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IL TERREMOTO E LA SUA REGISTRAZIONE. <1 Fedele al programma Fjj
stabilito dalla Presidenza della Società Fotografica Italiana, che cioè, la presente pub-
blicazione debba costituire un documento narrativo, chiaro e veridico della immane ca- l—X » J |
tastrofe del 28 dicembre 1908, non posso nè debbo indugiarmi in molte parole. Chiunque, del resto, scorrerà
con attenzione queste pagine, ed esaminerà diligentemente le magnifiche riproduzioni, potrà farsi un’idea della
realtà tristissima, e trarne considerazioni della maggiore importanza. Chi poi ha dimorato colà, o si è potuto
recare sui luoghi battuti dal flagello, ed ha potuto vedere coi propri occhi, ritroverà qui un fedelissimo ricordo
dei fatti, come lo ritroverà dell’arte scomparsa, e rivivrà momenti indimenticabili, passati laggiù in quelle splendide
e pur tanto disgraziate regioni.
<| Non posso nè debbo, ho detto, indugiarmi in molte parole; onde, come ricordo storico, mi limiterò per
la migliore intelligenza dei documenti stessi, a riassumere quelle che chiamerei le modalità del fenomeno,
cioè come esso si svolse in ordine di tempo e di modo; molto più, poi, che nell’accurata inchiesta di numerosissimi
testimoni di fatto, tutti, nessuno eccettuato, e in località anche molto lontane fra loro, narrarono
il procedere del fenomeno non solamente nella stessa maniera, ma quasi colle stesse espressioni.
( | Preceduto, nei giorni più prossimi, da debolissime e frequenti scosse, il 28 dicembre 1908, alle ore cinque e
venti circa, si iniziò il terribile avvenimento con una scossa sussultoria piuttosto forte, ma di breve durata. Parve
cessare, ma fu illusione, o alméno fu una pausa brevissima: riprese allora il moto ondulatorio intenso in una
direzione parallela alle coste. Quindi in senso differente dal primo e con rabbia maggiore che compiè la strage
e il disastro. Furono trenta secondi, tempo estremamente lungo per l’angoscia e il tenore. Tutti i superstiti
narrano concordemente le variazioni successive della direzione del moto, e asseriscono che all’ultimo gruppo di
ondate sismiche gli edifizi crollarono stroncati, sbriciolati.
<[ Come è noto, il terremoto vorticoso non è altro che un effetto o un risultato di due movimenti, i quali
hanno luogo in due direzioni diverse fra loro. La narrazione concorde di siffatto particolare dimostra ancora una