da uova depositate sul corpo de’ medesimi insetti , avant! d’ esser nelle
scatollë chiusi , e che quindi appartener doveano al Brasile medesimo ,
d’ onde queste cosi ermeticamente chiuse veniano ; ed il considerare che
per Io manco due anni eran vissute in tal guisa, calcolando il tempo de-
corso dalia recezzione fattane da quel Signore , e dell’ altro del viaggio ,
e chi sa quanto prima di spedirsi erano state in tal guisa conservate ; cu*
rioso di vederne i risultamenti finali: tutte coteste cose mi fecer decide-
re di abbandonare alla distruzione le poche specie superstiti , osservando
ogni giorno 1’ andamento di quelle fameliche eruche.
Poichè venne tosto la stagione vernale la vita-di tali larve mostrossi
più lenta ; ed a rilento uscivan dal cunicolo loro per prendere alimento.
Cosi passarono i mesi di Gennajo e Febbrajo j ma ne 11’ appressarsi la bella
stagione mostraronsi ésse più vispe. Non tanto si mise piede nella prima-
vera , che tosto una di tali larve si chiuse in un bozzollo d’ irregolare figura
, composto di rottami de’ rossicchiati entomati, di escrementi suoi stessi,
e finissimo e bianco filo sericeo col quale era intessuto. Esso viene rappre-
sentato dalla fig. JE, dell’ annessa tavoIa.Cösi stavan le cose nella fine di
Marzo ,r ecos i proseguirono in Aprile , trasformandosi successivamente 1’ una
dopo dell’ altra. E perô , ai a5.di questo mese , ancor una delle larve immu-
tata avanzava , e , dissuggellata la scatola , ne feci ritrar la figura , quai
essa si vede rappresentata in C. Rimesse indi le cose , attesi la schiusa delle
farfalle ; ne prima de’ due di Giugno venne fuori la prima , di sesso ma-
schile ; ai cinque, schiuss una femmina ; nel giorno sei schiusero tre al-
tre ; e successivamente tutto cosi. E qui conviene notare che 1’ ora in cui
dal bozzolo uscivano gl’ insetti perfetti fu sempre quella del mezzodi , a
differenza della più parte de’ notturni, e diro pur de’ diurni, che sempre
al far del giorno , od all’ uscir del sole schiudono il carcere loro.
Venute fuori le farfalle , e riconosciutone il genere loro, cercai in
vano la specie. Tra gli analoghl noti esse non avendo che una certa pros-
simità, colla Pyralis Cuprealis , descritta e rappresentata da Hübner; ma
il suo brillante metallicö , e quel facies , che dall’ insieme de’ caratteri
sorge , facilmente persuadeva esser dessa originaria di terre all’ Europa
straniere. Mancando di opere che delle specie Brasiliane dell’ ordine de’ Le-
pidotteri ci rendan conto dislinto , e non trovandone fatta menzione da
quelle- che finora possediamo , mi conviene riguardarla come inedita e
distinta , làsciandola provisoriamente cosi senza nome appellative».
Pyralis alls anlicis cupreo fuliginosisslriis Jlexuosis , macula anu-
lare maculisque paryulis irregularibus Julvissubauraiis \ älis poslicis sub
albidis ■ stria, candidiore fusco limb ata.
L ’ insçtto perfetto conviene colla Aenalis e colla Cuprealis
e per rispelto alla-forma, e per rapporto ai colori, e poco pur
disconvengono tra loro per la grandezza*, ma il brillante metal-
lico della indigena cuprealis, ed aenalis (se queste sono due specie
diverse , come per ora io la penso ) è meno sensibile e più
pallido ; ed il melanismo anche meno intenso. Oltre a c io , ha la
straniera piralide.
Il capo bruno e gli occhi neri ; i palpi bruni e lunghetti
le antenne delicate , nere e più lunghe della metà delle ali su-
periori ; il torace ancor bruno coli* apice posteriore fulvastro, il
quale , unitamente ail’ estremità de* spallacci dello stesso colore, co-
stituiscono una macchia curva, allorchè le ali sono nello stato
di riposo ; l’ addomine è riyestito di peli cenerognoli, ehe nella superior
parte costituiscono Una picciola cresta. Le ali superiori han-
no due linee tortuose ed in zic zac , una presso la base , 1’ al-
tra prossima al margine esterno, sulla costa anteriore alcune mac-
chioline , ed una terza linea cinge il margine della parte interna
, cui succédé una serie di punti neri lunghetti ; una macchia
tonda , e quasi ocellare , trovasi nel mezzo ed in prossimilà del
margine anteriore, con alcune altre irregolari sparse nel cam-
po : tutte coteste linee e macchie sono di color fulvo più o meno
chiaro con isplendore di rame-dorato. Il campo è per lo lun-
go inegualmente bruno rossiccio di bronzo. Le ali infenon sono
rotondate , di color bianco cenerognolo con isplendore scriceo :
una linea bruna cinge il margine , ed un al tra più delicata e
più pallida traversa la frangia, ch1 è breve e splendente ; nel campo
si osserva una striscia quasi bianca, ma poco apparente , se
si riguarda ad un lume troppo forte : tutte coteste linee e stri-
sce sono flessuole e corne costituite da macchioline. I femori posteriori
sono rivestiti da peli folti e cenerognoli ; i tarsi bruni
anellati di cenerognolo.
Il maschio è picciolo e di colori più foschi della femmina.
Si notano inoltre moite anomalie nella posizione della macchia
tonda o quasi ocellare delle ali superiori , la quale talvolta occupa
precisamente il margine anteriore , e tal altra è iricotnple-
ta; le linee flessuose or,si mostrano più or meno larghe e con-
torte.
La larva è nuda, senza alcun pelo ; di lucentissimo color