da esemplari ricevuti da Francia e dall’ Italia ; ma in ancora non sono pie-
namente convinto délia esatta loro convenienza. Che che ne sia , il nome
di Aenealis che io ho imposto alla nostra piralide , ricavato dallo splen-
dore metaflico , simile quasi a quello dello hronzo , équivale a quetlo di
Cuprealis dato da Hübner alla sua Farfaïla. Ed in oggetto al nome gio-
va ancor qui riferire , a chiarimento de’ noslii lettori , che il medesimo
Treitschke fa avvertire essere stata segnata col nome di Cuprealis nelle
tavole per errore dell’ Incisore , ma nel testo stà detto Cuprealis , sotto
il quai nome la riporta lui nel Vol. V I I , p. 3 8 , n. i.
La sua frase è la seguente,
Pyralis alis anticis fuscis , cupreo splendentibus , fasciis obsoietis
albidù.
Or basta confrontare questa descrizione compendiata colla nostra per
giudicare se v’ ha altro che una certa analogia , ma non perfetta simigjian-
za. Del rimanente maggiori schiarimenti potranno farci intendere e con-
venire se siano la medesima o due cose distinte.
Moltissima è poi 1’ affinità che gode questa farfaïla nostrale con altra
che appartiene al Brasile , la cui storia . comecchè a specie straniera spet-
tante , mérita esser data in luogo distinto, E pf’r6 , legandosi per affinità
colla présente , ê perché schiusa ancora tra noi , e perche la sua storia
spande qualche lume intorno alla biologia di questo genere di farfalle not-
turne, io penso poter meritare un posto in questa opéra , facendone se-
guire la descrizione e la figura corne un supplemento.
DI U N A
P IR A L ID E O R IGIN AR IA D E L B R A S IL E
Corre già il secondo anno dacchè il Sig. Gommendatore Ceramelli mi
fece osservare tre scatole d’ insetti Coleotteri e Lepidotteri provenienti
dal Brasile , e che già divorati ne andavano da altri entomati. Al primo
colpo d’ occhio mi avvidi che investiti eran tutti da una certa filigine ,
non sapendo dapprima decidere , se a ragni dovesse attribuirsene la cà-
gione , a tignuole , o ad altro entomata distruttore ; e fra i sospetti non
raanco quello che l’ umidità cagionato avesse il crescer d’ una specie di
mufFa , che in realtà non mancava su taluno tra quelli. Ad oggetto di sal-
vare quell’ uno che ancora stato non era attaccato dal nemico, qualunque
ei si fosse , proponeva di aprirli , ripurgarli , e convenevolmente richiu-
derli ; ma egli voile in vece cedermene in totalité e la cura e gli oggetti.
Questa sua generosità, mi ha porta occasione di studiare la hiologia e le
forme di una specie, che per lo innanzi ignoravo : ed è appunto di questa
che vado a render conto corne cosa che agli Entomologi giunger puo-
le gratissima.
Appena ebbi a mio arbitrio le scatole fu mia prima cura esaminarle
attentamente per vedere d’ onde ed in quai guisa pénétrato vi fosse il ne*
mico , sia esso una Tignuola, od un Anlreno : perciocchè % oltre quelli
ammuffiti, evidentemente erano più i rosicchiati e messi in pezzi. Io non
riusci accorgermi di un solo forellino , non ostante che percorso ne avessi
ogni punto coH’ occhio armato d’ acutissima lente. Ne poi era concesso so-
spicare che dall* esterno ail’ interno introdotto si fosse, mercechè era cotanta
l’ industria colla quale stavan commessi i lati , il fondo , ed il cri-
stallo anteriore , che non senza grande stento ho potuto quest’ ultimo sol-
levare , dopo il termine delle mie osservazioni : e tutta l’ interna superficie
era apparecchiata siffattamente , che attaccata esser non poteva da ento*
mato alcuno senza perirvi.
Mentre ehe cosi esplorando ne andava ogni cosa , mi avvidi che-al-
cune larve eran gli artefici di quel tessuto finissimo dal quale eran coper-
ti quasi tutti g l’ insetti, e da queste stesse divorate ne andavano succes-
sivamente il corpo e le ali de medesimi. Esse eostrutto si aveano colla
medesima loro sostanza sericea un cammino coperto , negli angoli rientranti
délia scatola; cola si teneano celate e dalla luce difese ; e ne usciano a
lor talento per andarsi paseendo de’ eadaveri di quéi belli parpaglioni e
coleotteri , de’ quali faeevano barbara strage. Esifai per qualche tempo
sul partito da prendere , se cioè torre a queste la vita per salvare i po-
chi individui rimasti intatti , o se lasciar compiere la strage di questi per
attender da quelli il compjmento délia loro metamorfosi, ;e la schiusa de!«
1 insetto perfetto. La persuasione che quelle larve esser doveano schiuse