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NOTE MESSINESI, q ..........................................................................................................
Una leggenda accompagna la conquista di Ruggero il Normanno. 11 Conte Ruggero
stava guardando dai neri scogli di Scilla la Sicilia dove i Saracèni coglievan frutti, e
pensava alla miseria dei cristiani oppressi. Morgana arse d’amore per l’eroe e gli apparve nel carro fatato:
« Vieni con me in Sicilia ed ammira le belle città. » Ruggero rispose: « Io vado in nave e a cavallo e
non su carri incantati. » Morgana alzò la verga; e quale portento vide il più ardito dei Normanni! L isola
si accostò con tutte le sue montagne, le sue città, i fiumh i campi. E Ruggero vide meravigliato Messina
e dalla vetta dell’Etna tutta l’isola. Negli uliveti cantano le cicale, gli armenti pascolano sullè ruine di
ano in Alicata, e, tra i giardini, sorge Palermo
Siracusa, le api susurrano dai Monti Iblei, le messi ondegg
coi suoi superbi palazzi, con le sue mille navi. Morgana dice
Rimani qui con me, tu sarai re di Sicilia. »
Ma l’eroe risponde: « Non voglio, per amore, terre di fate,
ma voglio combattere per Cristo, finche abbia
piantata la sua santa bandiera sulle mura turrite. » Detto ciò, l’incanto sparì: palazzi, chiese, torri, fiumi e
campi caddero sommersi nella marina, e la Sicilia riapparve lontana.
q Così Ruggero passò in Sicilia, e subito riconobbe l’importanza del porto di Messina, ne restaurò le mura, solidamente
ricingendola di fortificazioni, quasi con fasto come prova la torre ottagonale del Castello di Matagrifone.
q Vi aggiunse un arsenale e la zecca, vi stabilì una flotta, vi eresse un vescovado, vi restaurò il tempio di
San Nicolò, fondò altre chiese, ospizi e monasteri, fra i quali quello del Salvatore, famoso in seguito per le
scuole dei codici.
q I successori di Ruggero non furono da meno nel colmare Messina di benefizi, sicché crebbe ancora in magnificenza.
E non poco la favorirono le crociate, benché Riccardo Cuor di Leone ne danneggiasse i dintorni
e la minacciasse d’assedio. Risalgono ad ogni modo a quel tempo i privilegi che fecero di essa, sino al 1678,
una specie di città libera e un centro di opposizione nazionale contro le dominazioni straniere,
q Al periodo normanno risalgono la Badiazza e le parti antiche del Duomo. Questo fu riedificato, a tre