ciata die racchiude il pene, e.le femmine un ovidutto estensivo ;
tanto quella clie questo diversi secondo i generi. V ed i, P. Apollo ^
Tinea granella, ec. Le femmine depongono le uova sopra diver*
se sostanze , delle quali cibar si debbon le larve dal momento
cbe scbiudon dall* uovo : per lo più vegetabili, ma ve ne sono
pure cbe si nutricano di pe lli, di piume , di peti e di altre sostanze
animali ; e ciascun genere le attacca in guisa che sicure
dimorino fino alla schiusa del baco. Mirabile tratto della Prov-
videnza ! La seelta costante del luogo esposto ad una temperatu-
ra atta a procacciare lo syiluppo dell* embrione in epoca in oui
trovar possa analogo alimento ; quella della pianta da nutricarlo ;
ed il modo sicuro per guarantirlo dalle ingiurie dalle meteore :
sono delle preyidenze che la Natura assegnô a questi corne alla
più parte delle creature.
Quella che gli Entomologi chiamano larva è nota sotto no-
mi diversi in diversi luoghi. I francesi chiamano Chenilles , i
Greci dissero Campa , gl1 Italiani Eruca. La larva de’ lepidotteri
ha sei piedi muniti di unghietta, che sono i rudimenti de’ sei pie-
di deU’ insetto perfetto, ed al tri 4 1 6., 8 , ed anche io , membra-
nosi , gli ultimi de1 quali sono presso 1’ estremità anale.
Quelle tra le larve cbe hanno in tutto 1 0 0 1 2 piedi son dette geo-
metre o coinpassatrici, a causa cbe si muovono accostando ed allontanan-
do le due opposte estremità , come si farebbe col compasso divaricandone
ed accostandone successivamente le gambe. Altre ne banno i.( o 16, e dette
vengono semi-compassalrici, o false geometre, avendo i piedi intermedî
più c.orti de gli altri. Il
Il corpo di tali larve è quasi cilindrico , molle , hingo , di-
verso in colore secondo le specie, composto di 12 anelli , oltre
il capo , nudi e lis c i, oppur rivestiti di peli, o sormontati da spine,
o tubercoli, nove de’ quali hanno costantemente una stigma per
ciascun lato. Il capo è rivestito da una tunica scagliosa o cornea,
e da ciascun lato veggonsi 6 piccioli punti granulari luci-
d i , che pajon essere altrettanti occhi lisci. Ha innoltre due bre-
vissime antenne; una bocca composta da valide mandibole, due
mascelle , un labbro e 4 piccioli palpi.
Di tali organi, altri racchiudono come in una guaina quelli cbe svi-
luppati si mostrano nell’ insetto perfetto, corne le antenne , i palpi, il la-
bro , e gli occhi : altri sono caduchi e temporanei , corne le mandibole ,
le mascelle , e \e trafile, che depongono nell’ ultima muda , quando si tra-
sformano in crisalide.
L ’ interno organismo delle larve de’ lepidotteri è stato mes-
so'in aperto dal Sig. Lionet, e da Herole , aile opéré de'qùali
mi riporto , lungo essendo volerne in questo luogo dicorrere.
Cambian esse la pelle' per ben qualtro volte a determinati
ed invariabili peribdi , il che dicèsi muda. Vivono altre in so-
cietà altre isolate; e 1’ economia di lör vita, il diverse modo col
quale esèguono le loro mude , 1’ asilo ch’ esse prescelgono , la con-
versione in crisalide, la schiusa dell’ insëtto perfetto , ed altre
cose nsguardantt la biologia di ciascuna razza,sono coSe mara-
vigliose, le queli di/Fusamente leggersi possono in Reaumur, ed
altri. Noi ne diamo un esenipio nella storia del1 P. Giasone.
La crisalide è il secondo stato della metamorfosi degl1 inset-
ti : e questo nome e s ta to loro imposto; a cagionè delle macchie
dorate, di cui la più parte de’ Lepidotteri di giorno mostrasi a-
dorna. Esse sono nude ne'Diurni, e si attaccano in luoghi con-
venevoli colla estremità posteriore del cörpo , cui si agg°iunge in
taluni benanche una mezza cinta che traversa i loro fianchi° nel
mezzo , onde assicurarsi vie meglio : racchiuse in una guaina o
bozzolo', sia fuori.sia dentro la terra , ne'Crepulari : variàno poi
mirabilmente ne JVolturni, onde sarà detto partitamente a Suo
luogo.