,
brevis , recondita. Antennae longae, setiformis super ocidis inser-
tae. Thorax laeve. A lae longae , angustatae , saepissime acumi-
natae. Pedes longi a c gracili.
Csservazioni. À distinguere le Tignuole da’ rimanenti generi di Lepidot-
teri notturni non .è cosa si lie ve , siccome durissima cosa è il discernere fra
queste le specie appartenenti ai genéri stabiliti da Ochsenheimer e dal suo
continuatore Signor Treitschke; nè i sopranotati caratteriisono talmente pronun-
ziati da potersi riconoscere senza grande abitudine a riguardarli. Da5 recentis-
simi sistematori rimontando a Linneo non trovasi alcun généré stabilito, sif-
fattamente , che chiari ne siano e fondamentali i caratteri. E 1’ abito ed i co^-
stumi delle larve che servón oggi di base allo stabilimento de’ generi, siccome
yeder si puö nell’ op'era de’ prelodati Ochsenheimer e Treitschke.
I l Chiarissimo Latreille , fondatore anch’ egli d’ un sistema tutto suo^ non
lascia di confessare, èhe i metodi finora’non sono , che de’ Saggio Sghizzi
molto imperfetti (i). Lo stesso lodatissimo Entomologo dichiara altrove (a ),
che tutti gli autori che hanno descritte o figurate delle tignuole han messa
poco cura a studiarle rigorosamente, e che in conseguenza difficile gli si rende
rapportare le specie da essi menzionate ai differenti sottogeneri suoi.
In tale sta to essen do la scienza su questo suo ramo, io mi sono determinate*
ritenere la classazione di Latreille, come la piii propria di quelle finora
conosciute , e come piii generalmente adottata , notando sotto ciascuna specie
il genere cui appartiene nel sistema di Ochsenheimer. A questo riguardo mi
sono giovato de’ lumi del Signor Treitschke , avendo avuta la felice occasione
di consultarlo direttamente , e studiare le mie specie nuove con esso lui , tenendo
presente la sua ricca collezione di Lepidotteri di Europa. Cosi credo
soddisfare al mio oggetto senza immergermi nelle- oscurità, e senza innovar cosa
a discapito forse della scienza, notando pero quel poco che mi sarà concésso os-
servare nell’ esame delle mie specie , e ,precisamente le particolari condizioni
delle parti piii caratteristiche della specie, siccome de’ palpi, delle antenne, ec.
(i) Cuv. Regno Anim. a. ediz.-Vol. Y.0 pag. 396.
(a) Luog. Cit. pag. 421. nota 2.