1° Scossa strumentale, cioè segnalata dai soli strumenti sismici.
2° Molto leggera (leggerissima), avvertita solamente da qualche persona in condizione di perfetta quiete, specialmente nei
piani superiori delle case, ovvero da persone molto sensibili e nervose.
3° Leggera, avvertita da parecchie persone, ma poche relativamente al numero degli abitanti di un dato paese; si dice che fu
«appena sentita» senza nessuna apprensione, e, in generale, senza accorgersi che fosse terremoto, se non dopo saputo che altri
hanno pure avvertito il fenomeno.
4° Sensibile o mediocre, avvertita non generalmente, ma da molte persone nell'interno delle case; però da pochi al piano
terreno, senza spavento ma con tremito di infissi, di cristalli, scricchiolio di impalcature, leggera oscillazione di oggetti sospèsi.
5° Forte, avvertila generalmente nelle case, ma da pochi nelle strade, con risveglio di persone addormentate, con spavento di
alcuni, sbattere di usci, suono di campanelli, oscillazione piuttosto ampia di oggetti sospesi, arresto d’orologi.
6° Mollo forte, avvertita da tutti” nelle case e da molti con spavento e fuga all'aperto, caduta di oggetti nelle case, caduta
di calcinacci con qualche lesione leggera negli edilizi meno solidi.
7° Fortissima, avvertita con spavento generale e fuga dalle case, sensibile anche nelle strade; suono di campane di torre; caduta
di fumaioli e di tegole; lesioni negli edilizi numerose, ma in generale leggere.
8° Rovinosa, avvertita con grande spavento, rovina parziale di alcune case e lesioni generali e considerevoli nelle altre; senza
vittime o solamente con qualche disgrazia personale isolata.
9° Disastrosa, con rovina totale o quasi di alcune case, lesioni gravi in molte altre, tali da renderle inabitabili; vittime umane
non molto numerose, ma sparse in diversi punti degli abitati.
10° Disastrosissima, con rovina di molti edifici e molte vittime umane, spaccature nel suolo, scoscendimenti nelle montagne, ecc.
fi Nel giudicare dell’intensità delle scosse dai loro effetti, bisogna tener calcolo del complesso dei danni e
delle loro rovine piuttosto che di qualche fatto isolato, il quale spesso trova la sua ragione nelle condizioni
particolari di qualche edificio più che nella intensità della scossa; e specialmente devesi badare se la popolazione
si trovava al momento del terremoto nelle case o nelle vie, raccòlta nelle chiese o nei teatri,
fi E questo insomma, il modo più semplice e più comunemente usato, per determinare, dietro numerosissime
informazioni, l’epicentro di un terremoto; riunèndo allora insieme con una linea tutti i paesi che dalle informazioni
si arguisce abbiano sofferto gli stessi danni caratteristici, si ottengono le cosiddette linee isosismiche. Vengono
qui pubblicate quelle tracciate dall’illustre dott. Martinelli dèi R. Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica
dietro la scorta del materiale abbondante raccolto in quell’istituto. S’intende bene che dette linee isosismiche
sono provvisorie, come è naturale, data la brevità del tempo, ma posso assicurare fin d ora, che
essendo ben nota la scrupolosità scientifica di Chi le tracciò, anche se dovessero essere in qualche punto modificate,
in seguito a nuove notizie che potessero ancora pervenire, o a nuovi studi che potessero èsser fatti,
le variazioni sarebbero di lievissima importanza e non avrebbero altro interesse che quello puramente scientifico.
€fl Da quella carta delle isosismiche, dunque, il lettore potrà farsi una lucida idea della estensione della zona
più gravemente colpita, è via via, di tutte le altre zone di relativamente minore intensità,
fi E ora mi si permetta una parola che spieghi pure il significato dei numerosi diagrammi scientifici,
fi È ormai ben conosciuto che anche dove cessa di esser sensibile all’uomo direttamente, il terremoto, per
questo non cessa di esistere, ma prosegue a trasmettersi nel terreno fino a grandi, immense distanze,
fi Irraggiano dal punto centrale un grande numero di ondulazioni, di varia natura e di diversa velocità. Nel
punto del disastro, esse sono tutte naturalmente mescolate fra di loro, ma poi, a mano a mano che si allontanano
dal centro e in virtù della loro diversa velocità si distanziano lé une dalle altre e giungono così
agli apparecchi lontani a gruppi ben distinti l ’uno dopo 1 altro. Dal ritardo col quale arrivano i diversi gruppi,
avendo ciascuno di essi una velocità di propagazione determinata e conosciuta, si può facilmente calcolare
la distanza alla quale il terremoto è avvenuto.
fi Chi scorre questo libro vi troverà diversi diagrammi o meglio sismogrammi, di varia apparenza, anzi così
diversi fra loro, da non poter quasi credere alla prima che si tratti di uno stesso fenomeno,
fi Ciò proviene dall’essere stati ottenuti con macchine e con metodi di registrazione molto diversi: alcuni, per
esempio, con pendoli orizzontali e colla registrazione fotografica, alcuni invece, colla registrazione meccanica,
alcuni con pendoli verticali e dotati di varia amplificazione, scriventi sulla carta affumicata, come più generalmente
ormai si usa; ora, siccome la zona di carta stilla quale viene a compiersi la registrazione scorre con